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Discussione: L’affetto allargato

  1. #901
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Da quello che scrivi si deduce il tuo limite culturale...un limite che deriva dalla tua cieca adesione al "collettivismo religioso" del cattolicesimo e dal fatto di essere una "pecora belante".
    Dove sta il tuo limite? Il tuo limite sta nell'associare l'individualismo agli eccessi dell'individualismo stesso.
    Per te NON esiste un individualismo "buono". Per te l'individualismo è solo "male". Per te individualismo è solo edonismo e narcisismo. E' pensare solo a se stessi.
    Come se "pensare a se stessi" sia "peccato". Per te uno non può e non deve pensare a se stesso...perchè ci sono il papa e la chiesa che gli dicono cosa deve pensare e cosa deve fare.

    Sei una "pecora belante"...e una pecora NON riesce a concepire la propria libertà e la responsabilità che deriva dalla propria libertà.
    Vuoi stare nel gregge delle "pecore belanti" e ti lamenti e batti i pugni perchè ci sono persone che voglio essere LIBERE, che vogliono EMANCIPARSI dal gregge, che accettano la responsabilità di vivere la propria LIBERTA'. Che accettano anche il rischio di sbagliare.

    Tu queste cose non le capisci e non le concepisci perchè, culturalmente, sei una "pecora belante"...e il tuo orizzonte culturale è il "gregge". E culturalmente NON RIESCI a concepire nulla oltre il gregge e non riesci ad andare oltre il gregge. E si deve pensare e fare solo quello che dice il "buon pastore" (che, non dimentichiamolo, sono spesso e volentieri dei pedofili).
    Il gregge è la tua dimensione. Il gregge è ciò che ti definisce. Perchè tu sei una pecora che vuole continuare a rimanere pecora e non concepisce un mondo in cui non ci siano solo pecore come te.
    Siamo Popolo, Xmanx. Non gregge. Siamo fatti per entrare IN RELAZIONE. Non per starcene da soli, coltivando il nostro io e il nostro ego....
    Quand'è che siamo felici? Quand'è che ci sentiamo pienamente realizzati? Quando entriamo in relazione profonda con l'Altro/a e con gli Altri.
    Rinnegare questo, pretendere che ciascuno viva secondo una sua morale, prescindendo e saltando a piè pari il concetto di Bene Comune, a cos'altro potrà mai portare la Società se non al suo inevitabile disfacimento? Sono queste le domande decisive che dobbiamo porci. Altro che belare, altro che pecore, amico mio.

    Il tramonto dell'Occidente, l'analisi di Ezio Mauro

    "La storia e i valori del cristianesimo fanno parte del codice genetico di quella parte di mondo che chiamiamo Occidente. Proprio il raccordo tra la coscienza e le leggi, la combinazione con le vite altrui, la definizione dei diritti, l’individuazione di una sfera pubblica ci ha resi responsabili: e la responsabilità è un’altra categoria dell’Occidente, che porta con sé il dovere del rendiconto. Significa accettare di farsi carico di un disegno complessivo, di un orizzonte più vasto, di un obiettivo comune (il cosiddetto bene pubblico) che ci obbliga a sentire un dovere più grande della nostra individualità, a tener conto di un’obbligazione reciproca, a valutare il sistema di relazione tra le nostre azioni e gli altri. E nello stesso tempo, la consapevolezza di dover rispondere di sé, il rifiuto della tentazione più pericolosa, la dismisura, che porta il potere legittimo a non accontentarsi della sovranità che ha conquistato ma a volerne anche la quota illegittima, semplicemente perché è a portata di mano. La consapevolezza della misura e del rendiconto determinano il sentimento del limite, che è un’autoregolamentazione dei singoli e una tutela del sistema. Non è nemmeno questa l’insidia più grande per il concetto di Occidente. È piuttosto nella crisi della post-modernità, cioè nel passaggio dalla società industriale su basi territoriali e nazionali, allo sfondamento spazio-temporale della contemporaneità, che cambia la nozione di lavoro, smaterializza il comando, nasconde il potere, fa saltare le interdipendenze, scioglie i vincoli, rompe la rappresentanza, allarga la portata del conflitto fino a renderlo impraticabile, o inutile. In questo nuovissimo buco nello spazio e nel tempo, il mercato è più largo della sovranità, la paura è più forte del governo, l’insicurezza prevale sulla libertà. Si cercano nella politica domestica risposte impossibili a problemi globali. Le istituzioni sovranazionali hanno la dimensione adatta alla fase che viviamo, ma non hanno l’anima, dunque la legittimità, e forse nemmeno gli strumenti. Il cittadino si sente deluso, abbandonato, tradito. L’antipolitica fa da specchio e da amplificatore ai suoi problemi, lo illude che abbiano una superficie collettiva, mentre in realtà la sua solitudine è essenziale al populismo che coglie gli sradicati ad uno ad uno nell’impotenza dell’isolamento. Perché rimangano un eterno stato d’animo, puro istinto ribelle, semplice sensazione antagonista: senza elaborare uno spirito di classe, un progetto politico, una cultura del cambiamento. La crisi ha fatto il resto. Da un lato, se i canali che collegano la solitudine privata e la vicenda pubblica sono saltati, anche la ribellione è condannata alla marginalità. Dall’altro, la crisi finora ha sorprendentemente prodotto un’egemonia culturale della “necessità”, quasi una superstizione che parla attraverso i parametri finanziari sovraordinati ai governi, al punto da diventare simbolici, trasformandosi in politica loro stessi, senza popolo, senza rendiconto, senza una competizione con un pensiero concorrente e alternativo - che non esiste -, senza porsi il problema supremo del consenso e della verifica. Il risultato di questa confisca egemonica è che l’opinione pubblica ha introiettato i codici della crisi, con il decalogo conseguente delle nuove colpe e delle moderne virtù, producendo un sentire comune intimidito e colpevolizzato, a partire dai ceti più deboli e meno autonomi. Con la politica che come conseguenza ha uniformato il suo pensiero, lo ha omogenizzato, producendo una sorta di “indistinto democratico” in cui svaporano le differenze, le tradizioni, le rappresentanze, le alternative, i segni di riconoscimento. Tutto questo è possibile perché salta il canone occidentale. In parte per la sensazione di ingovernabilità della crisi, l’angoscia di un mondo che ha perso il suo controllo e spinge il cittadino senza cittadinanza a mettersi in proprio, cercare vie d’uscita individuali e sentimentali, nell’emotività della rabbia e della frustrazione, perché politica, governo e Stato non garantiscono protezione. Poi per la dimensione sovranazionale delle emergenze - sfida terroristica, ondata migratoria, precarizzazione della vita - che sembrano incontrastabili e determinano un senso di insicurezza crescente a cui il potere legittimo non sa più rispondere. Infine per il venir meno del lavoro che non incide soltanto sul reddito e sul futuro delle famiglie ma sulla materialità stessa della nostra democrazia, che ha avuto il lavoro come obbligazione volontaria al centro dell’alleanza occidentale tra capitalismo, welfare e rappresentanza politica. Non è un caso che insieme con lo spazio occidentale finisca sotto attacco il pensiero liberal-democratico, che ha costruito qui le condizioni politiche e istituzionali perché destra e sinistra modellassero nel tempo se stesse come culture di governo, facendosi distintamente carico dell’edificio occidentale che insieme abitano, in cui si riconoscono e di cui si sentono responsabili. Oggi il pensiero liberale è già probabilmente minoranza nel mondo in ci viviamo: che continuiamo a chiamare Occidente mentre si sta riducendo a puro segno geografico senza una proiezione culturale e politica che lo renda riconoscibile nelle sue diversità. È una civiltà in gioco, qualcosa in più di una partita di potere. Ciò che noi siamo, o almeno ciò che vorremmo essere."

    https://espresso.repubblica.it/plus/...dente-1.296602

    L'Espresso eh....non Famiglia Cristiana...non Avvenire....non l'Osservatore Romano.
    Ultima modifica di conogelato; 24-09-2020 alle 01:56
    amate i vostri nemici

  2. #902
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Perché, Conogelato non pensa forse alle sue chiappe? Forse la lena con cui ripete le tiritere sui mali del mondo non è un tentativo di salvarsi le chiappe quaggiù e lassù?
    Che poi qui non credo che ci siano persone che pensano solo a sé stesse o che siano fautori del pensare solo a sé stessi ma che pensare anche a sé stessi è giusto.
    E poi sì, quelli che hai citato hanno fatto la loro parte di lagnanze e moralismi, invece di raccontarla in modo più corretto.
    Un Recalcati che dice “È molto più trasgressivo giurare amore eterno, che passare da un corpo all’altro senza alcun vincolo amoroso.” francamente mi lascia un po' basita. Uno come lui dovrebbe dirla secondo le conoscenze di oggi sui rapporti fra le persone, roba che lui ha studiato, invece di raccontarla con favole e sviolinate, lasciando intendere fra le righe un certo tipo di pensiero, forse suo personale, forse un po' ruffiano. In un contesto come una lezione universitaria non credo avrebbe campo un'affermazione del genere.
    Ci ha scritto libri e fondato trasmissioni-tv, Laurina. Di grandissima audience, fra l'altro.
    Vedi, pensare anche a sè stessi và bene. E' umano. E' naturale. Nè Recalcati, ne Bauman, nè Galimberti, nè Piero Angela e gli altri esperti affermano il contrario. Diventa un male quando si trasforma in assoluto. Quando misuriamo gli Altri solo per l'utilità che possono darci nell'immediato. Nelll'immanente. Nel breve periodo ("Oggi mi vai bene, domani non so").
    amate i vostri nemici

  3. #903
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    “Senza il grande ombrello dell’ideologia, nulla sembra garantire un sentimento di identità. In primo piano è la dimensione della precarietà. Non solo economica ma anche etica.”
    (Massimo recalcati)

    Non di sola ideologia (soprav)vive l'uomo e (sopr)avanza l'umanità.
    (Astrid)

  4. #904
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    Si, dici bene. Ma allora che si fa? Rinunciamo? Gettiamo la spugna, Turbociclo? Issiamo bandiera bianca? Lasciamo che le cose vadano come devono andare e chi s'è visto s'è visto? Mangiamo e beviamo, usiamo delle Persone come usiamo delle cose? Solo per capire.
    Grazie.
    "Un pensiero è innocuo finché non l'abbiamo creato. Non sono i nostri pensieri, ma l'attaccamento ai nostri pensieri quello che causa la sofferenza. Attaccarsi ad un pensiero, significa credere che è vero, senza porlo in discussione. Una convinzione è un pensiero al quale noi siamo attaccati, spesso per più anni."

  5. #905
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    Siamo Popolo, Xmanx. Non gregge. Siamo fatti per entrare IN RELAZIONE. Non per starcene da soli, coltivando il nostro io e il nostro ego....
    Quand'è che siamo felici? Quand'è che ci sentiamo pienamente realizzati? Quando entriamo in relazione profonda con l'Altro/a e con gli Altri.
    Rinnegare questo, pretendere che ciascuno viva secondo una sua morale, prescindendo e saltando a piè pari il concetto di Bene Comune, a cos'altro potrà mai portare la Società se non al suo inevitabile disfacimento? Sono queste le domande decisive che dobbiamo porci. Altro che belare, altro che pecore, amico mio.
    Lascia perdere il "bene comune" che non c'entra niente con quello di cui sto parlando.
    Se un uomo o una donna vuole divorziare, tu NON ENTRI NEMMENO nello specifico...NON VALUTI la situazione specifica...per te esiste solo quello che dice la chiesa e cioè "non si può divorziare".
    Questa è la logica del gregge.
    Non entri nello specifico, non valuti la situazione, non dici "è una sua scelta libera che può anche essere la più giusta...è l'esercizio della sua individualità e della sua libertà", ma ti limiti a dire: "la legge del gregge della chiesa dice che chi decide di divorziare compie un gesto individualista, edonista e narcisista e quindi va condannato a prescindere. E' un peccatore a prescindere".

    E' questo che tu non capisci...ed è questo il tuo limite culturale. Tu metti sempre davanti all'individuo e all'esercizio della sua respnsabilità e libertà, la legge del gregge che è la stessa per tutte le pecore. E sai perchè? Perchè sei una PECORA e non riesci a concepire un mondo dove una persona possa decidere autonomamente e individualmente della propria vita, non riesci a concepire un mondo dove non ci siano solo PECORE come te.
    Ti piace un mondo dove tutti siano PECORE come te, che vanno tutti nella stessa direzione, cha fanno tutti quello che dice il "buon pastore"...perchè nel tuo modo di vedere il mondo NON ESISTE la PIENA LEGITTIMITA' della "libera scelta individuale" e l'individualismo è sempre e comunque un "peccato".

    Ezio Mauro?
    Il tramonto dell'Occidente è dovuto a ciò che a Ezio Mauro piace tanto: il multiculturalismo. E NON l'individualismo.
    L'individualismo, nato con il Rinascimento, è la CULLA della cultura occidentale MODERNA. E' quello che ha consentito a Galilei di sfidare la chiesa (il pensiero del gregge) e di fondare la Scienza e l'occidente moderno.
    Il male dell'Occidente moderno è il multiculturalismo e NON l'individualismo. E' cioè negare, come fa Ezio Mauro, la nostra specificità culturale ed è il voler creare una società liquida "globale" senza identità, senza patrie, senza sovranità nazionale, dove tutte le culture sono equivalenti. Questo è ciò che porterà al tramonto l'Occidente.

    Anche in questo caso si dimostra il tuo essere PECORA. Non pensi MAI con la tua testa...tu sei una PECORA che non concepisce altro che appartenere a un gregge e a pensare come il gregge. Ed è per questo che sai fare solo copia-incolla di ciò che dicono i "pastori" che di volta in volta ti scegli nelle tue fantasie un po' infantili. NON SAI PENSARE CON LA TUA TESTA. Ma sai fare solo copia-incolla del pensiero del "pastore" che di volta in volta ti scegli: a volte è Gesù e i "sacri testi", altre volte il papa e la chiesa e, in questo caso pietoso, è Ezio Mauro...cioè un perfetto IDIOTA. Uno che, come te, ama il "collettivismo ideologico" e che fino a qualche decennio fa chiamava gli individualisti i "nemici del partito e del popolo"...proprio come tu li chiami "nemici di dio", "eretici" o "peccatori".
    Ultima modifica di xmanx; 24-09-2020 alle 12:34
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  6. #906
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    @xmanx: credo che il concetto di pecora tu lo abbia sufficientemente sviscerato, qualcosa da dire su quello del quale volevo parlare in questo 3d?
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  7. #907
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Lascia perdere il "bene comune" che non c'entra niente con quello di cui sto parlando.
    Se un uomo o una donna vuole divorziare, tu NON ENTRI NEMMENO nello specifico...NON VALUTI la situazione specifica...per te esiste solo quello che dice la chiesa e cioè "non si può divorziare".
    Questa è la logica del gregge.
    Non entri nello specifico, non valuti la situazione, non dici "è una sua scelta libera che può anche essere la più giusta...è l'esercizio della sua individualità e della sua libertà", ma ti limiti a dire: "la legge del gregge della chiesa dice che chi decide di divorziare compie un gesto individualista, edonista e narcisista e quindi va condannato a prescindere. E' un peccatore a prescindere".

    E' questo che tu non capisci...ed è questo il tuo limite culturale. Tu metti sempre davanti all'individuo e all'esercizio della sua respnsabilità e libertà, la legge del gregge che è la stessa per tutte le pecore. E sai perchè? Perchè sei una PECORA e non riesci a concepire un mondo dove una persona possa decidere autonomamente e individualmente della propria vita, non riesci a concepire un mondo dove non ci siano solo PECORE come te.
    Ti piace un mondo dove tutti siano PECORE come te, che vanno tutti nella stessa direzione, cha fanno tutti quello che dice il "buon pastore"...perchè nel tuo modo di vedere il mondo NON ESISTE la PIENA LEGITTIMITA' della "libera scelta individuale" e l'individualismo è sempre e comunque un "peccato".

    Ezio Mauro?
    Il tramonto dell'Occidente è dovuto a ciò che a Ezio Mauro piace tanto: il multiculturalismo. E NON l'individualismo.
    L'individualismo, nato con il Rinascimento, è la CULLA della cultura occidentale MODERNA. E' quello che ha consentito a Galilei di sfidare la chiesa (il pensiero del gregge) e di fondare la Scienza e l'occidente moderno.
    Il male dell'Occidente moderno è il multiculturalismo e NON l'individualismo. E' cioè negare, come fa Ezio Mauro, la nostra specificità culturale ed è il voler creare una società liquida "globale" senza identità, senza patrie, senza sovranità nazionale, dove tutte le culture sono equivalenti. Questo è ciò che porterà al tramonto l'Occidente.

    Anche in questo caso si dimostra il tuo essere PECORA. Non pensi MAI con la tua testa...tu sei una PECORA che non concepisce altro che appartenere a un gregge e a pensare come il gregge. Ed è per questo che sai fare solo copia-incolla di ciò che dicono i "pastori" che di volta in volta ti scegli nelle tue fantasie un po' infantili. NON SAI PENSARE CON LA TUA TESTA. Ma sai fare solo copia-incolla del pensiero del "pastore" che di volta in volta ti scegli: a volte è Gesù e i "sacri testi", altre volte il papa e la chiesa e, in questo caso pietoso, è Ezio Mauro...cioè un perfetto IDIOTA. Uno che, come te, ama il "collettivismo ideologico" e che fino a qualche decennio fa chiamava gli individualisti i "nemici del partito e del popolo"...proprio come tu li chiami "nemici di dio", "eretici" o "peccatori".
    A cosa serve etichettare e bollare le Persone con gli epìteti? Anche se non si è d'accordo con loro, in una discussione su temi così importanti, la prima cosa è il rispetto, Xmanx.
    Ma anche ammettendo per un momento che Mauro sia veramente un idiota: Come spieghi che filosofi, sociologi, scrittori e giornalisti di estrazione culturale opposta alla sua, arrivino alle medesime conclusioni? Qua non c'entra niente la Chiesa. Stiamo facendo un discorso CULTURALE. Non parliamo di divorzio si e divorzio no. Prima di postare la sua analisi, ti avevo detto che l'Uomo è fatto per entrare in relazione, con gli Altri. Non in competizione! E' stato pensato (da Dio se si è credenti, dalla Natura se si è atei) come "animale sociale", non come un'isola. Il narcisismo, l'edonismo e l'individualismo lo costringono invece all'infelicità, a una continua tensione, a una perenne alzata di scudi, di muri, di barriere. Quando non esistono più Valori condivisi, ma l'unica regola valida diventa la soddisfazione del bisogno individuale, ecco che ogni cosa si sbriciola. Fatalmente. Si liquefà. Non a caso Bauman (che certo non è di sinistra come Mauro) parla proprio di Società liquida. Impalpabile. E quando una cosa è impalpabile, quando le sue fondamenta diventano fragili, alla fine crolla.
    amate i vostri nemici

  8. #908
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Quando non esistono più Valori condivisi, ma l'unica regola valida diventa la soddisfazione del bisogno individuale, ecco che ogni cosa si sbriciola. Fatalmente. Si liquefà. Non a caso Bauman (che certo non è di sinistra come Mauro) parla proprio di Società liquida. Impalpabile. E quando una cosa è impalpabile, quando le sue fondamenta diventano fragili, alla fine crolla.
    crolla quella roba, per far posto ad altro, così come crollano tutti gli assetti, dallo schiavismo alla mezzadria, ecc...

    qualunque persona di buon senso e istruzione dovrebbe constatare che la situazione attuale di cui scrivono i pensatori citati è un sostanziale "sciopero" della famiglia;

    come per ogni sciopero, l'oggetto è il patto tra le parti e la transizione verso un nuovo assetto è contrassegnata inevitabilmente dal caos e dall'incertezza;
    la cosa certa è che le donne, per ora solo in Occidente, rifiutano i ruoli tradizionali, e molti uomini pure; rifiutano il ruolo tradizionale di "caporale" dell'ordine costituito, carceriere in cambio di un potere meschino, visto che il mondo fuori delle quattro mura di casa non li applaude di certo;

    non c'è niente da fare; non si rimette il dentifricio nel tubetto, è andata;

    le persone, gli individui, cioè la società, troveranno da sole un nuovo equilibrio; la famiglia continuerà ad esistere e si determinerà un nuovo equilibrio, diverso, quando la cultura diffusa avrà interiorizzato e codificato le circostanze ordinarie dell'istituto famigliare;

    i bambini si abitueranno - così come si abituano all'idea di dover andare a scuola invece che restare a giocare o guardare i cartoni in tv tutto il giorno, o a quella di mangiare cose sane invece di ingozzarsi di dolci, che è quello che vorrebbero - all'idea che anche quando la coppia finisce si deve restare bravi genitori e che questo è un comportamento onorevole; e, nel caso, a loro volta, da adulti, emuleranno quel modello, senza pensarsi e rappresentarsi come vittime e mutilati sociali, ma come parte di una circostanza ordinaria, magari frutto di errori originari evitabili;

    è ovvio che questo presuppone una società organizzata in modo efficiente per questi nuovi equilibri, quindi una domanda politica diffusa di opportunità di lavoro, abitazione, scuola e assistenza sociale;
    anche di educazione ai sentimenti e alla sessualità, che non può più essere quella alla base della famiglia tradizionale, così come per la formazione di un pilota di rally non basta certo la patente B.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #909
    Ed il Signore ci creò gregge, perché se ci avesse creato lupi, avremmo finito per divorarlo.
    Bambol utente of the decade

  10. #910
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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  11. #911
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    Citazione Originariamente Scritto da bumble-bee Visualizza Messaggio
    Ed il Signore ci creò gregge, perché se ci avesse creato lupi, avremmo finito per divorarlo.
    Parole sante. Si vede benissimo in questi ultimi tempi.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  12. #912
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ci ha scritto libri e fondato trasmissioni-tv, Laurina. Di grandissima audience, fra l'altro.
    Vedi, pensare anche a sè stessi và bene. E' umano. E' naturale. Nè Recalcati, ne Bauman, nè Galimberti, nè Piero Angela e gli altri esperti affermano il contrario. Diventa un male quando si trasforma in assoluto. Quando misuriamo gli Altri solo per l'utilità che possono darci nell'immediato. Nelll'immanente. Nel breve periodo ("Oggi mi vai bene, domani non so").
    Sai, le sviolinate, i pensierini bacchettoni possono diventare un abdicare al ruolo del professionista, che dovrebbe spiegare alla gente come funzionano i rapporti umani, mettere in luce anche rischi e pericoli certo, ma tutto dipende da cosa e come racconti.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  13. #913
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    crolla quella roba, per far posto ad altro, così come crollano tutti gli assetti, dallo schiavismo alla mezzadria, ecc...

    qualunque persona di buon senso e istruzione dovrebbe constatare che la situazione attuale di cui scrivono i pensatori citati è un sostanziale "sciopero" della famiglia;

    come per ogni sciopero, l'oggetto è il patto tra le parti e la transizione verso un nuovo assetto è contrassegnata inevitabilmente dal caos e dall'incertezza;
    la cosa certa è che le donne, per ora solo in Occidente, rifiutano i ruoli tradizionali, e molti uomini pure; rifiutano il ruolo tradizionale di "caporale" dell'ordine costituito, carceriere in cambio di un potere meschino, visto che il mondo fuori delle quattro mura di casa non li applaude di certo;

    non c'è niente da fare; non si rimette il dentifricio nel tubetto, è andata;

    le persone, gli individui, cioè la società, troveranno da sole un nuovo equilibrio; la famiglia continuerà ad esistere e si determinerà un nuovo equilibrio, diverso, quando la cultura diffusa avrà interiorizzato e codificato le circostanze ordinarie dell'istituto famigliare;

    i bambini si abitueranno - così come si abituano all'idea di dover andare a scuola invece che restare a giocare o guardare i cartoni in tv tutto il giorno, o a quella di mangiare cose sane invece di ingozzarsi di dolci, che è quello che vorrebbero - all'idea che anche quando la coppia finisce si deve restare bravi genitori e che questo è un comportamento onorevole; e, nel caso, a loro volta, da adulti, emuleranno quel modello, senza pensarsi e rappresentarsi come vittime e mutilati sociali, ma come parte di una circostanza ordinaria, magari frutto di errori originari evitabili;

    è ovvio che questo presuppone una società organizzata in modo efficiente per questi nuovi equilibri, quindi una domanda politica diffusa di opportunità di lavoro, abitazione, scuola e assistenza sociale;
    anche di educazione ai sentimenti e alla sessualità, che non può più essere quella alla base della famiglia tradizionale, così come per la formazione di un pilota di rally non basta certo la patente B.
    Ma scusa eh....a che serve in una discussione affibbiare etichette di idiota, (come ha fatto Xmanx) di incompetenti, di vecchie cariatidi, (come hai fatto te), a coloro che ne sanno indubbiamente più di noi, solo perchè la pensano diversamente? Se permetti, su temi di filosofia, di sociologia, di antropologia eccetera, chi ne sa di più...chi riveste più autorevolezza: Un Bauman, un Galimberti, un Recalcati, un Bergoglio....o un apprendista stregone? Dimmelo te.
    Senza Bene Comune non c'è concetto di Nazione, Axeugene. Non c'è concetto di Stato. Di Popolo.
    L'individualismo è un Male a prescindere. Mina alla base il vivere civile. E noi lo stiamo coltivando. Lo stiamo innalzando a valore! "Esisto io. Poi (nel caso e molto dopo) vengono gli Altri. Sono Bambini? Si abitueranno".
    Tutto ciò è abominevole. E' contrario a ogni principio Etico e Morale. In nome di una non ben definita idea di progresso, stiamo buttando a mare tutti i princìpi costitutivi della nostra Cultura. Ciò che la identificava come Occidentale. Ecco perchè tutti quegli attenti analisti parlano di tramonto. Tramonto della Cultura Occidentale. A favore di cosa? Di una cosa indefinita, instabile. Liquida, appunto.
    amate i vostri nemici

  14. #914
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Sai, le sviolinate, i pensierini bacchettoni possono diventare un abdicare al ruolo del professionista, che dovrebbe spiegare alla gente come funzionano i rapporti umani, mettere in luce anche rischi e pericoli certo, ma tutto dipende da cosa e come racconti.
    Se è bacchettone anche Recalcati possiamo chiudere baracca, burattini e parlare d'altro, Laurina.
    Qua non riusciamo a comprendere la portata dei temi che stiamo trattando. Non ci rendiamo minimamente conto che c'è in ballo la nostra LIBERTA', il poter manifestare, senza essere apostrofati come retrogradi, un pensiero che vada controcorrente rispetto alla maggioranza.

    "Puntata di Lessico Civile dedicata al tema dell'ignoranza. Massimo Recalcati, con l'aiuto della filosofa Luigina Mortari, analizza questo tema che riguarda la manipolazione delle masse attraverso la distruzione della cultura. Tutti gli autoritarismi si fondano sulla propaganda e mettono al bando la libera circolazione delle idee, lo spirito critico, i libri. Ogni forma di fondamentalismo afferma l'esistenza di una sola lingua, e ciò contrasta con il principio stesso su cui si basa la democrazia che si fonda sul plurilinguismo. Citazioni cinematografiche, letture, servizi filmati segnano la punteggiatura della lezione di Recalcati."

    "Il programma va in onda su Rai3, da gennaio a marzo 2019.
    Massimo Recalcati presenta allo spettatore le fasi e le dinamiche del rapporto a due. Un discorso sull'amore, condotto dalla prospettiva psicoanalitica, che si lascia arricchire dalle parole di William Shakespeare, Roland Barthes, Philip Roth, André Gorz, Mariangela Gualtieri, Roberto Benigni e dai riferimenti al mondo del cinema e dell'arte."

    https://www.massimorecalcati.it/tv

    Una Persona così precisa, rigorosa nei riferimenti, puntuale nell'analizzare i pensieri dell'uno e dell'altro....può essere definita bacchettona?
    amate i vostri nemici

  15. #915
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    Ma scusa eh....a che serve in una discussione affibbiare etichette di idiota, (come ha fatto Xmanx) di incompetenti, di vecchie cariatidi, (come hai fatto te), a coloro che ne sanno indubbiamente più di noi, solo perchè la pensano diversamente? Se permetti, su temi di filosofia, di sociologia, di antropologia eccetera, chi ne sa di più...chi riveste più autorevolezza
    i pensatori hanno un loro orientamento; ti possono servire da protesi per capire l'articolazione del tuo, ma non è che il loro sapere possa giustificare i loro valori; sarebbe come se io citassi illustri filosofi atei per screditare tue scelte diverse: ne vuoi sapere più di Nietszche ?
    non funziona così;
    ti hanno mandato a scuola proprio perché tu fossi in grado di discernere tra un parere tecnico e un giudizio di valore;
    tutti i Bauman, Franceschi o Recalcati che puoi citare non possono controvertire il dato di fatto che la maggioranza degli abitanti del pianeta oggi gode di maggior benessere, libertà, opportunità di 30, 60 e 90 anni fa, e soprattutto i più indifesi;

    a scuola e nelle università in cui gli illustri pensatori insegnano si dovrebbe esattamente apprendere a verificare criticamente ciò che appare, e che può essere sbagliato; se gli stessi pensatori e docenti rinnegano questo metodo critico, contro ogni evidenza complessiva, pur di distinguersi nelle loro geremiadi e ritagliarsi un ruolo di visibilità, è affar loro; ma non cambia il dato di realtà; la società è permanentemente in crisi, ma questo non ha mai determinato la Fine del Mondo; solo di quello in cui le generazioni anziane si sono abituate a vivere e comandare;

    Senza Bene Comune non c'è concetto di Nazione, Axeugene. Non c'è concetto di Stato. Di Popolo.
    tu confondi la tua nozione di ciò che dovrebbe essere Bene comune con questo valore in assoluto; nazione, stato e popolo non sono valori in sé, visto che possono - come è avvenuto - essere adottati per imprese che tu stesso biasimeresti;

    il bene comune è già tutelato, stabilito dalla legge, esattamente definendo quei comportamenti che sono vietati a tutela di quel bene, lasciando il resto all'apprezzamento individuale;

    poi, ognuno di noi può avere opinioni diverse sull'opportunità di consentire certi comportamenti o meno; tu vorresti inibire o vietare il divorzio; un altro, spaventato dai fanatismi, potrebbe voler vietare le religioni; la società è conflitto, da sempre, come la stessa famiglia;
    scambiare la dittatura, in senso lato, una finzione di ordine per pace può essere, comprensibile, umano; ma non è quasi mai un comportamento intelligente, perché non prepara all'inevitabile crisi;

    è strano che tu non lo capisca, perché i tuoi preti - grande merito a loro, almeno per questo aspetto - sono maestri di elasticità, magari ipocrita - si fa ma non si dice - che rimanda le crisi più traumatiche;
    però, ogni tanto, bisogna aggiornare i principi, perché poi ti ritrovi allo stadio due squadre che giocano con le regole teoriche del calcio storico fiorentino, e i conti non tornano più;

    L'individualismo è un Male a prescindere. Mina alla base il vivere civile. E noi lo stiamo coltivando. Lo stiamo innalzando a valore! "Esisto io. Poi (nel caso e molto dopo) vengono gli Altri.
    che è esattamente quello che comunichi tu, quando pretendi di dire agli altri come dovrebbero vivere, in base ai valori che tu consideri buoni e giusti;
    tu chiami individualismo, deteriore, l'esercizio della libertà di autodeterminarsi a cui tu, però, non rinunci; così son bòni tutti...
    finché non arriva uno che chiude le chiese e vieta i culti in nome del collettivismo, o non stabilisce un figlio solo per ogni coppia, in nome del Bene comune, non la capisci;

    per questo esiste la legge, che ti consente di esprimerti ed affermare valori diversi da quelli miei, ma non di passare col rosso; questa è una definizione di Bene comune, che però a te non piace e non riconosci come tale; vedi il bicchiere mezzo vuoto;

    Sono Bambini? Si abitueranno".
    come sempre,in tutta la storia; l'educazione è una continua forzatura del desiderio dei bambini, che starebbero sempre a giocare, anziché andare a scuola e fare i compiti, si ingozzerebbero di dolci e schifezze davanti alla tv e diventerebbero obesi, se non li si forzasse, ruberebbero la merendina al compagno di banco se non glielo si vietasse;
    peraltro, in Occidente non c'è mai stata come oggi una tutela dell'infanzia da violenze e abusi, ordinari nelle società del passato, quelle non individualiste, dove trionfava l'autoritarismo dei padri-padroni; questo è un fatto;
    Tutto ciò è abominevole. E' contrario a ogni principio Etico e Morale. In nome di una non ben definita idea di progresso, stiamo buttando a mare tutti i princìpi costitutivi della nostra Cultura. Ciò che la identificava come Occidentale. Ecco perchè tutti quegli attenti analisti parlano di tramonto. Tramonto della Cultura Occidentale. A favore di cosa? Di una cosa indefinita, instabile. Liquida, appunto.
    ripeto: tu confondi la fine di un ordine che piace a te con la Fine del Mondo;
    è un modo immaturo, infantile e capriccioso di vedere le cose, oltre che un fallimento dell'istruzione;

    se tu avessi tratto profitto dalla scuola, riflettuto su ciò che avresti dovuto apprendere, avresti introiettato l'idea che ogni generazione vive la crisi del suo personale ordine, perché questa è la storia; le generazioni successive trovano confacenti altri equilibri;
    il paradosso è che con questo sentirti ombelico morale del Mondo, sei proprio tu ad affermare quell'individualismo che critichi, facendo del Cono-centrismo per interposta chiesa; la cosa ti illude di esprimere un valore universale, e non ti capaciti della circostanza che la maggior parte del mondo la pensa diversamente;

    spacci come Valore la circostanza - banale - della tua incapacità di accettare che gli altri abbiano opinioni di valore diverse dalle tue;
    e io nemmeno critico questo, ché sarebbe inutile;

    l'unica obiezione che esprimo è: ma ti serve ?
    la gratificazione pissera di sentirti maestro di morale vale il fossato empatico che scavi con la sensibilità delle generazioni dei tuoi figli ? guarda che, ti piaccia o meno, quelli vivono in quel mondo che ti ostini a vedere come intriso di individualismo deteriore, e inevitabilmente ne affermeranno anche quei lati positivi che tu non vedi;

    a che ti serve invecchiare amareggiato per l'incapacità di vedere e capire le ragioni genuine degli altri, diverse dalle tue ?
    Ultima modifica di axeUgene; 29-09-2020 alle 08:41
    c'� del lardo in Garfagnana

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