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Discussione: La vostra elucubrazione in questo momento...

  1. #1

    La vostra elucubrazione in questo momento...

    Gente... qui si va oltre il pensiero del momento... qui si elucubra su tutto ciò che vi pare... basta iniziare...
    ma attenzione... non è un thread per concisi... o circoncisi, che dir si voglia!!

    Inizio io
    +++++

    Leggevo altrove che a qualcuno piace il gioco degli scacchi. Anche a me piace molto, anche se non ci gioco spesso.
    Considero questo gioco, una sorta di specchio in cui si riflette la nostra società

    Vi spiego.

    Al livello più basso stanno i PEDONI. I più numerosi ma anche i più "sfigatelli", se vogliamo, tra le pedine degli scacchi, poiché i più sacrificabili... tra i sacrificabili.
    A singolo comando vanno avanti... sempre dritto d'avanti a loro... fino a quando trovano un ostacolo. Quando lo trovano, irrimediabilmente si fermano, incapaci di
    reagire. Il loro gioco termina lì. Gli rimane solo una possibilità, mangiare un avversario, sempre se questi si posiziona in modo obliquo rispetto a loro. Per il resto,
    possono essere attaccati da ogni parte, senza che posano far molto per difendersi e infatti, sono tra i primi a cadere. Molti esseri umani sono come i pedoni...
    ingenui inermi... quasi indifesi... mandati allo sbaraglio, per volere di altri, senza fama ne gloria... anonimi, tra gli anonimi.

    A seguire troviamo le TORRI. Massicce, imponenti... ma, capaci solo di muoversi orizzontalmente e verticalmente. Apparentemente sembrerebbe siano dotate di
    molta libertà di movimento, tuttavia, io credo di no. Li paragono a quella gente che nella vita sanno solo guardare avanti a se, indossando dei paraocchi che gli
    impediscono di ampliare le loro vedute... gente prevedibile, scontata. Basta posizionarsi nel loro lato "cieco"... per colpirli e farli sgretolare e cadere.

    Si prosegue con i CAVALLI. Eleganti, scaltri... si muovono saltando gli ostacoli e posizionandosi di traverso per sorprendere i loro avversari. Difficili da attaccare,
    poiché con un balzo, sgusciano via. Li paragono ai "furbetti", coloro che per raggiungere l'obbiettivo, adottano ogni strategia possibile e immaginabile.

    Continuiamo con gli ALFIERI. I pretoriani, li definisco io, poiché sono posizionati al fianco della coppia reale. Attenti, fedeli, servili. Sembrano uguali, ma ognuno ha
    la sua peculiarità. Si muovono di traverso, in maniera obliqua percorrendo chi le caselle bianche, chi le nere. Già. L'uno non può "invadere" il campo dell'altro. Li
    paragono a dei fedeli maggiordomi... uno fedele e chissà, anche amante, della regina... poiché si muove solo percorrendo le caselle dello stesso colore della sua
    monarca, bianca o il nera, a seconda delle fazioni. L'altro, lo immagino un fedele servitore, ignaro della "tresca" che il compagno d'arme ha con la regina... ingenuo
    e idealista, pronto a battersi fino alla morte, per il suo amato re.

    Poi troviamo la REGINA. La più potente delle pedine. Forte, intelligente, pericolosa. Si batte fino alla morte per il suo re. Non tanto per amore, ma per il ruolo che
    ella stessa incarna nel gioco. Sopravvive, se anche il suo re sopravvive... e questo le basta per essere agguerrita. Spietata con le pedine avversarie, ma anche pronta
    a sacrificare le proprie, di pedine, per raggiungere il suo scopo...cioè, mettere sotto scacco il re avversario. Quando combatte con la regina rivale, poi, la battaglia si
    trasforma in un duello cinico e all'ultimo sangue. La paragono a quelle donne forti e energiche, che hanno sempre le redini del gioco in mano e che muovono i fili dei
    burattini a proprio piacimento. Un loro cenno, un loro comando... e la servitù si mette in moto, ai suoi ordini.

    Per ultimo il RE. Pedina quasi inutile. A malapena può fare un passo alla volta, in tutte le direzioni, in quanto appunto, re, ma niente di più. Va protetto e... tutte le altre
    pedine si adoperano per questo. Il suo "potere" deriva dal suo status, senza il quale, non è nessuno. Lo paragono a tutti coloro che nella vita sono o si sentono dei re.
    Uomini per nulla diversi dagli altri uomini, se non per la considerazione e riverenza che ricevono da quest'ultimi.... persone che si sentono devote ad un'altra persona e in
    questo senso, vivono una vita da sudditi. Una vita da sudditi è una vita miserevole... che in qualche modo si sceglie di vivere, poiché non si ha il coraggio di considerare
    se stessi alla pari dello stesso re. Lo scopo del gioco è quello di bloccare il re avversario, il quale, fin tanto è circondato dai suoi sudditi, può mettere in atto una strategia
    difensiva o d'attacco... sacrificando i suoi uomini... ma, una volta rimasto solo, o con pochi "sudditi", si indebolisce, fino a irrimediabilmente... soccombere.

    In tutto questo esiste una specie di miracolo... i pedoni... quei pedoni tanto bistrattati all'inizio, ricordate? Se sopravvivono e riescono a giungere, passo dopo, passo, fino
    all'ultima casella della scacchiera, allora si possono "trasformare" in un'altra pedina. Una pedina più in alto nella scala sociale.... una torre, un alfiere... un cavallo... persino
    una regina, se si desidera. E' un evento raro, ma non impossibile... una sorta di "rinascita" alla quale ogni singola pedina può aspirare di diventare, se solo sarà fortunata e
    questo, secondo me, è l'unica ragione che li spinge ad andare sempre avanti nella loro "misera" vita.

    Questa è la mia elucubrazione del momento!!

    A voi, le vostre!!! Notte!!
    Bambol utente of the decade

  2. #2
    Allora, tu permetterai bumble, ma io sarò conciso o "circonciso" come più ti piace. Una elucubrazione abbastanza veloce su di un libro che ora mi viene in mente.
    Si tratta de "i pensieri oziosi di un ozioso (libro per un'oziosa vacanza)" di Jerome Klapka Jerome, completamente dedicato alla sua inseparabile compagna d'ozio, la pipa (amica "...dei miei giorni belli e dei miei giorni neri").
    In questo libro l'autore "elucubra" su vari argomenti come le bollette, la vanità, la pigrizia, l'amore, il tempo che passa e altro ancora, attraverso racconti brevi che sebbene scritti tanto tempo fa (il libro è del 1886) sono estremamente attuali. Tutto questo visto attraverso gli occhi di un single, un fumatore solitario che siede sotto un pergolato, sintetizzando i piccoli vizi e le virtù dell'uomo.
    Quanto sopra a dimostrare che alla fine, nella vita, nel trascorrere del suo tempo, l'uomo non è mai cambiato, rimane sempre lo stesso. L'importante è prendere questa nostra esistenza serenamente al di là dei patemi (indotti o voluti) di ogni giorno.
    Oziando al limite e pensando con convinzione che tutto comunque scorre, con o senza di noi.
    Ultima modifica di Kanyu; 21-02-2020 alle 19:41

  3. #3
    Oggi, una elucubrazione musicale...

    Bambol utente of the decade

  4. #4
    Citazione Originariamente Scritto da Kanyu Visualizza Messaggio
    Quanto sopra a dimostrare che alla fine, nella vita, nel trascorrere del suo tempo, l'uomo non è mai cambiato, rimane sempre lo stesso. L'importante è prendere questa nostra esistenza serenamente al di là dei patemi (indotti o voluti) di ogni giorno. Oziando al limite e pensando con convinzione che tutto comunque scorre, con o senza di noi.
    Bella la tua elucubrazione... a proposito di ozio, ricordo una lettura letta alle elementari... che mi è rimasta ancora bene impressa nella mente!!

    Dunque... vediamo di raccontarla.

    Per il popolo turco, l'ozio è la più grande virtù che l'uomo possa avere... esistono veri e propri maestri d'ozio e ogni genitore, per il proprio figlio, ambiva a farlo diventare a sua volta un maestro.
    Un giorno, un genitore, sentito che nella sua città esisteva un grande maestro di questa disciplina, portò suo figlio da questi, pregandolo di insegnare a suo figlio questa nobile arte. Il maestro
    prese con se il ragazzino ed invitò il padre a riprenderlo verso sera. Il padre contentissimo, lasciò il figlio nelle mani del mastro, raccomandandogli ubbidire e fare tutto ciò che il maestro gli
    avrebbe detto di fare. Andato via il padre, il maestro portò con se il ragazzo in giardino, poi si sedette in una sdraio.... lo stesso fece il ragazzino.... di tanto in tanto, da un albero sopra di loro,
    un fico maturo cadeva dalla pianta... il maestro allora, allungava il braccio, coglieva il fico e lo mangiava... lo stesso fece il ragazzino, imitandolo.

    Dopo qualche ora però, all'ennesimo fico maturo caduto in terra.... il ragazzino, piuttosto che raccoglierlo, disse "Allah, perché non mi fai cadere il fico, direttamente in bocca?"... Il maestro ascoltò meravigliato
    questa frase del ragazzino, senza fare alcun commento, però. Quando poi la sera, il padre del ragazzo venne a riprenderlo, chiedendo al maestro a che ora potesse riportarlo da lui, l'indomani, il maestro rispose
    che non era più necessario che tornasse. Al che, il padre si allarmò, chiedendo al maestro se per caso il ragazzo si fosse comportato male... ma il mastro gli rispose tutt'altro... il ragazzo si era comportato molto
    bene... ma lui, non aveva più nulla da insegnarli.

    Ecco questa storia (insieme ad un'altra, che poi magari racconterò) è una due due storie che ancora ricordo, dal libro di lettura delle elementari... non so perché mi sia rimasta impresa... forse dal fatto
    che ognuno di noi, ha in se delle capacità intrinseche che aspettano solo di manifestarsi... ci vuole solo la giusta occasione.
    Bambol utente of the decade

  5. #5
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Elucubrazione adatta a questi giorni:
    Quando più esemplari della specie si uniscono, la capacità collettiva di pensiero è regolata su quella del più scemo.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  6. #6
    concordo!!
    Bambol utente of the decade

  7. #7
    Probabilmente è il caso di tirare le somme. Del resto mezzo secolo è già passato e il meglio di se, già andato. Nella vita si inseguono i propri ideali e questo è il vero motore che pulsa e che smuove l'inerzia e vince gli attriti che la vita ti pone d'avanti, sotto forma di ostacoli naturali o innaturali, umani o inumani, illogici o sensati che possano essere. Perché si vive sempre contro qualcosa o qualcuno che ti si para innanzi e ti sfida ogni giorno. Cosa ti aiuta ad affrontare la sfida? Gli ideali, la consapevolezza del proprio essere, della propria forza, della fiducia che riponi in te stesso, nonostante tutti ti possano sfiduciare all'unisono, per il semplice fatto che un individuo che crede in se stesso e che vuole raggiungere un obbiettivo, è visto, al meglio, come un ingenuo, al peggio, come un arrogante, presuntuoso e illuso di poter cambiare le cose come stanno.

    Poi, reduce di mille battaglie e duemila sconfitte, realizzi che la giustizia in fondo non esiste. Semmai esiste la "giustezza".

    Cos'è la giustezza?

    Presto detto. La giustezza è quella cosa che sovrasta la giustizia. La sovrasta, la plasma e la piega dandole una forma che al meglio possa giovare e quindi perorare la propria causa.

    Un esempio?

    Se un individuo ha la possibilità di poter dare una "mazzata" ad un altro, consapevole che il gesto non abbia nessuna ripercussione sul suo operato, ponendosi quindi in una posizione di forza incontrastata,
    la "giustezza" sta nel dare la mazzata nel miglior modo possibile, in modo da trarre il maggior beneficio, con il minimo sforzo.

    Ecco, io credo che nella vita, giorno dopo giorno, si arriva prima o poi a capire che non esiste affatto la "giustizia", piuttosto... la "giustezza".

    In base a quanto appena detto, si spiega perché per molti, non è bello ciò che oggettivamente è bello, ma ciò che piace e... non è giusto ciò che oggettivamente è giusto, ma ciò che più giova.

    Capito questo, non rimane altro che tirare i remi in barca e lasciarsi trasportare dalla corrente.

    Amen.
    Bambol utente of the decade

  8. #8
    Oh, maaaa commenti? Dai che sono curioso.
    Bambol utente of the decade

  9. #9
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    Elucubrazione adatta a questi giorni:
    Quando più esemplari della specie si uniscono, la capacità collettiva di pensiero è regolata su quella del più scemo.
    Avrai letto dei testi sulla psicologia delle masse, io no. Parliamo di LE BON (non Simon, quello dei Duran Duran, ma Gustave Le Bon). Sue frasi:

    Le folle comprendono raramente qualcosa degli eventi che compiono.

    Le folle non hanno mai avuto sete di verità. Dinanzi alle evidenze che a loro dispiacciono, si voltano da un'altra parte, preferendo deificare l'errore, se questo le seduce. Chi sa illuderle, può facilmente diventare loro padrone, chi tenta di disilluderle è sempre loro vittima.

    Le folle non sono influenzabili coi ragionamenti, e non comprendono che grossolane associazioni di idee. Gli oratori che sanno impressionarle, non fanno mai appello alla loro ragione, ma ai loro sentimenti.

    Nelle folle, l'imbecille, l'ignorante e l'invidioso sono liberati dal sentimento della loro nullità e impotenza, che è sostituita dalla nozione di una forza brutale, passeggera, ma immensa.

    Non essendo la folla impressionata che da sentimenti eccessivi, l'oratore che vuole sedurla deve abusare delle affermazioni violente. Esagerare, affermare, ripetere, e non mai tentare di nulla dimostrare con un ragionamento, sono i procedimenti di argomentazione familiari agli oratori di riunioni popolari.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  10. #10
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da bumble-bee Visualizza Messaggio
    Probabilmente è il caso di tirare le somme. Del resto mezzo secolo è già passato e il meglio di se, già andato. Nella vita si inseguono i propri ideali e questo è il vero motore che pulsa e che smuove l'inerzia e vince gli attriti che la vita ti pone d'avanti, sotto forma di ostacoli naturali o innaturali, umani o inumani, illogici o sensati che possano essere. Perché si vive sempre contro qualcosa o qualcuno che ti si para innanzi e ti sfida ogni giorno. Cosa ti aiuta ad affrontare la sfida? Gli ideali, la consapevolezza del proprio essere, della propria forza, della fiducia che riponi in te stesso, nonostante tutti ti possano sfiduciare all'unisono, per il semplice fatto che un individuo che crede in se stesso e che vuole raggiungere un obbiettivo, è visto, al meglio, come un ingenuo, al peggio, come un arrogante, presuntuoso e illuso di poter cambiare le cose come stanno.

    Poi, reduce di mille battaglie e duemila sconfitte, realizzi che la giustizia in fondo non esiste. Semmai esiste la "giustezza".

    Cos'è la giustezza?

    Presto detto. La giustezza è quella cosa che sovrasta la giustizia. La sovrasta, la plasma e la piega dandole una forma che al meglio possa giovare e quindi perorare la propria causa.

    Un esempio?

    Se un individuo ha la possibilità di poter dare una "mazzata" ad un altro, consapevole che il gesto non abbia nessuna ripercussione sul suo operato, ponendosi quindi in una posizione di forza incontrastata,
    la "giustezza" sta nel dare la mazzata nel miglior modo possibile, in modo da trarre il maggior beneficio, con il minimo sforzo.

    Ecco, io credo che nella vita, giorno dopo giorno, si arriva prima o poi a capire che non esiste affatto la "giustizia", piuttosto... la "giustezza".

    In base a quanto appena detto, si spiega perché per molti, non è bello ciò che oggettivamente è bello, ma ciò che piace e... non è giusto ciò che oggettivamente è giusto, ma ciò che più giova.

    Capito questo, non rimane altro che tirare i remi in barca e lasciarsi trasportare dalla corrente.

    Amen.
    Be' io ho capito che quello che è giusto nell'interesse della collettività non corrisponde a ciò che sia giusto per ognuno di noi, e quello che è "giusto" per me può non essere giusto per te.
    Ovvero per me è giusto poter uscire e andarmene dove mi pare, farmi un giretto in questo momento in Sicilia, sto bene e ho bisogno di uscire, viaggiare farmi una vacanza al sole, ma sono quasi certa che non sarebbe giusto per te o per altri siculi che potrebbero vedermi come potenziale untrice
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  11. #11
    No Excuses L'avatar di Jerda
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Avrai letto dei testi sulla psicologia delle masse, io no. Parliamo di LE BON (non Simon, quello dei Duran Duran, ma Gustave Le Bon). Sue frasi:
    [B]
    Le folle comprendono raramente qualcosa degli eventi che compiono.

    Le folle non hanno mai avuto sete di verità. Dinanzi alle evidenze che a loro dispiacciono, si voltano da un'altra parte, preferendo deificare l'errore, se questo le seduce. Chi sa illuderle, può facilmente diventare loro padrone, chi tenta di disilluderle è sempre loro vittima.

    Le folle non sono influenzabili coi ragionamenti, e non comprendono che grossolane associazioni di idee. Gli oratori che sanno impressionarle, non fanno mai appello alla loro ragione, ma ai loro sentimenti.
    Uh, quanto è vero, ... lo vedo in questo momento. La psicologia è come Shakespeare. Finché ne senti solo parlare pensi che sia complicato. Poi guardi le reazioni e le parole che vengono usate e dalla prevedibilità dei risultati ti viene completo sconforto.

    Col conformismo di adesso la Psicologia potrebbe quasi aspirare a essere scienza esatta.

    Su Skype, io a un conoscente: "ma che fai? Tiri fuori il pacco di cartone delle uova e lo appoggi sul tavolo?"
    "Ma mi avevi detto plastica e metallo..."
    "Ma se non ti nomino altro nel dubbio prendi e appoggi?"
    "Mah, mi sembri un po' esagerato..." (<--- in base a cosa l'italiano lo decide non si sa) "in tv non ho sentito niente"

    Poi sto tizio porta la mascherina anche camminando nella campagna perché lo dice la tv. Per non mettere in atto una procedura meticolosa che dovrebbe essere seguita da 10 minuti prima a 10 minuti dopo essere entrato in casa e ricordarsi di vivere.

    L'Italiano medio ha trovato normale che le attività chiudano e che l'economia vada a rotoli, ma che tra le cause essenziali per uscire fin dal primo momento ci sia stata la giustificazione "per andare a lavoro". Trova regolare che dicano in tv che entrano soldati americani in casa propria e non fare domande, ora c'è il coronavirus...

    Trova anche regolare dire che non è il momento di fare polemiche, giusto, e in base a questo far governare e farsi informare chi ha tagliato la sanità finora.

    Poi dà di leggero a chi vuole non negare la pericolosità intrinseca del virus, ma il suo concentrarsi solo su di esso, ripetendo anche se glielo scrivi alla lavagna che sei leggero. Poi se gli dici di disinfettare le superfici che entrano in casa ti dice pesante.

    Tutti dovrebbero studiare il linguaggio manipolatorio del narcisista cronico, perché è preciso il linguaggio che quasi tutti ora usano per parlare con sé stessi:

    "Andrà bene dai!" (<---dà speranza ma soprattutto la licenza di non occuparsene, due piccioni con una fava, e se sei in disaccordo ha già pronto un pessimista! per prendere le distanze dall'interlocutore e dimostrarsi che hai torto -perché per l'italiano il valore di un'affermazione è legata a chi la dice, trovi un errore di grammatica o un'incoerenza e puoi bellamente sentirti a posto a fregartene di tutto il resto di fattuale che hai detto)

    "Quando succederà a te, cambierai idea!" (tecnica derisoria da medie, cosa c'entra con quello che penso il fatto che se sto male sarei meno obiettivo? Perché vuoi portarmi nel tuo campo, che ragioni con l'amigdala e il sistema limbico e usi la corteccia cerebrale per giustificare le tue reazioni di pancia, quando ne hai voglia...? Sto sentendo un amico al telefono o stiamo parlando di soluzioni per il mondo e per il futuro?

    Ahivoglia a dire all'Italiano che prima ci si informa, si partecipa al dibattito e poi in base al risultato si può scegliere di credere alla soluzione migliore tra quelle disponibili.

    Altrimenti non si chiama ottimismo.

    "Supereremo anche questo" (quante altre cose hai aiutato a superare? Noi chi? A chi ti stai mentalmente aggregando e perché?)

    "Viva l'Italia dai" (mi pare tanto demente riscoprire il patriottismo adesso, sembra di volersi sentire montati in un treno con altri. Se lo eri prima benone, sennò vai a letto e copriti....)

    Classici italiani "antirazzisti" che trovano regolarissimo da sempre parlare male degli italiani e degli americani e bene di chiunque venga da un paese sfigato per sentirsi antirazzista... adesso molti sono italianissimi dell'ultim'ora.

    Infatti questo tizio di Skype odiava Greta Thunberg anche prima, ma di recente ne vorrebbe una bambola per fare un rito Vudu. Un ponderato cambiamento di idea basato sulla passione nell'osservare la realtà, chiaramente.

    Il mondo non ha speranza, anche se ne avesse materialmente non la coglieremo perché tutti sono ottimisti, fiduciosi di chi li comanda e troppo stanchi, tanto qualcun altro che lo fa c'è sempre.


    Poi chi dice "Abbiamo superato due guerre, abbiamo fatto sacrifici" per portare la patata bollente fuori dalla testa, che penserà di sé quando dovesse partire internet mezz'ora e uscirà di casa in mutande in preda al panico? Si sentirà all'altezza del nonno partigiano? Dirà sempre noi?

    Candido, ovvero dell'ottimismo disimpegnato. Il colpevole della fine di tutto, mentre chi va in giro a cercare impegno per cambiare le cose è pessimista e ha delle "fonti strane" e complottistiche. Ma è sempre stato così.
    Ultima modifica di Jerda; 09-04-2020 alle 14:20
    Citazione Originariamente Scritto da BiO-dEiStA Visualizza Messaggio
    Questa sì che è vita, altro che la marea di boiate pseudoscientifiche con cui una mandria di dilettanti pagati a peso d'oro continua a riempirci la testa e a mandare a puttane il paese.
    Ben ritrovati.

  12. #12
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Jerda io cerco semplicemente di sopravvivere in attesa o meglio con la speranza di tempi migliori.
    Ho smesso anche di seguire continuamente programmi tv che a tutte le ore non fanno altro che parlare di coronavirus perchè è deprimente e fanno solo incazzare , così come in quei grupoi su fb che non fanno altro che ripetere "state in casa" ad ogni ora, ad ogni post ci sono persone che non sanno fare altro che stare a guardare dalla finestra chi passa sotto casa, se ha il diritto di passare oppure si ferma un attimo a far pisciare il cane scambiando due parole col vicino ma a distanza di un metro, perchè fanno assembramento.
    Fare qualcos' altro tipo pulire, cucinare piantare i fiori no?In attesa di un ritorno alla "normalità".Sempre a guardare cosa fa il vicino,pronti a denunciare, poi scopri che questi hanno perso il lavoro a causa del virus, oppure sono rinchiusi in casa da un mese con bambini piccoli e ce l'hanno non solo con il virus ma con tutti quelli che capitano a tiro e potrebbero essere causa di un prolungamento della situazione.
    Ed è inutile incazzarsi o continuare a guardare gli altri cosa fanno o non fanno, proviamo a fare noi quello che ci vien chiesto nell'interesse della collettività o per lo meno ci si augura, tanto a lamentarci o incazzarci non ci si guadagna niente perchè non siamo noi singoli a decidere di cambiare il corso degli eventi.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  13. #13
    No Excuses L'avatar di Jerda
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    C’è un frainteso, non pensavo a te . Se penso a cosa hai scritto mi pare che hai manifestato giuste preoccupazioni, non mi sembri nel panico e non so nemmeno se ti informi o meno, per giudicare...
    Poi queste frasi escono, spero sia utile per sorvegliare come ci parliamo e non assecondarci sempre, a livello collettivo, ma non era riferito a te.
    Citazione Originariamente Scritto da BiO-dEiStA Visualizza Messaggio
    Questa sì che è vita, altro che la marea di boiate pseudoscientifiche con cui una mandria di dilettanti pagati a peso d'oro continua a riempirci la testa e a mandare a puttane il paese.
    Ben ritrovati.

  14. #14
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Citazione Originariamente Scritto da Jerda Visualizza Messaggio
    C’è un frainteso, non pensavo a te . Se penso a cosa hai scritto mi pare che hai manifestato giuste preoccupazioni, non mi sembri nel panico e non so nemmeno se ti informi o meno, per giudicare...
    Poi queste frasi escono, spero sia utile per sorvegliare come ci parliamo e non assecondarci sempre, a livello collettivo, ma non era riferito a te.
    Infatti, in ogni caso non va bene cadere nel tranello di chi vuole metterci l'uno contro l'altro, con gente che va a fare la spia in un clima che, come ricordava Bechis, potrebbe somigliare a quello della vecchia RDT sotto il regime comunista in quel film stupendo che fu "La vita degli altri". La Lady pure ricordava questo rischio. Stamattina ho visto un ragazzo sdraiato al sole in un praticello, indossava solo un paio di slip. Non c'era un anima in giro... Chissà se qualcuno sarà andato a denunciarlo... D'altra parte non si possono condannare le libere opinioni di nessuno, rimanendo ovviamente il diritto di criticarle.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  15. #15
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    Citazione Originariamente Scritto da Jerda Visualizza Messaggio
    C’è un frainteso, non pensavo a te . Se penso a cosa hai scritto mi pare che hai manifestato giuste preoccupazioni, non mi sembri nel panico e non so nemmeno se ti informi o meno, per giudicare...
    Poi queste frasi escono, spero sia utile per sorvegliare come ci parliamo e non assecondarci sempre, a livello collettivo, ma non era riferito a te.
    Tranquillo avevo solo voglia di elucubrare anch'io, dicendo la mia, riagganciandomi al tuo discorso
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

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