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Discussione: L’affetto allargato

  1. #1201
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Non è una questione religiosa, Laura. Se il Matrimonio è una Relazione più che un sentimento, anche quello civile riveste la medesima importanza sociale. Anche le Unioni Civili!
    Non riusciamo proprio a intenderci su questo: Non è la forma, che conta. Ma la sostanza! Creare Rapporti seri e duraturi, proiettati nel tempo e non semplici storie basate sul calduccino al cuore, allargando gli affetti a dismisura. Allarga, allarga, allarga....non c'è rimasto più niente. Se non voragini. Voragini soprattutto affettive, nelle quali abbiamo precipitato i nostri giovani. Di questa deriva etica (più volte fotografata e denunciata da chi ne sa più di noi e che noi chiamiamo "vecchie cariatidi, simpatici vecchietti o bischeri che commentano Bauman"...)) che ha prodotto una Società veramente instabile e veramente sofferente, dovremo tutti rendere conto. Abbiamo tolto loro il padre, abbiamo tolto loro i fratelli (figure INDISPENSABILI nel processo di crescita e maturazione) eppure continuiamo a definirci aperti, liberi e progressisti: All'anima!!!
    amate i vostri nemici

  2. #1202
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Di questa deriva etica (più volte fotografata e denunciata da chi ne sa più di noi e che noi chiamiamo "vecchie cariatidi, simpatici vecchietti o bischeri che commentano Bauman"...)) che ha prodotto una Società veramente instabile e veramente sofferente, dovremo tutti rendere conto. Abbiamo tolto loro il padre, abbiamo tolto loro i fratelli (figure INDISPENSABILI nel processo di crescita e maturazione) eppure continuiamo a definirci aperti, liberi e progressisti: All'anima!!!
    Cono, proprio non capisci; non è una questione di essere progressisti o reazionari; io non sto criticando le preferenze, ché sarebbe inutile; e tanto meno per motivi "etici";
    è proprio l'idea, la concezione di fondo che esprimi, ad essere assurda:

    di fronte ad un fenomeno di massa di cambiamento dell'istituzione "famiglia", in corso da almeno un secolo, e che riguarda pulsioni istintive fondamentali dell'essere umano, tu leggi estrapolazioni di saggi sociologici e pontifichi che si tratta di un fenomeno dovuto a futili motivi, mancanza di spina dorsale, egoismo, edonismo, ecc...

    poi, di fronte alle persone in carne ed ossa che adottano quei comportamenti o li reputano legittimi - come tutti qui - scappi e ti nascondi dietro il dito per cui non si tratterebbe di giudicare il caso personale;

    al fondo, l'idea che l'utente Tizio e l'utentessa Caia leggono una riproposizione di Bauman o altri e cambiano la loro prospettiva esistenziale maturata nelle loro esperienze e sentimenti sedimentati in decenni sull'eventualità di avere figli o restare in un ménage di coppia finito, magari dopo 20 anni;

    ripeto, qui non si tratta di esprimere un giudizio di progressista, reazionario, ecc... la questione è che il tuo modo di porti rispetto alla questione è inqualificabile per la distanza dalla realtà umana su cui si pronuncia;

    sembri proprio non capire che quella che definisci "deriva etica" è una rivoluzione bell'e fatta, l'istaurazione di un'etica alternativa; una specie di Marìo Antonietto, che propone la sua brioche del perdono, laddove le persone in carne ed ossa hanno tutt'altre sensibilità e progetti per le loro vite;

    così, dai l'impressione di un nonnetto rintronato che si rapporta alla nipote con ramanzine da bambini, non rendendosi conto che quella non ha più 10 anni ma 20, e rincasa tutte le notti alle 5 del mattino;
    del resto, i figlioli tu l'hai; constaterai da te come anche loro partecipano comunque di un mondo in cui forse non ti riconosci, ma che è il loro sistema di valori.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #1203
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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    Oh Signore, la brioche del perdono
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  4. #1204
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Non è una questione religiosa, Laura. Se il Matrimonio è una Relazione più che un sentimento, anche quello civile riveste la medesima importanza sociale. Anche le Unioni Civili!
    Non riusciamo proprio a intenderci su questo: Non è la forma, che conta. Ma la sostanza! Creare Rapporti seri e duraturi, proiettati nel tempo e non semplici storie basate sul calduccino al cuore, allargando gli affetti a dismisura. Allarga, allarga, allarga....non c'è rimasto più niente. Se non voragini. Voragini soprattutto affettive, nelle quali abbiamo precipitato i nostri giovani. Di questa deriva etica (più volte fotografata e denunciata da chi ne sa più di noi e che noi chiamiamo "vecchie cariatidi, simpatici vecchietti o bischeri che commentano Bauman"...)) che ha prodotto una Società veramente instabile e veramente sofferente, dovremo tutti rendere conto. Abbiamo tolto loro il padre, abbiamo tolto loro i fratelli (figure INDISPENSABILI nel processo di crescita e maturazione) eppure continuiamo a definirci aperti, liberi e progressisti: All'anima!!!
    Se parliamo di coppie, oggi possiamo esulare anche dall'essere sposati per forza. Non è che solo il matrimonio implica impegno e tutto il resto.

    Ma poi chi ha tolto il padre? A chi l'abbiamo tolto? Ti sei incollato a quel cazzino di libro di Risè e non ne vuoi uscire.
    Che se vogliamo dirla, da che mondo è mondo è quasi sempre stato l'uomo ad auto-escludersi o defilarsi in casa almeno da certe incombenze, a volte anche educative.
    Dipingi le persone come se volutamente, quasi per una sorta di cattiveria, non facessero il secondo figlio (per far del bene al primo). Ma ti rendi conto di cosa dici, di come lo scrivi?

    Cono ti ripeto, occorre capire davvero cosa frulla nella testa della gente e occorre essere professionisti.
    Se ti lagni di chi si lascia (questa ossessione andrebbe psicanalizzata), dovresti capire come ti dicevo i meccanismi che stanno dietro. In quello che chiamiamo amore, innamoramento, vita di coppia si celano tante di quelle dinamiche emotive e psicologiche che non è che puoi risolvere col mantra unico dell'indissolubilità della coppia o le tiritere che ci presenti qui.
    Se quello che sembrava amore era invece un calesse che fai? E se quello che sembrava amore era più infatuazione erotica? Oppure in realtà è più uno dei due che è innamorato dell'altro? Più tanto altro ancora.
    Ti illudi di poter tenere in piedi tutto e tutti senza capire chi hai davanti, senza entrare davvero nelle loro teste (e non ne hai le competenze), solo perchè hai l'ossessione di vedere tutti uniti per forza finchè non tiriamo le cuoia.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  5. #1205
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Io ho capito questo: Cono ci sta dicendo che siamo come i foglietti con la colla, quelli cui si appiccicano le farfalline della farina. Abbiamo un senso nella vita solo se qualcuno si schianta sul nostro lato colloso e ci resta pessempre!

    C'è poesia in tutto questo.
    Pensateci.
    Controllate pure in quale punto del corpo avete la colla.
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  6. #1206
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    Che bella metafora Però le farfalline non si formano nella roba un po' stantia e muffita ? Tipo ragnatele ?
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

  7. #1207
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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    La’ non ci vanno le farfalline
    Ci vanno i pappici
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  8. #1208
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    Citazione Originariamente Scritto da Bauxite Visualizza Messaggio
    Io ho capito questo: Cono ci sta dicendo che siamo come i foglietti con la colla, quelli cui si appiccicano le farfalline della farina. Abbiamo un senso nella vita solo se qualcuno si schianta sul nostro lato colloso e ci resta pessempre!

    C'è poesia in tutto questo.
    Pensateci.
    Controllate pure in quale punto del corpo avete la colla.
    Cioè la proporzione sarebbe le unioni stanno alle persone come la carta moschicida ai moscerini della frutta
    Quindi l'affetto non è allargato è ristretto.

  9. #1209
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Se parliamo di coppie, oggi possiamo esulare anche dall'essere sposati per forza. Non è che solo il matrimonio implica impegno e tutto il resto.

    Ma poi chi ha tolto il padre? A chi l'abbiamo tolto? Ti sei incollato a quel cazzino di libro di Risè e non ne vuoi uscire.
    Che se vogliamo dirla, da che mondo è mondo è quasi sempre stato l'uomo ad auto-escludersi o defilarsi in casa almeno da certe incombenze, a volte anche educative.
    Dipingi le persone come se volutamente, quasi per una sorta di cattiveria, non facessero il secondo figlio (per far del bene al primo). Ma ti rendi conto di cosa dici, di come lo scrivi?

    Cono ti ripeto, occorre capire davvero cosa frulla nella testa della gente e occorre essere professionisti.
    Se ti lagni di chi si lascia (questa ossessione andrebbe psicanalizzata), dovresti capire come ti dicevo i meccanismi che stanno dietro. In quello che chiamiamo amore, innamoramento, vita di coppia si celano tante di quelle dinamiche emotive e psicologiche che non è che puoi risolvere col mantra unico dell'indissolubilità della coppia o le tiritere che ci presenti qui.
    Se quello che sembrava amore era invece un calesse che fai? E se quello che sembrava amore era più infatuazione erotica? Oppure in realtà è più uno dei due che è innamorato dell'altro? Più tanto altro ancora.
    Ti illudi di poter tenere in piedi tutto e tutti senza capire chi hai davanti, senza entrare davvero nelle loro teste (e non ne hai le competenze), solo perchè hai l'ossessione di vedere tutti uniti per forza finchè non tiriamo le cuoia.
    Lascialo perdere Cono, per una volta: Secondo te anche filosofi come Bauman, sociologi come Galimberti, psicoterapeuti come Recalcati, presidenti come Mattarella e pontefici come Bergoglio....si lagnano? Solo questo? O non piuttosto fotografano la Società attuale, denunciandone i rischi e i pericoli verso i quali sta precipitando? Rispondimi solo a questo. Rispondetemi solo a questo, amici ed amiche.

    Non si fanno più figli
    Se si fanno, li costringiamo ad essere unici
    Li costringiamo (a seguito di separazioni e divorzi) al grave indebolimento del loro rapporto coi padri
    Li costringiamo ad allargare il concetto stesso, di padre e fratelli, come se la Natura non avesse più niente da dirci
    Li costringiamo a credere che l'importante è essere "liberi" di fare sempre quel che ci pare
    Li costringiamo a credere che avere è meglio di essere
    Li costringiamo a credere solo all'immanente, alla semplice fruizione del presente, senza più un'idea di Futuro, di Prospettiva, di speranza nell'Avvenire

    Che questo sia un Male, per la Società nel suo complesso, non lo dice certo solo la Chiesa Cattolica. Ma anche l'Istat, anche l'Inps, anche l'Onu, anche i tanti organismi non governativi che si occupano di demografia. Soprattutto ( e qua vorrei sottolinearlo) la crema dei pensatori moderni. Dei quali pochissimi sono credenti!

    E' necessario tornare ad essere tutti più Naturali. Mettere al primo posto il Bene Comune e il Bene dei giovani. Intessere ed edificare i nostri rapporti sentimentali su basi più solide di quelle attuali: Altro che farfalline e ragnatele....
    Ultima modifica di conogelato; 19-11-2020 alle 01:21
    amate i vostri nemici

  10. #1210
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Cono, proprio non capisci
    Carissimo, ammettiamo che sia vero. Non capisco niente. E' possibile dire la stessa cosa di queste Persone?

    Massimo Recalcati, psicoanalista e scrittore, a febbraio ha iniziato a condurre su Rai 3, il lunedì sera, Lessico amoroso, viaggio in sette puntate nelle tappe fondamentali del rapporto d’amore. La domanda viene da sé.

    Perché improvvisamente abbiamo bisogno di ricostruire un lessico sull’amore?

    Perché non sappiamo più parlare d’amore. Come se la retorica stile Twitter da una parte e il cinismo materialistico dall’altra avessero spezzato le gambe alla lingua poetica dell’amore. Aggiungiamo la sentenza delle neuroscienze che vorrebbero ridurre l’amore a scosse biochimiche del cervello destinate fatalmente a esaurirsi col passare del tempo. Aggiungiamo anche il neo-libertinismo del nostro tempo che vorrebbe rendere risibile il “per sempre” dell’amore. Abbiamo bisogno di ricostruire un lessico amoroso che ci indichi che le ragioni del cuore hanno un peso senza il quale la vita umana appare mutilata. Il nostro tempo sputa sulla promessa di eternità che si ripete in ogni amore. Preferisce il disincanto che riduce l’amore al sesso o al cosiddetto poliamore. Bisognerebbe rileggere i poeti per ritrovare le parole più profonde dell’amore. Quel «duro desiderio di durare», come diceva Paul Éluard, in cui consiste la promessa coraggiosa degli amanti.

    Lei ha indagato a fondo la dissoluzione della figura del padre nell’era ipermoderna e la ridefinizione della funzione materna. C’è un legame tra l’analfabetismo amoroso e la crisi dei ruoli nella famiglia?

    La famiglia svolge a mio giudizio un ruolo fondamentale e insostituibile nel processo di umanizzazione della vita. Oggi il suo indebolimento non deriva tanto dal superamento in corso di una concezione solo naturale del legame familiare, ma dalla intrusione traumatica dei miraggi del mercato, del mito del successo individuale, del profitto a ogni costo che sembra distruggano alle fondamenta ogni discorso educativo. La famiglia deve fronteggiare una deriva che sembra destituirne ogni ruolo simbolico. Ma la sua funzione resta fondamentale. Pensiamo per esempio all’importanza della testimonianza che un figlio può ricevere dall’amore che unisce i suoi genitori. È quella la prima versione dell’amore che lascia fatalmente delle tracce. Respirare l’amore nel legame familiare prepara all’amore.

    http://www.gliscritti.it/blog/entry/4800

    Il nichilismo e i giovani

    un testo di Umberto Galimberti
    letto da Giovanni Baldaccini

    La farò breve: l’ospite inquietante è il nichilismo. Dunque un’idea, un concetto, qualcosa di astratto. Nulla di tutto questo; l’ospite è una conseguenza, anche piuttosto concreta, che si manifesta in una serie preoccupante di fatti e comportamenti, specchi di un irriconosciuto nulla dilagante.
    Terreno di coltura di questo invisibile virus è la società e la famiglia, sua cellula fondamentale. Vittime ne sono i giovani; o, per lo meno, vittime evidenti: i genitori, vittime a loro volta, sono i veicoli del contagio. Figli e genitori, allora; una configurazione inquietante. Nella famiglia che tace, le emozioni debordano inconsciamente e tutto allagano di un mutismo assordante che annulla la coscienza. Perché questo avviene? Perché nessuno ha insegnato a parlare neppure ai padri e alle madri; è un silenzio di secoli. Il silenzio ingenera paura così come le emozioni hanno sempre fatto; per questo nessuno le ha mai parlate.
    Un edonismo imperante stravolge la scena giovanile; tutto è semplice e dovuto ma, soprattutto, effimero. L’ospite annulla la scena del mondo spogliandola di significato perché nessuno è più in grado di attribuirne. Privo di valenza simbolica, il linguaggio sfuma in gergo virtuale che non rappresenta altro che banalità, mentre il nuovo onnipotente, il denaro, vanifica il teatro del reale con spasmi di irriconosciuta vacuità. Il tempo si cancella e nel presente, privo di sbocco e orfano della sostanza della storia, il futuro si vanifica in una desolante assenza di progettualità e tutto scade sotto il dominio degli istinti e dei comportamenti involontari perché, come scriveva Nietzsche, “ogni istinto è una specie di sete di dominio, ciascuno ha la sua prospettiva, che esso vorrebbe imporre come norma a tutti gli altri istinti” (F. Nietzsche, Frammenti postumi, 1885–1887, in Opere, vol. VIII, Milano, 1975) e finisce con l’imporre alla coscienza.

    https://scrivereperimmagini.wordpres...e-inquietante/

    «Chi è anziano come me ha ben presente l’abbassamento di scala della natalità nelle generazioni. Due generazioni prima della mia, i figli erano numerosi; poi si sono ridotti ancora. E questo è un problema che riguarda l’esistenza del nostro Paese». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricevendo al Quirinale ieri, una delegazione del Forum nazionale delle associazioni familiari, guidata dal presidente Gigi De Palo. «Le famiglie – ha incalzato il Capo dello Stato – non sono il tessuto connettivo dell’Italia, le famiglie sono l’Italia. Perché l’Italia non è fatta dalle istituzioni ma dai suoi cittadini, dalle persone che vi vivono».

    Ineludibile il riferimento al rapporto sugli indicatori demografici relativo al 2019, presentato nella stessa giornata dall’Istat, che fotografa il crollo demografico del Paese. «Il dato più recente di questi giorni – ha osservato Mattarella – indica che il numero delle famiglie in Italia è diminuito considerevolmente. Come conseguenza dell’abbassamento di natalità vi è un abbassamento del numero delle famiglie. Questo significa che il tessuto del nostro Paese si indebolisce e va assunta ogni iniziativa per contrastare questo fenomeno».

    https://www.romasette.it/mattarella-...-sono-litalia/

    E’ importante chiedersi se è possibile amarsi “per sempre”. Questa è una domanda che dobbiamo fare: è possibile amarsi “per sempre”? Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive. Un ragazzo diceva al suo vescovo: Ma è una paura generale, propria della nostra cultura. Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio. Questo non va!

    http://www.vatican.va/content/france...fidanzati.html


    Ora, io posso anche essere scemo e non capire nulla di quel che sta accadendo. Ma questi? Scemi e tonti anche loro? E se invece non lo sono, merita o non merita riflettere su quel che dicono?
    Ultima modifica di conogelato; 19-11-2020 alle 01:55
    amate i vostri nemici

  11. #1211
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  12. #1212
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    Carissimo, ammettiamo che sia vero. Non capisco niente.
    se tu mi leggessi, invece di rispondere di getto, avresti visto che mi riferivo alla natura delle mie obiezioni;
    tuttavia, qui:
    E' possibile dire la stessa cosa di queste Persone?
    dimostri di non capire quello che i tuoi guru scrivono e intendono; un po' perché ti mancano i fondamentali concettuali; un po' perché ti fa comodo equivocare, per portare l'acqua al tuo mulino; un esempio:

    Massimo Recalcati, psicoanalista e scrittore, a febbraio ha iniziato a condurre su Rai 3, il lunedì sera, Lessico amoroso, viaggio in sette puntate nelle tappe fondamentali del rapporto d’amore. La domanda viene da sé.

    Perché improvvisamente abbiamo bisogno di ricostruire un lessico sull’amore?...
    qui parla lo psicanalista, non il moralista;

    il tuo problema è che non sai - o non vuoi - distinguere le due categorie, che fraintendi a tuo comodo;

    lo psicanalista offre - lui sì - suggerimenti, pure opinabili, diretti all'individuo, considerando l'effetto dei suoi comportamenti per il suo personale benessere, non per quello della società; qui, non si produce un discorso morale, di assoluti; ma una mera valutazione di opportunità personale; se tu studiassi la Ragion pratica di Kant, la differenza ti sarebbe nota;

    il filosofo morale, al contrario, discute del benessere collettivo; e, se davvero parla di morale, le sue riflessioni devono produrre norme, o ipotesi di norme, poiché il comportamento individuale incide in modo diretto e conseguente sul benessere collettivo; un esempio:

    tu avresti potuto tifare per l'Empoli in modo ossessivo e aver scelto di dedicare tutta la tua vita a quella passione, anziché alla famiglia; lo psicanalista potrebbe dirti che si tratta di una forma di nevrosi, nociva per il tuo benessere; ma è una cosa che riguarda solo ed esclusivamente te, e non la società, visto che non cambia la mia vita e quella degli altri; anzi, magari gli altri tifosi sono contenti che tu organizzi il tifo;

    ti rammento che personalmente infelici sono stati tantissimi artisti, scrittori e benefattori dell'umanità; se Recalcati avesse potuto convincere Catullo o Leopardi a vivere diversamente da come quelli facevano, non avremmo avuto le loro opere;

    diverso e distinto è il caso della critica morale, che interviene solo - e in modo necessariamente normativo - nel momento in cui il tuo tifo per l'Empoli sfociasse in scontri con le tifoserie avversarie o le FdO, generando turbative, incidenti, ecc... e allora quello è il terreno della morale, che non è quello cui si riferisce Recalcati, e che tu gli attribuisci, fraintendendo i due piani


    Ora, io posso anche essere scemo e non capire nulla di quel che sta accadendo. Ma questi? Scemi e tonti anche loro? E se invece non lo sono, merita o non merita riflettere su quel che dicono?
    certo; io ci rifletto e ho anche scritto - ma dubito che tu mi abbia davvero letto - che in parte concordo, ma con una lettura diversa dalla tua;

    posto che il mio modo di vedere non è che la società va bene così - come credi - ma semplicemente che su determinate questioni non si può fare nulla, o quasi; se una gran massa di persone non crede più alla famiglia tradizionale, alla divinità dell'imperatore di Roma, del monarca assoluto, all'amor di Patria che chiede di piantare una baionetta nella pancia di uno che ha la sola sventura di essere nato austriaco, hai poco da predicare: è una rivoluzione, non una ricreazione che finisce quando il bidello suona la campanella; a prescindere da quello che piace a te o a me;

    quello che non hai capito è la natura della mia critica alle tue tesi;
    io non eccepisco sul tuo desiderio che il mondo viva nel modo che piacerebbe a te, quanto a dimensione affettiva, famigliare, procreazione, ecc...

    quello che ti obietto - a parte la confusione tra il piano psicologico individuale e quello morale-sociale - è l'idea - puerile - che certe pulsioni e scelte fondamentali, sensibilità diffuse da decenni o secoli, reagiscano al predicozzo, quando la storia umana dimostra che la dimensione affettiva e famigliare è praticamente impossibile da condizionare e coercire, tanto è potente l'istinto;

    la mia non è una critica ai tuoi valori, ma all'idea di poter condizionare le scelte fondamentali delle persone; i tuoi discorsi sembrano quelli di un commissario del popolo convinto di sradicare il sentimento religioso dei polacchi con citazioni di Marx sull'Oppio dei popoli

    poi, a latere, una critica - questa sì, sul piano personale - te la devo fare per tre motivi:

    a) una è il falso che proponi surrettiziamente, quando dai per scontato che certi assetti famigliari siano preferibili per la tutela dei più piccoli; è falso perché in effetti non puoi stabilire se sia meglio crescere da figli di separati o in una famiglia disfunzionale, litigiosa, priva di un amore che se non c'è, non si può imporre per legge;

    b) il modo - offensivo - in cui declassi le scelte delle persone - che poi sono quelle che scrivono e leggono qui - come egoiste, edoniste, prive di spina dorsale, ecc... in sostanza, immorali, e anche il modo ipocrita in cui, dopo aver lanciato il sasso, tiri indietro la mano;

    se definisci come immorali, dannose per la società, le scelte di non avere figli, separarsi e costituire nuove famiglie, o essere condiscendenti e approvare queste libertà, non puoi far finta di ignorare le persone in carne ed ossa che compiono quelle scelte, come se non stessi esattamente, per proprietà transitiva, tacciando loro di immoralità e di causare un danno alla società, e quindi anche a te; peraltro, a fronte di questa retorica dei futili motivi, ti ho elencato tutti gli utenti stabili del forum e chiesto dove tu veda persone volubili e capricciose, ma fai finta di non aver letto; da questa considerazione, emerge il punto

    c) se un comportamento è immorale, dannoso per la società e non solo - eventualmente - per chi lo pone in essere, devi necessariamente poter esprimere una norma vincolante che vieta quel comportamento, a tutela del Bene comune; altrimenti, non si tratta di Bene comune, visto che questo viene tipicamente tutelato dalla legge, in modo vincolante;
    ti avrò chiesto decine di volte di esprimere questa norma, che è il vero marcatore di moralità, ciò che distingue - come il semaforo - il Bene pubblico dalla mera questione di convenienza personale, ma puntualmente eviti di rispondermi;

    ora, se tu ritieni che non fare figli o divorziare siano comportamenti contrari al Bene pubblico io non mi scandalizzo se tu proponi una legge che obblighi l'utentessa Tizia a fare figli, o l'utente Caio a restare con la moglie, anche se questo rende entrambi infelici;

    si tratti di Recalcati, Bauman , Mattarella o il papa, se le riflessioni che citi avessero una reale incidenza sul Bene comune, si dovrebbe generare una norma, vincolante, obbligatoria, come le nostre mascherine, i lockdown, ecc...

    ma la devi esprimere; se non lo fai, i casi sono due: o tutto il costrutto è una solenne cazzata, perché non vi è nulla di moralmente rilevante nelle scelte private delle persone - significativamente consentite dalla legge, come di rilevanza esclusivamente personale; e allora hai frainteso quello che dicono i vari pensatori, incluso il PdR;
    oppure ti vergogni di quello che ritieni sarebbe opportuno fare
    ; vedi un po'...
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #1213
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    passavo di quà...a che punto siamo ?
    Chiudi tutti sacchetti di farina che sono minimamente aperti e che hai in dispensa!
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  14. #1214
    Astensionista L'avatar di nahui
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    Sbarasciuuuuu
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

  15. #1215
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Lascialo perdere Cono, per una volta: Secondo te anche filosofi come Bauman, sociologi come Galimberti, psicoterapeuti come Recalcati, presidenti come Mattarella e pontefici come Bergoglio....si lagnano? Solo questo? O non piuttosto fotografano la Società attuale, denunciandone i rischi e i pericoli verso i quali sta precipitando? Rispondimi solo a questo. Rispondetemi solo a questo, amici ed amiche.

    Non si fanno più figli
    Se si fanno, li costringiamo ad essere unici
    Li costringiamo (a seguito di separazioni e divorzi) al grave indebolimento del loro rapporto coi padri
    Li costringiamo ad allargare il concetto stesso, di padre e fratelli, come se la Natura non avesse più niente da dirci
    Li costringiamo a credere che l'importante è essere "liberi" di fare sempre quel che ci pare
    Li costringiamo a credere che avere è meglio di essere
    Li costringiamo a credere solo all'immanente, alla semplice fruizione del presente, senza più un'idea di Futuro, di Prospettiva, di speranza nell'Avvenire

    Che questo sia un Male, per la Società nel suo complesso, non lo dice certo solo la Chiesa Cattolica. Ma anche l'Istat, anche l'Inps, anche l'Onu, anche i tanti organismi non governativi che si occupano di demografia. Soprattutto ( e qua vorrei sottolinearlo) la crema dei pensatori moderni. Dei quali pochissimi sono credenti!

    E' necessario tornare ad essere tutti più Naturali. Mettere al primo posto il Bene Comune e il Bene dei giovani. Intessere ed edificare i nostri rapporti sentimentali su basi più solide di quelle attuali: Altro che farfalline e ragnatele....
    Come sei melodrammatico!

    Cono non lo si può lasciar perdere perché è qui che pontifica e che crede nella verità unica ed assoluta di quel che dice, copia-incolla compresi. Ma si tratta spesso di mistificazione e falsificazione nei tanti discorsi che scrivi.
    Sul concetto di naturale già abbiamo detto. Fattene una ragione e non tirarti la zappa sui piedi con contenuti che ti si ritorcono conto e significati che distorci a tuo uso e consumo.

    Te l'ho detto, se ti senti dalla parte del giusto, dopo che hai avvertito una, due, tre volte, vivi sereno dentro quello che hai costruito. Il mondo non lo salverà Conogelato.
    Che poi un conto è il pensiero di Cono, altro cercare di agire direttamente nella vita delle persone.
    E farlo senza titoli e competenza potrebbe rivelarsi prima o poi un rischio, con l'aggravante di nozioni di psicologia e di sociologia inesatte e distorte.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

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