si. esattamente. però tra un unico mercato nazionale, con un unico produttore, cioè fiat, e il mercato mondiale con le multinazionali, diciamo che la differenza è quantitativa, quanto meno. cioè se chrysler si compra la fiat perché questa ha interessi in mercati a più produttori, tipo sudamerica, e quindi può rappresentare un "ostacolo" alla allocazione di investimenti in quei mercati, allora quanto meno la fiat "in italia" non può fare riferimento agli stessi "aiuti" che riceveva nel passato. e questo mi pare per due motivi: primo che l'economia del sistema non è, come giustamente dici, quella di 50 anni fa. secondo che ci sono auto a costo ridotto che fanno le veci delle prime "utilitarie" fiat negli anni d'oro.
no, guarda. degli incentivi sulle auto "catalitiche" da acquistare in osservanza alle norme europee "sullo smog" se ne è parlato fino all'ingresso nel sistema di moneta unica. cioè quanto meno '99.
si. allora sulla composizione delle attività "fiat", a parte quelle del mercato dell'auto, ne sai molto più di me. però se permetti le "rendite" e le assicurazioni, specialmente quelle "obbligatorie" sulle auto, che ovviamente sono un elemento "di civiltà" al pari del codice della strada, direi che i benefici "diffusi" di quei tipi di prodotto si debbano proprio a quel sistema economico di cui la fiat era il "traino". mi permetterei di dire che anche la "creazione" di un ceto di "risparmiatori" sia attribuibile alla fiat. ovviamente a titolo di "merito".
si. direi che mi basta un auto "che cammini". possibilmente a più di cinquanta all'ora. ovviamente a livello "potenziale" e non effettivo.
ma, guarda. io di soldi ne ho sempre visti abbastanza "pochi". non mi pare vi siano differenze sostanziali, sempre per quello che riguarda me, tra euro e lira. poi i tassi di interesse, che io ricordi, non erano molto diversi tra "fissi" e "variabili", anche perché i "fissi" incorporavano già un aumento dei tassi futuro, mentre i variabili acquisivano gradatamente quel tipo di incremento. tutto qua.
no, guarda. sull'ortofrutta mi pare che all'epoca ci fossero le "licenze". questo consentiva un profitto "abbastanza buono" perché con poca concorrenza. e ovviamente la frutta e gli ortaggi non sono "titoli", e fai anche conto che per vendere, sempre la frutta, devi comunque aggiungere l'IVA, che all'epoca, come per altro da sempre, si aggirava intorno al 20%.
anche la scuola è una "facoltà" da un certo punto in poi. lo è anche la sanità, perché si possono "rifiutare" le cure. anche la giustizia civile da art.24 è un diritto che però sta sempre al soggetto interessato esercitare. e non è un dovere cioè qualcosa che devi fare "per forza". poi sulla sardegna ti direi la mia, ma insomma...
si, però ostacoli come "lingua", "costumi", "etica sociale", "sistema di norme", "mentalità", "convenzioni", sono diversi da un secolo a questa "parte", o sono sempre gli stessi da millenni?
si. allora tu mi stai dicendo che lo stato "corrompe" le aziende semi/private con la sua presenza azionaria. ma se fossero in mano "solo" a privati, non sarebbe "peggio"? almeno con lo stato sai con chi hai a che fare...
questo vallo a dire a francesi e tedeschi, che "l'ue è mercato UK"...
si. qualcuno anche oggi dice che, nonostante "garibaldi", l'italia ancora non c'è. io ovviamente dissentirei, ma grazie a dio non conto niente, per cui "come non detto".