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Discussione: Corona virus

  1. #1186
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    Citazione Originariamente Scritto da Misterikx Visualizza Messaggio
    ok non esisterá l Ordine Mondiale ma...cazzo che intuito!

    https://qz.com/1822379/senators-sold...-that-illegal/
    grande mister: quello che mi manca non sono le conoscenze, ma i "capitali"...

  2. #1187
    Opinionista
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    come non capisco nulla, stupidello ?

    sono settimane che ti spiego come prima o poi si devono tassare i cittadini - o tagliar loro servizi - e che qualsiasi escamotage finanziario non crea ricchezza, ma presuppone una redistribuzione di quella che c'è, cioè, esattamente quello che fanno le tasse… tranello di che, kazzenger ?

    allora axe. permettimi di dire che "se" l'italia fosse un "sistema chiuso" allora "non sarebbe in europa". e se quest'ultima fosse un "sistema chiuso" relativamente ai mercati internazionali, allora non conterebbe niente la sua politica economica, la quale mi pare si fondi proprio sull'assunto secondo cui dove c'è unione, c'è un maggiore "potere contrattuale", e quindi maggiore ricchezza, la quale deriva proprio dal predetto potere contrattuale, che consente al continente di agire come unico interlocutore di altre economie progredite.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    la regola del truffatore è: individuare qualche ingenuo che si crede furbo, e pensa di poter ottenere qualcosa in cambio di nulla, e dargli nulla in cambio di qualcosa
    ; ecco, tu sei l'identikit del truffato
    credi che ci sia il trucco per cui puoi avere qualcosa senza pagare, o senza che qualcuno paghi al posto tuo; fossero tutti come te, camperei di truffe e prepotenze
    su questo non avrei dubbi. però lasciami dire che non è che abbiamo, dico in italia e ancor più in europa, i falsari o quelli che vogliono vendere la fontana di trevi, perché sennò staremmo indietro di una ottantina d'anni. quello che voglio dire è che la logica di "breve periodo", che caratterizzò l'economia dell'italia come sistema "chiuso", implicava che, per far fronte alle richieste "elettorali" si prendessero i soldi ad alcuni, che poi erano sempre gli stessi, e li si regalasse al popolo "di dio" senza condizioni, voto a parte. ecco, quello che ti vorrei dire è che da allora sono cambiate tante cose. solo questo, e ti dico anche che, ora che l'equilibrio "psico fisico" mi assiste di più, lo capisco anche io. insomma mi viene da "capire e commentare". abbi pazienza.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se tu non capisci quello che scrivo è perché ti sei riempito la testa di truciolato di grullate del kazzenger-capo, Fuffaro e dei suoi amichetti e, siccome ti mancano le basi dell'economia non percepisci nemmeno i più elementari vincoli algebrici di scienza delle finanze;
    benissimo. con l'algebra ci andrei "piano". soprattutto in economia. poi fuffaro era un buon politico, anche se qualche giudice che ascoltava i suoi, peraltro "involontari" riferimenti, deve essersela presa a morte. ma vabbè: potrebbe capitare a tutti.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    l'unica differenza è che se, invece di tassare ora i cittadini, ti indebiti col MES, hai un lasso di tempo a disposizione per spendere quei soldi in modo che creino anche ricchezza in più, invece di contrarre prociclicamente ora il reddito/patrimonio di una parte già colpita dalla crisi, aggravandola; il tempo è denaro/interessi, sia per chi presta, sia per chi può prenderlo a prestito, ma investirlo intelligentemente, in modo che frutti; questo è il credito;
    si. però sai benissimo che il credito, che peraltro riguarda anche il sud, se detto credito fosse un incentivo all'investimento, perché questo dovrebbe essere, allora niente di male. ma se non si "eliminano" le "condizioni" che rendono un investimento non "produttivo", allora hai voglia a dare soldi. la morale è che i tedeschi non ti possono imboccare col cucchiaino. se lo stato decide nel senso di continuare ad adottare il sistema dei fondi e non magari "dell'educazione economica" del comportamento del singolo operatore, allora non è che ci sia molto da fare. alcuni dicono addirittura che noi italiani siamo rimasti l'unica "economia di mercato o a prevalenza di mercato" in tutto il continente. mah.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    poi, c'è l'alternativa della mutualizzazione del debito; cioè, il condomino scazzato che ha sempre pagato - consentendo che le scale fossero pulite, le lampadine funzionanti, il tetto impermeabile, per tutti - ad un certo punto si rassegna di fronte al moroso e se c'è da riparare l'ascensore a malincuore caccia lui i soldi anche per la quota di quello, perché alla fine trova peggio farne a meno;
    o anticipa i soldi sulla parola, ma già mezzo rassegnato a non rivederli indietro in tempi ragionevoli;
    questo, e so di dire il già detto, non succederebbe "mai". ma permettimi una domanda, visto che tu sei più esperto: se io condomino non produco reddito e l'appartamento è registrato come "prima casa", ho la "possibilità" di pagare rate "minori", magari commisurate al reddito "futuro?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ma qualcuno paga, sempre; e se non capisci chi, è estremamente probabile che sia tu a pagare

    hai tre strade:
    a) liberismo: tagli ai servizi;

    b) moneta e debito: prezzi in crescita, minor potere d'acquisto, soprattutto per chi non ha rendite o immobili e vive di solo lavoro; con la possibilità che le erogazioni dirette vadano in qualche misura a compensare; cioè, la banca centrale - dove è lei ad emettere moneta sovrana - stampa, dà al Tesoro, il quale a sua volta dà a te e non al ricco; i prezzi aumentano per tutti, ma c'è una possibilità di compensare; posto che il ricco i liquidi di solito li ha al sicuro in valuta pregiata, che non svaluta; un percorso facilmente iniquo;

    c) con una tassazione diretta e progressiva, trasparente: chi ha di più, paga di più; chi non ha, non paga;
    allora, permettimi di dire la mia:

    se ho liberismo, quello "assoluto", americano, allora si suppone che, dato uno squilibrio nel reddito, che ad esempio dipende dalla bassa domanda, si verifica un aggiustamento "spontaneo" del sistema, cioè la domanda "inferiore" agisce sull'offerta dei beni creando inflazione e riducendo l'offerta stessa, la quale può essere ridotta in quanto un certo livello dei salari non consente di tenerla costante. allora ridotta l'offerta devi ridurre anche i salari, anzi i salari diminuiscono da "soli" in ottemperanza alle mutate condizioni di mercato. insomma la "mano invisibile". la quale mi pare che possa anche funzionare, a patto però che i sindacati, tutti, non rompano i cc.dd.. in usa è così sostanzialmente e obama a parte. quello che mi auguro è che non succeda anche in italia. e questo perché se si lasciasse ogni tipo di "mutamento" delle condizioni di mercato al gioco stesso del "mercato", allora dovremmo "davvero" far fronte a un aumento della disoccupazione e della povertà come neanche ai tempi di roosvelt, cioè anni trenta. e sempre in usa.

    se invece hai moneta e debito, allora puoi fare due cose: o accrescere la massa monetaria, tutta, quindi anche quella parte di moneta meno spendibile, cioè M2,M3,M4 ecc. oppure ridurre la massa monetaria acquistando ovviamente non "banconote" ma titoli, cioè moneta non immediatamente spendibile. nel primo caso devi contenere il livello di crescita dei prezzi per non incidere negativamente sulla domanda, se no sarebbe "svalutazione" e quindi vecchio sistema, non accessibile che nel "breve periodo". nel secondo caso devi far fronte ad altri problemi, ad esempio che con minore moneta in circolazione "potrebbe" verificarsi una diminuzione dei tassi di interesse e quindi una diminuzione dei depositi ma anche una crescita degli investimenti "privati", che in italia e per quanto detto mi pare poco fattibile.

    se infine vuoi mettere in atto una politica "fiscale", hai come effetto il "contraltare" della svalutazione, il quale comunque ti consente solo di avere più soldi per contenere gli squilibri nell'immediato ma non nel lungo periodo. cioè se tu aumenti la tassazione ti finanzi i voti dei "familiari" e vai avanti così. tanto ti ripeto, la vacca da mungere non è "la politica" propriamente detta, ma il reddito dei "risparmiatori" che così diventano anche "in/prenditori". scegliete voi "dove".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    Borghi e suoi amici vogliono meno tasse, addirittura la flat-tax: tutti al 15%, chi guadagna mille, e chi un milione; dei veri patrioti; tanto, siamo tutti italiani, no ? : rotfl:
    si. siamo tutti italiani, quindi, dato che totò è una icona nazionale, anche a livello etico, cioè come persona, allora tutti i "totò" italiani hanno diritto a essere trattati come lui, che in quanto nobile e di sani principi, avrebbe "pagato" per adottarli. e abbi pazienza...

  3. #1188
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    @sapientino e sandor e l'altro IGNORANTONE misterk

    Ho profondo rispetto per la vostra ignoranza.
    Quindi vi rinnovo la domanda: che titoli accademici vantate per sparare le vostre cazzate?

    Per darvi la lezioncina finale che meritate, vi riporto "l'appello di 101 economisti al Governo Italiano".
    So benissimo che non capirete un cazzo COME AL SOLITO perchè la vostra ignoranza è così profonda che non solo dite cazzate ma pensate pure di dire cose furbe. La solita spocchiosa arroganza degli ignoranti.
    Studiate questo testo firmato tra l'altro anche da Jean-Paul Fitoussi e James K. Galbraith.
    E vi rinnovo la domanda: voi che titoli accademici avete per sparare le cazzate che denotano solo la vostra profonda ignoranza?
    E ora che vi ho dato questa ennesima LEZIONCINA godetevi pure la vostra SPOCCHIOSA E CRASSA IGNORANZA.

    101 economisti al governo: non firmate quell'accordo. (QUESTO TESTO E' ESATTAMENTE QUELLO CHE CHIEDONO BORGHI E LA LEGA e che GERMANIA e il PD NON VOGLIONO perchè dicono che "non si può fare")

    FIRMATARI dell'appello:

    Nicola Acocella (univ. Roma La Sapienza)
    Giorgio Alleva (univ. Roma La Sapienza)
    Davide Antonioli (univ. Ferrara)
    Amedeo Argentiero (univ. Perugia)
    Pier Giorgio Ardeni (univ. Bologna)
    Alberto Avio (univ. Ferrara)
    Lucio Baccaro (Managing Director, Max Planck Institute, Colonia)
    Alberto Baccini (Univ. Siena)
    Roberto Balduini (economista, Roma)
    Federico Bassi (univ. Paris Nord)
    Annaflavia Bianchi (economista, Bologna)
    Maria Luisa Bianco (univ. Piemonte Orientale)
    Francesco Bogliacino (Univesidad Nacional de Colombia)
    Paolo Borioni (univ. Roma La Sapienza)
    Luigi Bosco (univ. Siena)
    Alberto Botta (univ. of Greenwich)
    Carmelo Buscema (univ. della Calabria)
    Sergio Bruno (univ. Roma La Sapienza)
    Eugenio Caverzasi (univ. dell'Insubria)
    Elena Cefis (univ. Bergamo)
    Sergio Cesaratto (univ. Siena)
    Federico Chicchi (univ. Bologna)
    Roberto Ciccone (univ. Roma Tre)
    Giulio Cifarelli (univ. Firenze)
    Valeria Cirillo (univ Bari)
    Carlo Clericetti (giornalista)
    Caterina Colombo (univ. Ferrara)
    Andrea Coveri (univ. Urbino)
    Antonio Cuneo (univ. Ferrara)
    Salvatore D'Acunto (univ. della Campania)
    Massimo D'Antoni (univ. Siena)
    Antonio Di Majo (univ. Roma Tre)
    Giovanni Dosi (Scuola Superiore Sant'Anna)
    Luigi Doria (univ. Ca' Foscari)
    Lucrezia Fanti (ricercatrice, Roma)
    Caterina Ferrario (univ. Ferrara)
    Jean-Paul Fitoussi (Sciences Po, Parigi)
    Thomas Ferguson (univ. of Massachusetts, Boston)
    Guglielmo Forges Davanzati (univ. del Salento)
    Maurizio Franzini (univ. Roma La Sapienza)
    Andrea Fumagalli (univ. Pavia)
    James K. Galbraith (univ. of Texas at Austin)
    Mauro Gallegati (univ. Politecnica delle Marche)
    Claudio Gnesutta (univ. Roma La Sapienza)
    Antoine Godin (univ. Sorbonne Paris Nord)
    Dario Guarascio (univ. Roma La Sapienza)
    Andrea Guazzarotti (univ. Ferrara)
    Alan Kirman (univ. Aix-Marseille)
    Heinz D. Kurz (univ. Graz)
    Valentino Larcinese (London School of Economics)
    Andres Lazzarini (univ. of London e Roma Tre)
    Riccardo Leoncini (univ. Bologna)
    Emanuele Leonardi (univ. Parma)
    Riccardo Leoni (univ. Bergamo)
    Enrico Sergio Levrero (univ. Roma Tre)
    Gianna Lotito (univ. Torino)
    Stefano Lucarelli (univ. Bergamo)
    Ugo Marani (univ. Napoli l'Orientale)
    Maria Cristina Marcuzzo (univ. Roma La Sapienza e Acc. Lincei)
    Massimiliano Mazzanti (univ. Ferrara)
    Marco Missaglia (univ. Pavia)
    Antonio Musolesi (univ. Ferrara)
    Nicola Negri (univ. Torino)
    Guido Ortona (univ. Piemonte orientale)
    Ugo Pagano (univ. Siena)
    Ruggero Paladini (univ. Roma La Sapienza)
    Thomas Palley (Independent economist, Washington D.C.)
    Dimitri B. Papadimitriou (Levy Economics Institute)
    Valentino Parisi (univ. Cassino)
    Gabriele Pastrello (univ. Trieste)
    Paolo Piacentini (univ. Roma La Sapienza)
    Paolo Pini (univ. Ferrara)
    Paolo Polinori (univ. Perugia)
    Cesare Pozzi (Luiss Guido Carli e univ. di Foggia)
    Felice Roberto Pizzuti (univ. Roma La Sapienza)
    Lionello Franco Punzo (univ. Siena)
    Michele Raitano (univ. Roma La Sapienza)
    Simonetta Renga (univ. Ferrara)
    Riccardo Realfonzo (univ. del Sannio)
    Louis-Philippe Rochon (Laurentian University, Canada)
    Umberto Romagnoli (univ. Bologna)
    Roberto Romano (economista)
    Sergio Rossi (univ. di Friburgo)
    Vincenzo Russo (univ. Roma La Sapienza)
    Roberto Schiattarella (univ. Camerino)
    Mario Seccareccia (univ. Ottawa)
    Alessandro Somma (univ. Roma La Sapienza)
    Antonella Stirati (univ. Roma Tre)
    Giuseppe Tattara (univ. Venezia)
    Pietro Terna (univ. Torino)
    Mario Tiberi (univ. Roma La Sapienza)
    Stefano Tomelleri (univ. Bergamo)
    Leonello Tronti (univ. Roma Tre)
    Gianni Vaggi (univ. Pavia)
    Marco Valente (univ. dell'Aquila)
    Vittorio Valli (univ. Torino)
    AnnaMaria Variato (univ. Bergamo)
    Carlo Vercellone (univ. Paris 8)
    Matias Vernengo (Bucknell University, Usa)
    Marco Veronese Passarella (Leeds University Business School)
    Giulia Zacchia (univ. Roma La Sapienza)
    Maurizio Zenezini (univ. Trieste)
    Gennaro Zezza (univ. Cassino)

    Nuove adesioni

    Enzo Valentini (univ. Macerata)
    Antimo Verde (univ. Tuscia)
    Neri Salvadori (univ. Pisa)
    Alberto Lanzavecchia (univ. Padova)
    Salvatore Madonna (univ. Ferrara)
    Jean Marie Monnier (univ. Paris 1 La Sorbonne)
    Gianfranco Viesti (univ. Bari)
    Carlo Giannone (univ. del Sannio)
    Arsenio Stabile (univ. Siena)
    Pasquale De Sena (univ. Cattolica Milano)
    Francesca Coin (Lancaster University)
    Davide Romaniello (Università Cattolica del Sacro Cuore)
    Matteo Deleidi (Università Roma Tre)
    Lorenzo Di Domenico (Università Roma Tre)
    Michele Bavaro (Università Roma Tre)
    Lorenzo Germani (Università La Sapienza)
    Stefano Di Bucchianico (Università di Siena)
    Gianluigi Nico (Food and Agriculture Organization)
    Giacomo Cucignatto (Università di Roma Tre)
    Sergio Bianchi (univ. Roma La Sapienza)
    Luciano Vasapollo (univ. Roma La Sapienza)
    Riccardo Pariboni (univ. Siena)
    Walter Paternesi Meloni (univ. Roma Tre)
    Fabrizio Antenucci (univ. Roma Tre)
    Marc Lavoie (univ. of Ottawa)
    Massimo D'Angelillo (economista, Ravenna)
    Domenico Mario Nuti (univ. Roma La Sapienza)



    L’accordo raggiunto dall’Eurogruppo il 9 aprile scorso sugli interventi europei per fronteggiare la pandemia e le sue gravissime conseguenze economiche è insufficiente, prefigura strumenti inadatti e segna una continuità preoccupante con le scelte politiche che hanno fatto dell’eurozona l’area avanzata a più bassa crescita nel mondo.

    Non prende atto dell’eccezionalità della situazione, senza precedenti almeno nell’ultimo secolo, né del fatto che questo sconvolge i paradigmi che hanno guidato la politica economica negli ultimi decenni.

    Tra i ministri delle Finanze sembra prevalere l’idea che quanto sta accadendo possa essere circoscritto nel tempo a una parentesi relativamente breve, chiusa la quale si possa tornare senza problemi a comportarsi come prima. Non è così, come ha ben spiegato una personalità di riconosciuta competenza come l’ex presidente della Bce Mario Draghi.

    L’eccezionalità delle circostanze dovrebbe far prendere in esame provvedimenti eccezionali, che dovrebbero avere almeno due caratteristiche essenziali:

    - essere attivabili in tempi il più possibile brevi;
    - ridurre al minimo possibile l’aumento dell’indebitamento degli Stati, già destinato inevitabilmente a crescere per finanziare gli interventi indifferibili per ridurre i danni della crisi.

    La sola opzione che risponda a questi due requisiti è il finanziamento monetario di una parte rilevante del debito (MONETIZZAZIONE DEL DEBITO DA PARTE DELLA BCE CHE STAMPA MONETA) per le spese necessarie da parte della Banca centrale europea. Si tratta di una opzione esplicitamente vietata dai Trattati europei. Ma anche i trattati, in caso di necessità, possono essere sospesi nel rispetto del diritto internazionale e questo è oltretutto già avvenuto.

    La monetizzazione del debito (la BCE STAMPA MONETA cioè LA CREA DAL NULLA e acquista titoli direttamente sul mercato primario) per spese giudicate inderogabili non è una procedura inusitata. È stata appena formalizzata nel Regno Unito, mentre le più importanti banche centrali del mondo – Federal Reserve e Bank of Japan – la praticano di fatto. In Italia viene ormai proposta da economisti dei più diversi orientamenti: è raro che una proposta venga condivisa da diverse scuole di pensiero.

    Al prossimo Consiglio dei capi di Stato e di governo, che dovrebbe ratificare l’accordo dell’Eurogruppo, l’Italia dovrebbe invece rigettarlo, e proporre che la parte più importante degli interventi anti-crisi, il cui volume dovrebbe raddoppiare per estendersi almeno al prossimo anno, sia attuata con un intervento DIRETTO della Banca centrale europea (MONETIZZAZIONE DEL DEBITO).

    In caso di rifiuto da parte degli altri partner, la strada meno dannosa sarebbe quella di dare seguito a ciò che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto di recente: per questa emergenza, “Faremo da soli”.
    Ultima modifica di xmanx; 20-04-2020 alle 07:39
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  4. #1189
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    si. allora i nomi li ho chiaramente "mandati a memoria", ma mi verrebbe da dire che di negri c'è n'è uno e come lui non c'è nessuno.
    secondo: mi prenderò un attimo di tempo per conoscere il contenuto dell'accordo "da non firmare" assolutamente.
    terzo: sulla monetizzazione del debito, siamo proprio sicuri di non essere rimasti, noi italiani, gli unici, in europa, a non averlo "cancellato" del tutto, il debito, o magari a non averlo "mai avuto"?

    poi sui titoli accademici, se vuoi te li dico, ma non è per fare "l'asta dei trettré", e tanto meno renatone, o "renatino", che dir si voglia. allora io provengo da LUISS, e quella è la formazione "primaria", cioè fondamentale, cioè il "nucleo duro", diciamo. e là, sempre che gli esami possano essere considerati "titoli", ho dato una quarantina, sempre di esami, e ovviamente "senza marcare", perché pur essendo uno "spiantato", non ero all'epoca quello che si dice un comunardo. da LUISS passo a Siena, non per scelta, ma per "condizioni economiche" e anche per l'incapacità di elaborare una tesi in tempi ragionevoli. a Siena ho dato altri sette esami, dopodiché quest'anno ho "chiesto" l'assegnazione di un "titolo" di "tesi", sempre che sia questo diciamo il percorso "esatto" e non che la tesi, anziché chiederla, non debba piuttosto "proporla" io. e ti dirò che forse, se tutto va bene, entro la fine dell'anno, forse, riesco a concludere "qualcosa", in un percorso che ovviamente dura cmq, titoli o no, per tutta la vita. insomma il titolo non serve, però qualche soldino che puoi guadagnare, magari con quel titolo, ecco forse farebbe "comodo". o no?

  5. #1190
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    LA PROPOSTA DELLA LEGA: NO MES, NO EUROBOND, SI BCE, SI BTP ITALIANI (MONETIZZAZIONE DEL DEBITO DA PARTE DELLA BCE CHE STAMPA MONETA)

    Lo stagista.
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  6. #1191
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    I RITARDI DEL GOVERNO NELL’INCHIESTA DEL CORRIERE


    Lo stagista.
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  7. #1192
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    @sapientino e sandor e l'altro IGNORANTONE misterk

    Ho profondo rispetto per la vostra ignoranza.
    Quindi vi rinnovo la domanda: che titoli accademici vantate per sparare le vostre cazzate?
    io ho superato 7 esami di economia, più quelli di diritto, e lavorato 29 anni per il servizio studi del Legislatore, occupandomi spesso di questioni economiche;
    ma le cazzate che esponi sono tali da essere questionabili anche in base all'ordinario buon senso del padre di famiglia;

    tu pensi che si crei ricchezza stampando moneta, fraintendi un'intervento d'emergenza anti-panico, con regalie e trucchi, bacchette magiche, manchi proprio delle nozioni base, che potresti persino intuire, non fossi rintronato dalla propaganda:
    101 economisti al governo: non firmate quell'accordo. (QUESTO TESTO E' ESATTAMENTE QUELLO CHE CHIEDONO BORGHI E LA LEGA e che GERMANIA e il PD NON VOGLIONO perchè dicono che "non si può fare")

    FIRMATARI dell'appello:
    tre di questi sono stati miei professori e quasi amici, per la frequenza e cordialità con cui ci si è incontrati anche dopo l'università; di loro, posso escludere categoricamente che si possano assimilare alla categoria "sovranismo" e "debito nazionale"; possono avere riserve diverse e articolate, ma non sono certo seguaci di Borghi


    L’accordo raggiunto dall’Eurogruppo il 9 aprile scorso sugli interventi europei per fronteggiare la pandemia e le sue gravissime conseguenze economiche è insufficiente, prefigura strumenti inadatti e segna una continuità preoccupante con le scelte politiche che hanno fatto dell’eurozona l’area avanzata a più bassa crescita nel mondo.

    appunto: INSUFFICIENTE, non le cazzate sui tedeschi nazisti ed egemoni;

    Non prende atto dell’eccezionalità della situazione, senza precedenti almeno nell’ultimo secolo, né del fatto che questo sconvolge i paradigmi che hanno guidato la politica economica negli ultimi decenni.
    sono perfettamente d'accordo;
    è quello che dicono tutte le sinistre in Eurozona e UE, e a cui si oppongono tutte le destre conservatrici e sovraniste;

    Tra i ministri delle Finanze sembra prevalere l’idea che quanto sta accadendo possa essere circoscritto nel tempo a una parentesi relativamente breve, chiusa la quale si possa tornare senza problemi a comportarsi come prima. Non è così, come ha ben spiegato una personalità di riconosciuta competenza come l’ex presidente della Bce Mario Draghi.
    perfettamente d'accordo; embè ?

    L’eccezionalità delle circostanze dovrebbe far prendere in esame provvedimenti eccezionali, che dovrebbero avere almeno due caratteristiche essenziali:

    - essere attivabili in tempi il più possibile brevi;
    esatto: la situazione è analoga a quella di una foratura in autostrada; puoi ragionevolmente pensare che ti serva una ruota ordinaria, ma se vuoi averla devi raggiungere un'area di servizio, e ci puoi arrivare subito col ruotino; se storci il naso su quello, devi aspettare i tempi di un intervento del carro attrezzi e rischi di fare molto più tardi;
    - ridurre al minimo possibile l’aumento dell’indebitamento degli Stati, già destinato inevitabilmente a crescere per finanziare gli interventi indifferibili per ridurre i danni della crisi.

    La sola opzione che risponda a questi due requisiti è il finanziamento monetario di una parte rilevante del debito (MONETIZZAZIONE DEL DEBITO DA PARTE DELLA BCE CHE STAMPA MONETA) per le spese necessarie da parte della Banca centrale europea. Si tratta di una opzione esplicitamente vietata dai Trattati europei. Ma anche i trattati, in caso di necessità, possono essere sospesi nel rispetto del diritto internazionale e questo è oltretutto già avvenuto.
    pure su questa idea di massima posso essere d'accordo;
    ma si tratta di una valutazione politica, che si può discutere; i trattati e gli strumenti connessi non sono tabù;
    ma bisogna valutare attentamente le implicazioni politiche;

    qualcuno vuole forzare in buona fede la strada per gli Stati Uniti d'Europa, visto che la sovranità di tassazione e spesa - l'ultima rimasta alle nazioni - è il presupposto essenziale di qualsiasi opzione di debito comune; e richiede una consultazione dell'opinione pubblica, pena gli alti lai dei sovranisti;
    altri vogliono forzare proprio per procurare quella reazione sovranista e spaccare l'UE, come gli amichetti tuoi…

    La monetizzazione del debito (la BCE STAMPA MONETA cioè LA CREA DAL NULLA e acquista titoli direttamente sul mercato primario) per spese giudicate inderogabili non è una procedura inusitata. È stata appena formalizzata nel Regno Unito, mentre le più importanti banche centrali del mondo – Federal Reserve e Bank of Japan – la praticano di fatto. In Italia viene ormai proposta da economisti dei più diversi orientamenti: è raro che una proposta venga condivisa da diverse scuole di pensiero.
    sì, e allora ?
    il punto non è certo questa opzione in sé, ma sapere a carico di chi grava; perché qualcuno paga per questa cosa, sempre; un concetto algebrico che non ti entra in zucca;
    altrimenti, non si spiegherebbero le obiezioni e le opposizioni; queste ci sono perché - a differenza dei casi che citi, e come ti ho già spiegato più volte - l'Eurozona non ha come referenti IL governo britannico, giapponese o Trump, bensì I 19 governi titolari di quei poteri di tassazione e spesa, che non vogliono rinunciare a quella sovranità, alla capacità di ottenere consenso con le quote 100, i redditi di cittadinanza, i condoni, l'abolizione dell'ICI, ecc...


    finché non realizzi questa differenza e il conflitto di sovranità che c'è al fondo, ti sfugge tutto il problema e il senso della circostanza; che è lo stesso che abbiamo in Italia con le regioni autonomiste; la tua vanta un residuo fiscale pro-capite di 5100 euro l'anno - soldi tuoi che finiscono chissà dove e chissà a chi - e chiede autonomia per lo stesso motivo per cui una parte cospicua dell'opinione dei paesi del Nord Europa è diffidente nei confronti dell'integrazione finanziaria;

    Al prossimo Consiglio dei capi di Stato e di governo, che dovrebbe ratificare l’accordo dell’Eurogruppo, l’Italia dovrebbe invece rigettarlo, e proporre che la parte più importante degli interventi anti-crisi, il cui volume dovrebbe raddoppiare per estendersi almeno al prossimo anno, sia attuata con un intervento DIRETTO della Banca centrale europea (MONETIZZAZIONE DEL DEBITO).

    In caso di rifiuto da parte degli altri partner, la strada meno dannosa sarebbe quella di dare seguito a ciò che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto di recente: per questa emergenza, “Faremo da soli”.
    in una trattativa, sempre che si sia intenzionati a conseguire un risultato, si deve sempre offrire alla controparte un'opzione accettabile, non umiliante; altrimenti, la trattativa è finta e si punta solo alla guerra;

    gli "austeri" hanno offerto il MES senza condizione, che per loro è già una cessione, un sacrificio di fronte all'opinione pubblica conservatrice;

    a noi non basta, non senza qualche ragione, ma molto pro forma, più per il nome MES, ché evoca il caso greco, della colpa, l'inadempienza;
    non ci basta la sostanza del "senza condizioni" e vogliamo l'attestazione solenne che quei soldi non sono offerti a fronte di una nostra mancanza, ma per una circostanza eccezionale; e non è del tutto sbagliato, anzi;
    ma si tratta di capire che per il linguaggio diplomatico e la sostanza politica che arriva alla controparte, questo significa porre Merkel e gli altri di fronte alle proteste interne di avviare surrettiziamente un'integrazione non discussa, mettendoli in gravissima difficoltà;


    fare da soli, forse, si può;

    come sempre, bisogna sapere come e capire chi paga; perché qualcuno paga; di solito, chi non capisce questo, è esattamente quello che si ritroverà il cetriolo nel luogo in cui è diretto;
    perché, da' retta: Borghi e gli altri amichetti sovranisti - come quei 2 o 3 milioni di italiani molto patrimonializzati - non sono certo degli sprovveduti; i loro patrimoni li hanno al sicuro e, anche se a te raccontano le loro bufale, sono capacissimi di tutelare i loro soldi e non se li fanno certo zuppare da conversioni forzose in moneta nazionale svalutata o altre misure del "facciamo da soli", che pagherebbero solo i poveracci e gli ingenui, gli anziani, le famiglie normali, la gente che vive di solo lavoro e non ha rendite mobiliari e immobiliari;

    già ora i conflitti tra i governatori delle regioni mostrano la realtà che si porrebbe in caso di stress sui conti nazionali, Lombardi incasinati, un giorno per la chiusura di tutto, mentre la gente si sposta, il giorno dopo per la riapertura, con almeno un milione di contagiati invisibili… e i governatori del sud che li bastonano;
    in caso di una grave crisi dei conti e governo di emergenza, non si può affatto escludere che la Lega riesca a spuntare l'estensione dello statuto speciale a tutte le regioni in senso federalista, l'obiettivo storico; e addio Italia solidale; poi, mettici una pezza…
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #1193
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    Le balle di Conte agli italiani (di Giuseppe PALMA)

    Ecco alcune balle che Conte ha raccontato agli italiani nell’ultimo periodo:

    1) 4 febbraio 2020: in Italia è tutto “sotto controllo”, i governatori del Nord si fidino.
    Così il Presidente del Consiglio rassicurava gli italiani, rispondendo ai governatori di Lombardia, Veneto, Friuli e Trentino che chiedevano la quarantena di chiunque arrivasse dalla Cina. Rassicurazioni andate avanti fino al 21 febbraio, nonostante un documento del ministero della salute del 5 gennaio – pubblicato il 9 gennaio – parli già di “polmonite da eziologia sconosciuta – Cina”. Grave negligenza;

    2) i 600 euro alle partite Iva promesse per marzo, siamo al 19 aprile e in più di 40.000 non li hanno ancora ricevuti. Stessa situazione per i professionisti iscritti alle casse di previdenza diverse dall’Inps. I pagamenti – ancora parziali – sono avvenuti a seconda di quando son state presentate le domande, una corsa al click in stile fantozziano. Una vergogna per un Paese che pretende di definirsi civile. Ad oggi, in parecchi non hanno ancora ricevuto un centesimo. E del “decreto aprile” ancora nemmeno l’ombra;

    3) sospensione dei mutui: altra presa in giro, vengono infatti sospesi solo i mutui prima casa per i quali il richiedente non ha nemmeno una rata di arretrato. Le partite Iva, per poter accedere alla sospensione, devono dichiarare di aver avuto – nei tre mesi successivi al 20 febbraio – una riduzione del fatturato nella misura del 33% rispetto all’ultimo trimestre 2019;

    4) i 400 miliardi promessi, la famosa “potenza di fuoco”, sono prestiti bancari nei limiti del 25% del fatturato (con garanzia dello Stato). Non si tratta di trasferimenti di denaro in favore di cittadini e imprese ma di prestiti (utili sostanzialmente a pagare le tasse) da restituire alle banche in sei anni. Non una “potenza di fuoco” quindi, ma un maggiore indebitamento delle piccole e medie imprese nei confronti delle banche. Lo Stato coprirà l’insoluto solo dopo che la banca avrà attaccato i beni del debitore. In buona sostanza cambia ben poco rispetto ai finanziamenti pre-virus. La garanzia statale serve solo ad ottenere il prestito senza istruttoria (o con istruttoria minima);

    5) Mes sì, Mes no, Mes “light”. Alla fine, tra le misure in campo, accetterà anche il Mes. Probabilmente non lo attiverà, ma lo accetterà tra le misure da utilizzare, esattamente ciò che ha fatto Gualtieri all’Eurogruppo.

    Solo annunci, zero sostanza.
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  9. #1194
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    3) sospensione dei mutui: altra presa in giro, vengono infatti sospesi solo i mutui prima casa per i quali il richiedente non ha nemmeno una rata di arretrato. Le partite Iva, per poter accedere alla sospensione, devono dichiarare di aver avuto – nei tre mesi successivi al 20 febbraio – una riduzione del fatturato nella misura del 33% rispetto all’ultimo trimestre 2019;
    dov'è lo scandalo nell'autocertificazione della perdita ? se io avessi aperto una partita IVA in perdita di suo, per5 mia inettitudine, dovrei accedere ai benefici anche se le mie "perdite" non sono imputabili al virus ?

    la vera protesta su questo punto, in cui purtroppo sono schiacciati tanti poveri cristi incolpevoli, sai quel è ?
    è che questa storia farebbe emergere centinaia di migliaia di posizioni di dipendenti sostanziali mascherati da autonomi e relative elusioni di contributi; cioè, il poveraccio che collabora allo studio professionale o all'impresa, nel momento in cui deve documentare la perdita fa emergere l'anomalia di prassi e inguaia il suo datore di lavoro e se stesso, in quel precario equilibrio;

    lo stesso avverrà poi per molti, quando dovranno chiedere compensazioni reali sulla base del pregresso dichiarato fasullo al fisco; chi abbia evaso sul fatturato, verrà compensato in modo evidentemente insufficiente, proprio a causa di quelle dichiarazioni mendaci; il ristorante o il bar che riusciva ad occultare metà del fatturato, riceverà in proporzione;
    questa storia cambierà molte cose quanto al fisco; forse sarà l'occasione per perseguitare meno gli autonomi, rendere più affidabile e garantito chi sia stato costretto all'evasione di necessità, ma anche dare un taglio ai troppo furbi;

    4) i 400 miliardi promessi, la famosa “potenza di fuoco”, sono prestiti bancari nei limiti del 25% del fatturato (con garanzia dello Stato). Non si tratta di trasferimenti di denaro in favore di cittadini e imprese ma di prestiti (utili sostanzialmente a pagare le tasse) da restituire alle banche in sei anni.
    certo; ed è opportuno che sia così; non per cattiveria persecutoria, ma perché è così che il sistema della produzione si tiene in piedi;

    le imprese devono finanziarsi ricorrendo al credito, perché il loro fine è il lucro, e il criterio la redditività degli investimenti; se il finanziamento non avvenisse - pure a tasso prossimo allo zero - attraverso il filtro del sistema bancario sarebbe come presentarsi ad un reparto specialistico senza che il medico di base abbia ordinato le analisi e indirizzato il paziente; un caos, perché lo specialista si troverebbe di fronte ad uno sconosciuto anamnestico e il dermatologo sarebbe disorientato perché magari la manifestazione epidermica dipende da un problema di fegato, da riferire all'epatologo;
    la banca fa esattamente il lavoro del medico di base, le analisi e un primo indirizzo diagnostico;

    se tu eri comunque fallito, o in procinto di fallire, non ti finanzia l'impresa fallimentare, a sprecare quelle risorse; ti indirizza al welfare;

    l'aiuto all'imprenditore come cittadino, persona fisica in difficoltà per i mancati introiti, deve essere erogato dalle agenzie di welfare, a quel titolo; non alla sua impresa-persona giuridica, per un titolo diverso;


    Non una “potenza di fuoco” quindi, ma un maggiore indebitamento delle piccole e medie imprese nei confronti delle banche. Lo Stato coprirà l’insoluto solo dopo che la banca avrà attaccato i beni del debitore. In buona sostanza cambia ben poco rispetto ai finanziamenti pre-virus. La garanzia statale serve solo ad ottenere il prestito senza istruttoria (o con istruttoria minima);
    bisogna vedere caso per caso;
    se io ho 60 anni e gestisco un negozio di ortofrutta in perdita, solo per poter pagare i contributi fino alla pensione, e magari perché mi deprime chiudere, anche se ci rimetto, può non essere opportuno impegnare risorse pubbliche, dei cittadini contribuenti, per sovvenzionare questa cosa;
    magari si trova un netto più soddisfacente in cui ho un sostegno al reddito e ai contributi e posso fittare il fondo, come un pre-pensionamento.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #1195
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    Tu non hai mai lavorato in vita tua. Sei il classico elettore di "sinistra" che non sa niente di ciò di cui vai blaterando.
    Guarda...ti faccio rispondere da lui. Magari impari cos'è la vita vera e forse riesci a capire cosa affronta chi LAVORA per vivere.

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  11. #1196
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    Alcuni folli credono davvero che sia castigo divino...

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    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  12. #1197
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    Ma si può uscire, due persone conviventi, in automobile, se si rispettano le regole di sicurezza? Si può andare in un altro comune?
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  13. #1198
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    E già che ci sei ascoltati anche questo . Si sta avvicinando l'ora in cui andremo a prendere il PD e il M5S a calci nel culo, direttamente a Roma.


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  14. #1199
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    Tu non hai mai lavorato in vita tua. Sei il classico elettore di "sinistra" che non sa niente di ciò di cui vai blaterando.
    Guarda...ti faccio rispondere da lui. Magari impari cos'è la vita vera e forse riesci a capire cosa affronta chi LAVORA per vivere.

    io ho iniziato a lavorare che non avevo ancora finito il liceo;
    poi, ho fatto due lavori, autonomi, di cui uno commerciale, come quello del ristoratore, più o meno con gli stessi problemi;

    il palemmitano a Firenze
    dal suo punto di vista, pensa in perfetta buona fede di aver ragione e di capire come funzionano le cose;
    forse potrebbe pensare a quelle volte in cui gli dicono che è un ladro, perché il piatto che a lui costa 2,35 di materie prime lo fa pagare 17,50, gente che non ha idea dei costi di esercizio; succede a qualsiasi commerciante;

    lui, verosimilmente in buona fede, pensa che un governo possa tutto, schiacciato dalla spesa pubblica incomprimibile, senza mettere le mani in tasca ai cittadini;

    ridurgli il fitto significa tassare chi gli fitta, privarlo dell'utile contrattuale per onerosità sopraggiunta; una cosa pattizia tra loro;

    ma stai sicuro che se avessimo la liretta e gli interessi al 15% o più - a parte che andremmo in default in due settimane - lui si troverebbe nelle stesse "barbe", come avrà imparato a dire; con la gente a potere d'acquisto tagliato che va meno al ristorante, dovrebbe tagliare dipendenti e ordini lo stesso, e forse quell'economia a scala ridotta gli costerebbe troppo di fisso, fino a chiudere;
    però, se avessimo la liretta e i conti allo sfascio, forse lui a Firenze parteciperebbe all'autonomismo, avrebbe i turisti, ecc... è una città ricca; ma i parenti suoi a Palermo se la vedrebbero bruttissima; non so se ci arriva;

    guarda che qui, ora, chiedono tutti, ma tutti; se stampi i soldi non è che cresce la ricchezza; qualcuno paga; e dire chi paga dovrebbe essere il compito della politica;
    di normale, avresti destra contro sinistra; la destra dovrebbe rappresentare gli agiati e proporre privatizzazioni e tagli ai servizi; la sinistra più tasse;

    in Italia la frattura maggiore è tra nord e sud; se vai a dare uno scrollone ai conti, è lì che si rompe; perché a nord di Orvieto siamo a nella media tra Francia e Germania;
    a sud peggio della Grecia;
    per il momento, il cerchiobottismo e l'UE hanno tenuto tutto insieme; vai a sollecitare radicalmente il sistema e spacchi tutto; poi, voglio vedere come si ripara; a dichiarare guerra agli americani e russi è un momento; poi bisogna vedere come ne esci, chi ne esce e quale prezzo.
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  15. #1200
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    BORGHI: CONTE CI VOLEVA AVVELENARE CON IL MES FIN DALL’INIZIO. La monetizzazione della BCE unica via di fuga

    Vi presentiamo un video di Claudio Borghi dallo spettrale aeroporto di Malpensa, Terminal 2 , completamente vuoto, mentre si sta recando a Roma per i lavori della commissione bilancio della Camera dei Deputati. Conte continua a perseguire la strada del MES, di un prestito oneroso, fin dall’inizio, da quando il governo era quello giallo-verde, e che poi si è definitivamente concretizzato con l’ultimo mese, con le ultime, inutili, contrattazioni. Inutili perché, come ammette perfino il Corriere della Sera e come propone l'appello dei 101 economisti del mondo, l’unica soluzione al disastro attuale è la monetizzazione del debito, la cancellazione dello stesso da parte della Banca Centrale. Una via che si affermava ormai da anni, ritenuta “Pazza” dagli economisti mainstream, ma che , alla fine, è la sola rimasta.
    Altro che MES o eurobond!


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