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Discussione: Miracoli che consentirono la predicazione di sorella White.

  1. #76
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    Non ho mai detto che la fede è irrazionale, casomai il contenuto della fede lo potrebbe; ho sempre detto che la fede è un atto di fiducia foss'anche per ciò o chi ai più sembrerebbe irrazionale.
    Ti sembra razionale il Gesù dei vangeli?
    Questo distinguo tra fede religiosa e contenuto della fede religiosa mi pare una giravolta.
    Quanto al Gesù dei Vangeli, dopo aver letto tanto su di lui, mi pare tutto normale e razionale. Capisco che a un ebreo di 2000 anni fa ciò che affermava potesse sembrare irrazionale, ma ora… credo che ci siamo proprio abituati. Sto parlando dei credenti cristiani, ovviamente.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  2. #77
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    L'osservazione l'hai aggiunta tu.
    Per favore, caro Arcobaleno, potresti essere più preciso nel riportare i concetti altrui.
    Allora ammetti che aggiungendo l'osservazione del creato al ragionamento sia possibile arrivare alla fede?
    Oppure insisti che bisogna guardarsi all'interno… del proprio ombelico per arrivare a Dio, altrimenti non ci si arriva?
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  3. #78
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    Il sempre e comunque riferito a Dio comunque mi sembra fuori luogo.
    E meno male…
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  4. #79
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    Un Dio che si senta solo non l'ho mai sentita.
    Casomai è l'uomo che sente solo senza Dio.
    Ricordavo male io. Quando Dio era solo non provava gioia, perciò procedette alla creazione, secondo la BRHADARANYAKA UPANISAD (I, 4), testo induista:

    In principio l’universo era il solo Atman in forma di purusa (uomo cosmico)§. Guardandosi attorno, non vide nulla all’infuori di sé. Disse per prima cosa: - Questo son io! - e da ciò nacque il vocabolo “io”.

    Egli ebbe paura; per questo chi è solo ha paura. Poi pensò: - Dato che nessun altro esiste al di fuori di me, di chi debbo temere? - E allora il suo timore si dissolse. Di chi avrebbe dovuto temere? E’ quando c’è un altro che nasce la paura.
    Egli non provava gioia; per questo chi è solo non prova gioia. Allora desiderò un secondo. Ora egli occupava tanto [spazio] quanto un uomo e una donna insieme abbracciati. Egli si divise in due e quindi sorsero il marito e la moglie. Per questo Yajnavalkya diceva: - Noi siamo ciascuno una metà. - Per questo il vuoto è riempito dalla donna. Egli si congiunse con lei e ne nacque la stirpe umana.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  5. #80
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    Questo distinguo tra fede religiosa e contenuto della fede religiosa mi pare una giravolta.
    .
    Quando io dico di aver fede in Gesù la questione è talmente razionale che è semplicissima da capire, infatti tutti possono capirla, anche chi non ci crede; ma quando io comincio a motivare il contenuto della mia fede, come l'ho fatto in discutere.it da 13 anni, la cosa si complica perché molti potrebbero, uso il condizionale per attenuare, giustamente affermare che le mie motivazioni si basano sull'irrazionalità, che vuol dire su ciò che è inconcepibile per i più, come avevo specificato nei giorni scorsi e che tu non hai letto; addirittura su avvenimenti che non possono accadere. E te ne cito qualcuno di questi avvenimenti, credere alla nascita verginale e per sempre, credere ai miracoli, senza che li specifichi, credere agli angeli ed ai demoni senza che si vedono, ed infine credere alla resurrezione, non è un modo di intendere razionale.
    O no?
    Altro che giravolta.

  6. #81
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    A parte che di creazione ne risulterebbe una.
    Quanti " In principio" ci sarebbero per te?
    Ho detto che quello che c'è oggi è scontato non certo quello che c'era ieri per oggi, ieri per ieri si ma ieri per oggi non era proprio scontato; tu oggi dai per scontato quello che ci sarà domani?
    Evidentemente ormai non penso più che tu abbia capito male ma dico che ci marci, come ci marcia un imbuto che convoglia l'acqua in un solo punto, il tuo.
    Tu avevi scritto:
    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Infatti secondo il mio ragionamento Vega come qualsiasi altro essere o qualsiasi cosa dell'Universo aveva il 100% di esistere sin dall'inizio.
    Che discorso è? E' solo prendere atto dell'esistenza di Vega o di tua moglie o delle tue uccelline. Come fai ad affermare che ogni cosa oggi esistente avesse il 100% di probabilità di esistere fin dall'inizio?

    Quando parlo di prima creazione, mi riferisco al Figlio del racconto biblico. Poi ci furono altre creazioni non scontate. Come già postai, Dio esitò prima di procedere alla creazione del mondo materiale, conoscendo in anticipo ciò che di male sarebbe accaduto.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  7. #82
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    Quanto al Gesù dei Vangeli, dopo aver letto tanto su di lui, mi pare tutto normale e razionale. Capisco che a un ebreo di 2000 anni fa ciò che affermava potesse sembrare irrazionale, ma ora… credo che ci siamo proprio abituati. Sto parlando dei credenti cristiani, ovviamente.
    Anzi era proprio il contrario perché gli ebrei di 2.000 anni fa in quel mondo ci vivevano così, quello che a noi oggi può sembrare irrazionale allora era il loro modo di esprimersi e si capivano bene.
    Vai a dire loro che era la terra che si muoveva e non il sole, il faraone ti avrebbe imbalsamato.

  8. #83
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Allora ammetti che aggiungendo l'osservazione del creato al ragionamento sia possibile arrivare alla fede?
    Oppure insisti che bisogna guardarsi all'interno… del proprio ombelico per arrivare a Dio, altrimenti non ci si arriva?
    Anche se guardi al creato è come se guardassi dentro; dove va l'immagine secondo te? Nella retina, e come passa al cervello, e tutto un propagarsi interno? Ecc. Ecc.
    Lo sapevi che anche quando sembra di toccarci non ci tocchiamo realmente?
    Io no, l'ho saputo poco tempo fa.
    L'osservazione del creato è sempre interna a noi.
    Sono gli stimoli che si traducono in noi, forse Vega te lo può spiegare meglio di me.
    Noi non osserviamo la realtà così com'è ma abbiamo l'idea della realtà.
    Non voglio continuare oltre perché non me ne intendo molto di ricetrasmettitori o riceventi.
    Comunque a pensarci meglio voglio rivedere la dialettica sorta tra noi perché mi hai portato fuori strada; c'è stata una giravolta
    Dimmi infine, poiché mi hai preso per sfinimento, che cosa devo ammettere che te l'ammetto subito.
    Ultima modifica di crepuscolo; 15-05-2020 alle 17:40

  9. #84
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    Operare e creare, in Dio, vanno di pari passo...
    Non è vero. Dio potrebbe anche prendersi cura di ciò che ha già creato, senza procedere oltre con gli atti creativi. Non è obbligato a creare sempre e comunque. Dipende dalla sua volontà cosa fare.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  10. #85
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    Ricordavo male io. Quando Dio era solo non provava gioia,
    Perché tu c'eri?
    dai Arcobaleno scherzo

  11. #86
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    Quando io dico di aver fede in Gesù la questione è talmente razionale che è semplicissima da capire, infatti tutti possono capirla, anche chi non ci crede; ma quando io comincio a motivare il contenuto della mia fede, come l'ho fatto in discutere.it da 13 anni, la cosa si complica perché molti potrebbero, uso il condizionale per attenuare, giustamente affermare che le mie motivazioni si basano sull'irrazionalità, che vuol dire su ciò che è inconcepibile per i più, come avevo specificato nei giorni scorsi e che tu non hai letto; addirittura su avvenimenti che non possono accadere. E te ne cito qualcuno di questi avvenimenti, credere alla nascita verginale e per sempre, credere ai miracoli, senza che li specifichi, credere agli angeli ed ai demoni senza che si vedono, ed infine credere alla resurrezione, non è un modo di intendere razionale.
    O no?
    Altro che giravolta.
    Dove avresti parlato di questi avvenimenti che non possono accadere?
    Comunque, per me la fede religiosa fa il paio con il contenuto di detta fede. Altrimenti sarebbe un contenitore vuoto e insignificante.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  12. #87
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    Anzi era proprio il contrario perché gli ebrei di 2.000 anni fa in quel mondo ci vivevano così, quello che a noi oggi può sembrare irrazionale allora era il loro modo di esprimersi e si capivano bene.
    Vai a dire loro che era la terra che si muoveva e non il sole, il faraone ti avrebbe imbalsamato.
    E allora, se per gli ebrei era razionale ciò che diceva Gesù, perché lo fecero uccidere? Razionale ma inaccettabile per loro?
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  13. #88
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    Anche se guardi al creato è come se guardassi dentro; dove va l'immagine secondo te? Nella retina, e come passa al cervello, e tutto un propagarsi interno? Ecc. Ecc.
    Lo sapevi che anche quando sembra di toccarci non ci tocchiamo realmente?
    Io no, l'ho saputo poco tempo fa.
    L'osservazione del creato è sempre interna a noi.
    Sono gli stimoli che si traducono in noi, forse Vega te lo può spiegare meglio di me.
    Noi non osserviamo la realtà così com'è ma abbiamo l'idea della realtà.
    Non voglio continuare oltre perché non me ne intendo molto di ricetrasmettitori o riceventi.
    Comunque a pensarci meglio voglio rivedere la dialettica sorta tra noi perché mi hai portato fuori strada; c'è stata una giravolta
    Dimmi infine, poiché mi hai preso per sfinimento, che cosa devo ammettere che te l'ammetto subito.
    Veramente per guardarsi dentro si intende introiezione, non lo sguardo fisico degli occhi che può essere rivolto solo verso l'esterno. Guardarsi dentro significa meditare sul nostro essere interiore, anima e spirito, non corpo fisico.

    Ovviamente le ammissioni sotto tortura non hanno valore.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  14. #89
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    E allora, se per gli ebrei era razionale ciò che diceva Gesù, perché lo fecero uccidere? Razionale ma inaccettabile per loro?
    Esatto, razionale ed inaccettabile per loro visto che Gesù si schierava con gli oppressi e non con gli oppressori.
    Il resto viene da solo.

  15. #90
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    Citazione Originariamente Scritto da esterno Visualizza Messaggio
    Caro "Crep" _ in verita' vi è un passo (l' Unico in tutto il Tanak !) ove si vuol far intendere che l' iddioVivente "avrebbe" creato la realta' DAL nulla / si trova nel Libro 2 Maccabei (cap. 7) _ ovvero

    - quella madre che dovette vedere torturare e sopprimere i suoi 7 figli.. e che al versetto 28 _ cosi' l' autore riporta:

    - ti scongiuro figlio mio.. contempla cielo + terra _ sappi che l' iddio li ha fatti NON da cose PRE-esistenti / tale sarebbe anche l' origine dell' umanoide.

    Seppur una certa avvisaglia.. della creazione "ex nihilo" la prospettava il Deutero-Isaia 44.24 _ Infatti detto autore così riportava:

    - Sono IO, il divinVasaio che fo tutto questo, ho spegato i cieli DA SOLO...eccc...eccc...

    Quello che invece gli autori in 2 capitoli della Genesi non avevano evidenziato..
    Ho riflettuto sulla madre che ha visto torturare i suoi figli, e prendo lo spunto per considerare l'evoluzione del senso della morte nell'Antico Testamento.
    L'A.T. conosce, nella sua dottrina dello Seol, almeno negli strati più antichi, una certa sopravvivenza dei morti.
    Ma se leggiamo questi testi nelle loro forme "letterali" ( il che però non significa che questa sia anche la lettura più corretta) appare chiaro che i defunti, dopo la morte, rimangono lontani da Dio, sottratti al raggio del suo potere e della sua cura.
    Questa idea sta comunque ad esprimere ( altrimenti si determinerebbero delle gravi difficoltà per quanto riguarda l'inerranza della Scrittura ispirata dell'A.T.) il convincimento dell'uomo pio dell'antica alleanza, secondo il quale con la morte si giunge alla definitività assoluta e si entra nella fine reale.
    Con la sua dottrina sullo Seol, egli non getta il suo sguardo oltre la morte per esprimere qualcosa che si riferirebbe ad un "aldilà": fissa il suo sguardo sulla morte stessa e la osserva in quella radicalità con la quale la morte conduce a termine la vita di tutto l'uomo.
    Alcuni scritti tardivi, ecco il punto, dell'A.T. infondono speranza sviluppando la dottrina della resurrezione e distinguendo, secondo dei criteri morali, fra la vita dell'al di qua e la sorte riservata nell'aldilà, ed il Nuovo testamento sviluppa ulteriormente questa fede nella resurrezione dei giusti ed alla luce della resurrezione di Gesù, afferma un legame inscindibile fra colui che crede ed il Signore risorto.
    Tenendo conto dell'esperienza fondamentale che l'A.T. ha fatto della radicalità della morte, tale speranza non potrà poggiare sul fatto che ora al morente viene promessa una sopravvivenza che, per un verso, potrebbe essere concepita come un modo di continuare con mezzi diversi, ma in definitive nel medesimo stile, e che, per altro verso, solleverebbe il problema del perché mai, in questo stato di sopravvivenza, non si potrebbe operare nuove decisioni di tipo morale.
    La speranza in una vita eterna vissuta nell'aldilà può essere correttamente interpretata soltanto sul fondamento di quella radicalità che negli strati meno recenti dell'A.T caratterizza la conclusione della vita intera dell'uomo nella morte.
    Questa vita non è semplicemente una prosecuzione della vita terrena.
    Al contrario è proprio questa vita ultraterrena che ci permette di comprendere come non sia possibile sottrarsi all'importanza radicale ed al rigore insopprimibile della nostra libertà responsabile: questa vita eterna non è altro, infatti, se non la definitività ( salvata o smarrita) della nostra storia terrena e del soggetto che l'ha realizzata nella libertà.

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