Risultati da 1 a 15 di 34

Discussione: Una riflessione impopolare sull'aborto

Visualizzazione Elencata

Messaggio precedente Messaggio precedente   Nuovo messaggio Nuovo messaggio
  1. #18
    Superstite L'avatar di Doppio
    Data Registrazione
    04/08/10
    Località
    Dietro di te
    Messaggi
    4,861
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    spoiler:
    sono anni che chiedo a Cono di indicarmi un'epoca moralmente migliore della presente, e svicola sempre;

    potrebbero interessarti due letture, autori che magari conosci già: Eric Hobsbawm: L'invenzione della tradizione; Furio Jesi: Cultura di destra, e altri testi, sulla mitopoiesi e l'elaborazione di un passato aureo nella cultura tradizionalista e della Reazione;
    Ahh, il caro bias dei bei vecchi tempi andati... a ciascuno il suo.
    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Il mio punto di vista è a favore della responsabilità personale (con o senza Dio), una considerazione verso me così come sono; non mi interessa oggettivare un processo che, a mio avviso, in quanto pensiero di massa toglie a me ogni responsabilità o quanto meno attutisce gli effetti sulla mia coscienza riguardo un eventuale fatto.
    Ecco la domanda che per me è fondamentale: io che farei se succedesse a me?
    È importante che si metta in mezzo il tema della responsabilità, questa è il sottoprodotto della libertà, non si può essere responsabili delle scelte fatte per imposizione: se la legge mi obbligasse ad occuparmi di un bambino che non voglio, fino a che punto dovrei essere considerato responsabile della mia inadeguatezza al ruolo imposto, e al tempo stesso una società che si prenda la libertà di imporre ad ogni grvidanza di essere portata a termine si prende poi la commisurata responsabilità di questo fatto quando va a creare situazioni di disagio sociale? Mi ricordo un vecchio spot antiabortista che elencava i vari diritti che la donna aveva (avere supporto psicologico, tenere nascosta la gravidanza, non riconoscere il bambino, ecc.) e concludeva con un "ma fallo vivere", ora al netto del fatto che essendo un maschietto certi dilemmi non me li farò mai nella vita reale, ma così come esperimento mentale, se io sapessi che non voglio accudire un figlio per qualsiasi ragione morale o materiale, vorrei almeno sentirmi tranquillo rispetto al fatto che quella società che vuole che io lo faccia vivere si prenda carico del fatto che abbia diritto ad una vita dignitosa, banalmente all'affetto e alle cure necessarie per crescere, altrimenti c'è un evidente problema e allora sì che l'unico che ne fa davvero le spese è il più debole. Senza alcuna pretesa di validità statistica posso riportare che nella mia esperienza indiretta di tre diversi conoscenti che ho e che hanno attraversato iter da "orfanelli" molto diversi tra loro, in tre casi su tre il trascorso è stata piuttosto, con le strutture istituzionali sempre, ma persino con le famiglie di adozione in alcuni casi... ok sono tutti vivi, ma almeno in due casi su tre ancora adesso, che sono persone adulte, oltre ai problemi personali se ne sono aggiunti di sociali dovuti ad un totale disinteresse da parte delle istituzioni.
    C'è qualcosa che proprio non va se a doversi prendere le sue responsabilità è una ragazzina magari quattordicenne che ha fatto una cazzata e non una società civile. Non si era parlato di difendere il più debole?

    Dovrei cambiare titolo al topic, anche volendo non riesco a dire nulla che mi sembri davvero impopolare.
    Ultima modifica di Doppio; 20-05-2020 alle 18:08
    Non avete ancora visto niente

    Moderatore droghe

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato