Forse c'è qualche vecchio topic, ma sempre meglio aprirne uno nuovo, quali sono i vostri scrittori preferiti?

Io adoro William Seward Burroughs, genio folle della beat generation, il suol romanzo più famoso, Il pasto nudo, è anche tra i più complessi, un collage di viaggi reali e immaginari, se dovessi consigliare qualcuno che volesse approcciarsi a questo scrittore gli direi di partire da La scimmia sulla schiena o da Queer, crudi, ma lineari spaccati della sua reale esperienza (nel primo di tossicodipendente e nel secondo di omosessuale), cosparsi di uno humor davvero nero, solo dopo questi suggerirei Le città della notte rossa, tra la libera ispirazione storica che riprende dagli eventi di Libertatia, città piratesca ed esperimento democratico ante litteram dell'epoca dell'oro della pirateria, per diventare un'ucronia che racconta dell'epoca moderna se quell'esperimento fosse stato l'inizio della modernità al posto della rivoluzione francese e chiudere nella fantascienza raccontando il futuro che chiude le fila con il passato dell'antefatto che è la mitologica epoca delle città della notte rossa (racchiudendo in un unico romanzo una sorta di epica, di genere pseudo storico, un'ucronia e la fantascienza... geniale). Se poi non si ha tempo ho trovato su una bancarella un piccolo libretto dal titolo Il gatto in noi, una piccola raccolta di brevi pensieri, una pagina o poco più su gatti, reali e immaginari, di una delicatezza che lascia veramente stupiti di fronte ad uno scrittore generalmente così ruvido.

Altri scrittori che mi sono sempre piaciuti possono essere Isaac Asimov o Douglas Adams, due facce delle piu espanse cosmologie fantascientifiche della letteratura; Michael Ende più sul fantasy: La storia infinita è stato uno dei primi libri che mi hanno fatto sentire davvero dentro la storia e l'ironia de La notte dei desideri (ovvero il satanarchibugiadinfernalcolico grog di magog) è stata importante nella mia preadolescenza; ho avuto alti e bassi con Howard Phillips Lovecraft, di cui penso di aver letto l'opera omnia, ma ammetto a volte finendo con fatica i romanzi; infine (ma ovviamente questa lista è minimalista) Thomas Mann: credo che nessuno al mondo dovrebbe morire senza aver letto La montagna incantata, in particolare chi ama la filosofia.