Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
Ma almeno l'hai letto? La sottomissione cristiana o è vicendevole o non ha ragione d'essere....

"Siate sottomessi gli uni agli altri". (Efesini 5) implica assoluta reciprocità! La continuazione del libro di Costanza Miriano poi, ha per titolo "Amala. E muori per lei!" ed è ancora più bello e ricco del primo
beh, all'uomo non si dice di sottomettersi alla donna;

all'imbecillità del primo titolo, si aggiunge quella del secondo; posto che Paolo, cui la Miriano si basa, dice "che l'uomo sia il capo della donna così come Cristo lo è della Chiesa";
il diavolo si nasconde nei dettagli, e questi sono espressi proprio in quella dottrina dei "carismi", inequivoca sulle gerarchie di genere, l'attitudine al comando, alle regole, ecc...

poi, non si capisce perché un'uomo dovrebbe morire per l'amata; morire di che ? in duello rusticano con un rivale, d'infarto mentre la tromba, per non richiesto narcisismo spinto all'eroismo ? di che, perché ?

ora, siccome la cretina si è accorta di averla fatta fuori dal vaso, è corsa ai ripari con una par condicio in cui la toppa è peggio del buco; non foss'altro che perché quegli uomini che muoiono per le loro donne il più delle volte si suicidano dopo averle accoppate e fatto altrettanto coi figli; alle persone normali non capita di dover morire per la famiglia;

alla sottomissione, la cretina aggiunge il carico da undici della morte; lo vediamo bene chi muore in famiglia e perché, un giorno sì e uno no; il 2,4 % degli uomini uccisi è vittima della partner, contro il 57% delle donne;

Mi confermi che l'unico valore solido, per questa Società, è quello della libertà individuale. Da perseguire ad ogni costo.
perché sei malizioso, e i tuoi pensieri - per dirla con Paolo - si accusano:
per te la libertà è automaticamente il perseguimento di fini eventuali, egoistici; evidentemente è ciò che ti risulta istintivo desiderare e che attribuisci agli altri, finendo col vivere in quell'inferno di diffidenza e atteggiamento infantile che mostri:
gli altri sono cattivi e tu stesso ti senti perduto senza un'autorità cui obbedire; incapace di senso di responsabilità e ancoraggio etico, proietti sul mondo i tuoi istinti che non sei stato educato a gestire in modo equilibrato, e che temi; è un tratto umano, comprensibile, ma certamente subalterno, inadatto a suggerire un'etica, nemmeno se formulata da altri;

per Paolo, Agostino, Lutero, Kant, la libertà è l'unica possibilità per, e la premessa indispensabile della virtù, l'essere a immagine e somiglianza, cui tu stesso non credi, anche se dici di farlo;
e la libertà è o non è, come la stessa virtù; se la postuli - come fai sempre: ognuno è libero... siamo stati cerati liberi... - non puoi lamentarti se in coscienza le persone decidono diversamente da come vorresti e ti manifestano apertamente le ragioni morali delle loro scelte, senza nascondersi;

"I Bambini? Evvabbè, si abitueranno a questa sana rivoluzione". Sono ancora parole tue. La lasci anche a me la libertà di dire che tutto ciò è abominevole?
certamente ! io , infatti, non contesto le tue opinioni, ma solo quello che selezioni della realtà per avvalorarle;

io ti dico che abominevole è la tua disonestà polemica, con cui mi attribuisci concetti che non ho mai espresso, pur di sostenere le tue stupidaggini; in questo caso posso dire che sono un falso, materiale:

io non ho mai scritto che le rivoluzioni sarebbero "sane", semplicemente perché per formazione non confondo l'osservazione dei fatti col giudizio, l'opinione; ho scritto che la società è da sempre conflitto di forze, interessi divergenti; questo è un fatto, non una mia opinione;
le rivoluzioni non sono sane; sono fisiologiche, inevitabili;


chi ha un potere e lo perde, dal suo punto di vista considera il cambiamento malsano, così come lo hanno considerato i monarchi assoluti, i mercanti e proprietari di schiavi, i dittatori e, infine, ultimi, ma primi nella meschinità, i padri e mariti-padroni, poveri caporaletti di casa, i kapò della storia, che svendono la loro dignità di uguali per mendicare una piccola gratificazione in cambio del disonore di farsi oppressori a loro volta;

quanto ai bambini, oggettivamente - è un fatto, non una mia opinione - non c'è società che li tuteli di più della nostra, in tutti i modi; la storia della famiglia "tradizionale" - se solo tu avessi l'ispirazione ad aprire un libro - ti mostra lo sfruttamento e l'oppressione dell'infanzia-oggetto del passato, tanto visibile in alcune società ancora oggi, così come da noi, ieri;

vabbè... vivi in un mondo in cui un giorno sì e uno no, e a poca distanza dalle tue mura domestiche, qualche uomo educato a quell'idea di famiglia uccide quella che considera la "sua" donna perché quella non accetta di essere suo possesso e vuole esercitare la sua libertà; e tu punti il dito proprio su quella libertà di auto-determinarsi come causa di degrado della società;

direi che questo è davvero abominevole e spiega il senso del tuo pensiero oltre ogni ragionevole dubbio e maldestra capriola retorica, con cui aggiri il sentimento di vergogna che la coscienza evidentemente ti suggerisce, poiché già sai, da te.