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Discussione: Corona virus

  1. #1036
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Liquidità, le banche sbugiardano il governo: “I soldi non arriveranno subito e non a tutti”

    Roma, 8 apr – Più che “una incredibile potenza di fuoco” sembra un bazooka di cartapesta. Che il “Dl liquidità” – anticipazione di quello che sarà il “decreto aprile” – contenesse delle misure insufficienti e delle cifre sparate un po’ a casaccio, si era capito subito. Il governo non ha messo in campo 400 miliardi, ma soprattutto la liquidità tanto sbandierata “non è erogata gratis et amore Dei, ma sotto forma di prestiti elargiti dalle BANCHE. Si parla di garanzie al 100% per affidamenti fino a 25 mila euro, che scendono al 90% per cifre superiori”. Prestiti che tra l’altro non arriveranno nemmeno con la velocità che un’emergenza del genere richiederebbe. E non a tutti. A spiegarlo è Antonio Patuelli, presidente dell’Abi (Associazione bancaria italiana), in una intervista rilasciata a Milano Finanza.

    Per le garanzie fornite dallo Stato serve il via libera della Ue

    Patuelli sottolinea come “nella comunicazione si è data l’errata sensazione dell’immediatezza della distribuzione della liquidità, il che ha portato molti imprenditori a telefonare alle banche per chiedere come fare per ottenerla”. Non solo perché al momento ci troviamo di fronte ad una bozza non pubblicata in Gazzetta ufficiale, ma anche perché le garanzie previste dal governo “prima di essere applicate, richiedono il via libera dell’Unione Europea. Dove, ricordiamolo, la pratica sarà assegnata non all’ottimo Paolo Gentiloni ma alla signora Vestager, che questa volta speriamo proceda rapidamente. Noi comunque abbiamo già avviato le interlocuzioni con la Sace, per cercare di velocizzare i passaggi che saranno poi necessari”.

    Per i prestiti garantiti al 90% una “pratica di fido ordinaria”

    Insomma gli imprenditori italiani dovranno stare ai tempi di una signora danese, appartenente al partito della “Sinistra radicale”, che al momento occupa lo scranno di commissario europeo alla Concorrenza. Dunque in primo luogo aspettare l’approvazione definitiva del decreto, in secundis sperare che la Vestager sia veloce. E poi? Poi ci sono i tempi tecnici delle banche, che non saranno uguali per tutti. Leggete bene: “La fase preparatoria riempirà almeno la settimana di Pasqua“, spiega il presidente dell’Abi. “Sarà una Pasqua molto impegnativa, ricordiamo che anche noi stiamo utilizzando molto lo smartworking e siamo in una condizione emergenziale e di superlavoro per le misure già varate su moratorie, mutui, anticipo della cassa integrazione, ecc. Verosimilmente si avrà la possibilità di compilazione più rapida per i prestiti coperti da garanzia statale al 100%, mentre sarà sostanzialmente una pratica di fido ordinaria per quelle con garanzia dal 90% in giù“.

    Insomma, per chi chiederà meno di 25 mila euro e quindi avrà la garanzia statale al 100%, si parla – ci pare di capire – di compilazione tra fine aprile e inizio maggio. E per gli altri prestiti garantiti solo al 90% rimane tutto come prima? Pare proprio di sì, saranno le banche a valutare. “Non si potrà fare diversamente perché non sembrano previste deroghe al testo unico bancario né alle norme di vigilanza per semplificare le pratiche di fido con garanzie”. Patuelli è piuttosto tranchant e smonta con una frase tutte le dichiarazioni euforiche di Giuseppe Conte sull’incredibile “potenza di fuoco” messa in campo. In realtà come spiega il presidente dell’Abi l’accesso ai finanziamenti rischia di non essere così veloce nemmeno per quelli garantiti al 100%. “Con la garanzia al 100% non dovranno essere inseriti molti elementi di valutazione, ma comunque qualcuno dovrà approvare la pratica. I direttori hanno autonomia, ma per grosse somme si dovrà bussare necessariamente ad altri uffici. E poi c’è la questione della garanzia al 100% con la partecipazione dei Confidi”.

    Problemi anche per i prestiti garantiti al 100%

    Sembra dunque che ci siano delle complicazioni anche lì dove è prevista la garanzia dello Stato. Spiega Patuelli: “Semplicemente una pratica in cui la garanzia dello Stato si affianca a quella di un soggetto privato, come i Confidi, non potrà avere la stessa corsia rapida di una assistita da garanzia pubblica al 100%”. C’è dunque il rischio che ad essere aiutate saranno solo le aziende “in bonis”, quelle considerate in grado di restituire un prestito secondo le regole dell’istituto di credito. Su questo Patuelli non chiarisce del tutto: “Se il testo definitivo del decreto ci darà la possibilità di aiutare anche la clientela più debole la coglieremo sicuramente. Resta la necessità che l’Ue intervenga per allentare questo calendario sincopato di scadenze di deterioramento, non si può pensare che oggi si possano rispettare gli stessi tempi previsti prima dello scoppio della pandemia”.

    Insomma gli ostacoli tra la tanto sbandierata liquidità – sotto forma di prestiti e nuovi debiti – per le imprese sembra avere più di un ostacolo. In attesa del testo definitivo che arriverà tra una settimana, lo sguardo volge a Bruxelles, dove le cose sembrano andare ancora peggio. La sensazione è quella di essere in un vicolo cieco, con le misure necessarie a fronteggiare una crisi economica senza precedenti che non sembrano avere né la forza necessaria, né la velocità.
    Lo stagista.
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  2. #1037
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  3. #1038
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  4. #1039
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  5. #1040
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  6. #1041
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  7. #1042
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    DALL'EUROGRUPPO LA MERKEL SENTENZIA:
    La Germania è pronta alla solidarietà. No agli eurobond ma siamo disposti ad ampliare il volume dei miliardi da erogare tramite il Mes.
    Questi NAZISTI DI MERDA!
    Lo stagista.
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  8. #1043
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    Il Re europeo è nudo.




    Mi spiace dirlo, ma in fondo devo ringraziare questo covid-19. Certo non per i morti che ha determinato, ma per aver dimostrato che IL RE EUROPEO E’ NUDO, per dirla alla Andersen.

    Questo virus ha spogliato l’Europa Unita dei vestiti che indossava e l’ha mostrata a tutti per cosa è. Certo molti già avevano capito, molti altri “annusavano” l’aria riconoscendo odore di bruciato, infine molti, che mai avevano dubitato, non solo adesso dubitano, ma cominciano a credere a coloro che da anni ripetono quanto il liberismo europeo è l’antitesi della Democrazia e dello stato sociale.

    C’è voluto un virus bambino per gridarlo a voce alta, il Re europeo è nudo!

    Il Re europeo è nudo; questo virus dimostra l’inadeguatezza del sistema di governance che è stato scelto. Badate, non solo per l’Italia, ma per tutti i paesi aderenti all’EU. Una governance che si basa sulla competizione fra stati e non sulla comunione fra stati, rendendo ridicola la parola “comunità”. Quando è la competizione a dettare legge lo scopo è azzannare alla gola e come la storia ci insegna ci sono dei popoli che hanno maggior capacità di trovare la giugulare.

    Il Re europeo è nudo; questo virus dimostra come tanti anni di austerità ci hanno reso decisamente deboli e questa debolezza la si evidenzia proprio nelle fasi di crisi. Tagli orizzontali che hanno minato la sanità, tagli che hanno arretrato le infrastrutture, tagli e tasse che hanno indebolito le aziende e i professionisti. Da quarto paese industrializzato nel mondo al ventisettesimo posto. Quindi le mascherine, i respiratori, tutto , non si produce più in “casa” ma si compra all’estero, dove le nostre stesse aziende hanno dovuto dislocare o dove la nuova proprietà sovranazionale le ha trasferite.

    Il Re europeo è nudo; questo virus dimostra come nel pieno dell’emergenza il “sistema” EU sia inefficace nell’affrontare l’emergenza stessa non riuscendo ad uscire dai suoi stessi logicismi. Si, perchè non solo le crisi economiche diventano condizione di normalità in questa Europa, condizioni da cui non ci si riprende più, ma anche le crisi sanitarie stesse si trasformano in crisi economiche ed anche da queste non ci si riprenderà più. Questa è la nostra EU, come dice la Lagarde, non è compito nostro, non è compito suo… dell’EU.

    Il Re europeo è nudo; questo virus dimostra come il nostro stesso governo, che sia Conte o cincirinella, abbia le mani legate e sempre per un motivo politico/economico. Se i soldi non ci sono, nessuno li stampa, o se non possiamo spenderli a piacimento, siamo inermi e non è con i giochini delle tre carte che risolviamo perchè ormai anche i ciucci hanno capito dove sta il trucco. Se avvalli dei prestiti non dai denaro, ma debito. Ed è in quel momento che un premier invece che troneggiare sulle decisioni che prende prega anche curvando leggermente le spalle sotto il peso del drago.

    Il Re europeo è nudo; questo virus dimostra oggi come non mai che il sistema liberista è un sistema potentemente antisociale, dove l’uomo inteso come tale è l’ultima ruota del carro, dove lo stato sociale, il rispetto per l’anziano, il disabile e soprattutto il bambino non sono parte dell’equazione in quanto non hanno una valore in euro, ma solo un valore in affetto e rispetto, ma l’affetto e il rispetto non si vendono o comprano sui mercati.

    Il Re europeo è nudo; questo virus dimostra oggi come non mai che i mercati sono i padroni dei destini dei popoli dato che abbiamo abdicato alla nostra Sovranità Popolare regalandogliela. Proprio come diceva Monti ne cediamo e cederemo ancora di questa sovranità, perchè a questo servono le crisi, anche quelle sanitarie.

    Il paradigma va cambiato, non c’è scelta, o riconquistiamo la nostra Sovranità e ricominciamo a decidere il nostro futuro, come popolo, come cittadini, come uomini liberi, oppure il nostro destino, prima o poi, finirà nel sangue, esattamente come la storia ci ha sempre insegnato.

    Chi ancora, nonostante tutto, non vede il problema EU vuol dire che è stolto fino al midollo oppure si è venduto non solo la sua di anima, ma anche quella dei suoi figli e mi domando come ancora riesca a guardarli negli occhi.

    Oggi miriadi di “giornalai” hanno difficoltà a mantenersi liberisti e svicolano, solo gli irriducibili ci provano ancora con frasi che fanno accapponare la pelle. “E’ colpa degli evasori se mancano i respiratori”. In altri tempi questi scribacchini prezzolati sarebbero stati sbeffegiati e umiliati da veri giornalisti, oggi si possono permettere questo ed altro perchè dai mercati sono pagati, tutti, anche i giornalisti che non sbeffeggiano.

    Eurobeoti, o lo capite adesso o non lo capirete più. Anche questa crisi bio-economica finirà e vedremo se avrete il coraggio di battere i pugni sulle urne!
    Italexit, il prima possibile, anche con le mascherine sulla faccia.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  9. #1044
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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  10. #1045
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Eurogruppo, sì all’accordo: aiuti per 1000 miliardi.

    Freno sugli eurobond e 540 miliardi di prestiti con i tre strumenti già previsti, accontentando la Germania e altri Paesi del Nord. Concessioni sulle spese sanitarie e possibili stimoli futuri all’economia per altri 500 miliardi, su richiesta di Francia, Italia e Spagna. È questa l’intesa che ha portato il presidente portoghese dell’Eurogruppo, Mario Centeno, a chiudere rapidamente la videoriunione serale dei ministri finanziari su come affrontare le conseguenze economiche del Covid-19, dopo averla fatta slittare quattro ore e mezzo per consultazioni informali ristrette.

    https://www.corriere.it/economia/fin...42aa5d4e.shtml

    Nel dramma della pandemia, c'è adesso una formidabile occasione, per il nostro paese, di rilanciare infrastrutture e investimenti, sanità e ricerca. O si risolleva adesso, l'Italia, o non si risolleva mai più.
    amate i vostri nemici

  11. #1046
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    è un sistema "chiuso" nel senso di definito, distinto dagli altri per proprie regole e moneta, ma "aperto" nel senso che tra i paesi che ne fanno parte non ci sono vincoli nazionali, confini, per una gran quantità di circostanze; l'area euro, rispetto alla moneta, è un sistema "chiuso" in ambito UE, nel senso che chi non ne fa parte non decide sulle questioni monetarie, ecc...
    allora. rispondo solo adesso per ragioni "tecniche". se l'ue fosse, come dici, un sistema chiuso e non semplicemente un sistema di "facilitazioni" economiche e soprattutto "commerciali" tra i paesi membri, allora vi dovrebbe essere un' "unica" politica, monetaria, fiscale, legislativa, esecutiva, e quindi istituzionale. non è così. e allora tu questo tipo di situazione come la risolveresti? cioè va bene quello che "c'è" oppure serve maggiore "integrazione"?


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    non ho fatto storia, ma aritmetica;
    dove, alle elementari?


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    vallo a dire alle famiglie che hanno i b.o.t- e i c.c.t. e si vedono zuppati i propri soldi, a chi aveva in banca il potere d'acquisto di 0 o 30 mila euro su cui contava e si vede i suoi soldi convertiti forzosamente in moneta nazionale svalutata, con cui non può più far fronte a progetti, a chi viene remunerato in neo-lire, ma deve continuare a pagare debiti in euro, il mutuo, ecc...
    si. allora se i soldi delle famiglie fossero "zuppati" allora ci sarebbe il default. non è "così". ti ho già detto che la "svalutazione" senza "tampone" non serve, e soprattutto è una pratica arcaica. il mutuo poi, è quello che ho pagato io. agli altri le "case" le fa lo stato. eh, mi dici perché a pagare, e non solo il mutuo, devono essere sempre gli "autonomi", e non gli operai?


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    sono scelte; l'"austerità", è un segnale di affidabilità e forza; manda ai mercati il messaggio di un ambiente forte, che ce la fa da sé, quindi attrae investimenti; il caso tipico è lo stato tedesco, a cui devi pagare un interesse per prestargli i tuoi soldi, anziché chiederlo;
    si. ma perché anziché attrarre investimenti non puoi magari farli "tu" stato italiano?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    al contrario, lo stato che interviene in economia - non nel welfare - può essere necessario, ma in via generale è segno di un ambiente fragile, che disincentiva i capitali prudenziali, quelli stabili, e incentiva la speculazione di vario tipo, finanziaria o proprio economica, le scalate, ecc...
    ma no: direi che è il contrario. se l'input all'iniziativa privata dipende dallo stato, allora non c'è speculazione, non c'è illegalità, non c'è corruzione, o almeno non finché si rispettano le "regole". e chi può rispettarle più dello stato?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    io ho solo fatto presente che nessuna politica monetaria, fiscale, ecc... è "gratis"; qualcuno paga sempre, anche se questo non si percepisce immediatamente se non si hanno le basi della questione;
    si. a meno che non si "pianifichi" il tipo di provvedimenti economici che si intende adottare. la domanda è: un politica economica con zero costi sociali è "possibile"?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    quando si abolisce l'ICI, si fanno condoni, o si assumono amici, per far contenti gli elettori, si tolgono risorse alle casse pubbliche, alla Sanità, alla scuola... poi, mancano i posti in terapia intensiva, e il nonno muore;
    ma senti un po': se i capitali fossero "invariati" questo è ovviamente possibile. ma se la massa monetaria è "maggiore" in confronto al momento iniziale, ciò non potrebbe consentire una politica economica nella quale non ci sono "categorie sociali" sacrificate, e che avrebbe risultati "solo" positivi?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ora che si spenderanno 400 miliardi, qualcuno dovrà garantire, e lo faranno i cittadini con la loro ricchezza privata, che verrà tassata pesantemente; ma un conto è tassare i patrimoni, altro i consumi, altro ancora gli investimenti, il lavoro, ecc...
    si. la domanda è sempre la stessa: se, quando si fa una scelta di politica economica, vi sia come dire la "necessità" di sacrificare una o più categorie sociali.

  12. #1047
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Eurogruppo, sì all’accordo: aiuti per 1000 miliardi.

    Freno sugli eurobond e 540 miliardi di prestiti con i tre strumenti già previsti, accontentando la Germania e altri Paesi del Nord. Concessioni sulle spese sanitarie e possibili stimoli futuri all’economia per altri 500 miliardi, su richiesta di Francia, Italia e Spagna. È questa l’intesa che ha portato il presidente portoghese dell’Eurogruppo, Mario Centeno, a chiudere rapidamente la videoriunione serale dei ministri finanziari su come affrontare le conseguenze economiche del Covid-19, dopo averla fatta slittare quattro ore e mezzo per consultazioni informali ristrette.

    https://www.corriere.it/economia/fin...42aa5d4e.shtml

    Nel dramma della pandemia, c'è adesso una formidabile occasione, per il nostro paese, di rilanciare infrastrutture e investimenti, sanità e ricerca. O si risolleva adesso, l'Italia, o non si risolleva mai più.
    Beato te...

    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  13. #1048
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    allora. rispondo solo adesso per ragioni "tecniche". se l'ue fosse, come dici, un sistema chiuso e non semplicemente un sistema di "facilitazioni" economiche e soprattutto "commerciali" tra i paesi membri, allora vi dovrebbe essere un' "unica" politica, monetaria, fiscale, legislativa, esecutiva, e quindi istituzionale. non è così. e allora tu questo tipo di situazione come la risolveresti? cioè va bene quello che "c'è" oppure serve maggiore "integrazione"?
    qui per "chiuso" si intende un sistema inclusivo/esclusivo sulla base di un connotato categorico; l'UE è un sistema, l'area euro un sotto-sistema o insieme; è "chiuso" nel senso che le decisioni sulla moneta sono riservate ai paesi che di quell'area fanno parte, e non ad altri; è chiaro ?

    si. ma perché anziché attrarre investimenti non puoi magari farli "tu" stato italiano?
    perché lo stato italiano non ha ricchezze sue; se vuole investire soldi può solo chiederli ai cittadini, privati, o sottrarglieli forzosamente; anche se stampa moneta, in ultima istanza la credibilità di quella moneta è sempre fondata sulla facoltà dello stato di attingere alla ricchezza privata dei suoi cittadini, di tassare; tu presteresti i tuoi soldi ad una delle due parti contendenti in una guerra civile, col rischio che quella perda e non te li restituisca ? non credo; e perché ? proprio perché quella non ti offre garanzie di sovranità, cioè la potestà di rimborsarteli, con ricchezza reale, dei cittadini o del demanio;

    la domanda è: un politica economica con zero costi sociali è "possibile"?
    a parità di ricchezza, no;
    la politica economica e, in generale, la politica, dirime sempre tra interessi in conflitto entro quel determinato sistema/insieme; è sempre redistribuzione di risorse date, nel periodo in considerazione; per questo le argomentazioni per cluster "nazionali" sono cazzate;
    la nazione non significa una ceppa, perché ogni azione di solito implica un travaso di risorse da soggetti e gruppi "nazionali" ad altri soggetti e gruppi, altrettanto "nazionali";

    si può optare per una politica diretta ad accrescere la ricchezza complessiva, ma è sempre una scommessa su un futuro prevedibile fino ad un certo punto, con un'alea, come il periodo attuale dimostra; nel frattempo, le scelte vanno sempre a favore di alcuni interessi e penalizzano altri;
    quello che conta è la trasparenza e la preparazione dei cittadini, che devono essere messi in grado di valutare le prospettive e le conseguenze delle opzioni cui aderiscono, cosa non sempre intuitiva.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #1049
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Eurogruppo, sì all’accordo: aiuti per 1000 miliardi.

    Freno sugli eurobond e 540 miliardi di prestiti con i tre strumenti già previsti, accontentando la Germania e altri Paesi del Nord. Concessioni sulle spese sanitarie e possibili stimoli futuri all’economia per altri 500 miliardi, su richiesta di Francia, Italia e Spagna. È questa l’intesa che ha portato il presidente portoghese dell’Eurogruppo, Mario Centeno, a chiudere rapidamente la videoriunione serale dei ministri finanziari su come affrontare le conseguenze economiche del Covid-19, dopo averla fatta slittare quattro ore e mezzo per consultazioni informali ristrette.

    https://www.corriere.it/economia/fin...42aa5d4e.shtml

    Nel dramma della pandemia, c'è adesso una formidabile occasione, per il nostro paese, di rilanciare infrastrutture e investimenti, sanità e ricerca. O si risolleva adesso, l'Italia, o non si risolleva mai più.
    L'ho sempre detto che tu e @sapientino siete le due facce della stessa medaglia.
    Quale medaglia?
    Prova a immaginare.
    Lo stagista.
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  15. #1050
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