La trappola del MES.

Questo articolo per futura memoria quando la troika IMPORRA' al governo italiano le recette "greche". E quando lo farà? Quando alle elezioni vincerà una coalizione che non piace a Bruxelles. Esattamente come avvenne durante il governo giallo-verde quando la commissione UE aprì la procedura di infrazione per debito eccessivo (per gli anni passati quando al governo c'era il PD) per mettere sotto pressione il nuovo governo.
In sostanza, entrando nel MES, si commissaria l'Italia, la democrazia italiana e la LIBERTA' dell'Italia. Finchè in Italia ci sarà un governo sottomesso alla Germania le clausole non scatteranno. Nel caso in cui in Italia ci sia un governo che non vuole seguire i diktat di Bruxelles, la commissione EU attiverà le clausole del MES per PIEGARE il governo "non allineato".

Questo è il regalo che vogliono farci PD e M5S: SVUOTARE la democrazia italiana per IMPORRE la dittatura del PD che potrà beneficiare dei carriarmati di Bruxelles per ostacolare e estromettere qualunque futuro governo che non comprenda il PD medesimo.
Esattamente come avvenne anche nel 2011, quando la BCE iniziò ad abbassare lo spread SOLO DOPO che Berlusconi era stato estromesso ed era andato al potere il PD.

Quelli che cantano "bella ciao" hanno mostrato finalmente il loro volto FASCISTA e REPRESSIVO, con l'obiettivo di CANCELLARE la democrazia in Italia.

Il comunicato dell’Eurogruppo di ieri conferma la trappola nel Mes, già contenuta nel Rapporto dei 19 Ministri delle Finanze del 9 Aprile, approvato dal Consiglio europeo del 23 scorso. La trappola scatta non all’accesso, incondizionato come promesso, al prestito di 36 miliardi concesso dal Mes attraverso il ‘Pandemic Crisis Support’, la linea creata ad hoc per il Covid-19. Si attiva dopo l’accesso, una volta che lo Stato richiedente è dentro al Meccanismo. Per riconoscere la trappola e provare, inutilmente, ad evitare le accuse di sovranismo, anti-europeismo, posizionamento politico e ideologico, irresponsabilità verso l’Italia sofferente, dobbiamo entrare nel merito e chiedere alla lettrice e al lettore un po’ di pazienza.

Dispieghiamo il percorso di lettura dalle ultime parole dei punti 3, 5 e 10 del testo condiviso ieri sera. Punto 3: “Le norme del Mes continuano ad applicarsi”. Punto 5: “Il Mes applicherà anche il suo ‘Early Warning System’ (sistema di allarme preventivo sulla solvibilità del debitore) per assicurare il puntuale ripagamento del credito”. Infine, per dissipare ogni dubbio, il punto 10: per ciascuno Stato membro richiedente assistenza finanziaria attraverso la linea di credito legata al Covid-19 l’approvazione del ‘Pandemic Response Plan’ (il piano di utilizzo delle risorse ricevute in prestito) da parte del Mes “segue quanto previsto dall’art 13 del Trattato” [istitutivo del Mes]. Cosa è scritto nell’Art 13 in questione? Al comma 1: “... Una volta ricevuta la domanda [di assistenza finanziaria da uno Stato membro], il presidente del consiglio dei governatori assegna alla Commissione europea, di concerto con la BCE, i seguenti compiti: ... b) valutare la sostenibilità del debito pubblico. Se opportuno e possibile, tale valutazione dovrà essere effettuata insieme al FMI;”. Al comma 3: “il consiglio dei governatori affida alla Commissione europea –di concerto con la BCE e, laddove possibile, insieme all’FMI– (la Troika per intenderci) il compito di negoziare con il membro del MES interessato, un protocollo d’intesa (meglio noto come Memorandum of Understanding) che precisi le condizioni contenute nel dispositivo di assistenza finanziaria. Il contenuto del protocollo d’intesa riflette la gravità delle carenze da affrontare e lo strumento di assistenza finanziaria scelto.” Infine, il comma 6: “Il MES istituisce un idoneo sistema di avviso per garantire il tempestivo rimborso degli eventuali importi dovuti dal membro del MES nell’ambito del sostegno alla stabilità.”

In sintesi, si accede, senza condizioni e senza Memorandum, alla linea di credito speciale del Mes. Una volta dentro, viene valutata la sostenibilità del debitore, in conseguenza dei punti richiamati del comunicato dell’Eurogruppo (punti 3, 5 e 10). Dato che siamo avviati a superare, nel 2020, il 160% nel rapporto tra debito pubblico e PIL, siamo oggettivamente a rischio di solvibilità. Pertanto, dopo l’accesso, scatta, per statuto Mes, l’Art 13: programma di aggiustamento macroeconomico e Memorandum. Qui è il nodo: il programma di aggiustamento macroeconomico e il connesso Memorandum con la Troika arrivano una volta dentro il Mes. Allora, le ragioni del No al Mes rimangono tutte, anzi si rafforzano dopo la sentenza della Corte Costituzionale tedesca sul Quantitative easing.

Il Governo italiano, insieme agli alti governi firmatari della lettera del 25 Marzo scorso al Presidente del Consiglio europeo (Francia, Spagna e Portogallo in primis), dovrebbe combattere per difendere e rafforzare la funzione della Bce, l’unica istituzione federale della Ue, dotata della potenza di fuoco finanziario per salvare l’eurozona e l’Italia, non a caso attaccata, insieme alla Corte di Giustizia europea custode del diritto comunitario, a colpi di bazooka giuridico dall’avamposto di Karlsruhe. Senza adeguati interventi della Bce, inclusa la sterilizzazione dello stock di debito pubblico acquistata dalle Banche Centrali nazionali, la strada da intraprendere è quella del “divorzio amichevole” invocato saggiamente da Joseph Stiglitz.