Gente... qui si va oltre il pensiero del momento... qui si elucubra su tutto ciò che vi pare... basta iniziare...
ma attenzione... non è un thread per concisi... o circoncisi, che dir si voglia!!

Inizio io
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Leggevo altrove che a qualcuno piace il gioco degli scacchi. Anche a me piace molto, anche se non ci gioco spesso.
Considero questo gioco, una sorta di specchio in cui si riflette la nostra società

Vi spiego.

Al livello più basso stanno i PEDONI. I più numerosi ma anche i più "sfigatelli", se vogliamo, tra le pedine degli scacchi, poiché i più sacrificabili... tra i sacrificabili.
A singolo comando vanno avanti... sempre dritto d'avanti a loro... fino a quando trovano un ostacolo. Quando lo trovano, irrimediabilmente si fermano, incapaci di
reagire. Il loro gioco termina lì. Gli rimane solo una possibilità, mangiare un avversario, sempre se questi si posiziona in modo obliquo rispetto a loro. Per il resto,
possono essere attaccati da ogni parte, senza che posano far molto per difendersi e infatti, sono tra i primi a cadere. Molti esseri umani sono come i pedoni...
ingenui inermi... quasi indifesi... mandati allo sbaraglio, per volere di altri, senza fama ne gloria... anonimi, tra gli anonimi.

A seguire troviamo le TORRI. Massicce, imponenti... ma, capaci solo di muoversi orizzontalmente e verticalmente. Apparentemente sembrerebbe siano dotate di
molta libertà di movimento, tuttavia, io credo di no. Li paragono a quella gente che nella vita sanno solo guardare avanti a se, indossando dei paraocchi che gli
impediscono di ampliare le loro vedute... gente prevedibile, scontata. Basta posizionarsi nel loro lato "cieco"... per colpirli e farli sgretolare e cadere.

Si prosegue con i CAVALLI. Eleganti, scaltri... si muovono saltando gli ostacoli e posizionandosi di traverso per sorprendere i loro avversari. Difficili da attaccare,
poiché con un balzo, sgusciano via. Li paragono ai "furbetti", coloro che per raggiungere l'obbiettivo, adottano ogni strategia possibile e immaginabile.

Continuiamo con gli ALFIERI. I pretoriani, li definisco io, poiché sono posizionati al fianco della coppia reale. Attenti, fedeli, servili. Sembrano uguali, ma ognuno ha
la sua peculiarità. Si muovono di traverso, in maniera obliqua percorrendo chi le caselle bianche, chi le nere. Già. L'uno non può "invadere" il campo dell'altro. Li
paragono a dei fedeli maggiordomi... uno fedele e chissà, anche amante, della regina... poiché si muove solo percorrendo le caselle dello stesso colore della sua
monarca, bianca o il nera, a seconda delle fazioni. L'altro, lo immagino un fedele servitore, ignaro della "tresca" che il compagno d'arme ha con la regina... ingenuo
e idealista, pronto a battersi fino alla morte, per il suo amato re.

Poi troviamo la REGINA. La più potente delle pedine. Forte, intelligente, pericolosa. Si batte fino alla morte per il suo re. Non tanto per amore, ma per il ruolo che
ella stessa incarna nel gioco. Sopravvive, se anche il suo re sopravvive... e questo le basta per essere agguerrita. Spietata con le pedine avversarie, ma anche pronta
a sacrificare le proprie, di pedine, per raggiungere il suo scopo...cioè, mettere sotto scacco il re avversario. Quando combatte con la regina rivale, poi, la battaglia si
trasforma in un duello cinico e all'ultimo sangue. La paragono a quelle donne forti e energiche, che hanno sempre le redini del gioco in mano e che muovono i fili dei
burattini a proprio piacimento. Un loro cenno, un loro comando... e la servitù si mette in moto, ai suoi ordini.

Per ultimo il RE. Pedina quasi inutile. A malapena può fare un passo alla volta, in tutte le direzioni, in quanto appunto, re, ma niente di più. Va protetto e... tutte le altre
pedine si adoperano per questo. Il suo "potere" deriva dal suo status, senza il quale, non è nessuno. Lo paragono a tutti coloro che nella vita sono o si sentono dei re.
Uomini per nulla diversi dagli altri uomini, se non per la considerazione e riverenza che ricevono da quest'ultimi.... persone che si sentono devote ad un'altra persona e in
questo senso, vivono una vita da sudditi. Una vita da sudditi è una vita miserevole... che in qualche modo si sceglie di vivere, poiché non si ha il coraggio di considerare
se stessi alla pari dello stesso re. Lo scopo del gioco è quello di bloccare il re avversario, il quale, fin tanto è circondato dai suoi sudditi, può mettere in atto una strategia
difensiva o d'attacco... sacrificando i suoi uomini... ma, una volta rimasto solo, o con pochi "sudditi", si indebolisce, fino a irrimediabilmente... soccombere.

In tutto questo esiste una specie di miracolo... i pedoni... quei pedoni tanto bistrattati all'inizio, ricordate? Se sopravvivono e riescono a giungere, passo dopo, passo, fino
all'ultima casella della scacchiera, allora si possono "trasformare" in un'altra pedina. Una pedina più in alto nella scala sociale.... una torre, un alfiere... un cavallo... persino
una regina, se si desidera. E' un evento raro, ma non impossibile... una sorta di "rinascita" alla quale ogni singola pedina può aspirare di diventare, se solo sarà fortunata e
questo, secondo me, è l'unica ragione che li spinge ad andare sempre avanti nella loro "misera" vita.

Questa è la mia elucubrazione del momento!!

A voi, le vostre!!! Notte!!