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Discussione: La rivelazione di Dio.

  1. #46
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Se pensi di poter scindere quello che qualcuno è dal suo trascorso. Certo che fintato che i detrattori delle tue convinzioni avranno a scontrarsi con persone che temono di sbagliare non ci sarà partita, anche solo per imparare bisogna essere disposti a sbagliare senza timore, se si vuole insegnare bisogna aver imparato e predicare è una delle forme dell'insegnamento. Perciò continua così.

    Io ribadisco, niente rivelazioni per me, preferisco sbagliare per merito mio e poi sapere una cosa che prima non sapevo, che far bene per colpa di qualcunaltro e campare nella beata ignoranza.
    beh, il fine del predicatore da forum è fingere una condizione di potenza, con la predica a significante-feticcio di questa; un'esigenza psicologica dell'individuo-predicatore, che necessita di diverse rimozioni;

    a) quella della pluralità oggettiva di dottrine, che riduce ad arbitrio l'elezione di una, e la necessità di confrontarsi con le altre, la concorrenza, su un piano di oggettiva parità dialettica, si trattasse di fare effettivamente proselitismo delle idee: l'utente X sostiene che mi dovrai fermare al semaforo, perché è acceso il rosso; ma, se gli faccio notare che è acceso anche il verde, quello ripete che è rosso e mi devo fermare, anche se si rende conto che ogni automobilista rallenta, guarda e passa, indipendentemente dal colore;

    b) a volte delle stesse proprietà aristoteliche che si implicano ordinariamente nel linguaggio; per cui l'utente Y afferma una dottrina, che si intende come contenuto morale, precettizio, ma alla richiesta di un chiarimento sul precetto - al semaforo rosso ci si deve fermare - rivendica la soggettività della percezione dei colori e l'insindacabilità del suo giudizio su cosa sia "rosso";

    c) la natura ordinariamente morale implicita nel discorso religioso, equivocato come astrattamente "spirituale";

    cioè, si enunciano rimandi filosofici vari sulla fede, sul preteso senso "intelligente" delle manifestazioni del sensibile come legittima attività speculativa, arbitrio individuale, ma omettendo una parte del sistema, e cioè il rimando morale di quei sistemi di idee:

    la manifestazione tipica è quella dell'utente X che postula una dottrina morale "divina" che giudica i comportamenti come morali o immorali, quindi come valore pubblico anche di chi non la condivida, ma all'obiezione sul fondamento di quella, si indigna perché l'esterno a quella dottrina si permette di interferire sul giudizio che lo riguarda; ti dice:
    la tua libertà sessuale, famigliare, ecc... è degrado sociale, egoismo, edonismo, non va bene, perché lo dice Dio; ma tu non puoi eccepire su quelle premesse o sulle interpretazioni, in quanto esterno alla setta;

    e nota che tutte le dottrine "spiritualiste" - anche quelle non agganciate a qualche dottrina religiosa - implicano un qualche giudizio di valore morale, di pregio, esplicito o implicito, nozioni di "alto", "evoluto", "superiore", da perseguire come valore, in qualche modo evinte dalle relazioni osservabili nel mondo sensibile;

    col che, penso si possa tranquillamente dire che l'obiettivo del predicatore non sia mostrare una verità cui quello sarebbe giunto, come potrebbe apparire, ma fingere quella dialettica per emulare una propria condizione di potenza da esibire sull'altro, visto che le rimozioni che ho elencato sono macroscopiche e in grande misura consapevoli.
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #47
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    Le istruzioni non ci sono nel momento in cui si indaga qualcosa di nuovo, chiunque faccia ricerca ti può benissimo dire l'importanza che hanno le sperimentazioni atte a cercare di smentire le proprie ipotesi, fare il contrario è quello che viene chiamato cherry picking, ed è una pratica antimetodologica molto in voga ad esempio tra i complottari. In matematica c'è la dimostrazione per assurdo, che è una delle più inoppugnabili per i risultati. O ancora, posso portarti qualche esempio più legato a cose mie: è qualche tempo che porto avanti con mio fratello un progetto di analisi di dati tramite algoritmi di deep learning (che peraltro gia al loro interno basano la loro forma di apprendimento tramite l'errore, ma quella è un'altra storia), ti assicuro che ho imparato di più da un singolo errore che da dieci cose giuste, siamo passati da migliaia di righe di codice a meno di 500, se avessimo percorso sempre e solo strade battute non saremmo certo arrivati dove siamo, ma per percorre nuove strade sbagliare è necessario. Tutto questo senza nemmeno tirare in ballo le scoperte che ha fatto l'uomo per errore, Fleming ti dice niente?
    Interessante.
    Ho la sensazione che anche certi processi della natura procedano in tal modo.

  3. #48
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    @axeUgene
    Sarà... però mi dispiace presupporre la disonestà intellettuale dell'interlocutore, per me dico.

    @crepuscolo
    Dici i processi di deep learning? Per certi versi, di fatto imitano in modo rudimentale dei processi biologici come la selezione naturale, il consolidamento e il depotenziamento delle connessioni neurali quando queste portano a risultati più o meno corretti, ecc.
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  4. #49
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    Sempre ed in tutte le religioni gli uomini hanno cercato delle tracce e dei segni da cui ricavare il mistero divino
    Il termine "rivelazione" serve ad esprimere, in modo categoriale, queste esperienze mondane, questi settori d'esperienza, questi aspetti nei quali l'uomo conosce i segnali, i segni ed i simboli attraverso i quali gli si dischiude il mistero ineffabile di Dio.
    In prima linea, quindi, la "rivelazione" si riferisce ad un'esperienza indiretta, o anche a delle esperienza "in, con e sotto" altre esperienze, nelle quali Dio, il divino, si manifesta (teofania) od annuncia il suo volere (divinazione).
    Si tratta di eventi che si verificano nella natura e che presentano un carattere portentoso, suscitano la nostra meraviglia ( la tempesta, il fulmine, il tuono, il sole, ecc.) o nell'ambito di rapporti interpersonali (soprattutto il fascino tra persone di sesso diverso ) o di eventi storici (vittorie e sconfitte, fondazioni di città e costituzioni di stati, ecc.), o di eventi cultuali, sogni e loro interpretazioni, oracoli, ordalie (giudizi di Dio) ecc.
    Qui un ruolo molto importante è quello di certi fenomeni estatici, come l'audizione e la visione, od altri come la tradizione, la riflessione, la meditazione e la contemplazione.
    Si tratta di esperienze che riescono accessibili a tutti gli uomini e che possono venir "chiarite", almeno in linea di principio, anche sul terreno scientifico, ad esempio dalla psicologia e dalla sociologia.
    Ma l'uomo religioso scopre qualcosa di più "in con e sotto" queste esperienze del mondo. Egli intravede dei segni e dei simboli del mistero divino che si dischiude. "In e sotto" queste esperienze mondane, accessibili a chiunque, l'uomo religioso coglie un nuovo orizzonte, un nuovo nesso d'insieme, ed è come se venisse investito da una luce che gli permette di riscoprire il reale nel suo intero.
    Con la moderna filosofia del linguaggio potremmo anche parlare di "situazioni di apertura", nelle quali un singolo evento apre al senso ed al nesso dell'insieme.
    Bisogna quindi distinguere fra "concetto categoriale di rivelazione" (rivelazioni), nel senso di singoli eventi di rivelazione, ed il "concetto trascendentale", cioè quell'avvenimento sovracategoriale in cui si dischiude un mistero che avvolge ed anima l'intera realtà.
    In quest'ultimo senso la rivelazione non è qualcosa di dato ma si dà, non è un fatto ma un avvenimento (nomen actionis). E che poi tale avvenimento stia alla base della fede religiosa, questo non lo si può dimostrare. Lo si "ha" soltanto se ad esso ci si affida e ci si apre, quindi solo nell'atto di una fede religiosa per ora concepita in termini alquanto ampi e generici.
    "Credere", in questo senso ancora generico, non significa un ritener vere in modo categoriale certe verità di tipo sovrarazionale, ma è " l'opzione di fondo in base alla quale ci si affida a questa dimensione del mistero divino, alla cui luce s'intendono poi la vita, il mondo, l'uomo e la storia".
    La fede religiosa non si pone dunque sul piano di un atto regionale e categoriale, non è un solo atto dell'intelletto, né solo della volontà e del sentimento. Essa si svolge sul piano di una decisione vitale, che coinvolge l'uomo intero ed ogni suo atto. E' una specie di scelta originaria, un'opzione fondamentale, una decisione per un determinato modo d'intendere la realtà nel suo insieme e per un determinato atteggiamento pratico da assumere nei confronti di tale realtà.
    In quanto azione responsabile dell'uomo, questa decisione è una risposta che, sollecitata, provocata e sorretta dalla rivelazione, a questa si affida.
    E' un atto di fiducia originaria, che s'intende come dono.

  5. #50
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    @crepuscolo
    Dici i processi di deep learning? Per certi versi, di fatto imitano in modo rudimentale dei processi biologici come la selezione naturale, il consolidamento e il depotenziamento delle connessioni neurali quando queste portano a risultati più o meno corretti, ecc.
    Non sono un esperto ma se o afferrato il concetto del " deep learning" (che non sapendo l'inglese non so cosa voglia dire ma intuisco) ci trovo una somiglianza con il procedere della natura che, secondo me, progredisce attraverso gli errori.
    Sintetizzando, per arrivare alla perfezione , un processo che ha solo senso quando si muove nello spazio-tempo, sembra sia necessario muoversi tra gli errori, errori che l'adattamento all'ambiente elimina strada facendo, o mette ai margini.
    Tempo fa vidi in Tv un pupetto, robottino, che doveva imparare a camminare e nonostante gli sforzi dei costruttori non vi riusciva poi ad un certo punto imparò non si sa come, ma si suppose che imparò dai suoi errori.
    E' questo che tu intendevi?
    Ultima modifica di crepuscolo; 16-05-2020 alle 11:13

  6. #51
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    @axeUgene
    Sarà... però mi dispiace presupporre la disonestà intellettuale dell'interlocutore, per me dico.
    beh, io non la presuppongo, visto che giudico dopo aver letto;

    ma, soprattutto, non ascrivo necessariamente - non sempre, almeno - le rimozioni a disonestà, ma magari a forti impellenze psicologiche;

    resta che a determinati livelli di ordinaria comprensione del senso, alcune concatenazioni logiche di giudizio sono censurabili come disoneste in un'accezione strutturalmente "forte", sulla base della falsità dell'assunto su cui si basa il giudizio:

    se un credente mi giudica come immorale sulla base delle sue credenze - direttamente, o indirettamente riferendosi ai miei comportamenti - e non sostanzia con riscontri fattuali, ma si trincera dietro l'arbitrarietà della fede, si pone nella condizione di cagionarmi quello che la legge definisce come un danno ingiusto;

    e questo è talmente oggettivo che l'etica pubblica, ossia la legge stessa, contempla i reati di calunnia, diffamazione istigazione all'odio;

    tu puoi anche credere che avere un gatto nero in casa sia segno di stregoneria, ma se poi questo istiga a bruciarmi sul rogo, è un problema;

    le narrazioni religiose sono piene di materiale diffamatorio; il che non significa censurarle di per sé; ma implica necessariamente l'attenzione sulla loro circolazione in relazione alla morale pubblica;

    io non ti inibisco la facoltà di detenere un'arma da fuoco da privato, per andare al poligono e divertirti; ma se vai in giro con la pistola ad intimidire la gente qualche problema c'è, e anche se ignori la legge non ti risparmi la denuncia.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #52
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Non sono un esperto ma se o afferrato il concetto del " deep learning" (che non sapendo l'inglese non so cosa voglia dire ma intuisco) ci trovo una somiglianza con il procedere della natura che, secondo me, progredisce attraverso gli errori.
    Sintetizzando, per arrivare alla perfezione , un processo che ha solo senso quando si muove nello spazio-tempo, bisogna muoversi tra gli errori, errori che il necessario adattamento all'ambiente elimina strada facendo, o mette ai margini.
    A grandi linee è cosi, infatti il prodimento è strutturato a step successivi (dette epoche), se ad esempio si vuole fare delle previsioni metereologiche si crea uan tabella con i vari parametri che si ritengono rilevanti (temperatura, umidità, pressione, ecc.) e si chiederà al computer di "indovinare" la riga successiva (nel processo di addestramento dovrà in reltà avere i risultati reali per confrontarli con le sue previsioni) e di fatto all'inizio sbaglierà sempre perche in assenza di informazioni non potra fare altro che procedere a caso, poi col susseguisti delle epoche stabilirà connessioni sempre più sofisticate e intrecciate. Le applicazioni oggi sono un enormità, fun facts: alcuni mesi fa era andata di moda per un breve periodo un app che invecchiava i volti basandosi su algoritmi de deep learning, avevo sentito qualcuno dire che però mostrasse dei volti invecchiati un po' troppo carini, nessuno si trovava di fronte il ritratto di Dorian Grey, in effetti se si pensa a come può essere stata addestrata la IA, ovvero analizzando un largo campione di fotografie fatte alle stesse persone nel corso degli anni, è presto detto il perché: nessuno si fa una foto in cui sembra il cugino decrepito del gobbo di Notre Dame, perciò il campione era quello che era.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    beh, io non la presuppongo, visto che giudico dopo aver letto;

    ma, soprattutto, non ascrivo necessariamente - non sempre, almeno - le rimozioni a disonestà, ma magari a forti impellenze psicologiche;

    resta che a determinati livelli di ordinaria comprensione del senso, alcune concatenazioni logiche di giudizio sono censurabili come disoneste in un'accezione strutturalmente "forte", sulla base della falsità dell'assunto su cui si basa il giudizio:

    se un credente mi giudica come immorale sulla base delle sue credenze - direttamente, o indirettamente riferendosi ai miei comportamenti - e non sostanzia con riscontri fattuali, ma si trincera dietro l'arbitrarietà della fede, si pone nella condizione di cagionarmi quello che la legge definisce come un danno ingiusto;

    e questo è talmente oggettivo che l'etica pubblica, ossia la legge stessa, contempla i reati di calunnia, diffamazione istigazione all'odio;

    tu puoi anche credere che avere un gatto nero in casa sia segno di stregoneria, ma se poi questo istiga a bruciarmi sul rogo, è un problema;

    le narrazioni religiose sono piene di materiale diffamatorio; il che non significa censurarle di per sé; ma implica necessariamente l'attenzione sulla loro circolazione in relazione alla morale pubblica;

    io non ti inibisco la facoltà di detenere un'arma da fuoco da privato, per andare al poligono e divertirti; ma se vai in giro con la pistola ad intimidire la gente qualche problema c'è, e anche se ignori la legge non ti risparmi la denuncia.
    Non conosco abbastanza Arcobaleno da farmi un'idea, devo dire che l'uscita sugli atei: "Gli atei sanno solo calunniare e sbandierare il caso come organizzatore del tutto visibile. Quindi procedono a forza di crimini - le calunnie - e della miseria ignorante del caso, innalzato agli altari del dominio universale. ", mi può mettere un po' nella direzione, ma, e forse sono io che sottovaluto il problema, il fatto stesso che io e lui abbiamo inziato a discutere sull'argomento dell'errore, che io elogio e lui condanna, mi pare che sia di per se qualcosa che ridimensioni la pericolosità di un certo atteggaimento: puoi avere le idee più despotiche del mondo, ma se non sai metterle in gioco, essendo disposto a riconoscere i tuoi errori (anche solo di esposizione, non necessariamente di contenuto), affinado le tue armi dialettiche, troverai terreno fertile solo in luoghi dove il tuo fascino dipenderà dal fatto che sai fare la voce grossa, ma la voce grossa la sanno fare in tanti.
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  8. #53
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    A grandi linee è cosi, infatti il prodimento è strutturato a step successivi (dette epoche), se ad esempio si vuole fare delle previsioni metereologiche si crea uan tabella con i vari parametri che si ritengono rilevanti (temperatura, umidità, pressione, ecc.) e si chiederà al computer di "indovinare" la riga successiva (nel processo di addestramento dovrà in reltà avere i risultati reali per confrontarli con le sue previsioni) e di fatto all'inizio sbaglierà sempre perche in assenza di informazioni non potra fare altro che procedere a caso, poi col susseguisti delle epoche stabilirà connessioni sempre più sofisticate e intrecciate. Le applicazioni oggi sono un enormità, fun facts: alcuni mesi fa era andata di moda per un breve periodo un app che invecchiava i volti basandosi su algoritmi de deep learning, avevo sentito qualcuno dire che però mostrasse dei volti invecchiati un po' troppo carini, nessuno si trovava di fronte il ritratto di Dorian Grey, in effetti se si pensa a come può essere stata addestrata la IA, ovvero analizzando un largo campione di fotografie fatte alle stesse persone nel corso degli anni, è presto detto il perché: nessuno si fa una foto in cui sembra il cugino decrepito del gobbo di Notre Dame, perciò il campione era quello che era.



    Non conosco abbastanza Arcobaleno da farmi un'idea, devo dire che l'uscita sugli atei: "Gli atei sanno solo calunniare e sbandierare il caso come organizzatore del tutto visibile. Quindi procedono a forza di crimini - le calunnie - e della miseria ignorante del caso, innalzato agli altari del dominio universale. ", mi può mettere un po' nella direzione
    Arco è un brav'uomo; in effetti, un liberale e pluralista che ha per suoi motivi un interesse religioso che vive in modo ideologicamente dissociato, ma innocuo;
    nonostante me ne abbia dette di ogni, non mi suscita alcun risentimento o avversione, perché capisco i suoi motivi;

    quello che proprio non mi è possibile ammettere, come circostanza di principio, è la pretesa insindacabilità delle opinioni religiose nel momento in cui - come in effetti avviene - queste implicano un giudizio morale su di me o sui miei comportamenti leciti;

    beninteso, siccome sono un liberale, mai censurerei questo pensiero; ma il prezzo che chi lo esprima è tenuto a pagare è di porsi su un piano di parità ideologica e sopportare il contraddittorio;
    se l'utente X ritiene, per motivi di dottrina religiosa, che i miei costumi sentimentali, sessuali, di consumo o stile di vita siano un degrado per la società - quindi lo riguardino direttamente e lo autorizzino a censurarli - deve sostanziare come e perché, e non può trincerarsi dietro la fede, pretendendo che quegli assunti che mi censurano siano indiscutibili sotto il profilo logico-filosofico, storico, filologico, ecc... magari presentando me come aggressivo
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #54
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    Citazione Originariamente Scritto da Doppio Visualizza Messaggio
    chiunque faccia ricerca ti può benissimo dire l'importanza che hanno le sperimentazioni atte a cercare di smentire le proprie ipotesi
    Probabilmente l'errore che fai è voler applicare il metodo scientifico alla ricerca spirituale.
    Il metodo scientifico va bene per la ricerca scientifica, compreso il campo in cui stai lavorando tu con tuo fratello, tant'è che avete ottenuto dei risultati.
    Per la ricerca spirituale il modo di procedere è differente. Il metodo che uso io è affidarmi alle rivelazioni divine, cioè una verità che viene dall'esterno. E' anche possibile la ricerca in se stessi, mediante introspezione, meditazione sul proprio essere interiore. Questo secondo metodo, però, come già scrissi, è soggetto a errori, ci si può illudere, avere sensazioni ingannevoli, rendere oggettiva una soggettività deviata dai nostri difetti, convinzioni e pregiudizi compresi.
    Io uso l'introspezione per capire o stabilire i miei obiettivi, per stabilire quali azioni compiere e perché, ma non per trovare in me delle verità da esternare. Per ciò che non so posso fare solo ipotesi, che possono essere giuste o sbagliate, ma che non posso spacciare per verità dimostrate.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  10. #55
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    - Gli inviati divini non sono uomini ricchi di fantasia, che si sono inventati le cose, come sostengono Esterno, Vega e altri atei. --




    Quando mai avrei detto che i Chiamati/Inviati dal divinTribale si sarebbero "inventati" stranezze.. frutto del loro cervello ??

    Piuttosto ho sempre riportato che questi personaggi "annunciavano la Davar" _ la parola divina.
    Se dunque - essa - continuava ad essere trascurata _ il divinGeloso avrebbe castigato a dovere l' infedele troietta sposa "terrena" / con quell' inquietante e minaccioso: Giorno di Yahwè !!

    Ben diverso.. invece dal Barbablu tarsiota / ma cio' era a seguito della gran botta _ che lo stesso governatore romano Festo gli disse testualmente se era fuori di senno (ovvero: pazzo ) -

    Cerca di essere piu' preciso _ e Non attribuire ad altri le tue bizzarre fantasie.. "notturne".


    --------------------------------


    Tu scrivi: dire che Paolo ha portato cose nuove per sue scoperte personali, a prescindere da ciò che gli è stato rivelato da Dio, è una falsità.




    Il Barbanera di Tarso.. questo SI !
    che si e' inventato (!) emerite stravaganze _ ma è comprensibile / era la funesta conseguenza di quella fatal caduta.. per questo andava in giro con la testa fasciata...eccc..eccc....


    -------------------------------------


    Tu scrivi: Gli atei sanno solo calunniare e sbandierare il caso come organizzatore del tutto visibile




    Al contrario _ essi hanno Scoperchiato quella pentola _ ove contemplava emerite (pseudo)verita' - inventate da menti esaltate.. (meglio "malate") miranti piu' che altro a rimarcare la loro visione / e per affermarla sugli altri malati-Svitati.. non esitavano a randellarsi a vicenda !!

    Infatti - oggi - quei "pazzoidi" sarebbero rinchiusi nel famoso manicomio di Cuneo !!



    ---------------------------------


    Tu scrivi: Quindi procedono a forza di crimini - le calunnie - e della miseria ignorante del caso, innalzato agli altari del dominio universale.




    Il new-Tarso del forum ha esposto la sua quotidiana stroxxxxta !


    Criminali siete stati voi _ credenti ottusi monoteisti.. imbevuti di minchiate e spacciate come piovute dal cielo !!

    Massacratori di popoli + assassini patentati / che mettendo "insieme" i piu' conosciuti criminale della storia _ come i vari:

    - Caligola + Attila + Gengis Kahn + Tamerlano (Timur lo zoppo) + Lepoldo II + Hitler + Stalin + Pol Pot...

    tutti questi _ farebbero la figura di emeriti "principianti" -

    Gli indicibili, inenarrabili, impensabili, indescrivibili crimini commessi, in nome e per conto, del "tuo diomonoteista" _ restano e resteranno Ineguagliabili !!

    Siate maledetti nei secoli e secoli _ MA per fortuna... Siete "alla Frutta" !

    -

  11. #56
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    Citazione Originariamente Scritto da esterno Visualizza Messaggio
    Quando mai avrei detto che i Chiamati/Inviati dal divinTribale si sarebbero "inventati" stranezze.. frutto del loro cervello ??
    A parte Paolo, anche Daniele e Giovanni evangelista/apocalittico hai accusato di essersi inventati le loro visioni. E gli altri profeti? Li accetti tutti come ispirati o come inventori? Come per esempio il "triplo" Isaia (uno di nome e trino di persone, secondo te)… Per non parlare dei moderni J. Smith e sorella White, accusati a vario titolo.
    Ma non sei tu che salvi solo Qoelet e il suo libro (Ecclesiaste) e accusi di mentire tutti gli altri?
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  12. #57
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Per la ricerca spirituale il modo di procedere è differente. Il metodo che uso io è affidarmi alle rivelazioni divine, cioè una verità che viene dall'esterno. E' anche possibile la ricerca in se stessi, mediante introspezione, meditazione sul proprio essere interiore. Questo secondo metodo, però, come già scrissi, è soggetto a errori, ci si può illudere, avere sensazioni ingannevoli, rendere oggettiva una soggettività deviata dai nostri difetti, convinzioni e pregiudizi compresi.
    E non vivi mai il dubbio che tali rivelazioni non derivino direttamente da ispirazione divina, ma da altro (pregiudizio, autoconvincimento, bisogno...). È vero che le metodologie della ricerca (in questo caso filosofica) sono soggette all'errore, ma hanno anche costruito degli strumenti che possono permetere ad un pensatore intellettualmente onesto di trovare e talvolta risolvere le contraddizioni, in un processo di perfettibilità magari infinito, ma che si chiama crescita intellettuale e che è pieno di soddisfazioni.

    Tu ti poni ovviamente in un ordine di idee lper le quali la rivelazione è portatrice di verità, e attraverso questa puoi costrure un'interpretazione della realtà dotata di un senso, ma se un'altra persona può credere ad un altra rivelazione o anche non credere affatto ad alcuna rivelazione senza che la sua interpretazione della realtà vada a crollare ti trovi di fronte al fatto che la rivelazione sia semplicemente qualcosa di non necessario. Questo non toglie che può permetterti di vivere meglio, ma questo non prova nulla, anche delle vere e proprie illusioni permettono alle persone di vivere meglio.
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  13. #58
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    Secondo me concepire il mondo come preminentemente razionale non è uno sbaglio visto che noi umani abbiamo maturato un intelletto che ci fa capire ma è da intendere come uno strumento in più rispetto alla natura intesa come successione di eventi sensibili.
    In fondo se si riflette un attimo, usando proprio quell'intelletto che ci permette di astrarre, possiamo capire che ogni essere, di cui noi facciamo parte, ha iniziato il suo modo di essere od il suo percorso "sentendo", affidandosi alle proprie sensazioni ereditate o meno, dalla semplice cellula agli organismi più complessi.
    Fatta questa breve premessa posso proseguire dicendo, ma non saprei se il discorso sia valido e generalizzante, che ogni essere è completo quando "sente", cioè prova; non a caso siamo dotati di cinque sensi, almeno ufficialmente. E' questo sentire distribuito in varie forme che ci caratterizza come esseri veritieri, come si può non sentire il male o viceversa il bene, ciò che ci piace e ciò che ci dispiace? Secondo me la mente non fa altro che adeguarsi e l'esperienza che il suggello di questo correre nel tempo di ciò che ci è bene e di ciò che ci è male, ci differenzia come vari esseri, ci personalizza.
    Mentre il raziocinio, a mio avviso, è autoritario e massificante la sensazione è libera proprio perché diversificante. Tutti i governi autoritari hanno sempre cercato, consciamente od inconsciamente non saprei, la massificazione delle sensazioni in una visione razional-opprimente.
    In fondo il " mens sana in corpore sano" è il contrario di quello che sto dicendo perché per me prima viene il corpo poi ne segue la mente, mi dispiace per S. Benedetto.
    Concludo dicendo che questo mio pensiero va preso per quello che è, dicendo anche che se fosse maturato in me nel tempo mi è uscito ora dialogando con voi sull'importanza che ricopre l'intelletto e la sua sposa madame la razionalità.

  14. #59
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    Citazione Originariamente Scritto da Doppio Visualizza Messaggio
    E non vivi mai il dubbio che tali rivelazioni non derivino direttamente da ispirazione divina, ma da altro (pregiudizio, autoconvincimento, bisogno...).
    No. Analizzando quei testi quel dubbio non mi viene. L'unico dubbio che mi è venuto è che quelle rivelazioni a volte contengano qualche opinione personale del redattore. Ma si tratterebbe di episodi molto limitati e ininfluenti a livello globale come credibilità del testo. Opinioni personali importanti in se stesse, ma che non inficiano il testo più di tanto.
    Citazione Originariamente Scritto da Doppio Visualizza Messaggio
    Tu ti poni ovviamente in un ordine di idee lper le quali la rivelazione è portatrice di verità, e attraverso questa puoi costrure un'interpretazione della realtà dotata di un senso, ma se un'altra persona può credere ad un altra rivelazione o anche non credere affatto ad alcuna rivelazione senza che la sua interpretazione della realtà vada a crollare ti trovi di fronte al fatto che la rivelazione sia semplicemente qualcosa di non necessario. Questo non toglie che può permetterti di vivere meglio, ma questo non prova nulla, anche delle vere e proprie illusioni permettono alle persone di vivere meglio.
    Che la rivelazione sia qualcosa di non necessario o indispensabile deve deciderlo ogni persona. Qui sta il libero arbitrio. Il tuo discorso non prova nulla.
    Vivere meglio? Io posso pensare di vivere una vita moralmente migliore, non una vita materiale migliore. La verità è che se uno riesce a vivere una vita moralmente migliore, può avere anche conseguenze materiali positive (una migliore tranquillità mentale, una migliore salute fisica, per es.), ma contemporaneamente conseguenze materiali negative (persecuzioni, martirio, ostacoli da parte di demoni, prove da parte di Dio, per es.).
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  15. #60
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    - A parte Paolo, anche Daniele e Giovanni evangelista/apocalittico hai accusato di essersi inventati le loro visioni. -


    Che i citati autori siano "fantasiosi e/o bizzarri" _ come quello stravagante redattore detto Spiritutale, è ben diverso DAL "rivoluzionario" tarsiota.

    Questi infatti ha letteralmnte stravolto (!) il messaggio del Gesu' storico / accentuando soprattutto sulla sua "natura" _ tanto da divinizzarlo e attribuendogli quel piu' che significativo titolo di "Signore" !

    Su queste sue "stravaganze".. /frutto di visioni "notturne" (l' effetto della botta ?) ha di fatto fondato (!) una Nuova dottrina _ quella stessa che - per la Prima volta nel plurisecolare ebraismo - "oscurava" il divinAbba' !

    Mai nessun altro autore del Tanak aveva osato tanto !

    Da questo Tarso infatti.. i successivi autori hanno seguito il "suo" tracciato _ tanto da considerare il Nuovo dio_Signore (del Tarso) addirittura come:
    - consustanziale al divinAbba' !

    Gli stessi correligionari del Gesu' storico _ imputano a "questo tarsiota" la gravissima responsabilita' nell' aver costituito UNA nuova religione - ostile - a quella stessa osservata, praticata e Mai (ripeto mai !) confutata-contestata Dal Rabbi storico !!

    Il biblista e storico della religione (l' ebreo) Pincas Lapide _ nella sua estrema sintesi cosi' riporta la nefasta-negativa (!) figura del tarsiota (e che avevo gia' postato - ma tu persisti _ da vero millenarista _ nell' ignorare questa inoppugnabile verita' "storica" !):



    - "egli" cita la Torah circa 80 volte _ MA unicamente per distruggerla,

    - si è "Inventato" (!) una malattia NON ebraica (il sedicente peccato originale _ Primo Adam) e per curare la quale si è altrettanto Inventato (!) una medicina Anti-ebraica -

    - questa medicina sarebbe "quel" sacrificio espiatorio (addirittura valente per l' intero genere umano),

    - ha "Falsificato" (!) la fede DEL Rabbi storico con la fede " IN " quel (suo) Messia/Cristo Pneumatico !

    - ha inoculato il virus Anti-ebraico (1 Tess. 2.15/16) le cui terribili conseguenze dureranno quasi 2000 anni (!!!) …… eccc..eccc…

    (R. Calimani - Paolo, l' ebreo che fondo' il cristianesimo / Mondadori )
    ( Hans Kung - Ebraismo, passato _ presente _ futuro / Rizzoli )


    Cosi' per altri eminenti studiosi _ granitici monotesti (!) - imputano espressamente a testa fasciata di essere stato un "Picconatore", come i vari:
    - rabbi Leo Baeck, rabbi Montefiore, David Flusser, Joseph Klausner, Geza Vermes..ecc..... ecc..ecc...ecc..


    MA.. MA...ma _ è stata una vittoria di Pirro !

    Sara' un cammelliere.. dell' Arabia che fara' RI-entrare, l' oscurato (ed esiliato) Abba' abramitico, trionfalmente nel portone Centrale della storia !!
    (cosi' si esprime (l' ebreo) H. Bloom _ nel suo Yahwè + Gesu' / Rizzoli - pag. 111/117 ) -


    Quanto alla sorella White + Smith _ lascia perdere... (vanno bene "solo" per te) -


    -

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