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Discussione: Milano ai tempi della Peste Nera.

  1. #16
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    Buongiorno Cono.

    Era mia intenzione cominciare questo post in modo scherzoso chiamandoti “padre Cono”, sempre reverendissimo ed eminentissimo. Ma se comprendo bene hai perso una figlia. Se questa notizia è vera allora tutto cambia. Capisco il tuo rifugio nella religione cristiana, il tuo bisogno di credere nell’aldilà.

    E’ terribile constatare che una persona cara improvvisamente non c’è più.

    E si dà voce al silenzio, che aleggia quando finisce un’abitudine, quando si perde un’ancòra vitale, quando svanisce un progetto in cui si era tanto creduto.

    Dopo la perdita e il periodo di lutto subentra la rassegnazione, l’accettazione dell’evento avverso e si va avanti, anche se in modo diverso da prima. C’è la cesura dal passato e comincia un “da oggi in poi”.

    La sofferenza è l’esperienza umana universale, da cui nasce l’urgenza di scorgere la meta dell’orizzonte ultimo. E chi crede in Dio, Egli si offre al dolore come Volto.

    Se è il dolore a porre la domanda su Dio, non di meno è l’amore l’esperienza vitale in cui il bisogno religioso si affaccia più forte.

    Unicamente amando acquista significato la fatica dei giorni: se quando ti alzi al mattino hai qualcuno da amare e per cui puoi offrire tutto ciò che ti aspetta, la tua giornata ha un senso che la rende meritevole di essere vissuta.
    Ultima modifica di doxa; 18-03-2020 alle 22:25

  2. #17
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Tutto era in armonia, all'inizio: Tutto Dio aveva creato nella Perfezione! L'Uomo viveva in pace. Con Dio, con la Donna e con la Natura.
    Tutto cambia col Peccato: Ecco la disarmonia, ecco le accuse reciproche, ecco i giudizi, ecco gli omicidi, ecco il sangue, ecco le malattie, ecco i virus, ecco la zizzania.
    Tutto Dio lascia così? Per sempre? No! Ecco Gesù Cristo, ecco la Vergine Maria, ecco la Salvezza!!!

    Te rivedrai tuo padre!
    Io rivedrò mia figlia!

    Malattia e Morte non hanno più l'ultima parola sulle nostre Vite.
    Ma quando, ma dove? Cono riesci a capire che stai dicendo un mucchio di sciocchezze? Ma soprattutto perché un uomo adulto deve far finta che non esistano i 4,5 miliardi di vita del pianeta e di tutta la storia naturale che ne è scaturita, compresa la morte degli organismi, estinzioni di massa, predazione, malattie, cambiamenti climatici e geologici, gli ominidi e la loro storia evolutiva? Perché far finta che non esistano le conoscenze, che tu non abbia studiato, che i tuoi figli non abbiano studiato? A cosa ti serve difendere la Bibbia con l' ignoranza e peggio di un esaltato creazionista?
    Io capisco che tu creda io dio che cerchi di essere leale, ma qui siamo oltre il ridicolo. Vuoi vedere che nemmeno il Papa direbbe ormai una sciocchezza del genere, che l'uomo un tempo era immortale, che i leoni mangiavano l'erba e non sono mai esistite malattie se non dopo il peccato?
    Fai pace con te stesso ed il mondo.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  3. #18
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    Lourdes chiuso per contagio. Tra cui una mia cugina.
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  4. #19
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Buongiorno Cono.

    Era mia intenzione cominciare questo post in modo scherzoso chiamandoti “padre Cono”, sempre reverendissimo ed eminentissimo. Ma se comprendo bene hai perso una figlia. Se questa notizia è vera allora tutto cambia. Capisco il tuo rifugio nella religione cristiana, il tuo bisogno di credere nell’aldilà.

    E’ terribile constatare che una persona cara improvvisamente non c’è più.

    E si dà voce al silenzio, che aleggia quando finisce un’abitudine, quando si perde un’ancòra vitale, quando svanisce un progetto in cui si era tanto creduto.

    Dopo la perdita e il periodo di lutto subentra la rassegnazione, l’accettazione dell’evento avverso e si va avanti, anche se in modo diverso da prima. C’è la cesura dal passato e comincia un “da oggi in poi”.

    La sofferenza è l’esperienza umana universale, da cui nasce l’urgenza di scorgere la meta dell’orizzonte ultimo. E chi crede in Dio, Egli si offre al dolore come Volto.

    Se è il dolore a porre la domanda su Dio, non di meno è l’amore l’esperienza vitale in cui il bisogno religioso si affaccia più forte.

    Unicamente amando acquista significato la fatica dei giorni: se quando ti alzi al mattino hai qualcuno da amare e per cui puoi offrire tutto ciò che ti aspetta, la tua giornata ha un senso che la rende meritevole di essere vissuta.
    Ero credente anche prima: Diciamo che dopo questo fatto ho attraversato un periodo di buio, tenebra, dubbio, angoscia, non senso della Vita...anche perchè la bambina aveva molto lottato e sofferto.
    Dio, in silenzio, mi ha lasciato stare, ha permesso che vagassi in qualche modo nel vuoto. Quando ormai stavo sprofondando, ecco che mi ha teso la mano e mi ha ripreso. Successe una notte precisa, che ancora ricordo nei particolari. Attraverso l'ascolto di una pagina del Vangelo, in una catechesi alla quale ero andato controvoglia, Dio mi si è rivelato nella Sua vera natura di Padre, tanto da farmi piangere copiosamente e rientrare in me stesso. Da quel momento in poi ha fatto tutto Lui. Mi sono riaperto alla Vita (cosa che ritenevo impossibile e che con la mente rifiutavo a priori) abbiamo avuto altri figli, tocchiamo con mano ogni giorno la Sua Provvidenza!
    Prima credevo un po' come tutti, Doxa. Un po' all'acqua di rose...per tradizione diciamo, senza approfondire e senza farmi troppe domande. Adesso, credo perchè ho toccato con mano, coi fatti, il Suo Amore. Gratuitamente ho ricevuto, gratuitamente cerco di dare.

    Grazie, comunque
    amate i vostri nemici

  5. #20
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ma quando, ma dove? Cono riesci a capire che stai dicendo un mucchio di sciocchezze? Ma soprattutto perché un uomo adulto deve far finta che non esistano i 4,5 miliardi di vita del pianeta e di tutta la storia naturale che ne è scaturita, compresa la morte degli organismi, estinzioni di massa, predazione, malattie, cambiamenti climatici e geologici, gli ominidi e la loro storia evolutiva? Perché far finta che non esistano le conoscenze, che tu non abbia studiato, che i tuoi figli non abbiano studiato? A cosa ti serve difendere la Bibbia con l' ignoranza e peggio di un esaltato creazionista?
    Io capisco che tu creda io dio che cerchi di essere leale, ma qui siamo oltre il ridicolo. Vuoi vedere che nemmeno il Papa direbbe ormai una sciocchezza del genere, che l'uomo un tempo era immortale, che i leoni mangiavano l'erba e non sono mai esistite malattie se non dopo il peccato?
    Fai pace con te stesso ed il mondo.
    E' Parola di Dio, la Bibbia. Che non è un libro scientifico o un'enciclopedia. Attraverso i fatti in essa narrati, possiamo capire chi siamo, qual è il significato della Vita, quali dinamiche esistono dentro di noi. Che non siamo solo Corpo, ma anche Spirito. Non siamo solo Materia, ma anche Anima...

    «Sia all’inizio della creazione, come all’inizio della ri-creazione, come primo evento c’è la tentazione» ha subito ricordato il Papa, facendo riferimento alla prima lettura, tratta dal libro della Genesi (3,1-8): «Adamo ed Eva erano nel paradiso terrestre con tutti i doni che Dio aveva dato, con il compito di fare, di custodire, di portare avanti il creato, e con l’amore. Con queste tre cose erano lì per fare la loro vita e proprio all’inizio viene la tentazione».
    «Abbiamo sentito — ha proseguito — questo passo del libro della Genesi, la prima tentazione, quella di Adamo ed Eva». Il testo biblico «ci dice» che «“il serpente era il più astuto”: il diavolo si fa vedere in forma di serpente attraente e con la sua astuzia cerca di ingannare: lui è specialista in questo, è il “padre della menzogna”, lo chiama così Gesù». Il diavolo, ha spiegato il Papa, «è un bugiardo, sa come ingannare, sa come truffare la gente». E così «il serpente circuì con la sua astuzia Eva: la fa sentire bene, le fa — per così dire — bere un po’ d’acqua sciropposa». Tanto che Eva «si sente bene, si fida, incomincia il dialogo e, passo dopo passo, la porta dove lui vuole».
    «Quando il diavolo circuisce una persona — ha affermato il Papa — lo fa con il dialogo, cerca di dialogare».
    Era «ingenua», ha spiegato il Papa, e all’inizio la situazione le «sembrava buona». Pensava «che si sarebbe trasformata in una dea, è il peccato di idolatria»: per questo «è andata avanti» con il dialogo. Ma è finita male, ci dice la Genesi: «Lei e il marito nudi, senza niente». La questione, ha affermato Francesco, è che «il diavolo è un mal pagatore, non paga bene: è un truffatore, ti promette tutto e ti lascia nudo».
    Dunque, ha rilanciato il Pontefice, «il serpente, il diavolo è astuto: non si può dialogare col diavolo». Oltretutto, ha aggiunto, «tutti noi sappiamo cosa sono le tentazioni, tutti sappiamo perché tutti ne abbiamo: tante tentazioni di vanità, di superbia, di cupidigia, di avarizia, tante!». Ma tutte «incominciano» quando ci diciamo: «ma, si può, si può...».

    «Oggi si parla tanto di corruzione» ha ricordato Francesco, spiegando: «Tanti corrotti, tanti pesci grossi corrotti che ci sono nel mondo, dei quali conosciamo la vita sui giornali, forse hanno cominciato con una piccola cosa, non so, per non aggiustare bene il bilancio: quello che era un chilo, no, facciamo novecento grammi ma che sembra un chilo». Perché «la corruzione incomincia da poco, con il dialogo», proprio come avviene per Eva che si sente rassicurare dal serpente: «Ma no, non è vero che ti farà male questo frutto, mangialo, è buono, è poca cosa, nessuno se ne accorge, fai, fai!». E così, «a poco a poco, a poco a poco, si cade nel peccato, si cade nella corruzione».

    «La Chiesa oggi, con questa liturgia della parola, ci insegna — ha spiegato il Papa — a non essere ingenui, per non dire sciocchi, ad avere gli occhi aperti e a chiedere aiuto al Signore perché da soli non possiamo». E poi, nel passo della Genesi, «c’è anche una parola che è una cosa triste: Adamo ed Eva si “nascondono” dal Signore». Perché «la tentazione ti porta a nasconderti dal Signore e tu te ne vai con la tua colpa, col tuo peccato, con la tua corruzione, lontano dal Signore». A quel punto «ci vuole la grazia di Gesù per tornare e chiedere perdono, come ha fatto il figliol prodigo». Ecco perché «nella tentazione non si dialoga, si prega: “Aiuto, Signore, sono debole, non voglio nascondermi da te”».

    «Questo è coraggio, questo è vincere» ha concluso Francesco. Perché «quando tu incominci a dialogare finirai vinto, sconfitto». Da qui l’auspicio «che il Signore ci dia la grazia e ci accompagni in questo coraggio e, se siamo ingannati per la nostra debolezza, nella tentazione ci dia il coraggio di alzarci e di andare avanti: per questo è venuto Gesù, per questo!».

    http://www.vatican.va/content/france...entazione.html

    Sciocchezze o profonda antropologia, Laura?
    Fantasie o chiave di lettura dell'esistenza?
    amate i vostri nemici

  6. #21
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    Ero credente anche prima: Diciamo che dopo questo fatto ho attraversato un periodo di buio, tenebra, dubbio, angoscia, non senso della Vita...anche perchè la bambina aveva molto lottato e sofferto.
    Dio, in silenzio, mi ha lasciato stare, ha permesso che vagassi in qualche modo nel vuoto. Quando ormai stavo sprofondando, ecco che mi ha teso la mano e mi ha ripreso. Successe una notte precisa, che ancora ricordo nei particolari. Attraverso l'ascolto di una pagina del Vangelo, in una catechesi alla quale ero andato controvoglia, Dio mi si è rivelato nella Sua vera natura di Padre, tanto da farmi piangere copiosamente e rientrare in me stesso. Da quel momento in poi ha fatto tutto Lui. Mi sono riaperto alla Vita (cosa che ritenevo impossibile e che con la mente rifiutavo a priori) abbiamo avuto altri figli, tocchiamo con mano ogni giorno la Sua Provvidenza!
    Prima credevo un po' come tutti, Doxa. Un po' all'acqua di rose...per tradizione diciamo, senza approfondire e senza farmi troppe domande. Adesso, credo perchè ho toccato con mano, coi fatti, il Suo Amore. Gratuitamente ho ricevuto, gratuitamente cerco di dare.

    Grazie, comunque
    Per vie diverse ho avuto un mezza consapevolezza teorica simile col buddhismo
    Citazione Originariamente Scritto da Tiberio Visualizza Messaggio
    Il buddhismo originale fornisce - unica religione - una spiegazione quasi "scientifica" al problema del male.

    Sono le 4 nobili verità principalmente.

    «Oh monaci, il Tathāgatha, il Venerabile, il Perfettamente risvegliato, ha messo in moto presso Vāraṇasī, a Isipatana (Sarnath), nel Parco delle gazzelle, l'incomparabile ruota della Legge (dhammacakka), che non può essere ostacolata da alcun asceta o brāhamana o deva o Māra o Brahmā né da chiunque altro al mondo - la ruota della Legge, cioè l'annunciazione, l'esposizione, la dichiarazione, la manifestazione, la determinazione, la chiarificazione, l'esposizione dettagliata delle Quattro nobili verità. E di quali quattro? Della nobile verità del dolore, della nobile verità dell'origine del dolore, della nobile verità della cessazione del dolore, della nobile verità della via che porta alla cessazione del dolore.»

    (Buddha Shakyamuni Saccavibhaṅga Sutta, Majjhima Nikāya, 141.[1])


    Nella vita degli esseri senzienti (sanscrito sattva, pāli satta, cin. 衆生 zhòngshēng, giapp. shūjō, tib. sems-can), tra cui l'essere umano, è insita la "sofferenza" (san. duḥkha, pāli dukkha, cin. 苦 kǔ, giapp. ku, tib. sdug-bsngal). Tale esperienza del dolore riguarda anche i momenti di "appagamento" e "serenità" in quanto essi stessi impermanenti. Nei testi canonici il Buddha Shakyamuni individua otto tipi di dolore:

    Il dolore della nascita, causato dalle caratteristiche del parto e dal fatto di generare le sofferenze future.
    Il dolore della vecchiaia, che indica l'aspetto di degrado dell'impermanenza.
    Il dolore della malattia, determinato dallo squilibrio fisico.
    Il dolore della morte, generato dalla perdita della vita.
    Il dolore causato dall'essere vicini a ciò che non "piace".
    Il dolore causato dall'essere lontani da ciò che si "desidera".
    Il dolore causato dal non "ottenere" ciò che si "desidera".
    Il dolore causato dai cinque skandha (o aggregati), ovvero dalla loro unione e dalla loro separazione. Questi sono: il corpo, (rūpa), quale manifestazione dei 4 elementi terra, aria, fuoco e acqua; le sensazioni (vedanā); le percezioni (saññā); le formazioni mentali (sankhāra); la coscienza (viññāna).
    Questa lista di otto dolori viene riassunta in tre categorie (san. tri-duḥkhatā, pāli tidukkhatā, cin. 三苦 sānkǔ, giapp. sanku, tib. sdug bsngal gsum)[3]:

    Dolore in quanto tale (san. duḥkha duḥkhatā, pāli dukkha dukkhatā, cin. 苦苦 kǔkǔ, giapp. kuku, tib. sdug-bsngal-gyi sdug-bsngal). Questa categoria riassume i dolori inerenti alla nascita, alla malattia, alla vecchiaia e alla morte. Ma anche quelli riguardanti all'essere uniti a ciò che non si desidera e a quelli procurati nel cercare di fuggire lo stesso dolore.
    Dolore per ciò che muta (san. vipariṇama duḥkhatā, pāli viparinama dukkhatā, cin. 壞苦 huài kǔ, giapp. e ku, tib. 'gyur-ba'i sdug-bsngal). In questa categoria vengono riassunte le sofferenze procurate dall'impermanenza come quelli dell'essere separati da ciò che si desidera o quelli generati da non ottenere ciò che si brama.
    Dolore generato dall'esistenza (san. saṃskāra duḥkhatā, pāli saṃkhāra dukkhatā, cin. 行苦 xíngkǔ, giapp. gyōku, tib. khyab-pa 'dubyed-ky sdug-bsngal). In questa categoria vengono elencati i dolori relativi all'insoddisfazione perenne procurata dall'esistenza nel saṃsāra: la frustrazione, l'inutilità di numerose nostre attività. Queste sofferenze sono collegate ai cinque skandha (o aggregati) e ai relativi attaccamenti.
    Il "dolore" affligge l'uomo a motivo dell'impermanenza sia propria che di tutto ciò che sperimenta e conosce in vita, per effetto della sua nascita immersa nel saṃsāra e per l'adesione alla credenza in un sé imperituro.
    Questa sofferenza si rivela ed è percepita non solo quando si constata l'ineluttabilità di malattia, vecchiaia e morte, ma anche quando si è costretti al contatto con ciò che non si ama (contatti, connessioni, relazioni, interazioni con persone, cose od eventi sgradevoli ecc.), come pure è percepita quando si è costretti alla separazione da ciò che si ama o in cui ci si diletta, o ancora quando si risente di un disagio esistenziale derivante dallo scontrarsi con una realtà che non soddisfa la propria adesione all'idea di un sé solido, affidabile ed imperituro. La frustrazione dei desideri è una delle più usuali percezioni del "dolore".
    Più in generale, la constatazione che viene fatta nella "Prima nobile verità" è che esiste nella vita dell'uomo una "sofferenza" associata indistricatamente all'essere nel mondo un mutevole «composto di aggregati».

    La Verità dell'origine del dolore
    Il "dolore" non è colpa del mondo, né del fato o di una divinità; né avviene per caso. Ha origine dentro di noi, dalla ricerca della felicità in ciò che è transitorio, spinti dalla sete, o brama (sanscrito tṛṣṇā, pāli taṇhā, cin. 愛 ài, giapp. ai, tib. sred pa), per ciò che non è soddisfacente. Si manifesta nelle tre forme di:

    kāmatṛṣṇā (pāli kāmataṇhā, cin. 欲愛 yùài, giapp. yoku ai, tib. 'dod pa la 'dun pa) o "brama di oggetti sensuali";
    bhavatṛṣṇā (pāli bhavataṇhā, cin. 有愛 yǒuài, giapp. u ai, tib. srid pa'i sred pa) o "brama di esistere";
    vibhavatṛṣṇā (pāli vibhavataṇhā, cin. 無有愛 wúyǒuài, giapp. mu u ai, tib. 'jig pa la sred pa) o "brama di annullare l'esistenza".
    La Verità della cessazione del dolore
    "Esiste l'emancipazione dal dolore".
    Per sperimentare l'emancipazione dal dolore, occorre lasciare andare tṛṣṇā, l'attaccamento alle cose e alle persone, alla scala di valori ingannevoli per cui ciò che è provvisorio è maggiormente desiderabile. Questo stato di cessazione viene denominato nirodha (san. e pāli, cin. 滅 miè, giapp. metsu, tib. gog pa).

    La Verità della via che porta alla cessazione del dolore
    "Esiste un percorso di pratica da seguire per emanciparsi dal dolore".
    È il percorso spirituale da intraprendere per avvicinarsi al nirvāṇa (pāli nibbāna, cin. 涅槃 nièpán, giapp. nehan, tib. mya ngan las 'das pa).
    Esso è detto il Nobile ottuplice sentiero.

    «Nel mezzo di questo sentiero, realizzato dal Tathāgata che produce la visione e la gnosi, e che guida alla calma, alla perfetta conoscenza, al perfetto risveglio, al nibbāna? Esso è il Nobile ottuplice sentiero, ovvero la retta visione, la retta intenzione, la retta parola, la retta azione, il retto modo di vivere, il retto sforzo, la retta presenza mentale, la retta concentrazione.»

    (Buddha Shakyamuni Dhammacakkappavattana Sutta, Saṃyutta-nikāya, 56,11.[1])

    La retta concentrazione si raggiunge con la meditazione (bhavana), cuore del dharma (insegnamento), che sviluppa le qualità per tutti i sentieri e porta al samadhi (unione con l'oggetto) al sati (auto consapevolezza/mindfulness) e al nirvana/nibbana, l'estinzione delle rinascite penose o nel mondo divino. Un nuovo stato.

    La meditazione si divide in samatha e vipassana.

    metodi principali della meditazione buddhista sono divisi in śamatha (meditazione della tranquillità) e vipassana (meditazione dell'intuito o di profonda visione). Il termine meditazione di visione profonda viene talvolta utilizzato per l'intera meditazione buddhista.[1]

    Le meditazioni samatha includono l'anapanasati (coscienza del respiro) e i quattro brahma-viharas dei quali mettā bhāvanā è il più praticato; attraverso essa il praticante ottiene i quattro dhyāna. Le meditazioni vipassana comprendono la contemplazione dell'impermanenza, la pratica dei sei elementi (la contemplazione del corpo e del respiro, della mente e delle sensazioni) e la contemplazione della condizionalità. Le meditazioni samatha solitamente precedono e preparano per quelle vipassana, a volte possono essere alternate.

    Ognuno dei cinque metodi base, in grassetto, è un "antidoto" per uno dei cinque "veleni" mentali.
    Tipo di meditazione Metodo Neutralizzazione di Sviluppo di
    Śamatha
    (meditazioni della tranquillità) anapanasati distrazione concentrazione
    mettā bhavana odio ed attaccamento sentimentale gentilezza amorevole
    karuna bhavana crudeltà, peccato sentimentale ed ansia compassione
    mudita bhavana risentimento e invidia gioia compartecipe
    upekkha bhavana indifferenza e neutralità apatica equanimità
    Vipassana
    (meditazioni dell'intuito) contemplazione dell'impermanenza bramosia pace interiore, libertà
    pratica dei sei elementi narcisismo chiarezza sulla propria natura
    contemplazione della condizionalità ignoranza saggezza, compassione
    Esistono altri tipi di meditazione, come su temi specifici, o metodi; ad esempio nello Zen/Chán si utilizza la meditazione zhǐguān (giapponese shikan o shikantaza) evolutasi nello zazen (meditazione seduti, concentrati sul respiro e la vacuità); essa è ripresa direttamente dalla Samatha (Zen è la traduzione di dhyāna, gli stati meditativi) e dalla Vipassana (zhi sta per samatha, guan per vipassana). In generale tutte le meditazioni buddhiste del Mahayana e del Vajrayana sono evoluzioni di samatha/vipassana praticato oggi nel Theravada, con l'utilizzo aggiuntivo dei mantra o di particolari oggetti di meditazione (es. Yidam o divinità).
    Anche l'induismo... Schopenhauer diceva che le Upanishad, commenti ai Veda, testo sacro assieme al Mahabarata che contiene la Bhagavadgita, erano state l'unica consolazione della sua vita.
    Ultima modifica di Tiberio; 19-03-2020 alle 22:28
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  7. #22
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    Kisagotami Sutta.

    Come divenne una fedele discepola di Gautama Buddha.


    All’epoca del Buddha, a una donna di nome Kisagotami morì l’unico figlio. Incapace di accettare la perdita, Kisagotami consultò innumerevoli persone per trovare una medicina che riportasse in vita il bambino. Si diceva che il Buddha possedesse il miracoloso rimedio.

    La donna allora andò da lui, gli rese omaggio e domandò: “Hai un medicamento che riporti in vita mio figlio?”
    “Ne conosco uno”, rispose il Buddha, “ma per prepararlo devo avere determinati ingredienti.”
    Sollevata, Kisagotami chiese: “Di quali ingredienti hai bisogno?”
    “Portami un pugno di senape”, rispose lui.

    La donna promise di procurarglieli, ma prima che se ne andasse il Buddha aggiunse: “Bisogna che i semi di senape siano prelevati da una famiglia in cui non siano morti né figli, né coniugi, né genitori, né servitori”.

    Lei annuì e andò di casa in casa alla ricerca di quanto richiesto. Dappertutto la gente si mostrò disposta a darle i semi, ma quando Kisagotami si informò sugli eventuali lutti, non trovò alcuna casa a cui la morte non avesse fatto visita: in una era deceduta una figlia, in un’altra un domestico, in altre ancora il marito o un genitore.

    La donna non rinvenne una sola famiglia risparmiata dalla sofferenza della morte. Vedendo che non era sola nel suo dolore, depose il corpo esanime del figlio e tornò dal Buddha, il quale disse con grande compassione: “Credevi di essere l’unica ad avere perso un figlio, ma la legge della morte è che in nessuna creatura vivente vi è permanenza”.
    Nessun fideismo, il buddhismo invita a cercare e sperimentare
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  8. #23
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    Il papa prega affinchè cessi la sciagura del virus.

    Il papa non sa che ci hanno GIA' provato numerosi suoi predecessori al tempo della peste in Europa. Eppure la peste continuò a imperversare in Europa per oltre 500 anni...dal 1300 fino quasi alla fine del 1800.

    Il virus non è nient'altro che una creatura di dio....e come ogni altra creatura di dio cerca di preservare la sua vita...di diffondersi e prosperare.
    Forse se vai nella savana e incontri un branco di leoni questi non ti divorano?
    Il virus fa esattamente quello che fanno i leoni che mangiano le gazzelle. Il virus è il leone e noi siamo le gazzelle.
    Forse noi homo non uccidiamo polli, conigli, maiali, pesci, verdure (e anche altri uomini) per preservare la nostra vita...per diffonderci e prosperare?
    Il virus non fa niente di più e niente di meno di ciò che facciamo noi...di ciò che fanno i leoni.

    Perchè dio si manifesta tanto nei leoni, quanto nelle gazzelle, quanto nei virus, quanto nell'homo.

    Il virus fa il virus. Come il leone fa il leone. Come la gazzella fa la gazzella. E l'homo fa l'homo.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  9. #24
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    L'altruismo è egoismo mascherato ed è sempre stato così
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  10. #25
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    Nessun fideismo, il buddhismo invita a cercare e sperimentare
    Assomiglia molto a quello che faceva Gesù.

  11. #26
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    E' Parola di Dio, la Bibbia. Che non è un libro scientifico o un'enciclopedia. Attraverso i fatti in essa narrati, possiamo capire chi siamo, qual è il significato della Vita, quali dinamiche esistono dentro di noi. Che non siamo solo Corpo, ma anche Spirito. Non siamo solo Materia, ma anche Anima...


    http://www.vatican.va/content/france...entazione.html

    Sciocchezze o profonda antropologia, Laura?
    Fantasie o chiave di lettura dell'esistenza?
    Alta antropologia per i bambini dell'asilo o di prima elementare forse. Dai cono, ma non sei al catechismo e non te la cavi con una storiella fantastica e un po' di morale raccontate per i bambini.

    Ancora una volta la tiritera della bibbia che non è un libro scientifico. Non lo è però, guarda un po', vieni a vendere che un tempo era tutto armonioso. Quando? Boh! Come? Boh!
    Se la genesi parla di un fatto simbolico, allora che simbolico sia e basta, ma se affermi che prima era tutto diverso da ora, allora qui ti scontri con altri fatti e con la scienza ed è inutile girare in modo infantile la frittata.
    A che ti serve far finta che non esistano le conoscenze o che non hai studiato o i tuoi figli non abbiano studiato? A che ti serve difendere in questo modo la religione? Chi pensi di poter convincere così?
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  12. #27
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Il papa prega affinchè cessi la sciagura del virus.

    Il papa non sa che ci hanno GIA' provato numerosi suoi predecessori al tempo della peste in Europa. Eppure la peste continuò a imperversare in Europa per oltre 500 anni...dal 1300 fino quasi alla fine del 1800.

    Il virus non è nient'altro che una creatura di dio....e come ogni altra creatura di dio cerca di preservare la sua vita...di diffondersi e prosperare.
    Forse se vai nella savana e incontri un branco di leoni questi non ti divorano?
    Il virus fa esattamente quello che fanno i leoni che mangiano le gazzelle. Il virus è il leone e noi siamo le gazzelle.
    Forse noi homo non uccidiamo polli, conigli, maiali, pesci, verdure (e anche altri uomini) per preservare la nostra vita...per diffonderci e prosperare?
    Il virus non fa niente di più e niente di meno di ciò che facciamo noi...di ciò che fanno i leoni.

    Perchè dio si manifesta tanto nei leoni, quanto nelle gazzelle, quanto nei virus, quanto nell'homo.

    Il virus fa il virus. Come il leone fa il leone. Come la gazzella fa la gazzella. E l'homo fa l'homo.
    Ma cosa differenzia l'homo dal resto del Creato, amico Xmanx? La consapevolezza di sè stesso. La sua capacità di analizzare, valutare, discernere e scegliere fra Bene e Male. Questo, un gatto, un cavallo, una zanzara o un virus, non possono farlo. Te in quell'altro post hai augurato la Morte a coloro che odi. L'homo può agire in base a ciò che prova nel suo cuore...nell'intimo della sua Anima....
    amate i vostri nemici

  13. #28
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Alta antropologia per i bambini dell'asilo o di prima elementare forse. Dai cono, ma non sei al catechismo e non te la cavi con una storiella fantastica e un po' di morale raccontate per i bambini.

    Ancora una volta la tiritera della bibbia che non è un libro scientifico. Non lo è però, guarda un po', vieni a vendere che un tempo era tutto armonioso. Quando? Boh! Come? Boh!
    Se la genesi parla di un fatto simbolico, allora che simbolico sia e basta, ma se affermi che prima era tutto diverso da ora, allora qui ti scontri con altri fatti e con la scienza ed è inutile girare in modo infantile la frittata.
    A che ti serve far finta che non esistano le conoscenze o che non hai studiato o i tuoi figli non abbiano studiato? A che ti serve difendere in questo modo la religione? Chi pensi di poter convincere così?
    La Bibbia non è un libro scientifico. Nè un'enciclopedia storica. Attraverso i fatti in essa narrati, possiamo comprendere cos'è...chi è l'Uomo. Quale la natura dei suoi rapporti con Dio, con gli Altri e con la natura. Le dinamiche descritte nella Genesi, possiamo ritrovarle in noi, dentro di noi. Noi siamo Adamo. Noi siamo Eva: In pienezza! E il Maligno continua ad agire per separarci da Dio...

    I Cristiani, nel mondo, sono due miliardi e duecento milioni. La Bibbia è ancora di gran lunga il libro più letto del mondo: Tutti infantili quelli che, non solo la leggono, ma la studiano, la interpretano, la vivisezionano, la scandagliano, la pongono a base della loro Teologia e della loro Vita?
    Storia e simbolismo si incrociano e si intersecano continuamente, nella Bibbia. E' stato, è e sarà sempre una Fonte Preziosa per capire chi siamo, Laura. Chi è Dio. Cos'è l'Universo intero e quali le meravigliose leggi che lo muovono.

    Ieri ti ho messo le riflessioni del Papa, su Adamo ed Eva. E l'ONU, la UE, le televisioni di tutto il mondo riportano sempre, il pensiero del Papa. Se lo considerassero infantile....dimmi, lo farebbero egualmente?
    amate i vostri nemici

  14. #29
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio

    I Cristiani, nel mondo, sono due miliardi e duecento milioni. La Bibbia è ancora di gran lunga il libro più letto del mondo: Tutti infantili quelli che, non solo la leggono, ma la studiano, la interpretano...

    Ieri ti ho messo le riflessioni del Papa, su Adamo ed Eva. E l'ONU, la UE, le televisioni di tutto il mondo riportano sempre, il pensiero del Papa. Se lo considerassero infantile....dimmi, lo farebbero egualmente?
    esatto ; il papa ne rappresenta meno della metà; e non per questioni di lana caprina ; opinioni, opinabili, al pari di quelle di chiunque altro
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #30
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma cosa differenzia l'homo dal resto del Creato, amico Xmanx? La consapevolezza di sè stesso. La sua capacità di analizzare, valutare, discernere e scegliere fra Bene e Male. Questo, un gatto, un cavallo, una zanzara o un virus, non possono farlo. Te in quell'altro post hai augurato la Morte a coloro che odi. L'homo può agire in base a ciò che prova nel suo cuore...nell'intimo della sua Anima....
    Certo. su questo hai ragione.
    Ma pregare dio perchè cessi l'epidemia è come pregare dio affinchè i leoni cessino di mangiare le gazzelle. E', cioè, una cosa PRIVA di ogni senso...e denota soltanto ignoranza. Cioè la non conoscenza di cosa sia la realtà.
    Il virus NON E' una punizione di dio...nè una conseguenza del peccato...nè opera di satana....nè una manifestazione del male....ma è una MANIFESTAZIONE di dio. Esattamente come il leone che mangia la gazzella...esattamente come l'homo.

    Quindi...pregare dio - come fa il papa e la chiesa - perchè faccia finire l'epidemia ha lo stesso senso di pregare dio affinchè i leoni cessino di mangiare le gazzelle. E', quindi, una cosa senza senso che denota solo una profonda ignoranza.

    Piuttosto dobbiamo agire affinchè possiamo creare più laboratori di ricerca....agire per creare più ospedali e più attrezzature...agire per far studiare i nostri giovani....agire per progredire nella scienza in modo da sconfiggere il virus. Agire per crescere nella conoscenza e nella consapevolezza. Perchè questa è la nostra peculiarità di homo....e noi homo siamo così PROPRIO perchè manifestiamo queste caratteristiche di dio e cioè la consapevolezza e la conoscenza che ci consentono di intervenire sulla realtà in modo creativo e compassionevole per modificarla.
    Ultima modifica di xmanx; 20-03-2020 alle 16:01
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

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