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Discussione: L'Euro: il Nuovo Sacro Romano Impero egemonizzato da Francia e Germania

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  1. #1
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    questo "compromesso" è proprio il risultato dell'arretratezza culturale di fronte al mondo moderno, della competizione e della mobilità sociale; l'Italia democratica ha vissuto queste fasi:
    a) 1947-57, sviluppo determinato dal potenziale da ricostruire, finanziato dal Piano Marshall; finiti i soldi
    b) 1958-63, fase centrista con possibile cooptazione missina, Tambroni, ecc... rivolta di Genova;
    c) 1963; primo centro sinistra, con le minacce di golpe, il tintinnar di sciabole, De Lorenzo, ecc...
    d) 1964-75; nuovo periodo centrista, autunno caldo del 69, strategia della tensione, bombe, opposti estremismi;
    e) 1975 1979, crescita del PCI, regionalismo, compromesso storico, terrorismo;
    f) 1980-1992 neo-centrismo in versione inclusiva dei socialisti, con formula pentapartito; fine della sovranità nazionale integrale;

    sul piano marshall: fu il tentativo di innestare la "ripresa economica" in una situazione di profonda crisi ovviamente dovuta al precedente conflitto. ovviamente all'epoca si auspicava l'inizio di un ciclo economico "virtuoso" che si sarebbe "autoalimentato". e in parte fu così. se devi ricostruire finanche gli edifici, perché questi sono stati rovinati dalle bombe, ovviamente investendo quei soldi presi a prestito, un po' di movimento lo crei. ovviamente se tanto mi dà tanto, impiegare in maniera proficua quei soldi, non si poté dovunque, perché un conto sono i soldi, altro conto saperli utilizzare. un po' come accade ogni volta che si danno capitali in prestito, ad esempio quelli post terremoto o i fondi europei, perché c'è chi usa quei soldi in modo corretto e progettuale e chi se li mangia e basta.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    in nessuna di queste fasi la società e la politica italiana hanno espresso una o più ideologie e prassi - anche funzionalmente contrapposte - di modernizzazione;

    cosa intendi per "modernizzazione"?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    cioè, l'accettazione del capitalismo della produzione, con tutti i suoi portati: il premio alla capacità, quindi al merito, e la necessità di quelle capacità, da premiare con la mobilità sociale; far studiare in massa i ceti subalterni a livelli universitari e consentire loro di contendere ai ceti dirigenti l'accesso alle risorse, al credito, e al potere, alle gerarchie, coi relativi diritti e riforme;

    no. allora, io penso che l'ampliamento dell'accesso all'istruzione sia stato un fenomeno "molto" negativo, e ovviamente nei confronti proprio del premio al merito. se tu vuoi che tutti possano "laurearsi", o almeno che tutti "ne abbiano il diritto", allora devi necessariamente "abbassare" il livello del titolo. soprattutto se l'istruzione è pagata con soldi pubblici ed è quindi "alla portata" di tutti. cioè quel tipo di formazione d'eccellenza che c'era prima, non la puoi "conservare", perché sono pochi quelli a cui la puoi "somministrare" e questo proprio perché sul totale di gente, coloro che eccellono sono davvero "pochi". e allora crei un "grigiore" che toglie "validità" al titolo e al contempo "mercatizza" la laurea, quando invece un tempo questa era qualcosa di davvero "importante", anche nel sentire diffuso.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    questo è un percorso avvenuto solo in misura marginale tra gli anni 70 e 80, col diritto allo studio e l'accesso alla PA; non ha avuto però un riscontro nel mondo produttivo del settore privato, rimasto ancorato a dinamiche di sostanziale rendita "drogata" da un debito, poi esploso al momento in cui l'equilibrio politico è mutato;
    cioè, si è sempre rimandata la questione di dare regole perché il conflitto di classe trovasse una efficace rappresentazione di politiche alternative;

    se parti "da zero" come partiva l'italia di quegli anni, nonostante tutto, quello che fu realizzato in quegli anni ha in qualche modo "gettato le basi" di ciò che sarebbe avvenuto a decenni di distanza. cioè quanto meno il ravvicinamento dell'italia alle grandi potenze europee e internazionali.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    non si tratta di fidarsi; delle persone ci si può, eventualmente, fidare;

    una prospettiva europeista è nata con la speranza - soprattutto di quelle forze e culture minoritarie, repubblicani, liberali e radicali - che l'integrazione economica europea avrebbe costretto il sistema italiano su binari di pragmatismo e modernizzazione, realismo economico e promozione sociale dei ceti subalterni, visto che autonomamente le dinamiche nazionali restavano incaprettate nel compromesso tra rendita - dell'industria protetta e dei settori autonomi - e mance assistenzialiste; il tutto finanziato a debito o con la rinuncia alla crescita, che è un debito implicito, perché determina un calo di PIL nel lungo periodo;

    no. mi pare che "europeisti" fossero i popolari dell'epoca di un degasperi e di uno spinelli, non certo correnti politiche minoritarie. poi sul debito, la questione mi pare abbastanza marginale. per decenni i nostri "antenati" hanno vissuto del loro lavoro, senza ovviamente comprare "titoli di stato", per il semplice fatto che il "salto" verso una economia non più solo "reale" ma anche "finanziaria" era abbastanza di là da venire. e anche oggi il concetto di debito "pubblico" mi pare venga tirato in ballo dai politici ogni volta che si vuole giustificare una scelta non "fatta" in termini di economia. un po' come attribuire il peggioramento dell'economia nazionale a situazioni "internazionali". insomma "propaganda".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    pare che non basti, perché, se da un lato il raziocinio non esprime riforme e si impalla, dall'altro il sentimento si polarizza ed elabora anche ondate di auto-lesionismo, come gli estremismi recenti; si vede che quello shock che la politica dovrebbe amministrare in modo ordinato, si avrà più probabilmente in modo caotico e di rottura; che è verosimilmente la rottura della solidarietà fiscale, cioè di ciò che rimane dell'Italia stessa;

    mah. se pensi che le leggi in vigore in italia sono circa mezzo milione, allora magari puoi verificare che tutti i provvedimenti di carattere economico vengono adottati per tempo e in maniera efficace. però pensa anche che la grande parte dei connazionali all'economia non ci pensa neanche ma ha invece altri motivi di "insoddisfazione", che esprime in maniera non relativa al benessere materiale, ma ad altre situazioni, che purtroppo devono essere tollerate perché piuttosto "diffuse". mi riferisco ovviamente ai "reati", alle "dipendenze", ai problemi nelle relazioni "familiari", alla povertà morale più che meramente "materiale". insomma se grazie a dio l'economia si può "migliorare", è però difficile risolvere allo stesso modo quegli altri problemi, e non è che ci sia molto da fare.
    Ultima modifica di sandor; 21-02-2020 alle 00:46

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    cosa intendi per "modernizzazione"?
    quello che intendono le scienze sociali; il processo di organizzazione della società secondo criteri moderni, che si è delineato e iniziato ad affermare a partire dal XVI° sec. in Europa: secolarizzazione, conseguente libertà di pensiero scientifico e politico, prima industrializzazione, primato della legge sull'arbitrio e diritti di cittadinanza, inclusione dei ceti subalterni al potere, ecc...

    nel caso italiano che citavo, la politica nazionale non esprimeva spontaneamente queste propensioni, come da tradizione; erano gli americani a costringere la DC alle riforme agrarie, perché il tessuto sociale meridionale non esprimeva una domanda sufficiente; così come sono stati i francesi e poi i pimontesi ad imporre uno stato moderno e "nazionale" ad un tessuto sociale ritroso e riottoso, da patronato feudale o teocratico; tessuto che è comunque sopravvissuto, cambiando un po' pelle;

    no. allora, io penso che l'ampliamento dell'accesso all'istruzione sia stato un fenomeno "molto" negativo, e ovviamente nei confronti proprio del premio al merito. se tu vuoi che tutti possano "laurearsi", o almeno che tutti "ne abbiano il diritto", allora devi necessariamente "abbassare" il livello del titolo. soprattutto se l'istruzione è pagata con soldi pubblici ed è quindi "alla portata" di tutti. cioè quel tipo di formazione d'eccellenza che c'era prima, non la puoi "conservare", perché sono pochi quelli a cui la puoi "somministrare" e questo proprio perché sul totale di gente, coloro che eccellono sono davvero "pochi".
    può darsi; ma lascia la mercato valutare; le possibilità per un figlio del popolo che non aveva libri a casa saranno senz'altro di più; e sarà anche maggiore l'utilità sociale di avere un pescaggio tra tutti, anziché tra pochi privilegiati per censo, poco incentivati al merito;

    meglio che il figlio del barone della medicina arrivi, eventualmente, a fare il chirurgo e aprirti il torace nella prospettiva che il figlio di un cafone sia più bravo di lui, e gli soffi il posto, piuttosto che arrivando in quella sala operatoria nella certezza di essere l'unico candidato, quali che siano le sue effettive capacità; no ?

    se parti "da zero" come partiva l'italia di quegli anni, nonostante tutto, quello che fu realizzato in quegli anni ha in qualche modo "gettato le basi" di ciò che sarebbe avvenuto a decenni di distanza. cioè quanto meno il ravvicinamento dell'italia alle grandi potenze europee e internazionali.
    beh, pare che sia avvenuto l'opposto:
    una necessità di ricostruire c'era, e questo era un plus automatico; ma l'occasione di ricostruire su basi sane è stata perduta alla grande, per i soliti difetti nazionali, cui la Guerra fredda ha consentito di sopravvivere parassitariamente;

    no. mi pare che "europeisti" fossero i popolari dell'epoca di un degasperi
    un triangolo popolare modernista, con Schuman e Adenauer, ma per niente sostenuto in Italia dagli ambienti cattolici, molto più mediterranei e conservatori;

    e di uno spinelli
    che era social-azionista, repubblicano...

    , non certo correnti politiche minoritarie. poi sul debito, la questione mi pare abbastanza marginale. per decenni i nostri "antenati" hanno vissuto del loro lavoro, senza ovviamente comprare "titoli di stato", per il semplice fatto che il "salto" verso una economia non più solo "reale" ma anche "finanziaria" era abbastanza di là da venire. e anche oggi il concetto di debito "pubblico" mi pare venga tirato in ballo dai politici ogni volta che si vuole giustificare una scelta non "fatta" in termini di economia. un po' come attribuire il peggioramento dell'economia nazionale a situazioni "internazionali". insomma "propaganda".
    dal 48 in poi, repubblicani, liberali e poi radicali, hanno rappresentato l'élite di competenti che mettevano in guardia dalle illusioni politiciste, del pasto gratis, ecc...

    era una critica pre-politica, di tenore realista; nel caso dei liberali più di "destra", con la costola libertaria dei radicali; in quello dei repubblicani-azionisti più solidarista e moraleggiante, ma comunque basata sul rigore delle cifre economiche e la critica ai bluff spendaccioni;
    col sottinteso politico: chi governa deve assumersi la responsabilità di scontentare, e farlo in modo motivato, per poi farsi giudicare dagli elettori; non valgono le scorciatoie e l'acquisto del consenso facendo buffi.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    quello che intendono le scienze sociali; il processo di organizzazione della società secondo criteri moderni, che si è delineato e iniziato ad affermare a partire dal XVI° sec. in Europa: secolarizzazione, conseguente libertà di pensiero scientifico e politico, prima industrializzazione, primato della legge sull'arbitrio e diritti di cittadinanza, inclusione dei ceti subalterni al potere, ecc...
    mah. direi che XVI secolo è un po' troppo. diciamo XVIII. e anche che non si può interpretare la storia sulla base dell'assunto che i mutamenti socio/economici siano un qualcosa di "progressivo" e privo di "costi umani". quando l'economia "cresce", allora le classi che ne ottengono un beneficio "materiale" sono le stesse che rivendicano diritti. ma un conto è contribuire all'economia del sistema con i soldi. altro conto con la propria "forza lavoro". da cui il conflitto tra capitale e lavoro. ora io ovviamente non conosco il modo per conciliare detto conflitto, ancora oggi presente. però penso che lavorare "autonomamente" e senza l'intermediazione di partiti e sindacati, sia in un modo o nell'altro un bel traguardo.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    nel caso italiano che citavo, la politica nazionale non esprimeva spontaneamente queste propensioni, come da tradizione; erano gli americani a costringere la DC alle riforme agrarie, perché il tessuto sociale meridionale non esprimeva una domanda sufficiente; così come sono stati i francesi e poi i pimontesi ad imporre uno stato moderno e "nazionale" ad un tessuto sociale ritroso e riottoso, da patronato feudale o teocratico; tessuto che è comunque sopravvissuto, cambiando un po' pelle;
    si. penso sia un po' il "carattere italiano". ma grazie a dio anche la "delinquenza" che accompagna ogni tipo di sviluppo socio/economico, col tempo si affievolisce e "riassorbe" nell'ambito dell'operare della macchina statale, se è vero che "millantare" serve a "capire" chi hai di fronte e la sua propensione più o meno "marcata" a intraprendere un tipo di condotta "contraria" se non altro all'ordine pubblico e al buon costume. insomma "prevenire" anziché "curare".


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    può darsi; ma lascia la mercato valutare; le possibilità per un figlio del popolo che non aveva libri a casa saranno senz'altro di più; e sarà anche maggiore l'utilità sociale di avere un pescaggio tra tutti, anziché tra pochi privilegiati per censo, poco incentivati al merito;
    non è il mercato e non sono i libri. è il tipo di formazione "spirituale", della quale non puoi "beneficiare" se non hai determinate "qualità". e ovviamente tali capacità sono distribuite a livello "popolare" in modo assai diseguale. e non è mancanza di educazione, dovuta all'appartenenza "di classe". è proprio, come dire "questione di statistica". e non è che ci sia molto da fare...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    meglio che il figlio del barone della medicina arrivi, eventualmente, a fare il chirurgo e aprirti il torace nella prospettiva che il figlio di un cafone sia più bravo di lui, e gli soffi il posto, piuttosto che arrivando in quella sala operatoria nella certezza di essere l'unico candidato, quali che siano le sue effettive capacità; no ?
    ti dico solo questo: in definitiva decide lo stato. è questo che i "figli del sessantotto" non avevano e forse "non hanno capito": la selezione, la meritocrazia ecc., esistono. se riesci a interiorizzare la "realtà" per cui sono pochi coloro che possono "lavorare" come "professionisti intellettuali", allora finita la scuola dell'obbligo magari scegli "un altro lavoro". e questo perché servono delle qualità che hanno in pochi. insomma ne va della vita, come certo saprai.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    beh, pare che sia avvenuto l'opposto:
    una necessità di ricostruire c'era, e questo era un plus automatico; ma l'occasione di ricostruire su basi sane è stata perduta alla grande, per i soliti difetti nazionali, cui la Guerra fredda ha consentito di sopravvivere parassitariamente;
    si. ma questa "guerra fredda" gli italiani, quelli di sordi mettiamo, l'hanno vissuta oppure l'hanno "seguita" a distanza con radio e tv? e ovviamente anche all'epoca chi sapeva la "verità" ovviamente non poteva "raccontarla al popolo" perché quest'ultimo non l'avrebbe capita.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    un triangolo popolare modernista, con Schuman e Adenauer, ma per niente sostenuto in Italia dagli ambienti cattolici, molto più mediterranei e conservatori;
    e de gasperi che era, prete?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    che era social-azionista, repubblicano...

    era un "tecnico", come si direbbe oggi...


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    dal 48 in poi, repubblicani, liberali e poi radicali, hanno rappresentato l'élite di competenti che mettevano in guardia dalle illusioni politiciste, del pasto gratis, ecc...

    si. contrari al pci quanto bastava per non dover ammettere di essere alla sinistra dei comunisti...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    era una critica pre-politica, di tenore realista; nel caso dei liberali più di "destra", con la costola libertaria dei radicali; in quello dei repubblicani-azionisti più solidarista e moraleggiante, ma comunque basata sul rigore delle cifre economiche e la critica ai bluff spendaccioni;

    bluff che grazie a dio servivano a motivare una nazione di "lavoratori" e a infondere un modo di credere nella propria forza e anche di tirare avanti, con una buona dose di "propaganda"...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    col sottinteso politico: chi governa deve assumersi la responsabilità di scontentare, e farlo in modo motivato, per poi farsi giudicare dagli elettori; non valgono le scorciatoie e l'acquisto del consenso facendo buffi.
    si. questo nella società "ideale". l'italia da parte sua è "paese reale", come dicevano gli "after hours". e quindi oltre a tutto, ha anche e soprattutto il "diritto di lamentarsi", quanto meno. dal '68 è cambiato poco. molto poco.

  5. #5
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    "Ora, il problema non è minimo. Perché se si attiva il Mes (che ripetiamo, già esiste) di fatto le già scarne libertà sovrane dell’Italia in termini finanziari verrebbero di fatto cancellate. A decidere il futuro dell’Italia, una volta intervenuto il Meccanismo, non sarebbe più il governo più o meno scelto dal popolo, ma direttamente un board di esperti con cui l’Italia dovrà firmare un memorandum attraverso il quale condizionare il piano di “salvataggio” a precise regole dettate non certo da Roma. Il Mes deciderà poi in base a quanto deciso dal Paese colpito, in coordinamento con la Commissione europea, la Bce (quella di Christine Lagarde) e forse del Fondo monetario internazionale". https://it.insideover.com/politica/i...ticle_redirect
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  6. #6
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    "Ora, il problema non è minimo. Perché se si attiva il Mes (che ripetiamo, già esiste) di fatto le già scarne libertà sovrane dell’Italia in termini finanziari verrebbero di fatto cancellate. A decidere il futuro dell’Italia, una volta intervenuto il Meccanismo, non sarebbe più il governo più o meno scelto dal popolo, ma direttamente un board di esperti con cui l’Italia dovrà firmare un memorandum attraverso il quale condizionare il piano di “salvataggio” a precise regole dettate non certo da Roma. Il Mes deciderà poi in base a quanto deciso dal Paese colpito, in coordinamento con la Commissione europea, la Bce (quella di Christine Lagarde) e forse del Fondo monetario internazionale". https://it.insideover.com/politica/i...ticle_redirect
    I traditori euroimbecilli italiani pronti a firmare il Mes ma la polmonite virale li ha fatti desistere momentaneamente. Gualtieri e Gentiloni i più euroimbecilli tra gli euroimbecilli

    L'Eurogruppo "accoglie la prontezza della Commissione europea che ha attivato la flessibilità del Patto di Stabilità", ha detto il Commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa al termine dell'Ecofin. "Pensiamo – ha continuato – che sia il modo migliore di agire. Stiamo affrontando una crisi che affligge tutti i Paesi europei molto seriamente: il virus non sceglie questo o quel Paese. Il Meccanismo europeo di stabilità (MES) è uno strumento straordinario per affrontare questa crisi che affligge tutti i Paesi europei", ha concluso Gentiloni.

    Tranquillo...l'Italia non è la Grecia. Se questi signori ci provano assaggeranno la punta dei nostri scarponi chiodati.
    Ultima modifica di xmanx; 17-03-2020 alle 09:27
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  7. #7
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    La disunione europea va avanti, Italia e Spagna rompono una struttura già fortemente incrinata. Giorni decisivi con l'Europa di fronte a un bivio, come ammette la stessa van der Leyen. https://quifinanza.it/editoriali/ita...87/?ref=libero
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    La disunione europea va avanti, Italia e Spagna rompono una struttura già fortemente incrinata. Giorni decisivi con l'Europa di fronte a un bivio, come ammette la stessa van der Leyen. https://quifinanza.it/editoriali/ita...87/?ref=libero
    Italia e Spagna non hanno rotto proprio niente.
    Senza il supporto della BCE, l'Italia sara costretta a fare nuovo debito per trovare la liquidità necessaria. Quindi...ci sarà un aumento importante del debito pubblico. Contemporaneamente ci sarà un crollo del PIL...così il nostro rapporto debito/PIL arriverà al 150%. Che è proprio quello che vuole la Germania.
    Siccome è SOLO la BCE che può abbassare lo spread, un rapporto debito/PIL al 150% sarà un modo per tenere l'Italia sotto perenne ricatto. Qualunque governo che, in futuro, non seguirà i diktat della Germania vedrà aumentare lo spread SENZA che la BCE faccia nulla. In questo modo, grazie alla BCE, la Germania si sarà assicurata che in Italia ci sarà sempre un governo "allineato" e "inchinato". "Insegneremo agli italiani a votare tramite lo spread" non è un semplice slogan...ma è un preciso progetto politico di egemonia sull'Italia.

    E, dopo questa crisi, noi saremo ancora più sotto ricatto di prima. Saremo una colonia della Germania...una colonia tenuta al guinzaglio grazie allo spread. E grazie a quei CRIMINALI BASTARDI del PD e del M5S e del loro governo di INCAPACI e IGNORANTI, l'Italia non avrà più alcuna sovranità politica. Che è proprio l'obiettivo del PD.

    Quel COGLIONE di Conte ha detto: "Vi do due settimane, poi faremo da soli". Ma cosa farà Conte? Aumenterà il debito pubblico da perfetto COGLIONE qual è... imbeccato da quei BASTARDI del PD che sono anti-italiani e giocano per la germania e la francia. E l'aumento del nostro debito pubblico è proprio ciò che vuole la Germania, per poi, in futuro, poterci tenere al guinzaglio tramite la BCE (se la BCE non compra più titoli di stato come sta facendo ora, infatti, lo spread schizza alle stelle e noi andiamo in default. In questo modo la Germania potrà decidere il governo "adeguato" per l'Italia). E i BASTARDI del PD lo sanno.

    Il PD...i "democratici"...gli antifascisti e gli antirazzisti...i BASTARDI che cantano "bella ciao"...sono proprio quelli che stanno lavorando sotto banco affinchè in Italia si possa instaurare un regime anti-democratico "allineato" alla Germania. Un regime a capo del quale non potranno che esserci loro. Perchè se non ci sono loro...la BCE farà salire lo spread.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Italia e Spagna non hanno rotto proprio niente.
    Senza il supporto della BCE, l'Italia sara costretta a fare nuovo debito per trovare la liquidità necessaria.
    non è affatto costretta:
    ha la politica fiscale a disposizione; può tassare i cittadini, come fa qualsiasi stato, visto che la garanzia del debito sovrano è esattamente la facoltà dello stato di tassare la ricchezza privata;

    certo, le capre che hanno studiato economia su Topolino, questi fondamentali li ignorano, ma continuano ad illudersi che stampare moneta non implichi costi per nessuno e crei ricchezza;

    Quindi...ci sarà un aumento importante del debito pubblico. Contemporaneamente ci sarà un crollo del PIL...così il nostro rapporto debito/PIL arriverà al 150%. Che è proprio quello che vuole la Germania.
    questa è una grande ipocrisia e infingardaggine da Pulcinella: quel che è tuo è mio, ma quel che è mio è mio

    semplicemente, i risparmiatori - tutti, non solo i tedeschi - se non hanno arraffato dalla spesa pubblica, non amano l'idea di sborsare i propri soldi per coprire le inefficienze e i furti altrui; è assolutamente normale;
    se, per ipotesi, ci fosse stata una grave crisi in uno di quei paesi come l'Olanda, l'Irlanda o altri, che praticano dumping fiscale, o che abbiano truccato i conti, nessun italiano avrebbe accettato l'idea di vedersi tassata, che so, la prima casa per remunerare e condonare quelle prassi senza almeno un impegno a porvi termine;

    beh, una parte importante dell'opinione pubblica tedesca - quella più di destra e sovranista, tanto per chiarire alle capre - fa il ragionamento egoista che farebbe chiunque: perché dovrei pagare io per gli sprechi e le inefficienze di un cluster nazionale che non ha voluto assoggettarsi al rigore che io mi sono imposto e che ho osservato ?
    e quelli che hanno scelto di continuare a lavorare, come gli olandesi, e correre rischi, che dovrebbero dire ? ma come, noi rischiamo per produrre reddito e con quello dovremmo finanziare voi che state a casa ?

    come al solito, le capre diffondono la solita idea dell'italianismo piagnone, per cui lo stato mi deve... l'Europa mi deve. e ora mi ricatta, ma rifiuta di porsi il problema del perché i nostri lavori pubblici costano il 30% in più di quelli dei kattifi teteski, perché porsi il problema solleva tutta una serie di fastidiose questioni;

    l'ipocrisia di questi Pulcinella è tanto maggiore quanto è evidente che la stessa dinamica l'abbiamo tradizionalmente anche al nostro interno, ma ce ne dimentichiamo; saranno oramai 60 anni - e quasi 40 dalla nascita delle Leghe, veneta e lombarda e dell'idea di federalismo fiscale - che si pone la questione della spesa; per cui a Milano, un residente prima o poi si chiede: ma perché le mie tasse dovrebbero finanziare una politica "romana" che assume il doppio di amici e clienti per erogare servizi di merda, ad un costo doppio di quelli che riusciamo ad avere qui ?
    perché un posto letto in ospedale, o la famosa siringa qui costa 100 e giù 300 ?


    beh, questo è lo stesso discorso che fanno i kattifi teteski; altro che egemonia; infatti, i baroni delle mafie e degli abusivismi, fanno lo stesso identico discorso sulle banche e le imprese del nord: quelli vogliono egemonizzarci, ma intanto non vogliono bonificare i loro territori, per non infastidire l'amico o il parente che ha costruito la villetta abusiva sulla spiaggia, l'elettore-capo che ha le concessioni a due spicci sul litorale o per le bancarelle a s. Pietro, ecc...

    il problema vero dell'Italia è esattamente questa mentalità piagnona di troppi Pulcinella, sempre alla ricerca di nemici esterni e capri espiatori, pur di non voler vedere i propri vizi e limiti, i propri egoismi, la propria incapacità di seguire regole condivise;

    poi, ovviamente, chi si fa pecora - anche se si traveste da leone e cerca pateticamente di ruggire, ma dopo due scorregge gli esce il solito belato-scorreggia - il lupo se lo mangia;
    tutti qui si dimenticano di aver votato gente che ha promesso e tolto la tassa sulla prima casa, che ha fatto innumerevoli condoni fiscali - soldi in meno nelle casse dello stato - quando in tutta Europa si paga, ed è pure cara; beh, ora questi si lagnano dei tagli e accusano di egoismo quei paesi che sono in surplus o hanno un basso debito perché hanno fatto quei sacrifici;

    proprio senza vergogna...
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #10
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Magaldi: Post-democratica e neoaristocratica, ecco la disunione europea

    Dal sogno di un’Europa dei popoli si è passati ben presto ad una disunione europea basata su principi post-democratici e neoaristocratici. Questa la lettura del processo di unificazione di Gioele Magaldi, ospite di «Testa o Croce» . Una storia dove la massoneria ha avuto e continua ad avere un ruolo preminente.

    Più che un Unione è una disunione europea improntata da un’ideologia post-demoratica e neoaristocratica lontana dalle esigenze dei cittadini. Gioele Magaldi, Gran Maestro del Grande Oriente Democratico e presidente del Movimento Roosevelt, delinea in questa nuova puntata di “Testa o Croce” il percorso di costruzione europeo. Il virtuoso progetto iniziale basato sull’Europa dei popoli, dei diritti e della pace sarebbe stato sostituito da un progetto neo-feudale con oscure finalità.

    L’Europa dei burocrati

    Definisco l’Ue una disunione europea, un progetto realizzato come lo conosciamo oggi da precisi circuiti massonici. L’idea di Europa unita è antica, frutto del pensiero massonico progressista di personaggi come Garibaldi, Mazzini e Spinelli. Immaginavano un’Europa democratica dei popoli, già nell’Ottocento si parlava di Stati Uniti d’Europa, come fonte di pace, equilibrio, ricchezza culturale e spirituale. Poi entra in scena Kalergi, personaggio di cui spesso si parla in termini fuorvianti: negli anni ’20 del ’900 raggruppa attorno a Paneuropa, una sua associazione che in realtà era anche il nome di una superloggia a cui apparteneva, intellettuali e politici a cui proporre un’idea vaga e generica di unione multirazziale e integrata, vista favorevolmente dai progressisti massoni dell’epoca. Kalergi si contrapponeva a personaggi come Hitler, poi emigrò e dopo la guerra trovò una sinergia con Monnet.
    Tornati in Europa, lo scenario cambierà radicalmente. Kalergi abbandona la genericità del progetto e prospetta in termini chiari un’idea quasi neofeudale dell’Europa, ispirandosi al Sacro Romano Impero. Si evoca un potere collegiale gestito da alcuni in cui a cascata ci sono dei burocrati sottratti al gioco democratico con la missione di portare avanti il progetto.
    A questa idea post-democratica e neoarisocratica dell’Europa si congiunge il progetto neoliberista di Monnet che abbandona le ispirazioni giovanili rooseveltiane e invece di partire da una costituzione politica, impone la Comunità dell’Acciaio e del Carbone (CECA), primo passo di costruzione dell’Europa.
    Da qui in avanti l’Ue viene costruita con un sottofondo neofeudale in ambito politico e con una preminenza econoministica degli strumenti effettivi con cui unificare. Il povero Spinelli, emarginato con le sue idee del manifesto di Ventotene, otterrà solo il contentino del Parlamento Europeo, che certo non rappresentava la sovranità dei popoli europei.
    Quella dell’Unione Europea è dunque un’antica idea massonico-progressista ma l’effettiva realizzazione della disunione europea e dell’eurozona è una interpretazione e costruzione massonica neo-aristocratica e post-democratica.

    Moneta senza uno Stato

    Non c’è niente di casuale in questa costruzione europea. L’Eurozona è uno strumento preciso di assoggettamento della politica alle ragioni dell’economia, le cui logiche sono decise da tecnocrati del tutto irresponsabili anche davanti alla legge. I funzionari e dirigenti della Bce per una stranissima e indigeribile decisione concordata, non rispondono infatti delle loro azioni davanti alla legge. La Bce è una struttura burocratica di diritto pubblico ma di proprietà privata che risponde alla logica neoliberista, la matrice della globalizzazione di merci e capitali senza diritti e democrazia. L’Euro è una valuta senza un sovrano effettivo, cioè uno Stato che in democrazia rappresenta gli interessi del popolo. La situazione paradossale è che l’Euro così concepito toglie qualunque autonomia monetaria ai singoli stati, non sono i politici eletti a decidere effettivamente cosa fare di questa valuta. Si tratta di una costruzione raffinata e intenzionale e del tutto incompatibile con una visione democratica della società. Questo neoliberismo pervasivo da decenni può essere combattuto solo con una ideologia di segno contrario: il socialismo liberale.

    Massoneria deviata

    Per il cittadino medio il termine massone significa qualcuno che trama nell’ombra. La massoneria in realtà è stato il soggetto rivoluzionario che ha creato la società contemporanea e abbattuto antichi ordini. All’interno della massoneria si polarizzano poi due visioni. Una progressista e democratica con l’ideale di una società liberale e democratica dove il valore della democrazia e della tolleranza è assoluto. Dall’altra parte c’è un’anima massonica minoritaria nei secoli e diventata egemone negli ultimi decenni che ritiene autenticamente umani solo gli iniziati, presunti illuminati che guardano agli altri come una sorta di bestie. In questa visuale, si avoca un dominio oligarchico della società utilizzando tutte le leve: politiche, mediatiche, militari e culturali. Dalla massoneria deriva il merito enorme della conquista di democrazia, libertà e diritti universali individuali. Dalla sua deviazione contro-iniziatica deriva questo incubo post-democratico, fondamento di questa cattiva Unione Europea.

    Il fallimento dell’austerità

    Nel 1975 l’associazione paramassonica Trilateral Commission pubblica l’elaborazione della super loggia sovranazionale Tree Eyes: “The crisis of democracy”. Da lì a poco vedremo arrivare personalità come Reagan e la Thatcher che declineranno nel concreto questa ideologia neoliberista. Celebre ed esecrabile la semplificazione verso la collettività della Thatcher che paragonava lo statista al buon padre di famiglia. Su questa narrazione semplice e innocua si è basata tutta la perversione del neoliberismo. Immaginando uno Stato non più in grado di poter fare investimenti in deficit, utilizzare la moneta ed il debito pubblico in termini utili di sviluppo. Lo stato minimo che non si occupa di economia, riduce al minimo le sue uscite per essere virtuoso in nome di una benefica austerità per le sorti della popolazione, è una grande bugia, ripetuta anche di recente.
    Dentro il laboratorio Europa c’è stata un’altra cavia, la Grecia. Bisognerebbe chiedere a questi gruppi massonici perché non si propone di delineare adeguatamente un bilancio di come le politiche di austerità l’abbiano ridotta. L’austerità in nessun luogo ha portato a miglioramenti del debito pubblico o del bilancio dello stato.
    Le nostre democrazie devono servire a venire incontro ai bisogni del popolo o devono improntarsi ad una teologia dogmatica che fa gli interessi di pochi tramite l’aumento delle disuguaglianze economiche? In tutto questo c’è anche il tema della svalutazione della politica: se non è il politico a decidere è il tecnocrate a farlo per lui, magari per conto di qualche oligarca.
    Nonostante tutto questo, siamo comunque artefici del nostro possibile destino di domani. Se la classe politica italiana decidesse di optare per la democrazia, si potrebbe prendere in considerazione altri paradigmi per gestire l’Europa e l’Ue in modo democratico, non ce l’ha prescritto una divinità inaccessibile di doverci tenere questa situazione, sono decisioni di uomini che possono essere cambiate da altri uomini.
    Ultima modifica di xmanx; 21-02-2020 alle 16:09
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  11. #11
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    Definisco l’Ue una disunione europea, un progetto realizzato come lo conosciamo oggi da precisi circuiti massonici. L’idea di Europa unita è antica, frutto del pensiero massonico progressista di personaggi come Garibaldi, Mazzini e Spinelli. Immaginavano un’Europa democratica dei popoli, già nell’Ottocento si parlava di Stati Uniti d’Europa, come fonte di pace, equilibrio, ricchezza culturale e spirituale. Poi entra in scena Kalergi, personaggio di cui spesso si parla in termini fuorvianti: negli anni ’20 del ’900 raggruppa attorno a Paneuropa, una sua associazione che in realtà era anche il nome di una superloggia a cui apparteneva, intellettuali e politici a cui proporre un’idea vaga e generica di unione multirazziale e integrata, vista favorevolmente dai progressisti massoni dell’epoca. Kalergi si contrapponeva a personaggi come Hitler, poi emigrò e dopo la guerra trovò una sinergia con Monnet.
    Tornati in Europa, lo scenario cambierà radicalmente. Kalergi abbandona la genericità del progetto e prospetta in termini chiari un’idea quasi neofeudale dell’Europa, ispirandosi al Sacro Romano Impero. Si evoca un potere collegiale gestito da alcuni in cui a cascata ci sono dei burocrati sottratti al gioco democratico con la missione di portare avanti il progetto.
    A questa idea post-democratica e neoarisocratica dell’Europa si congiunge il progetto neoliberista di Monnet che abbandona le ispirazioni giovanili rooseveltiane e invece di partire da una costituzione politica, impone la Comunità dell’Acciaio e del Carbone (CECA), primo passo di costruzione dell’Europa.
    sai, in 80 anni di storia e correnti politiche, qualsiasi demente o furbacchione può trovare elementi che confermino o si prestino ad inventare qualsiasi tesi;
    tanto, l'iter comunitario è praticamente sconosciuto a chiunque non sia uno studioso di storia professionista o non si sia laureato su quella specifica disciplina;

    negli anni 50, la guerra era talmente vicina che un progetto politico ideale era impensabile; troppo hanno fatto quei grandi dell'epoca;

    la CECA non era affatto un progetto neo-liberista, come i furbastri di oggi sostengono, ma tentava di affrontare proprio la questione secolare di conflitto tra Francia e Germania in un modo diverso dall'occupazione del 19, e cioè le risorse di carbone e ferro della Ruhr e partire da lì, per poi procedere sulle questioni doganali, che sono da sempre il primo passo nei processi di unificazione, come la stessa Zollverein tedesca del 1866;

    la Grecia... la Grecia ha per decenni truccato i conti a coprire un assetto ridicolo: 70 % di impiegati pubblici, esenzione totale dalle tasse per gli armatori - era persino in costituzione - e per gli operatori turistici; l'altro paese che soffre siamo noi, pure massicciamente assistenzialisti;

    ma è sempre colpa delle demo-giudo-plutocrazie, delle massonerie, ecc... e chi lo nega odia la Patria !
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #12
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    Intervista ad un massone neoaristocratico e neoliberista sul disegno della Unione Europea

    Domanda: Qual è il vero scopo dell'Unione Europea e dell'Euro?

    Vorrei concludere un certo tipo di ragionamento: la costruzione europea, sin dagli anni Cinquanta, ha seguito una precisa traiettoria. Un percorso edificativo confermato nei decenni a seguire, fino al Trattato di Maastricht del 1992 e a quello di Lisbona del 2007. Una traiettoria che prevedeva costitutivamente due cose fondamentali. Primo: la gestione tecnocratica, postdemocratica e dunque sostanzialmente oligarchica della res publica europea. Secondo: la certezza matematica che, in caso di crisi finanziaria dei vari Stati dell'eurozona, la BCE avesse potere di vita e di morte sui sistemi economici delle varie nazioni, senza dover rispondere delle sue azioni ad alcun potere europeo politico democraticamente fondato.

    Perciò, era altrettanto prevedibile e cristallino che, qualora il fratello Draghi non avesse provveduto (all'inizio della cosiddetta crisi degli spread) ad acquistare i Buoni del Tesoro dei paesi in difficoltà, questi avrebbero visto schizzare i loro tassi di interesse a livelli proibitivi. E il buon Draghi si è guardato bene, nel 2011, dal fare o anche solo dall'annunciare un banale ruolo di prestatore di ultima istanza tipico di qualsivoglia banca centrale. E' intervenuto solo dopo che le varie nazioni da destrutturare erano ormai in balia di commissariamenti diretti o indiretti da parte della cosiddetta Troika. Cioè da parte di coloro che lavorano al nostro servizio, da decenni, come cortigiani servizievoli e ubbidienti. Un piccolo capolavoro. Il fratello Draghi è intervenuto quando i buoi erano ormai usciti dalla stalla e quando era stata assimilata l'idea che per superare la crisi occorresse mettere mano alle cosiddette riforme strutturali. Che vuol dire sempre la stessa cosa: rigore suicida nei conti pubblici attraverso l'imposizione della mistica antidebito pubblico e antideficit, aumento delle tasse e dell'età pensionabile, diminuzione del costo del lavoro e sua precarizzazione, privatizzazioni/dismissioni a nostro favore, contrazione del welfare e dei servizi pubblici, realizzazione del cosiddetto "Stato minimo".

    Ma per far inghiottire simili riforme idiote e antipopolari alla cittadinanza, la devi spaventare come si fa con i bambini. Perchè di bambini si tratta, in fondo. Altrimenti gli italiani, se non fossero stati dei bambinoni deficienti, non avrebbero accolto con le fanfare i tre "commissari" dissimulati che abbiamo inviato loro in successione: il fratello Mario Monti, il parafratello Enrico Letta, l'aspirante fratello Matteo Renzi. A qualcuno sembrerà cinico e ignobile questo mio modo di ragionare, ma voi sapete che ho ragione a proposito del basso quoziente di intelligenza delle masse. Solo che voi massoni progressisti pensate che comunque la sovranità appartenga al popolo, a tutti e a ciascuno dei suoi componenti in quanto tali, prescindendo da intelligenza e qualità animico-spirituali. Io invece sono convinto che, anche se non possiamo abolire la democrazia formalmente - non più, almeno, o non ora -, dobbiamo però rivendicare il potere e la sovranità sostanziale per coloro che sono ai massimi gradi del raffinamento spirituale e intellettuale e per coloro che siano disposti a servirli senza discutere, anche se non dovessero brillare per intelligenza e raffinatezza dell'anima.

    Il nostro scopo di massoni neoaristocratici e neoliberisti è quello di costruire il nostro "Project for the New European Century", un piano dove l'Europa potrà essere trasformata nel prototipo di un nuovo feudalesimo postmoderno, governato da una nobiltà massonica priva di lignaggio del sangue, ma ricca di blasone iniziatico-spirituale e di talento alchimistico-finanziario. Un prototipo che facilmente potremo poi esportare ovunque ed esporteremo tale prototipo giovandoci anche del similare modello oligarchico cinese, dove la penetrazione massonica di segno elitario, neoaristocratico e antidemocratico nel Partito comunista saldamente al potere è ormai un fatto acquisito e consolidato.

    Domanda: Come mai questa strategia soft finalizzata al predominio sulle masse-animali e schiave ottenuta mediante la leva economica e la sottomissione del potere politico? Un tempo non eri, non eravate, più perentori e imperiosi nel pretendere obbedienza da amici e nemici, anche a costo di minacce fisiche e perfino di attentati e omicidi?

    Almeno per me, quel tempo è passato. Io sono a metà strada fra gli ottanta e i novant'anni. E adesso mi piace giocare in modo leale, distaccato, elegante. Da vero iniziato. Io desidero la realizzazione di un Nuovo ordine mondiale postmoderno dalla governance feudale e oligarchica, certo. Ma voglio che tutto si realizzi senza spargimenti di sangue, senza guerre, stragi, omicidi politici, tragedie collettive troppo cruente. Anche perchè sono convinto che nuove forme di governo globale gerarchiche e demo-aristocratiche saranno un bene persino per le bestie umane, per gli esseri "ilici". Questi, in un simile scenario, perderanno un po' di prerogative sovrane e di benessere materiale, ma potranno acquistare una più pacifica e armoniosa accettazione di un'esistenza modesta, sobria e senza velleità, più adeguata al loro status ontologico.

    Sono desideroso di realizzare un nuovo Sacro e Globale Romano Impero massonico senza fisime democratiche ed egualitaristiche dove i nuovi servi della gleba - gli "ilici" - vivano secondo il loro status ontologico di bestie sottomesse. E l'Europa è il laboratorio dove realizzare questo Nuovo ordine mondiale.
    Ultima modifica di xmanx; 22-02-2020 alle 10:11
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  13. #13
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    Intervista ad un massone neoaristocratico e neoliberista sul disegno della Unione Europea

    Domanda: Qual è il vero scopo dell'Unione Europea e dell'Euro?
    ...
    Sono desideroso di realizzare un nuovo Sacro e Globale Romano Impero massonico senza fisime democratiche ed egualitaristiche dove i nuovi servi della gleba - gli "ilici" - vivano secondo il loro status ontologico di bestie sottomesse. E l'Europa è il laboratorio dove realizzare questo Nuovo ordine mondiale.[/B]
    procedimento identico a quello dei Protocolli... un falso che attribuisce intenzioni;

    un secolo fa, serviva come propaganda;

    oggi, con gli algoritmi e la tracciatura, a chi scarica e diffonde queste narrazioni comiche arrivano offerte di intrugli strabilianti per ingrandire il pene, sistemi miracolosi per guadagnare un mucchio di soldi stando comodamente seduti sul divano, o per dimagrire restando sedentari, ma mangiando il doppio

    tutte imprese finanziate da Soros, s'intende
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #14
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    procedimento identico a quello dei Protocolli... un falso che attribuisce intenzioni;
    tutte imprese finanziate da Soros, s'intende
    Non è che tutto quello che non ti piace, o che non capisci, sia necessariamente falso.
    Non funziona così.
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  15. #15
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    Non è che tutto quello che non ti piace, o che non capisci, sia necessariamente falso.
    Non funziona così.
    non ci vuol niente a scrivere un'intervista come quella, inventandosi di sana pianta uno o più personaggi anonimi, e nemmeno, volendo, trovare un poveraccio che si presti e dei gonzi che non verificano;

    posto che se io fossi un massone con propensione ad esercitare quel potere occulto, metterei in giro proprio rappresentazioni come queste; sono talmente idiote che una persona normale che le legga si convince immediatamente della farsa e dismette la questione come fantasia per paranoici e psicolabili;
    una pubblicità a contrario perfetta;

    poteva funzionare un secolo fa, che è più o meno l'epoca in cui vivono le tue fantasie; oggi, nessuno vuole sentirsi assimilato a quelle modalità, a prescindere dai contenuti di merito, intendo; è proprio che certe narrazioni oramai sono associate ad una condizione di marginalità culturale deprimente, cui nessuno aspira;

    anche per il falso e la manipolazione ci vuole tecnica e competenza; non è roba che si improvvisa senza cultura.
    c'� del lardo in Garfagnana

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