si. e il discrimine mi pare essere, come diceva anche la gabanelli a report, non tanto il sub/appalto, quanto l'escamotage legislativo che consente lo stesso sub/appalto e cioè la "necessità" di eseguire le cc.dd. "varianti", cioè modifiche al progetto originario dell'opera, che ovviamente vengono presentate come "occorrenti" e "necessarie". allora devi ricominciare la trattativa, e ovviamente le imprese che possono beneficiare dei sub/appalti si moltiplicano perché ovviamente le altre non hanno né gli "strumenti" né il know/how per completare l'opera in maniera differente rispetto alle disposizioni iniziali del contratto d'appalto. e ovviamente chiedono di essere pagate anche "loro". da cui quelli che, se non "formalmente", sono però nella sostanza, "sprechi di risorse". e ovviamente a livello "normativo" sono più che leciti.
sui contenziosi non direi. direi che mi pare difficile che ad una stessa mensa non si riesca a trovare un accordo di massima per "ripartire" il cibo. l'accordo si trova sempre, e a scanso di contenzioso, perché la legge consente certe pratiche, magari anche "antieconomiche", laddove invece il contenzioso potrebbe evidenziare delle irregolarità nella stessa legge e quindi sollevare una questione di "costituzionalità" che potrebbe inficiare il mantenimento di un sistema collaudato, sempre a termini "di legge". mani pulite inizia proprio nel momento in cui la copertura "legislativa" viene posta in discussione, e allora si verifica una reazione a catena che considera "reato" un comportamento che "eccede" nell' osservanza di una legge "ad hoc", comportamento che non costituirebbe "reato" se non se ne abusasse.
no, axe. questo non lo credo. penso sempre che in ogni "caso" esiste uno "stato" che conosce coloro con cui ha a che fare. coloro che tentano di "aggirare" le varie normative, magari anche nel rispetto "formale" della legge, vengono "tollerati" fin quando non causano eccessivi "problemi" di "ordine pubblico". quando si eccede le autorità intervengono "sempre" e la situazione torna "nella norma". forse pecco di troppa fiducia nei "tutori dell'ordine", ma penso che chi è solito adottare comportamenti se non "formalmente" almeno "di fatto" scorretti, viene tollerato fino a un certo punto. dal quale in poi fa la fine dei "furbetti del quartierino". immancabilmente.
axe, ti ricordo che il concetto di "lobby" non ha di per sé niente di illegale. associarsi per fare affari è pratica non solo "diffusa", ma anche legislativamente "protetta", se è vero che il 5° libro del c.c. si occupa delle società commerciali dettandone la "disciplina". se sei un imprenditore "societario" affidabile e non sleale nei riguardi della disciplina di "legge", il mercato lo sa e ti premia o punisce a seconda del tuo comportamento sempre sul mercato. se una s.p.a. è inaffidabile a livello "interno", le sue azioni "crollano", e tanto maggiore è la "pressione" del mercato quanto maggiore è il volume delle attività di un' s.p.a.. non c'è da scappare...
allora. se ci fosse questo tipo di consapevolezza nel "contribuente medio", allora saremmo più "vicini" al nord/europa. non è così, perché la realtà è che il contribuente di bari è già qualcosa se le tasse le paga. poi pensare all'AV non credo ne abbia né il tempo né la voglia, anche perché se "lavori" hai ben poco tempo per pensare "alla politica". ovviamente gli riesce più "agevole" prendersela "a morte" con i politici, ovviamente a causa di un sentimento popolare "abbastanza" diffuso e privo di "ragionamento". cioè qui da noi la politica è qualcosa che, o si odia parlandone "male", o si "venera" però in silenzio, perché "dobbiamo mangiare tutti quanti".