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Risultati da 1 a 15 di 60

Discussione: La rivelazione di Dio.

  1. #1
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    La rivelazione di Dio.


    Il mistero divino si manifesta all’interno del nostro mondo. Lo possiamo incontrare nella natura, che, in quanto creazione di Dio, rimanda al suo Creatore, e nel mistero che si dischiude nella realtà umana, come pure nella storia, la quale vive di una speranza che non si esaurisce nella storia.
    Questo mistero dell’uomo, del suo mondo e della storia rinvia sempre oltre se stesso.
    Ovviamente a questa prima tesi dobbiamo aggiungerne una seconda: nel mistero dell’uomo e del suo mondo, Dio rimane pure nascosto.
    Noi siamo in grado di comprendere il “che” di tale mistero, ma il suo “che cosa” ci rimane sempre precluso.
    E’ un mistero che resta indistinto al puro pensiero ed è passibile delle interpretazioni più diverse. Disponiamo, certo, di argomenti atti ad interpretarlo come mistero sacro che esiste indipendentemente dal mondo, ma non riusciremo mai, con il puro pensiero, a coglierlo in tutta la sua chiarezza. E non siamo capaci di penetrarne la natura perché alla “somiglianza” di tutti i nostri enunciati corrisponde sempre una “dissomiglianza” ancora maggiore.
    La natura profonda di questo mistero divino rimane così nascosta, inaccessibile, chiusa.
    Da esseri finiti, quali siamo, noi viviamo, pensiamo ed operiamo sempre alla luce di un’anticipazione dell’infinito, dove però questo infinito rimane anticipazione, non è concetto bensì un concetto limite, che non potremmo mai ridurre a concetto.
    Di fronte all’infinito il nostro pensiero è costretto ad ammutolire.
    Perché possiamo accedere all’infinito è necessario che sia l’infinito stesso a schiudersi, a rivelarsi.
    Ciò spiega perché le rivelazioni siano così essenziali in ogni religione.

    Tratto da “Il Dio di Gesù Cristo” di Walter Kasper.

  2. #2
    رباني L'avatar di King Kong
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    Con rispetto.
    Dio è rivelato. Quello che manca è il coraggio, perché accettarlo significa cambiare la propria vita da cima a fondo.
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  3. #3
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Oppure proprio il contrario, coraggio di ragionare, conoscere e buttarsi alle spalle tante panzane, tanta retorica, tante chiacchiere su dei, natura & C.
    E' meno facile forse del contrario, perché chiaramente rimane il problema della vita e della sua fine, motivo cardine di tutte le seghe mentali, oltre ad accantonare la speranza di aiuti dall'alto.
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  4. #4
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
    Con rispetto.
    Dio è rivelato. Quello che manca è il coraggio, perché accettarlo significa cambiare la propria vita da cima a fondo.
    Beh, con altrettanto rispetto, non credo che Dio ci chieda per forza questo coraggio di cambiare la propria vita da cima a fondo, quella può essere una conseguenza; secondo me l'importante è cambiare innanzi tutto il modo di pensare, che poi, a ben guardare, non è tanto "pensare" quanto "essere pensati", cioè sarebbe un uscire da questo modo normale e passivo di non intendere, che in definitiva è il modo in cui intende il mondo in cui viviamo.
    Ultima modifica di crepuscolo; 12-05-2020 alle 11:29

  5. #5
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Oppure proprio il contrario, coraggio di ragionare, conoscere e buttarsi alle spalle tante panzane, tanta retorica, tante chiacchiere su dei, natura & C.
    Io credo che ragionare sia la vigliaccheria di non ragionare bene.
    Quel ragionare cui tu alludi, cara Vega, è un ragionare senza fine che non porta a niente se non continuare a ragionare, in sostanza non dà la felicità interiore, ma conduce a quell'effimera contentezza di poter continuare a ragionare.
    Anche se in linea di massima pensare che tu ( tu generico) ragioni meglio di me potrebbe darti ( sempre tu generico, quindi ci sono anch'io) l'illusione razionale di una breve soddisfazione solo se hai ( tu generico) paragoni da fare, ma il paragone, secondo me, porta sempre ad un giudizio; invece fermarsi sul sorgere del pensiero ( meditazione contemplativa) è importante e necessario perché contempli ciò in cui stai ragionando ed io credo dia una soddisfazione maggiore di qualsiasi ragionamento concatenato e senza fine.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    E' meno facile forse del contrario, perché chiaramente rimane il problema della vita e della sua fine, motivo cardine di tutte le seghe mentali, oltre ad accantonare la speranza di aiuti dall'alto.
    Condividendo quello che ho riportato di Kasper, in Dio per noi esseri umani c'è tutto compreso sia l'inizio che la fine, infatti il Gesù ha dichiarato parlando in nome di Dio: " Io sono, l'alfa e l'omega", per toglierci appunto tale problema cui tu hai accennato.
    La risoluzione del problema della vita e della morte tu poi considerarla una sega mentale perché non credi in Dio ma chi ci crede la considera importante e la intende come conclusione di una storia di libertà.
    Se vuoi approfondire leggi quello che ho scritto poco tempo fa sul "morire cristiano" di Karl Rahner.

  7. #7
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Io credo che ragionare sia la vigliaccheria di non ragionare bene.
    Quel ragionare cui tu alludi, cara Vega, è un ragionare senza fine che non porta a niente se non continuare a ragionare, in sostanza non dà la felicità interiore, ma conduce a quell'effimera contentezza di poter continuare a ragionare.
    Anche se in linea di massima pensare che tu ( tu generico) ragioni meglio di me potrebbe darti ( sempre tu generico, quindi ci sono anch'io) l'illusione razionale di una breve soddisfazione solo se hai ( tu generico) paragoni da fare, ma il paragone, secondo me, porta sempre ad un giudizio; invece fermarsi sul sorgere del pensiero ( meditazione contemplativa) è importante e necessario perché contempli ciò in cui stai ragionando ed io credo dia una soddisfazione maggiore di qualsiasi ragionamento concatenato e senza fine.
    Sì vabbè, perché il ragionare e le conoscenze non portano magari ad avallare dio e tutte le seghe mentali su dio, allora non è ragionare!!
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  8. #8
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Condividendo quello che ho riportato di Kasper, in Dio per noi esseri umani c'è tutto compreso sia l'inizio che la fine, infatti il Gesù ha dichiarato parlando in nome di Dio: " Io sono, l'alfa e l'omega", per toglierci appunto tale problema cui tu hai accennato.
    La risoluzione del problema della vita e della morte tu poi considerarla una sega mentale perché non credi in Dio ma chi ci crede la considera importante e la intende come conclusione di una storia di libertà.
    Se vuoi approfondire leggi quello che ho scritto poco tempo fa sul "morire cristiano" di Karl Rahner.
    Sì, anche il gamma ed il delta!

    Via Crepuscolo, vita e morte riguardano tutti, ma non puoi negare che siano i motivi per cui son nate le religioni e tutti gli aldilà. Altrimenti è nascondersi dietro il solito dito.
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  9. #9
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    Il discrso riportato all'inizio ha come presupposto l'eventuale esistenza di Dio, se si risponde no tutto finisce subito, se invece si propende per il può essere allora il discorso verte su di una domanda: come sarà questo Dio; a questo punto la risposta è una sola: è sempre di più ( comparativo), perché si presuppone che proprio in virtù della sua unicità di Dio sia eterno, infinito, ecc.
    Mi ripeto eh; poiché noi esseri umani siamo finiti e poiché nella finitudine, vedi nascita,vita e morte, non possiamo avere l'dea di chi sia Dio e come sia fatto, proprio per i nostri limiti. ecco che Dio si fa conoscere attraverso la sua rivelazione; come? Attraverso i sacri testi della religione.
    Punto, il discorso è finito.
    Si può continuare dicendo anche, poiché dai sacri testi risulta che Dio ci ha fatto a sua immagine somiglianza, che potremo, attraverso la logica del ragionamento e l'intensità del sentimento, che sono attributi umani di somiglianza, progredire in questa conoscenza e riconoscere la sua immagine come in uno specchio, perché l'abisso che c'è tra noi e Dio è infinito ed eterno, cioè è oltre lo specchio. ( non ti specchiare Vega).
    Lo stesso ragionare ci dice che ad un certo punto dobbiamo accontentarci dei nostri ragionamenti acquisiti e fermarci a riflettere, altrimenti non finiremmo più di ragionare e staremmo sempre lì, dentro di noi con in più un forte mal di testa,se vuoi chiamala pure introspezione con.
    A questo punto, per evitare dolori al capo entra in gioco la fiducia o meglio la fede, cioè credere anche a quello che ci è impossibile supporre perché non ci arriveremmo mai.
    Quindi la sua immagine è quello che lui ci rivela in maniera finita e contingente, pur essendo Egli infinito ed eterno.
    Ultima modifica di crepuscolo; 12-05-2020 alle 14:03

  10. #10
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Sì, anche il gamma ed il delta!

    Via Crepuscolo, vita e morte riguardano tutti, ma non puoi negare che siano i motivi per cui son nate le religioni e tutti gli aldilà. Altrimenti è nascondersi dietro il solito dito.
    Difatti non lo nego, tutte le proto civiltà hanno voluto andare oltre la morte onorando i defunti, quando non procuravano malattie e puzza, allora si onorava sì ma non più sotto il pavimento di casa ma fuori città.
    Alfa ed Omega è come se dicessi dalla A alla Z, cioè tutto comprende dall'inizio alla fine.
    Hai finito di prendere per il di dietro?
    Quale dito?
    Buon pomeriggio.

    Ps. O Vega, mi hai fatto sforzare troppo....faccio una pausa.
    Ultima modifica di crepuscolo; 12-05-2020 alle 14:11

  11. #11
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Sì vabbè, perché il ragionare e le conoscenze non portano magari ad avallare dio e tutte le seghe mentali su dio, allora non è ragionare!!
    E' appunto un ragionare responsabilmente condotto su Dio.
    Riallacciandosi ad Agostino, Anselmo di Canterbury definisce la teologia come "fides quaerens intellectum", come fede che cerca di comprendere.
    Secondo questa definizione, non è che l'interrogarsi od il comprendere verrebbero ad aggiungersi alla fede. E' la fede stessa, infatti, che è concepita come una fede che cerca e vuole intendere. Essa è un atto dell'uomo ( anche se, da un altro punto di vista, è un intervento della grazia e illuminazione di Dio sull'uomo); esiste fede soltanto nel mezzo dell'ascolto, della comprensione, dell'assenso e pure della ricerca dell'uomo.
    La teologia riprende quindi un movimento che inizia nella e dalla fede, e lo sviluppa.
    Nel senso proprio del termine essa è " scienza della fede".
    Il carattere peculiare della teologia in quanto scienza sta appunto nel fatto che essa riprende la ricerca di comprensione, immanente alla fede, secondo un modo metodico e sistematico, la riferisce ai problemi che si pongono nelle differenti situazioni, e tenta di chiarirla con i mezzi che il modo di pensare dell'una e dell'altra epoca mette a disposizione.

  12. #12
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Se è un ragionare responsabile condotto su dio, allora troverai che molto di quello che vien detto, sui suoi attributi, azioni, creazioni, se lo riallacci al sapere odierno, comincia a farlo crollare. Ma siccome più o meno girate e girate intorno al problema, tanti discorsi, parecchio intrugliati spesso, ecco che tutto è un parlarsi addosso facendo finta di nulla e col pi pi pi gné gné gné verso chi risponde e non avalla le tante chiacchiere, con la soddisfazione di continuare parlarsi addosso o nel cerchio ristretto di chi condivide le tante chiacchiere, condite di paroloni quali infinito, assoluto, misteri.
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  13. #13
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Se è un ragionare responsabile condotto su dio, allora troverai che molto di quello che vien detto, sui suoi attributi, azioni, creazioni, se lo riallacci al sapere odierno, comincia a farlo crollare. Ma siccome più o meno girate e girate intorno al problema, tanti discorsi, parecchio intrugliati spesso, ecco che tutto è un parlarsi addosso facendo finta di nulla e col pi pi pi gné gné gné verso chi risponde e non avalla le tante chiacchiere, con la soddisfazione di continuare parlarsi addosso o nel cerchio ristretto di chi condivide le tante chiacchiere, condite di paroloni quali infinito, assoluto, misteri.
    Cara Vega io non ho niente da avallare, posto ciò che a mio avviso trovo interessante, specialmente per chi crede come me. Non voglio, come non ho mai voluto d'altronde, convincere chi non crede in Dio, ma eventualmente essere da supporto a chi crede.
    Quello che a te sembra un pi pi pi gné gné gné per me invece ha un significato.
    Bada bene che questo non è certamente un modo per metterti da parte ma quello che dico dovrebbe servire per farti capire che difficilmente possono esistere intellettualmente punti di contatto tra credente ed ateo.
    Forse gli unici punti di contatto potrei riscontrarli nel pensare e nell'agire quotidiano, cosa che, per il fatto che qui non ci conosciamo direttamente come nel mondo reale, risulta difficile, e quasi impossibile nel sito dedicato alla spiritualità.
    Quindi cara Vega mettiamoci il cuore in pace, io continuerò, finché ne avrò voglia, a scrivere pi pi pi gné gné gné e tu a farlo notare.
    Infine io non credo che infinito, misteri, ecc. siano paroloni in quanto volenti o nolenti ci viviamo immersi fino al collo, dal macro al micro, e la scienza è scienza finché dimostra ma come puoi dimostrare l'indimostrabile, cioè quello che ancora non si conosce od è troppo vasto? Forse potrai pensare che con il tempo tutto potrà essere dimostrato ma se mi permetti su questo ho molti dubbi perché finché esisteremo ci sarà sempre qualcosa da dimostrare. In fondo il pensiero della scienza è senza fine come lo è il pensiero di Dio.

  14. #14
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Guarda Crepuscolo, basta che ti riguardi la tua risposta sul ragionare. Ogni volta che vi arriva un'osservazione, passate a trincerarvi dietro il muro.
    Siccome i tanti discorsi arzigololati, i tanti sproloqui, il filosofeggiare nascondono falle, arriva puntuale il pi pi pi gné gné gné. Tanto non è nuova la situazione, se vi piace la terra piatta, anche con la prova che è tonda, pur di continuare a illudervi e parlarvi addosso, rimane piatta.
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  15. #15
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    Oppure proprio il contrario, coraggio di ragionare, conoscere e buttarsi alle spalle tante panzane, tanta retorica, tante chiacchiere su dei, natura & C.
    E' meno facile forse del contrario, perché chiaramente rimane il problema della vita e della sua fine, motivo cardine di tutte le seghe mentali, oltre ad accantonare la speranza di aiuti dall'alto.
    Per me è normale che tanti non si accontentino del "nasci, cresci, lavori, fai famiglia, vai in pensione e poi crepi". Amen. Io sono uno di quelli. Ma allo stesso tempo rifiuto le panzane, la retorica, le chiacchiere, soprattutto i sistemi di potere (pseudo) religiosi. I due atteggiamenti possono andare d'accordo, la vita non è bianco e nero, ma di solito è grigio. Altrimenti si finisce in un atteggiamento fideista. Perché anche quella degli atei è una fede. Non c'è dimostrazione di nulla, neppure della NON esistenza di Dio.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

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