Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
Bisogna intendersi sulla parola "egualitarismo"... Se intendi un egualitarismo "di partenza", che a tutti, cioé, debba essere data LA POSSIBILITÀ di crescere, far valere le proprie capacità e creare ricchezza, sono assolutamente d'accordo...
Ma l'egualitarismo che stigmatizzavo io era un altro, era quello di arrivo: che a tutti,per esempio nella scuola, venga assicurato comunque la conquista di un pezzo di carta ( che, a quel punto, ovviamente, non vale più un fico secco ), che a tutti venga assicurato un reddito di cittadinanza o una pensione agevolata o la difesa dal licenziamento, fancazzisti compresi.
teoricamente si tratta di due eguaglianze diverse; n pratica, non è facile distinguere operativamente, perché le pari opportunità di partenza difficilmente possono prescindere da interventi correttivi di garanzia; faccio un esempio: la riuscita negli studi di un ragazzo di estrazione popolare può manifestarsi molto tardi, anche dopo il biennio universitario; questo perché certe tare formative ambientali si superano molto lentamente;
io assicurerei l'università gratuita a tutti, sotto un certo reddito; e abolirei il valore legale del titolo;

Sei ironico, spero... La Lega destra liberista... Ma quando mai..
Quella degli anni '80 e dei primi anni '90, forse,.. Non certo quella sovranista attuale, assistenzialista e statalista come nessun altro.
la Lega attuale non è affatto sovranista; questo lo crede chi si beve la retorica del periodo giallo-verde e le salvinate; in realtà, l'unico autentico motivo di attrito sovranista della costituency leghista, limitato ai veneti, è uno scontento per le regolamentazioni UE in materia creditizia; in sostanza, i veneti vorrebbero per le loro banche uno statu che i tedeschi hanno assicurato alle loro banche locali, e questa è veramente - come circostanza generale - la vera critica fondata ad una politica tedesca abusiva; infatti, il prossimo step di integrazione europea si incentra tutto sulla blandizie della CDU rispetto ai suoi elettori: far accettare gli euro-bond e l'idea che soldi tedeschi vadano a garantire i debiti dei paesi mediterranei, in cambio della sicurezza che questo sistema garantirebbe alle banche locali, sovresposte ma ora escluse dagli stress-test cui periodicamente si sottopone tutto il sistema bancario UE, quindi in sospensione e a rischio;

per il resto, rimane la solita vecchia Lega, che con la flat-tax o la riduzione delle aliquote vuole liberarsi della "zavorra del sud"; e il meccanismo è chiaro, e più funzionale delle complesse autonomie:
se osservi la geografia del gettito, l'imposizione sul settore privato è tutta al nord; se si riducono le aliquote, alle entrate centrali arriva meno da redistribuire; quindi, saranno le regioni ricche a recuperare sui residenti, mentre in quelle povere e in passivo di residuo fiscale non c'è questa possibilità;

quello tra aree ricche e disagiate è il vero conflitto che c'è in tutta l'UE; la Brexit è conseguenza di questo; le spinte indipendentiste della Catalogna pure; in Germania si è riacutizzato il conflitto tra ovest dinamico ed est assistito; il "sovranismo" altro non è che il desiderio delle aree povere di nazionalizzare e redistribuire la ricchezza di quelle più ricche, ma si scontra con le stesse esigenze produttive di quella ricchezza, che sono sotto forte pressione di efficienza, vista la globalizzazione;
ora, quella disponibilità leghista a sforamenti di bilancio sovranisti, briglie sciolte per gli alleati pentastellati sul RdC, quota 100 e altro, non rappresentava un obiettivo strategico, ma aveva una funzione tattica: l'intento - e lo scrivo qui da diversi anni, almeno dal referendum di Renzi - era quello di portare i conti pubblici alla crisi, per poi imporre ad un governo di coalizione, magari tecnico, e da posizioni di forza, una soluzione di tipo federalista alla spending review, mediante riforma specifica e al tempo stesso riduzione delle aliquote: io ti voto il tecnico e i sacrifici, ma in cambio mi dai...

il vecchio obiettivo di lungo periodo della Lega, condiviso pure in parte da molto PD delle regioni rosse e ricche; questo è il progetto politico che in effetti ha le maggiori probabilità di successo, tra tutte le possibili opzioni; perché raccoglie, se gestito in modo moderato, il consenso quasi omogeneo in mezza Italia, dove si produce oltre l'85% del PIL...