Citazione Originariamente Scritto da nahui Visualizza Messaggio
Questa è una consapevolezza a cui sono arrivata molto tardi, e che mi ha depurato da molta rabbia. Purtroppo nessuno ci educa a vedere l'altro per come è, senza che sia riflesso delle nostre aspettative, bisogni, desideri. Anche se io ci provassi, con mia figlia ad esempio, mi manderebbe a quel paese, perché disturberei i suoi processi di idealizzazione, sarei la mamma invadente, magari frustrata o invidiosa, che cerca di romperle le uova nel paniere. L'innamoramento è strano e sfugge al nostro controllo. Oggi si idealizza di meno, si parla meno d'amore, forse non è poi tanto un male.
ci potresti comunque far poco; è una questione di cultura diffusa, e solo in parte di imprinting famigliari;

siamo comunque sempre in cerca di remunerazioni e gratificazioni; l'esperienza e la sensibilità per individuarle in modo proprio, si fa sul campo; cioè, capire a chi siamo "utili", e che una gratificazione personale sostenibile, di cui siamo in grado di fruire, necessariamente implica quella sinergia, e che l'energia per combattere la natura altrui è uno spreco, un danno;
certo, non è proprio un passaggio intuitivo; ma se questa cosa viene formulata esplicitamente resta come forma disponibile, nel momento in cui l'esperienza produce la circostanza da gestire; invece di soffrire perché non si è all'altezza o l'altro non è conforme, uno si fa una ragione e dice: vabbè quello voleva un cane e io gatta sono, oppure sono più da criceto che da serpente

ma questa è una cosa che può sorgere solo da una cultura diffusa; se si manifesta solo in occasione di un ragazzo che i genitori vedono come "inadatto", ovviamente suscita rifiuto.