Pagina 38 di 98 PrimaPrima ... 28 34 35 36 37 38 39 40 41 42 48 88 ... UltimaUltima
Risultati da 556 a 570 di 1459

Discussione: L’affetto allargato

  1. #556
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
    Data Registrazione
    09/03/05
    Località
    On the road
    Messaggi
    64,200
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    No Dark! Ti rifaccio l'esempio corretto!

    Allegato 30713
    Anche tu, non farmi diventare volgare, che ci pensa già Efua
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  2. #557
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma
    Messaggi
    5,572
    Citazione Originariamente Scritto da dietrologo Visualizza Messaggio
    Ricordo quando moderavo di aver bannato per due giorni Conogelato per queste affermazioni continue di becero maschilismo che portano degrado alla comunità discutere.it ignorando richiami ripetuti anche da altri moderatori.

    Ricordo anche di essere rimasto solo contro tutti perchè la punizione non si aveva da fare , si aprì un topic di difesa Conogelato e accusa nei miei cofronti , in quel momento ho capito che Conogelato è portavoce di ideali inespressi ma solidamente presenti in molti utenti di questo forum e non meravigliamoci solo di lui
    Io sono convinto che Cono sia assai meno "maschilista" nei fatti di quanto lo siano molti maschietti tutti genuflessi alla donna (a parole). Anche se Cono lo faccio a pezzi spesso anch'io. Dico questo perché a parte le sue assurdità lo sento come una persona fondamentalmente di buon carattere. E di certo se fosse in un certo modo nella realtà, la moglie lo avrebbe lasciato da un pezzo...
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  3. #558
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,986
    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Io sono convinto che Cono sia assai meno "maschilista" nei fatti di quanto lo siano molti maschietti tutti genuflessi alla donna (a parole). Anche se Cono lo faccio a pezzi spesso anch'io. Dico questo perché a parte le sue assurdità lo sento come una persona fondamentalmente di buon carattere. E di certo se fosse in un certo modo nella realtà, la moglie lo avrebbe lasciato da un pezzo...
    il punto non è il carattere di una persona - nel forum non si prende di petto e si giudica la vita privata di questo o quello - ma le idee che si spargono, e le relative motivazioni come pretesi "fatti"; è di questo che si discute, e ognuno è responsabile di quello che dice;

    se io dicessi: i preti sono pedofili, è un fatto !, direi una cosa che trova alcune conferme nella cronaca, ma un falso, se inserito in un determinato costrutto; se mi rivolgo ad un uditorio anti-clericale, il passo all'istigazione dell'idea che le parrocchie siano covi di pedofili è brevissimo; in un paese come l'Italia, non succede niente; ma immaginate in uno in cui i cattolici fossero una minoranza...

    di fronte ad un racconto della realtà - i preti sono pedofili, le donne sono così, il virus è cosà, l'Italia è così e cosà... - c'è chi è più in grado di vagliare se il postulato è un falso, pure verosimile, e chi meno; per questo si discute;
    non ha alcun senso censurare o aggredire nessuno;

    ma è interessante capire come certe idee possano apparire verosimili, sensate, persino quando un comune buon senso dovrebbe smascherarle come false.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #559
    L'avatar di dietrologo
    Data Registrazione
    27/08/08
    Località
    in campagna
    Messaggi
    9,595
    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    E di certo se fosse in un certo modo nella realtà, la moglie lo avrebbe lasciato da un pezzo...
    In certi ambienti di fanatismo religioso non è proprio cosi semplice
    Ultima modifica di dietrologo; 17-07-2020 alle 17:45

  5. #560
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    60,397
    Citazione Originariamente Scritto da efua Visualizza Messaggio
    Per quello che ha scritto Cono, uno ci ride su amaramente...
    Ma purtroppo è roba che va avanti nei secoli dei secoli
    Magari non tutti con queste forme estreme ma in forma apparentemente mitigata, il repertorio è vasto
    Tutto aggiustato qua e là, affinché forzatamente i pezzi si incastrino
    Chissà perché la psicolabile e’ sempre la donna
    Parole intrise di un senso di fastidio, per me leggerle
    Che se tutti gli uomini la pensassero così, per mano mia, il genere umano potrebbe considerarsi estinto
    Non si sarebbe reidratata nemmeno buttandola in un pozzo
    E pure qua ci sta, povera stella
    Ma scusa, non è forse vero quello che ho scritto?

    "La maggiore sensibilità femminile ha però, come rovescio della medaglia, una maggiore instabilità, impressionabilità e fragilità psichica. La Donna tende a farsi coinvolgere dai sentimenti e dalle emozioni in modo più evidente. E’ più facile all’ansia, alla depressione, all’insonnia e alle meteoropatie, per cui non sempre i suoi comportamenti seguono una linea di perfetta razionalità."

    Puoi in tutta onestà affermare che sono solo fandonie?

    Uomini e Donne hanno splendide caratteristiche, ma anche evidenti lati deboli. Ecco perchè è importante sovvenirsi, Efua. Completarsi. Come mai riduciamo sempre tutto a un duello, un confronto, una competizione di genere?
    amate i vostri nemici

  6. #561
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    60,397
    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Scusa ma che c'entra? Il discorso vale anche per il padre. Oggigiorno tutti torniamo a casa stanchi la sera dopo le ore di lavoro. E quindi? Vorresti dire che una donna sarebbe più felice a casa coi figli invece che a lavorare? Beh, sbagli di grosso e ti sfido a trovare una donna che la pensi così.
    Ahhh Laura, sono contento che me lo chiedi! Come sono contento di poterti dire che in realtà sono tantissime. Solo che non fanno notizia. Il mondo dell'immagine e dei media (del mainstreaming, come lo definisce Costanza Miriano) le ha relegate da gran tempo nell'invisibile.

    "Qualche giorno fa è uscita una ricerca dell’Unione europea cooperative, che diceva che il 36% dei genitori che si licenziano lo fanno perché non possono seguire i figli. L’analisi proseguiva dicendo che “oltre 49mila papà e mamme nel 2018 hanno deciso di dare le dimissioni per l’assenza di parenti di supporto (27%), per i costi di assistenza al neonato fra asilo nido e baby sitter (7%) o per il mancato accoglimento dei figli al nido (2%)”.


    E’ l’analisi che mi lascia perplessa. L’articolo non prende neanche in considerazione l’ipotesi che per molte donne, soprattutto, può essere molto più gratificante e impegnativo e nobile e bello prendersi cura dei propri figli. Ripeto: può. Lo sottolineo perché ne ho scritto in un post su Facebook che ha dato l’avvio a qualche polemica.

    Ci sarebbero pagine e pagine da scrivere, ma cerco di chiarire velocemente qualche punto del mio pensiero, soprattutto perché non vorrei avere offeso qualcuno. Invito chi dovesse rispondere a non prendere tutto sul personale, perché in materia gestione dei figli noi mamme siamo praticamente animali, nel senso che reagiamo spesso in modo istintivo e con il desiderio di difenderci dalle accuse che percepiamo e che il più delle volte ci vengono da dentro, perché, diciamolo, chi di noi mamme può dire di sentirsi a posto, di avere fatto il meglio, di non avere niente da rimproverarsi? Tutte stiamo sulla difensiva perché, indipendentemente dall’equilibrio che siamo riuscite a raggiungere, tutte noi sappiamo che o su un fronte o su un altro (vita spirituale, marito, figli, lavoro, casa, parenti, amici, cultura, cura del corpo, e via dicendo per ore) non stiamo facendo abbastanza. Allora parlo per me: sono in ritardo, inadeguata, insufficiente. Rispetto ai figli mi consola solo il pensiero che sono di Dio, lui me l’ha affidati, e io cerco di fare meno peggio che posso.

    Primo punto: io lavoro, quindi non giudico assolutamente chi lo fa. Io personalmente quando è nato il mio primo figlio volevo lasciare il lavoro (quanti pianti e discussioni con mio marito), ma non ho potuto, per motivi economici. Neanche tirando la cinghia fino a non respirare avremmo potuto vivere con il solo stipendio di mio marito, neanche con un figlio solo, figuriamoci ora con quattro.

    Non giudico neanche chi lavora pur potendosi permettere di non farlo. Credo peraltro che ci siano lavori in cui si dà un contributo di bene alla costruzione di una realtà migliore, e allora in questi casi è non solo legittimo ma anche doveroso cercare di conciliare, magari mancando un po’ da casa e calibrando l’impegno fuori, perché si sta facendo del bene e vale la pena investirci.

    Non sarò ipocrita, invece, dicendo che tutti i lavori sono uguali. Tutti i lavori onesti sono nobili, e anzi è più nobile fare le pulizie onestamente che la giornalista o l’avvocato disonestamente, per dire. Ma ci sono lavori per cui secondo me POTENDO SCEGLIERE non varrebbe la pena di lasciare i figli. Mi hanno dato della classista, eppure a me sembra di scrivere una cosa ovvia se dico che se devi scegliere tra pulire i bagni altrui o educare a tempo pieno i tuoi figli è meglio, ripeto, se puoi (dov’è l’evidenziatore?), stare con i tuoi figli. So che molte donne non possono scegliere, e questa secondo me è la PROFONDA INGIUSTIZIA. So che stanno con i loro figli anche mentre lavorano per poterli sfamare, e immagino che lo facciano stando lontane col cuore stretto.

    Penso anche che quel 36% della statistica di cui sopra non navighi nell’oro, e che pur di stare con i propri figli faccia tanti sacrifici. Penso che bisognerebbe prendere in considerazione l’ipotesi che alcune lo abbiano scelto con amore e con gioia, anche se con paura per l’incertezza economica.

    Mi pare che il tono dell’articolo sia figlio di quella mentalità che ci ha convinte che lavorare fosse comunque e sempre una conquista e un diritto, ma io non credo che sia così. E’ evidente che in alcuni casi sia una necessità. E penso che sarebbe bello se tutte le donne potessero scegliere. Scegliere in assoluto se lavorare. Scegliere quanto e come, cioè non adattarsi a un mondo del lavoro che è tutto maschile, nel senso che ha orari e tempi e regole pensati per chi non deve prendersi cura di altre persone. Scegliere di stare per un lungo tempo a casa, senza perdere il posto, per esempio. Tante mie amiche professioniste esercitano in studi, spesso del marito, o di parenti, che hanno permesso maternità dilatate, e massima elasticità per le esigenze dei bambini. Credo che questo non dovrebbe essere un privilegio, ma un diritto.

    Penso che non ci sia un modo solo di essere madre, conosco ottime madri lavoratrici a tempo pieno e ottime che non lavorano. Penso che non solo il lavoro sia l’occasione di esprimere la nostra passione per la realtà, e che si possa fare tanto bene anche non lavorando, portando una torta alla signora malata del terzo piano, accudendo persone care anziane, pulendo i parchi o qualsiasi altra cosa faccia bene, non necessariamente catalogabile come lavoro.

    Penso anche che educare un bambino sia più che dirigere il Cern di Ginevra, ma questa è una mia opinione, che voglio avere il diritto di ribadire. Figuriamoci se il motivo per lasciare tuo figlio è che so lavorare in un call center: magari quel 36% si è detto “mi godo mio figlio, piuttosto che dare tutti i soldi all’asilo o lasciarlo ai nonni e vederlo tre ore al giorno, per fare un lavoro che non rende il mondo un posto più sicuro, più buono, più bello, e dove sono sostituibile”. La speranza di ritrovare un lavoro di pari livello, comunque, c’è, mentre i posti ben retribuiti e molto garantiti non sono così tanti.

    Incuranti del fatto che solo il 2% ha dichiarato di averlo fatto a causa della mancanza dell’asilo nido, gli autori dell’articolo scrivono che “i servizi legati all’infanzia hanno un ruolo strategico” (strategico il 2%?), visto che “negli asili nido italiani c’è posto solo per 1 bambino su 4, il 24% di quelli fino a tre anni d’età contro il parametro del 33% fissato dalla UE”. Questa degli asili nido è davvero una fissa (che l’UE poi stabilisca che una donna su tre debba lasciare suo figlio a pochi mesi per me è una cosa che non sta né in cielo né in terra). Non si prende neanche in considerazione, mi pare, l’idea che stare con i propri figli non sia necessariamente una condanna, un peso, qualcosa da affidare ad altri, un problema da risolvere. Cioè, io – un io ipotetico, non sto parlando di me – dovrei lasciare mio figlio a un’altra donna perché così posso andare a fare un lavoro che magari neanche amo, che non costruisce un mondo migliore, che è sfruttato e poco garantito? Scelgo mio figlio tutta la vita.

    In sintesi: ogni donna dovrebbe essere libera di crescere i propri figli, se lo desidera, e tornare a casa per molte non è una sconfitta ma una vittoria. Pare un’ovvietà, anzi lo è, ma per i giornali mainstreaming no."

    COSTANZA MIRIANO

    https://costanzamiriano.com/2019/12/...igli-e-lavoro/
    amate i vostri nemici

  7. #562
    Posh&Rebel L'avatar di efua
    Data Registrazione
    07/12/11
    Località
    In un interminabile viaggio - Wanderlust
    Messaggi
    32,913
    Non stiamo facendo abbastanza
    Ed è qui che si costruisce il ricatto morale, per cui sei inadeguata
    Lascio queste considerazioni a chi si sente inappropriata, magari pure lo è, chi lo sa?
    Fortunatamente le donne sapranno pure capire di essere state delle buone madri, senza avere alle spalle Dio, che deve puntellare ogni cosa
    Sono una buona madre ma per rimanere sull’ordinarieta’, mi guardo intorno anche io e delle risposte le ho pure io
    E avrei volentieri diretto il Cern
    Spero che cresceranno sempre più donne libere
    Io per la libertà di una sto lottando, anzi di due
    -Healthy body, clear mind, peaceful spirit-

    -Where there’s will there’s a way-

    -Work hard have fun & be nice-



  8. #563
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,986
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma scusa, non è forse vero quello che ho scritto?

    "La maggiore sensibilità femminile ha però, come rovescio della medaglia, una maggiore instabilità, impressionabilità e fragilità psichica. La Donna tende a farsi coinvolgere dai sentimenti e dalle emozioni in modo più evidente. E’ più facile all’ansia, alla depressione, all’insonnia e alle meteoropatie, per cui non sempre i suoi comportamenti seguono una linea di perfetta razionalità."

    Puoi in tutta onestà affermare che sono solo fandonie?

    come al solito, a me non rispondi:

    se osserviamo il dato della criminalità in generale, e in particolare quella efferata e violenta, al 95% si tratta di uomini: cioè il genere a cui la Dottrina dei carismi di cui ti fai portavoce affida il carisma di impartire le regole; allora, perché non costituire il governo nominando direttamente una selezione di mafiosi che stanno al 41 bis, e Bernardo Provenzano PdR ? Fabrizio Corona ministro dell'educazione; ha scritto pure un libro; Sgarbi capo del cerimoniale diplomatico, così non ci si annoia
    ti sembra di manifestare il carisma della razionalità maschile che pretendi di affermare nel momento in cui attribuisci quel carisma morale delle regole al genere che rappresenta la quasi totalità dei criminali ? come se ai concorsi per il posto di autista di mezzi pubblici si chiedesse il requisito di essere tossicodipendenti o alcolizzati; una bella espressione di virile razionalità

    non so cosa sia peggio tra le ipotesi che tu non capisca quanto è ridicola l'idea dei carismi di genere; che tu capisca, ma stia barando; oppure che tu stia barando, ma credi che chi ti legge non se ne renda conto.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #564
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
    Data Registrazione
    09/03/05
    Località
    On the road
    Messaggi
    64,200
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ahhh Laura, sono contento che me lo chiedi! Come sono contento di poterti dire che in realtà sono tantissime. Solo che non fanno notizia. Il mondo dell'immagine e dei media (del mainstreaming, come lo definisce Costanza Miriano) le ha relegate da gran tempo nell'invisibile.

    "Qualche giorno fa è uscita una ricerca dell’Unione europea cooperative, che diceva che il 36% dei genitori che si licenziano lo fanno perché non possono seguire i figli. L’analisi proseguiva dicendo che “oltre 49mila papà e mamme nel 2018 hanno deciso di dare le dimissioni per l’assenza di parenti di supporto (27%), per i costi di assistenza al neonato fra asilo nido e baby sitter (7%) o per il mancato accoglimento dei figli al nido (2%)”.


    E’ l’analisi che mi lascia perplessa. L’articolo non prende neanche in considerazione l’ipotesi che per molte donne, soprattutto, può essere molto più gratificante e impegnativo e nobile e bello prendersi cura dei propri figli. Ripeto: può. Lo sottolineo perché ne ho scritto in un post su Facebook che ha dato l’avvio a qualche polemica.

    Ci sarebbero pagine e pagine da scrivere, ma cerco di chiarire velocemente qualche punto del mio pensiero, soprattutto perché non vorrei avere offeso qualcuno. Invito chi dovesse rispondere a non prendere tutto sul personale, perché in materia gestione dei figli noi mamme siamo praticamente animali, nel senso che reagiamo spesso in modo istintivo e con il desiderio di difenderci dalle accuse che percepiamo e che il più delle volte ci vengono da dentro, perché, diciamolo, chi di noi mamme può dire di sentirsi a posto, di avere fatto il meglio, di non avere niente da rimproverarsi? Tutte stiamo sulla difensiva perché, indipendentemente dall’equilibrio che siamo riuscite a raggiungere, tutte noi sappiamo che o su un fronte o su un altro (vita spirituale, marito, figli, lavoro, casa, parenti, amici, cultura, cura del corpo, e via dicendo per ore) non stiamo facendo abbastanza. Allora parlo per me: sono in ritardo, inadeguata, insufficiente. Rispetto ai figli mi consola solo il pensiero che sono di Dio, lui me l’ha affidati, e io cerco di fare meno peggio che posso.

    Primo punto: io lavoro, quindi non giudico assolutamente chi lo fa. Io personalmente quando è nato il mio primo figlio volevo lasciare il lavoro (quanti pianti e discussioni con mio marito), ma non ho potuto, per motivi economici. Neanche tirando la cinghia fino a non respirare avremmo potuto vivere con il solo stipendio di mio marito, neanche con un figlio solo, figuriamoci ora con quattro.

    Non giudico neanche chi lavora pur potendosi permettere di non farlo. Credo peraltro che ci siano lavori in cui si dà un contributo di bene alla costruzione di una realtà migliore, e allora in questi casi è non solo legittimo ma anche doveroso cercare di conciliare, magari mancando un po’ da casa e calibrando l’impegno fuori, perché si sta facendo del bene e vale la pena investirci.

    Non sarò ipocrita, invece, dicendo che tutti i lavori sono uguali. Tutti i lavori onesti sono nobili, e anzi è più nobile fare le pulizie onestamente che la giornalista o l’avvocato disonestamente, per dire. Ma ci sono lavori per cui secondo me POTENDO SCEGLIERE non varrebbe la pena di lasciare i figli. Mi hanno dato della classista, eppure a me sembra di scrivere una cosa ovvia se dico che se devi scegliere tra pulire i bagni altrui o educare a tempo pieno i tuoi figli è meglio, ripeto, se puoi (dov’è l’evidenziatore?), stare con i tuoi figli. So che molte donne non possono scegliere, e questa secondo me è la PROFONDA INGIUSTIZIA. So che stanno con i loro figli anche mentre lavorano per poterli sfamare, e immagino che lo facciano stando lontane col cuore stretto.

    Penso anche che quel 36% della statistica di cui sopra non navighi nell’oro, e che pur di stare con i propri figli faccia tanti sacrifici. Penso che bisognerebbe prendere in considerazione l’ipotesi che alcune lo abbiano scelto con amore e con gioia, anche se con paura per l’incertezza economica.

    Mi pare che il tono dell’articolo sia figlio di quella mentalità che ci ha convinte che lavorare fosse comunque e sempre una conquista e un diritto, ma io non credo che sia così. E’ evidente che in alcuni casi sia una necessità. E penso che sarebbe bello se tutte le donne potessero scegliere. Scegliere in assoluto se lavorare. Scegliere quanto e come, cioè non adattarsi a un mondo del lavoro che è tutto maschile, nel senso che ha orari e tempi e regole pensati per chi non deve prendersi cura di altre persone. Scegliere di stare per un lungo tempo a casa, senza perdere il posto, per esempio. Tante mie amiche professioniste esercitano in studi, spesso del marito, o di parenti, che hanno permesso maternità dilatate, e massima elasticità per le esigenze dei bambini. Credo che questo non dovrebbe essere un privilegio, ma un diritto.

    Penso che non ci sia un modo solo di essere madre, conosco ottime madri lavoratrici a tempo pieno e ottime che non lavorano. Penso che non solo il lavoro sia l’occasione di esprimere la nostra passione per la realtà, e che si possa fare tanto bene anche non lavorando, portando una torta alla signora malata del terzo piano, accudendo persone care anziane, pulendo i parchi o qualsiasi altra cosa faccia bene, non necessariamente catalogabile come lavoro.

    Penso anche che educare un bambino sia più che dirigere il Cern di Ginevra, ma questa è una mia opinione, che voglio avere il diritto di ribadire. Figuriamoci se il motivo per lasciare tuo figlio è che so lavorare in un call center: magari quel 36% si è detto “mi godo mio figlio, piuttosto che dare tutti i soldi all’asilo o lasciarlo ai nonni e vederlo tre ore al giorno, per fare un lavoro che non rende il mondo un posto più sicuro, più buono, più bello, e dove sono sostituibile”. La speranza di ritrovare un lavoro di pari livello, comunque, c’è, mentre i posti ben retribuiti e molto garantiti non sono così tanti.

    Incuranti del fatto che solo il 2% ha dichiarato di averlo fatto a causa della mancanza dell’asilo nido, gli autori dell’articolo scrivono che “i servizi legati all’infanzia hanno un ruolo strategico” (strategico il 2%?), visto che “negli asili nido italiani c’è posto solo per 1 bambino su 4, il 24% di quelli fino a tre anni d’età contro il parametro del 33% fissato dalla UE”. Questa degli asili nido è davvero una fissa (che l’UE poi stabilisca che una donna su tre debba lasciare suo figlio a pochi mesi per me è una cosa che non sta né in cielo né in terra). Non si prende neanche in considerazione, mi pare, l’idea che stare con i propri figli non sia necessariamente una condanna, un peso, qualcosa da affidare ad altri, un problema da risolvere. Cioè, io – un io ipotetico, non sto parlando di me – dovrei lasciare mio figlio a un’altra donna perché così posso andare a fare un lavoro che magari neanche amo, che non costruisce un mondo migliore, che è sfruttato e poco garantito? Scelgo mio figlio tutta la vita.

    In sintesi: ogni donna dovrebbe essere libera di crescere i propri figli, se lo desidera, e tornare a casa per molte non è una sconfitta ma una vittoria. Pare un’ovvietà, anzi lo è, ma per i giornali mainstreaming no."

    COSTANZA MIRIANO

    https://costanzamiriano.com/2019/12/...igli-e-lavoro/

    Le conosci solo tu, quelle donne.
    E in ogni caso, se loro la pensano così agiscano di conseguenza, come è giusto che sia.
    Lascia alle altre, a quelle che si sentono realizzate nel lavoro e nella carriera, andare avanti a fare quello che amano.
    Ho un sacco di amiche madri che lavorano e si fanno in quattro, e per fortuna hanno accanto compagni che le sostengono e che condividono le loro fatiche in casa. Perché il problema è tutto li: certo che a volte la donna non ce la fa più. quando ha vicino un uomo che lascia tutto sulle sue spalle e non alza un dito per darle una mano.
    Quando in una coppia c'è condivisione e ci si smezzano le cose da fare, entrambi possono realizzarsi professionalmente, portare avanti le proprie passioni e pure crescere i figli. E per fortuna al giorno d'oggi ne conosco tante. E soprattutto nelle famiglie cattoliche, perché fortunatamente in quell'ambiente non la pensano tutti come te.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  10. #565
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
    Data Registrazione
    29/04/19
    Messaggi
    7,017
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma scusa, non è forse vero quello che ho scritto?

    "La maggiore sensibilità femminile ha però, come rovescio della medaglia, una maggiore instabilità, impressionabilità e fragilità psichica. La Donna tende a farsi coinvolgere dai sentimenti e dalle emozioni in modo più evidente. E’ più facile all’ansia, alla depressione, all’insonnia e alle meteoropatie, per cui non sempre i suoi comportamenti seguono una linea di perfetta razionalità."

    Puoi in tutta onestà affermare che sono solo fandonie?
    Dai risultati dell'ISTAT sui suicidi 8 su 10 sono uomini.
    Eccerto! Sono la manifestazione di una maggior stabilità psichica, ovvio altrimenti non si suiciderebbero più delle donne.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  11. #566
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma
    Messaggi
    5,572
    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Dai risultati dell'ISTAT sui suicidi 8 su 10 sono uomini.
    Eccerto! Sono la manifestazione di una maggior stabilità psichica, ovvio altrimenti non si suiciderebbero più delle donne.
    E' vero. Ma è anche vero che i TENTATIVI di suicidio riguardano più le donne che gli uomini. Della serie: se vuoi fare una cosa, falla sul serio! https://www.istitutobeck.com/beck-ne...ranza-maschile
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  12. #567
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
    Data Registrazione
    29/04/19
    Messaggi
    7,017
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio

    E penso che sarebbe bello se tutte le donne potessero scegliere. Scegliere in assoluto se lavorare. Scegliere quanto e come, cioè non adattarsi a un mondo del lavoro che è tutto maschile, nel senso che ha orari e tempi e regole pensati per chi non deve prendersi cura di altre persone. Scegliere di stare per un lungo tempo a casa, senza perdere il posto, per esempio. Tante mie amiche professioniste esercitano in studi, spesso del marito, o di parenti, che hanno permesso maternità dilatate, e massima elasticità per le esigenze dei bambini. Credo che questo non dovrebbe essere un privilegio, ma un diritto.

    In sintesi: ogni donna dovrebbe essere libera di crescere i propri figli, se lo desidera, e tornare a casa per molte non è una sconfitta ma una vittoria. Pare un’ovvietà, anzi lo è, ma per i giornali mainstreaming no."

    COSTANZA MIRIANO

    https://costanzamiriano.com/2019/12/...igli-e-lavoro/
    Sì sarebbe bello che una donna potesse scegliere ma di fatto spesso non può farlo, quanti anni di aspettativa dovrebbe prendersi per crescersi i figli?Sei? No? Fino a 14? Fino a quando può essere lasciato solo in casa?
    Intanto un datore di lavoro per qualche anno o per molti anni dovrebbe essere in grado di mantenere il posto di lavoro ad una dipendente? Forse negli statali.
    Perchè mica tutti lavorano per lo studio del marito o del parente, che poi nel frattempo il vuoto lavorativo andrà riempito da altri.
    Mi pare che allo stato attuale sia irrealizzabile.
    Di fatto non si tiene in considerazione che una volta lasciato il lavoro per una donna sarà più difficile rientrare nel mondo del lavoro, più passano gli anni.
    I figli crescono ed una donna che ha scelto di fare la mamma a tempo pieno poi si ritroverà un giorno senza pensione, senza reddito proprio e dovrà dipendere economicamente sempre da qualcuno.
    Mi dirai ma fra 20-30-50 anni le pensioni non esisteranno più certo, ma ci si augura che saranno sostituite da un'altra forma di reddito ma per chi non ha mai lavorato o solo per poco temo non avrà un bel niente e dovrà sempre dipendere dal reddito di un marito, se muore? Accontentarsi della pensione del defunto decurtata.
    Certo che il lavoro è un diritto, diritto ad avere un'indipendenza economica che altrimenti non avrebbe.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  13. #568
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    14,708
    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Dai risultati dell'ISTAT sui suicidi 8 su 10 sono uomini.
    Eccerto! Sono la manifestazione di una maggior stabilità psichica, ovvio altrimenti non si suiciderebbero più delle donne.
    Anche i serial killer sono quasi sempre uomini!
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  14. #569
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
    Data Registrazione
    29/04/19
    Messaggi
    7,017
    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    E' vero. Ma è anche vero che i TENTATIVI di suicidio riguardano più le donne che gli uomini. Della serie: se vuoi fare una cosa, falla sul serio! https://www.istitutobeck.com/beck-ne...ranza-maschile
    Chi vuol suicidarsi si suicida, ci riesce, a meno che per puro caso qualcuno è presente e lo salva, e che chi tenta il più delle volte è solo per attirare l'attenzione dei famigliari e in realtà non vuol veramente morire, ce l'ha detto il medico del p.s. dove era stata portata mia suocera.
    Il mio discorso era per far notare che sia uomini che donne possono soffrire di fragilità psichica, depressione e problemi psichiatrici.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  15. #570
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
    Data Registrazione
    29/04/19
    Messaggi
    7,017
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Anche i serial killer sono quasi sempre uomini!
    Già
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato