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Discussione: L’affetto allargato

  1. #601
    Astensionista L'avatar di nahui
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    Questa cosa, del peso sull'uomo del patriarcato, delle aspettative, e della scarsa autonomia della donna, è stata anche un'illuminante osservazione del mio terapeuta. È verissimo.
    Tutti i miei sforzi in questi ultimi 10 anni sono stati volti a recuperare autonomia. Per tutti i condizionamenti educativi e culturali, quando ho avuto mia figlia sono regredita, delegando a Marito tutto ciò che non era casa e figlia. A parte la depressione derivante dall'essermi calata in una specie di personaggio in cerca di autore, c'è stata anche una certa delusione su come veniva gestita la delega. Nel 2007 io non avevo il bancomat, solo la carta di credito per le emergenze. Ho riconquistato la compilazione del 730 lo scorso anno, il controllo sui miei conti on line due o tre anni fa... Pezzetto dopo pezzetto, sto combattendo una guerra di indipendenza. La libertà è responsabilità e fatica, è anche comodo fare le bambine e prendersela col papà se le cose vanno male. Beh, scusate, ritenevo utile raccontarlo per osservare anche l'altro aspetto evidenziato da Doppio.
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

  2. #602
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    a me il fallimento non fa più paura, perché ho avuto la fortuna di assimilare la frustrazione come momento di crescita - per via della musica; @Axe

    Questo "per via della musica" mi ha assai colpito. Puoi accennarne, anche se usciamo dal seminato?
    in breve; a 15 anni ho frequentato il S. Louis, scuola di jazz al Colosseo; suonavo rock, però... poi ho smesso, per decenni; ho ripreso qualche anno fa; all'inizio è stata durissima, poi ho visto qualche risultato;
    improvvisare non è come studiare un brano "obbligato", con cui ti confronti con la perizia nell'eseguire una certa cosa, e finisce lì; sei giudice della tua stessa capacità creativa, ed è al 90% frustrante, perché l'appagamento è sfuggevole, se ragioni come per l'"obbligato";
    ma se ti identifichi col processo creativo, quella frustrazione te la godi come preparazione; e, in effetti, quello che succede è che si va a scatti, per gradini; magari per una settimana ti rendi conto che stai ripetendo meccanicamente degli schemi; poi, improvvisamente, non si sa come, la settimana dopo realizzi di aver fatto dei progressi che sembravano impossibili, ma che sono stabili;

    questo è più difficile da vedere nelle relazioni umane; però, a volte funziona allo stesso modo; mentre elabori una frustrazione, un fallimento, la confidenza che prendi con l'idea che una cosa non va come vorresti, genera l'accettazione, e nel contempo si liberano energie nervose che prima lottavano, erano impegnate d elaborare l'abbandono della fidanzata, o altro; e quello che appare come fallimento, diventa un momento di liberazione per altro; ogni cambiamento fa paura, e impegna tanta energia per contrastare quella paura; ma sapere che a quel momento di tensione - e torna la musica - succede sempre una risoluzione, una liberazione, aiuta a prendere le distanze; quando si è un po' più avanti con l'età, anche a valutare il modo di investire le proprie energie per cose che contano davvero e non prendersela per ogni cosa.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #603
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    Conosco per notorietà quella scuola di musica. Mi hai fatto tornare in mente un ricordo assai bello. Quando da bambino mi insegnarono ad andare in bicicletta. All'inizio una frustrazione assoluta, cadute a ripetizione, la sensazione che non ce l'avrei mai fatta...Dopo qualche giorno, all'improvviso andavo, pedalavo tranquillo e non sapevo neanch'io come facevo. Una sensazione di potenza, libertà e leggerezza ineguagliabile...(FINE OT).
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  4. #604
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    Conosco per notorietà quella scuola di musica. Mi hai fatto tornare in mente un ricordo assai bello. Quando da bambino mi insegnarono ad andare in bicicletta. All'inizio una frustrazione assoluta, cadute a ripetizione, la sensazione che non ce l'avrei mai fatta...Dopo qualche giorno, all'improvviso andavo, pedalavo tranquillo e non sapevo neanch'io come facevo. Una sensazione di potenza, libertà e leggerezza ineguagliabile...(FINE OT).
    la sensazione di tutti; infatti, è la stessa cosa; se improvvisi, devi arrivare al punto di dimenticare letteralmente tutta la copiosa teoria armonica che c'è sotto e semplicemente "cantare"; in bicicletta è "guardare la strada, e non la ruota".
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #605
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Cono è ANCHE un discorso economico, NON SOLO. Si vive nella realtà e non nelle chiacchiere da bar o salotto di programma televisivo o teorie da predicatore.Certo è questione di scelte e di possibilità concrete, reali non chiacchiere e teorie.
    Non possiamo continuare a lasciare i nostri figli soli?
    Dove sta la relazione tra figli di genitori che lavorano e bullismo, sadismo, pedopornografia?
    Mica tutti i figli di genitori che lavorano crescono come figli disgraziati e delinquenti.
    I figli di chi lavora solitamente sono affidati a scuola, asilo, nonni. I nonni non contribuiscono forse alla crescita e all'educazione pure loro?
    Abbiamo a che fare con un'emergenza educativa pazzesca, Hawke! Non possiamo continuare a delegare gli altri, anche se virtuosi come i nonni o la scuola....
    I Figli hanno principalmente bisogno dei loro Genitori. E se questi dedicano gran parte delle loro giornate al lavoro, alla carriera e ai soldi, difficilmente sarà possibile una relazione, un dialogo attraverso il quale trasmettere indirizzi, priorità e Valori in grado di guidarli e orientarli nella Vita.

    "La vita oggi è una straordinaria corsa. Per arrivare alla meta occorrono capacità, passione, creatività, merito e non solo furbizia. Ai giovani vengono invece proposte molteplici scorciatoie. Gli educatori sono chiamati pertanto ad invertire la rotta con una educazione al difficile, alla libertà ed all’autonomia.

    Ai genitori, in particolare, è chiesta una presa di coscienza delle responsabilità educative mediante seminari, conferenze e focus group organizzati dalle stesse scuole. E’ in gioco il rapporto tra le generazioni ed un futuro migliore per tutti. Troppe famiglie registrano un fallimento nell’educazione dei propri figli che appaiono viziati dal troppo benessere. Bisogna ripartire dalla comunicazione emotiva e dai legami affettivi per affrontare il terremoto attuale nella relazione tra genitori e figli. La famiglia di oggi è troppo fragile. Occorre una politica organica per la famiglia ed un serio progetto di scuola per genitori.

    Obiettivo comune delle agenzie educative non può non essere la crescita del senso di responsabilità dei giovani. Ad essi vengono riconosciute oggi enormi libertà. Si tratta però di una evoluzione che anticipa le tappe della crescita. In altri termini la crescita non corrisponde a maturazione e responsabilità. Aumentano le aspettative nei loro confronti e diminuiscono le opportunità di inserimento stabile nel mondo del lavoro e nella vita pubblica. Da qui una gigantesca solitudine che deriva da una grande sproporzione tra aspettative e quotidianità. Il risultato finale è l’incomunicabilità in un deserto di relazioni superficiali. Il mondo si è ristretto emotivamente e sullo sfondo appaiono sempre più adulti egoisti e lontani dalle giovani generazioni.

    Di fronte ai molti ragazzi viziati dobbiamo interrogarci sulle enormi facilitazioni esistenziali che non incoraggiano l’autonomia e la crescita dei figli. Dobbiamo comprendere le cause della incomunicabilità emotiva tra le generazioni. Essendo troppo fragile la comunicazione emotiva in famiglia e nella scuola, dobbiamo avviare veri e propri percorsi formativi per apprendere a comunicare. All’amore latino, di tipo egoistico urge sostituire un serio accompagnamento lungo le vie difficili della vita per aiutare una piccola persona a crescere con i suoi tempi.

    Serve una grande iniezione di autorevolezza. Quanto sono patetiche certe figure genitoriali e di alcuni docenti inesperti! Non c’è progetto educativo senza regole e senza l’autorevolezza necessaria a declinarle. Essere adulti implica credibilità, coerenza, buon senso, autorevolezza. Dobbiamo ricreare spazi per un dialogo educativo: oratori, scuole aperte di pomeriggio con attività interessanti, aule didattiche decentrate nel territorio.

    Rimane importante l’educazione fra pari ma determinante è dare l’esempio nel rispetto delle regole da parte degli adulti.

    Contro l’omologazione culturale e degli stili di vita serve poi una forte educazione al pensiero critico, alla libertà reale, al sogno, alla curiosità, all’utopia. Troppo appiattimento educativo si può notare con il rischio della sclerotizzazione della personalità dei ragazzi. Dobbiamo farli uscire dalla normalizzazione del gruppo, ascoltarli, entrare in sintonia, simpatia, empatia con loro.

    Resta sullo sfondo il problema principale che è alla base del disagio giovanile: ogni progetto di crescita implica fatica e dolore ineliminabili .Il messaggio che arriva agli adolescenti è invece del tutto illusorio come se fosse possibile anestetizzare la vita. Da qui traggono origine un senso di onnipotenza ed una certa irresponsabilità. Il disastro educativo nasce da questa pretesa di eliminare la fatica di crescere. Una fatica che implica anche uno svincolo progressivo dalla comodità del dipendere dai genitori. Aumento di autonomia e di autostima rappresentano vie obbligate. I genitori devono riappropriarsi con determinazione della loro funzione educativa soprattutto sul piano della educazione emotiva, per far crescere figli forti, capaci di far fronte ad eventi buoni e cattivi. In termini molto semplici dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi a veleggiare nella vita."

    http://www.edscuola.it/archivio/parl..._educativa.htm
    amate i vostri nemici

  6. #606
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Cono, le società a più alto tasso di abusi e violenza sui minori, compreso l'incesto, erano quelle delle grandi famiglie patriarcali dei secoli passati, coi padri padroni.
    Barbara, fra i padri padroni di un tempo e i padri evaporati di oggi, c'è un mare, di mezzo. Un oceano! Possibile si credano praticabili solamente l'un caso o l'altro? Quando parlo di Carismi, non vaneggio di un improbabile ritorno al passato. Auspico invece una Famiglia dove si mostri l'alterità, la complementarietà, l'Armonia fra l'universo maschile e quello femminile, fra le peculiarità maschili e quelle femminili: Ti sembra la stessa cosa? Una Famiglia dove fa tutto e decide tutto la Madre, non va bene. Una Famiglia dove fa tutto e decide tutto il Padre, non va bene.
    Va bene invece, una Famiglia dove ognuno mette al servizio dell'altro, al servizio del Bene Comune, tutto se stesso. Solo così i nostri Figli potranno crescere e maturare, avere cognizione della Vita, essere dotati di quella spina dorsale in grado di sorreggerli nel mare, a volte tempestoso, dell'esistenza. Se invece mischiamo tutto, se buttiamo ogni cosa, ogni differenza nel calderone grigio dell'indistinto, quel mare finirà fatalmente per travolgerli.
    amate i vostri nemici

  7. #607
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Barbara, fra i padri padroni di un tempo e i padri evaporati di oggi, c'è un mare, di mezzo. Un oceano! Possibile si credano praticabili solamente l'un caso o l'altro? Quando parlo di Carismi, non vaneggio di un improbabile ritorno al passato. Auspico invece una Famiglia dove si mostri l'alterità, la complementarietà, l'Armonia fra l'universo maschile e quello femminile, fra le peculiarità maschili e quelle femminili: Ti sembra la stessa cosa? Una Famiglia dove fa tutto e decide tutto la Madre, non va bene. Una Famiglia dove fa tutto e decide tutto il Padre, non va bene.
    Va bene invece, una Famiglia dove ognuno mette al servizio dell'altro, al servizio del Bene Comune, tutto se stesso.
    peccato che poi quel Bene comune sia deputato a stabilirlo l'uomo, che secondo i carismi avrebbe l'attitudine alla guida, alle regole, alla morale; cioè, proprio quel ritorno al passato che sostieni di negare;

    Solo così i nostri Figli potranno crescere e maturare, avere cognizione della Vita, essere dotati di quella spina dorsale in grado di sorreggerli nel mare, a volte tempestoso, dell'esistenza. Se invece mischiamo tutto, se buttiamo ogni cosa, ogni differenza nel calderone grigio dell'indistinto, quel mare finirà fatalmente per travolgerli.
    beh, la generazione che critichi - più o meno la nostra - è proprio figlia di quella finzione di ruoli che non corrisponde alla realtà antropologica e culturale che si è definita;
    c'è stata una rivoluzione nel Novecento, e riguarda il ruolo delle donne; può non piacerti e puoi pure cullarti nel sogno di un impossibile ripristino di ruoli tradizionali, fondati su quei carismi;
    ma il risultato sono le reazioni che constati qui; tutti, donne e uomini, ti oppongono non giustificazioni a qualcosa che avvertono come "sbagliato", secondo le tue intenzioni; ma proprio un set di valori diverso, che si ritiene più giusto;

    la spina dorsale che l'educazione dovrebbe fornire ai figli è proprio quella di apprendere che il mondo non gira attorno al nostro ombelico, non è al servizio delle nostre esigenze; l'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino dei re, ci dicevano da piccoli;

    crescere i propri figli illudendoli con queste fantasie significa privarli degli strumenti di comprensione della realtà altrui; io lo trovo da irresponsabili; la maggior parte dei giovano non si sposa; tra quelli che lo fanno, la metà divorzia, e molti di più attraversano crisi importanti, dopo le quali l'identità si trasforma radicalmente, e magari resta in mezzo al guado, in attesa di qualcosa che dirima il tutto;

    abbiamo alle spalle un oceano di mezzo secolo di letteratura popolare, cinema, tv, stampa, narrazioni che registrano, descrivono e codificano la trasformazione radicale di certi schemi affettivi e famigliari, elaborano e restituiscono tipi umani e comportamenti assimilati come perfettamente legittimi e morali, come famiglie sanissime e normali, frutto di ricomposizioni e assestamenti, per il meglio, dopo situazioni fallimentari, insostenibili;

    tu ti alzi una mattina, e pensi di poter raccontare ai tuoi figli che potranno svuotare quell'oceano col cucchiaino della colazione, con cui hanno appena raccattato i biscotti spappolati nel latte; se ti va di lusso, quelli penseranno affettuosamente che sei un po' rintronato;

    ma se disgraziatamente tu dovessi riuscire ad educarli in quel modo, ad ignorare le realtà affettive, il giorno in cui inevitabilmente queste chiederanno loro il conto, quelli lo chiederanno a loro volta a te: perché non mi hai avvertito, non mi hai spiegato che gli altri decidono per conto loro, con la loro testa ?

    se tanto mi dà tanto, i tuoi figli maschi si rapporteranno con donne che ragionano come tutte quelle con cui interloquisci qui dentro; a meno che non siano andati a pescare strettamente nell'ambito della tua setta, il che non garantisce comunque nulla a lungo termine; e le tue figlie femmine avranno amiche come quelle stesse donne, con le quali si confronteranno ogni giorno;

    puoi pure pensare che le utentesse qui siano possedute dallo dimonio, ma io ho seri dubbi sul fatto che le tue figlie la pensino sui carismi in modo più simile a te che a loro.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #608
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    Abbiamo a che fare con un'emergenza educativa pazzesca, Hawke! Non possiamo continuare a delegare gli altri, anche se virtuosi come i nonni o la scuola....
    I Figli hanno principalmente bisogno dei loro Genitori. E se questi dedicano gran parte delle loro giornate al lavoro, alla carriera e ai soldi, difficilmente sarà possibile una relazione, un dialogo attraverso il quale trasmettere indirizzi, priorità e Valori in grado di guidarli e orientarli nella Vita.



    Ai genitori, in particolare, è chiesta una presa di coscienza delle responsabilità educative mediante seminari, conferenze e focus group organizzati dalle stesse scuole. E’ in gioco il rapporto tra le generazioni ed un futuro migliore per tutti. Troppe famiglie registrano un fallimento nell’educazione dei propri figli che appaiono viziati dal troppo benessere. Bisogna ripartire dalla comunicazione emotiva e dai legami affettivi per affrontare il terremoto attuale nella relazione tra genitori e figli. La famiglia di oggi è troppo fragile. Occorre una politica organica per la famiglia ed un serio progetto di scuola per genitori.


    Di fronte ai molti ragazzi viziati dobbiamo interrogarci sulle enormi facilitazioni esistenziali che non incoraggiano l’autonomia e la crescita dei figli. Dobbiamo comprendere le cause della incomunicabilità emotiva tra le generazioni. Essendo troppo fragile la comunicazione emotiva in famiglia e nella scuola, dobbiamo avviare veri e propri percorsi formativi per apprendere a comunicare. All’amore latino, di tipo egoistico urge sostituire un serio accompagnamento lungo le vie difficili della vita per aiutare una piccola persona a crescere con i suoi tempi.

    Serve una grande iniezione di autorevolezza. Quanto sono patetiche certe figure genitoriali e di alcuni docenti inesperti! Non c’è progetto educativo senza regole e senza l’autorevolezza necessaria a declinarle. Essere adulti implica credibilità, coerenza, buon senso, autorevolezza. Dobbiamo ricreare spazi per un dialogo educativo: oratori, scuole aperte di pomeriggio con attività interessanti, aule didattiche decentrate nel territorio.

    Rimane importante l’educazione fra pari ma determinante è dare l’esempio nel rispetto delle regole da parte degli adulti.


    Resta sullo sfondo il problema principale che è alla base del disagio giovanile:
    Cono io ho parlato di CONTRIBUIRE all'educazione non di DELEGARE il ruolo di genitori ad altri.
    I figli hanno bisogno di modelli educativi validi a prescindere che i genitori lavorino fuori casa entrambi o meno, nessuno t'insegna ad essere genitore e per quanto cerchi di far bene qualcosa si sbaglia sempre, di solito ci si rifà ai modelli dei propri genitori o si cerca di prenderne le distanze se non ritenuti validi.
    I figli non hanno bisogno che i genitori siano loro amici, ce li hanno già gli amici coetanei, hanno bisogno di genitori che li sappiano ascoltare, aiutare, e sostenerli nel percorso di crescita, che diano loro delle regole, ma non soltanto i genitori dovrebbero contribuire all'educazione, anche la scuola, i nonni. Non è solo l'educazione dei genitori ad influire sulla formazione, educazione a valori di un figlio, anche l'ambiente in cui vive, le amicizie che frequenta, altrimenti se lasciato tutto ai genitori che futuro dovrebbero avere i figli dei delinquenti? Una tara!
    Difficile che figli cresciuti in famiglie mafiose, con accanto madri che non lavorano, che diventino poi magistrati in lotta contro la mafia e la famiglia, quindi non regge il discorso dei genitori che lavorano entrambi e abbandonati a se stessi, perchè conosco tanti bravi ragazzi cresciuti con genitori entrambi lavoratori studiosi e universitari, il punto non è se una madre lavora o meno, il punto è il modello educativo e l'ambiente in cui si cresce, le frequentazioni che si hanno.
    E per ultimo ogni epoca ha i suoi scontri generazionali, basta vedere al '68.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  9. #609
    Opinionista L'avatar di Vega
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    I Figli hanno principalmente bisogno dei loro Genitori. E se questi dedicano gran parte delle loro giornate al lavoro, alla carriera e ai soldi, difficilmente sarà possibile una relazione, un dialogo attraverso il quale trasmettere indirizzi, priorità e Valori in grado di guidarli e orientarli nella Vita.
    Spesso ho la sensazione tu viva su un altro pianeta. Considerando che lavorano sia uomini che donne e che bene o male la maggioranza fa le canoniche 8 ore di lavoro, è ovvio che ognuno di noi passi parte della giornata lavorando. Poi sempre la maggioranza fa un lavoro dipendente e lo stipendio spesso è sotto i 2000€ se non ancora inferiore, sotto 1500€. Dove tu veda questo mondo di arrivisti, arrampicatori non lo so. Ci sono ma chi lavora dei "comuni mortali" lo fa per campare.
    Forse non si tratta di essere malati di soldi e carriera ma magari di spendere bene il tempo con i figli pur lavorando. Anche in una buona situazione in famiglia, c'è sempre da considerare sia gli stimoli esterni che l'età dei figli e come funziona la testa soprattutto nel periodo dell'adolescenza.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  10. #610
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    peccato che poi quel Bene comune sia deputato a stabilirlo l'uomo, che secondo i carismi avrebbe l'attitudine alla guida, alle regole, alla morale; cioè, proprio quel ritorno al passato che sostieni di negare
    Poi ti lamenti che non ti si risponde....
    Nessun ritorno al passato, Axe. Ritorno al N A T U R A L E ! Innamorarsi, fidanzarsi, sposarsi, promettersi il Futuro, avere Figli, allevarli, crescerli, educarli è quanto di più N A T U R A L E possa esistere nella Vita di un Uomo e di una Donna.
    Non è N A T U R A L E (è l'ultimo tentativo scriverlo con questi caratteri, l'extrema ratio, visto che non vuoi intendere) che un Uomo piacente come te, un bell'Uomo, ancora relativamente giovane, viva da solo, rinchiuso tutto il giorno in casa, a scrivere su un Forum giorno e notte, perdipiù facendo la parte del radical-chic, dello snob che gioca a fare il superiore, l'evoluto, il progressista.....
    Le uniche due cose che apprezzo dell'amico stregone Xmanx, sono che tifa Milan e che ti chiama "sapientino". E' veramente il termine giusto
    amate i vostri nemici

  11. #611
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Cono io ho parlato di CONTRIBUIRE all'educazione non di DELEGARE il ruolo di genitori ad altri.
    I figli hanno bisogno di modelli educativi validi a prescindere che i genitori lavorino fuori casa entrambi o meno, nessuno t'insegna ad essere genitore e per quanto cerchi di far bene qualcosa si sbaglia sempre, di solito ci si rifà ai modelli dei propri genitori o si cerca di prenderne le distanze se non ritenuti validi.
    I figli non hanno bisogno che i genitori siano loro amici, ce li hanno già gli amici coetanei, hanno bisogno di genitori che li sappiano ascoltare, aiutare, e sostenerli nel percorso di crescita, che diano loro delle regole, ma non soltanto i genitori dovrebbero contribuire all'educazione, anche la scuola, i nonni. Non è solo l'educazione dei genitori ad influire sulla formazione, educazione a valori di un figlio, anche l'ambiente in cui vive, le amicizie che frequenta, altrimenti se lasciato tutto ai genitori che futuro dovrebbero avere i figli dei delinquenti? Una tara!
    Difficile che figli cresciuti in famiglie mafiose, con accanto madri che non lavorano, che diventino poi magistrati in lotta contro la mafia e la famiglia, quindi non regge il discorso dei genitori che lavorano entrambi e abbandonati a se stessi, perchè conosco tanti bravi ragazzi cresciuti con genitori entrambi lavoratori studiosi e universitari, il punto non è se una madre lavora o meno, il punto è il modello educativo e l'ambiente in cui si cresce, le frequentazioni che si hanno.
    E per ultimo ogni epoca ha i suoi scontri generazionali, basta vedere al '68.
    Hawke sono d'accordo. Veramente. E' il mestiere più difficile e più delicato del mondo, l'essere Genitori. Poichè non lo si è certo solo per l'anagrafe. Lo si diventa, Genitori, bravi Genitori, solo sbagliando tantissime cose e tantissime volte. Te parli di modello educativo e dici bene. Ebbene, ce ne possono essere molti, diversi fra loro ed egualmente virtuosi. Purchè abbiano come base il Bene dei Figli, non quello di noi adulti. Se li costringiamo a vivere a nostro traino, a seconda dei nostri sentimenti di adulti, non lo facciamo, il loro Bene.

    Ciao, è stato bello parlare con te in questi mesi. Me ne vado un po' di giorni in ferie. Ci rileggiamo dopo Ferragosto, ok?
    amate i vostri nemici

  12. #612
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Poi ti lamenti che non ti si risponde....
    Nessun ritorno al passato, Axe. Ritorno al N A T U R A L E ! Innamorarsi, fidanzarsi, sposarsi, promettersi il Futuro, avere Figli, allevarli, crescerli, educarli è quanto di più N A T U R A L E possa esistere nella Vita di un Uomo e di una Donna.
    il desiderio è naturale;
    il matrimonio, per definizione, no; tant'è che lo devi disciplinare con legge; non sei così stupido da non capirlo; ma fingi, non capisco per quale fine funzionale; guarda che chi ti legge non è scemo, eh...
    Non è N A T U R A L E (è l'ultimo tentativo scriverlo con questi caratteri, l'extrema ratio, visto che non vuoi intendere) che un Uomo piacente come te, un bell'Uomo, ancora relativamente giovane, viva da solo, rinchiuso tutto il giorno in casa, a scrivere su un Forum giorno e notte, perdipiù facendo la parte del radical-chic, dello snob che gioca a fare il superiore, l'evoluto, il progressista.....
    Le uniche due cose che apprezzo dell'amico stregone Xmanx, sono che tifa Milan e che ti chiama "sapientino". E' veramente il termine giusto
    beh, a volte certi giudizi e appellativi possono essere un complimento, a seconda della provenienza

    se uno mi dà del saputello perché devo ribadire l'ovvio, che il matrimonio è un'istituto giuridico, non naturale, o ancora che stampando carta moneta non si crea ricchezza, cioè, che 2+2 fa 4, la cosa non mi induce certo a sentirmi colpevole di superbia, visto che si tratta di un sapere davvero basilare, o più che altro di comune buon senso; niente di elitario;

    piuttosto, la circostanza testimonia solo un deplorevole fallimento dei gradi elementari di istruzione;

    Cono, tu ed io abbiamo un'educazione diversa: tu sei molto interessato ai fatti personali altrui, che usi per dispensare giudizi; io sono abituato a discutere delle idee, non dei fatti di Tizio o Caio, se non incidentalmente espressi e chiamati in causa; non mi interessano i dettagli della vita personale altrui, se non si tratta di persone amiche, con cui ho un vero rapporto diuturno di frequentazione;

    perciò mi guardo bene dal raccontare nel forum i fatti miei, dove vado, se puccio il biscotto, e soprattutto con chi; e soprattutto a te, ché sei anima sensibile e potresti restarne oltremodo turbato

    ma, a tuo uso, negli ultimi anni, effettivamente, sono un po' sacrificato alla vita sociale, perché di prontezza per i miei, molto anziani e vicini alla fine; ora me ne andrei molto volentieri un mesetto in Sardegna, o a Ustica, o du' settimane all'Elba, se potessi; ma tra due o tre ore devo mettermi in auto, sbrigate due pratiche di lavoro, che non fai tu al posto mio;

    al pc io lavoro e studio cose che mi appassionano, mi arricchisco di contenuti; faccio di necessità, virtù;
    nella tua immensa Pietà, che ti piace tanto ostentare, fino all'avatar, ti piace additare come solipsismo egoista la circostanza di essere presente e pronto per i genitori anziani ? la cosa riguarda solo te stesso;

    e posso pure capire che l'estrema ratio di fronte alle argomentazioni sulle idee che trovi frustranti sia il tentativo di squalificare l'interlocutore attribuendogli quello che torna comodo, elaborando fantasmi di solitudine, ecc...

    per me questo sarebbe l'inferno; ma ognuno sceglie dove e come preferisce vivere, su cosa concentrare la propria attenzione, ecc...
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #613
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Non è N A T U R A L E (è l'ultimo tentativo scriverlo con questi caratteri, l'extrema ratio, visto che non vuoi intendere) che un Uomo piacente come te, un bell'Uomo, ancora relativamente giovane, viva da solo, rinchiuso tutto il giorno in casa, a scrivere su un Forum giorno e notte, perdipiù facendo la parte del radical-chic, dello snob che gioca a fare il superiore, l'evoluto, il progressista.....
    Axe, in effetti non è N A T U R A L E, io con questa descrizione mi sono un po' eccitata, posso scriverti in pvt ?
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

  14. #614
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Pure uomo con la u maiuscola!
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  15. #615
    Opinionista L'avatar di Escolzia
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    Questo post sta prendendo una piega inaspettata ed interessante|
    Un po' di gossip estivo ci vuole per alleggerire gli animi

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