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Discussione: L’affetto allargato

  1. #676
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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    Si, ma quando usa il verbo "tessere" coglie proprio nel segno, parlando di affetti e sentimenti. Tessere un rapporto con una Persona è un'arte che richiede impegno, assiduità, pazienza, abnegazione, capacità di ascolto eccetera. Se alle prime difficoltà, scuciamo immediatamente la tela come faceva Penelope di notte....cosa mai potremo costruire di stabile e di solido? Passeremo continuamente da una donna a un'altra. Da un uomo a un altro. Perennemente e tristemente in cerca di quella felicità che su queste basi difficilmente può essere raggiunta.
    Appunto tessere significa pure quella roba lì
    Quando uno tesse e l’altro è in tutt’altro affaccendato, che non ci mette nemmeno il filo?
    E chi te lo dice che le persone si arrendano alle prime difficoltà?
    Perché così viene meglio a te metterci sopra la toppa del ganzo o della squinzia?
    Pecchi di superficialità, di arroganza, superbia
    Cattiveria
    Perché per chi ha vissuto nella coppia il dolore di vedersi crollare tutto, quello che dici tu sono parole senza senso
    Bastasse solo fare i ragionamenti a senso unico che fai tu
    -Healthy body, clear mind, peaceful spirit-

    -Where there’s will there’s a way-

    -Work hard have fun & be nice-



  2. #677
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    Tessere o non tessere? Si diceva ad una assemblea di lavoratori delle stoffe in protesta.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  3. #678
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Si, ma quando usa il verbo "tessere" coglie proprio nel segno, parlando di affetti e sentimenti. Tessere un rapporto con una Persona è un'arte che richiede impegno, assiduità, pazienza, abnegazione, capacità di ascolto eccetera. Se alle prime difficoltà, scuciamo immediatamente la tela come faceva Penelope di notte....cosa mai potremo costruire di stabile e di solido? Passeremo continuamente da una donna a un'altra. Da un uomo a un altro. Perennemente e tristemente in cerca di quella felicità che su queste basi difficilmente può essere raggiunta.
    Cono mi ripeto, di questo passo andremo avanti a ripeterci all'infinito...ops fino a quando il pc si scassa o un attacco informatico metta ko il forum o...saremo troppo vecchi e decrepiti per stare ancora qui

    La tua visione è troppo catastrofista, generalizzi di una società priva di valori e sentimenti consumati come scarpe ma è la tua visione e forse di quello psichiatra che hai citato che comunque ha preso pure lui una cantonata con la citazione del virus, quindi non è manco lui un padreterno e fa un discorso molto più ampio sulle paure non limitato solo ai sentimenti.
    Detto questo Cono, mi ripeto, non si può generalizzare, ogni relazione è a sè, appunto vale il tessere insieme, ma quando uno tesse e l'altro no non si va da nessuna parte a meno che uno accetta di soffrire e farsi andar bene per forza anche quello che non va salvo poi esplodere improvvisamente.
    Lascia perdere le citazioni ed estrapolazioni, tu vedi ovunque superficialità e coppie che si lasciano alle prime difficoltà, io invece nella mia misera e piccola esperienza limitata non vedo questo, ho visto coppie lasciarsi dopo anni e anni di matrimonio oppure dopo tentativi di ricucire, pause riflessive( che non sono altro che la fine differita)e conoscendo i diretti interessati direi che è stato giusto così, meglio per entrambi. Non si sono lasciati per banalità ma per motivi seri, non sono passati dal cambiar compagni o mariti, fidanzati come si cambiano le scarpe.
    Così come non tutti sono portati per avere legami e una famiglia, e mettere al mondo dei figli.
    Ti porterei un esempio psichiatrico che conosco,disturbo ossessivo del peso e dell'alimentazione,dall'anoressia probabilmente ora è passata alla bulimia,sposata vorrebbe avere un figlio, io penso a quel povero bambino che verrebbe al mondo, che modello di madre si ritroverebbe ad avere? Come crescerebbe?Al marito io farei un monumento, non è facile vivere con qualcuno che ha sempre sofferto e soffre ancora oggi di disturbi alimentari e ossessivi, però non lo biasimerei se un giorno non riuscisse più a farcela.
    Per non parlare poi che a certe famiglie i figli andrebbero proprio portati via.
    Poi ci sono anche le belle famiglie, perchè ci sono ancora ragazzi, giovani coppie sposate che hanno uno o due figli, i figli si fanno ancora Cono non temere per l'estinzione del pianeta , le coppie si amano ancora magari meno ipocritamente delle coppie sposate di un tempo.
    Guarda che si può trovare la felicità anche da single e senza per forza come credi tu passare continuamente da un uomo ad un altro.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  4. #679
    Opinionista L'avatar di Astrid
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    Io non credo che

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Si, ma quando usa il verbo "tessere" coglie proprio nel segno, parlando di affetti e sentimenti. Tessere un rapporto con una Persona è un'arte che richiede impegno, assiduità, pazienza, abnegazione, capacità di ascolto eccetera. Se alle prime difficoltà, scuciamo immediatamente la tela come faceva Penelope di notte....cosa mai potremo costruire di stabile e di solido? Passeremo continuamente da una donna a un'altra. Da un uomo a un altro. Perennemente e tristemente in cerca di quella felicità che su queste basi difficilmente può essere raggiunta.
    alle prime difficoltà chiunque smetta di tessere per stizza o su due piedi.
    Conosco anche gente che ha tessuto da sola/o per anni raccogliendo l'invito di figli ormai grandi, e stufi di vedere un rapporto senza senso, di divorziare da chi stava succhiando vita all'atro con la sollecitazione di rifarsene un'altra. Per vivere sereno, non felice - visto che la felicità è fatta di attimi, fortunatamente rari - a meno che uno non si droghi -.

    Che passano da una donna all'altra pur mantendo una facciata in perfetto ordine ne conosco molti, troppi.
    Qualcuno in perfetto accordo con il/la coniuge che finge di non vedere e si fa gli affari suoi allegramente. Chiamiamole tessiture alternative.
    Le non scelte sono scelte nettissime e figlie di tessiture ben lontane dalla reale trama. A volte l'illusione supera la realtà.

    Molti bigotti si barricano dietro queste facciate e passano per santi pubblicamente.
    Personalmente trovo immorale dipingere la facciata per mostrare l'immagine sociale perbenino.
    Certo servono equilibrio e consapevolezza quando si capisce che la stoffa è lisa e non si tratta solo di una questione di tessitura.
    Coraggio che molti non hanno, condannando se stessi e chi gli gira attorno (figli per primi) a vivere una vita grama, piena di ansie, delusione, sofferenza.
    Non è che se un matrimonio va male significa che si è libetini... chi si risposa crede nell'istituto del matrimonio. Chi non lo fa più, forse, non era nato per quello.

  5. #680
    ad ogni modo... io, d'indole... amo tutt...e

    Ogni tanto però necessito di compagnia maschile... qualcuno che possa comprendere... l'essere uomini... in quanto maschi!!
    Bambol utente of the decade

  6. #681
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Cono mi ripeto, di questo passo andremo avanti a ripeterci all'infinito...ops fino a quando il pc si scassa o un attacco informatico metta ko il forum o...saremo troppo vecchi e decrepiti per stare ancora qui

    La tua visione è troppo catastrofista, generalizzi di una società priva di valori e sentimenti consumati come scarpe ma è la tua visione e forse di quello psichiatra che hai citato che comunque ha preso pure lui una cantonata con la citazione del virus, quindi non è manco lui un padreterno e fa un discorso molto più ampio sulle paure non limitato solo ai sentimenti.
    Detto questo Cono, mi ripeto, non si può generalizzare, ogni relazione è a sè, appunto vale il tessere insieme, ma quando uno tesse e l'altro no non si va da nessuna parte a meno che uno accetta di soffrire e farsi andar bene per forza anche quello che non va salvo poi esplodere improvvisamente.
    Lascia perdere le citazioni ed estrapolazioni, tu vedi ovunque superficialità e coppie che si lasciano alle prime difficoltà, io invece nella mia misera e piccola esperienza limitata non vedo questo, ho visto coppie lasciarsi dopo anni e anni di matrimonio oppure dopo tentativi di ricucire, pause riflessive( che non sono altro che la fine differita)e conoscendo i diretti interessati direi che è stato giusto così, meglio per entrambi. Non si sono lasciati per banalità ma per motivi seri, non sono passati dal cambiar compagni o mariti, fidanzati come si cambiano le scarpe.
    Così come non tutti sono portati per avere legami e una famiglia, e mettere al mondo dei figli.
    Ti porterei un esempio psichiatrico che conosco,disturbo ossessivo del peso e dell'alimentazione,dall'anoressia probabilmente ora è passata alla bulimia,sposata vorrebbe avere un figlio, io penso a quel povero bambino che verrebbe al mondo, che modello di madre si ritroverebbe ad avere? Come crescerebbe?Al marito io farei un monumento, non è facile vivere con qualcuno che ha sempre sofferto e soffre ancora oggi di disturbi alimentari e ossessivi, però non lo biasimerei se un giorno non riuscisse più a farcela.
    Per non parlare poi che a certe famiglie i figli andrebbero proprio portati via.
    Poi ci sono anche le belle famiglie, perchè ci sono ancora ragazzi, giovani coppie sposate che hanno uno o due figli, i figli si fanno ancora Cono non temere per l'estinzione del pianeta , le coppie si amano ancora magari meno ipocritamente delle coppie sposate di un tempo.
    Guarda che si può trovare la felicità anche da single e senza per forza come credi tu passare continuamente da un uomo ad un altro.
    Secondo te, anche uno come Piero Angela (non credente come il professor Andreoli) è un vecchio decrepito?

    Leggi bene questa analisi Scientifica apparsa su LA STAMPA una decina di giorni fa.

    "Devo a Piero Angela la segnalazione di un articolo su “The Lancet” che ribalta l’idea del nostro futuro. Lo studio, pubblicato il 14 luglio, riguarda la popolazione mondiale dal 2017 al 2100 e lancia un allarme: la più grande crisi di tutti i tempi sarà demografica. Non la scarsità di risorse ma la mancanza di bambini è il grande rischio che corre l’umanità. Non solo: il collasso demografico trascina con sé il crollo dei consumi e quindi dell’economia. Senza le braccia, l’intelligenza e la creatività dei giovani, anche il progresso tecnologico potrebbe entrare in crisi.

    Premesso che “The Lancet” è la più autorevole rivista di medicina a livello internazionale, riassumiamo subito il ben documentato articolo di 22 pagine firmato da 23 autori di quattro continenti “Fertility, mortality, migration and population scenarios for 195 countries and territories from 2017 to 2100: a forecasting analysis for the Global Burden of Disease Study” (Fertilità mortalità, migrazioni e scenari demografici per 195 Paesi dal 2017 al 2100: analisi previsionale per lo Studio sull’incidenza globale delle malattie”.

    Implosione demografica
    Oggi sulla Terra siamo 7,7 miliardi. Secondo le stime di “The Lancet”, nel 2064 ci saranno 9,7 miliardi di persone e nel 2100 soltanto 8,8, con una forbice di incertezza che va da un minimo di 6,8 miliardi (meno di oggi!) a un massimo di 11,8. In altre parole, due miliardi in meno delle precedenti previsioni. Si prospetta dunque una implosione demografica, non un boom come comunemente si crede. Certo, la popolazione mondiale continua ad aumentare di 70 milioni l’anno, ma già nel 1987, quando l’aumento fu di 86 milioni, è iniziata una lenta frenata.

    Nel 2100 la classifica dei paesi più popolosi apparirà sconvolta. In testa ci sarà l’India con 1,1 miliardi, al secondo posto la Nigeria con 800 milioni. La Cina sarà soltanto terza con 732 milioni, gli Stati uniti quarti con 336, seguiti dal Pakistan con 248. Intorno al 2035 è previsto il sorpasso dell’India sulla Cina ma sarà una situazione transitoria perché a fine secolo la Nigeria supererà la Cina. Interessante il gioco dei sorpassi economici. La Cina diventerà la prima potenza economica nel 2035 ma gli Stati Uniti torneranno in testa nel 2098.

    E l’Italia? Oggi siamo 60 milioni e occupiamo il ventitreesimo posto. Nel 2100 la previsione oscilla fra 31 e 28 milioni, cifre che corrispondono al collasso economico del paese e preludono alla sua irrilevanza demografica ed economica.

    La piramide rovesciata
    Ancora più dei valori assoluti delle popolazioni, è importante la distribuzione della loro età. Se pensiamo per fasce di età, intuitivamente ci aspettiamo i numeri più grandi nei primi gradini, diciamo da zero a vent’anni, e poi una lenta diminuzione per effetto della mortalità. Tradotto in un grafico, dovremmo trovarci di fronte a una piramide con alla base, molto larga, i più giovani e in cima i più anziani. In effetti è sempre stato così fino a pochi decenni fa. Ma poi nei paesi ricchi, dove l’aspettativa di vita è fortemente cresciuta e la natalità diminuita (due conseguenze del progresso culturale e del benessere economico), la piramide ha incominciato a “mettere la pancia”, fino quasi a rovesciarsi e a reggersi sulla punta.

    Tanti anziani, pochi giovani


    Questo fenomeno sta ora allargandosi su scala mondiale. Nel 2100 la popolazione con più di 65 anni (soglia convenzionale della vecchiaia) sarà di 2,4 miliardi, mentre la popolazione con meno di 20 anni sarà di 1,7. Nell’insieme parliamo di 4,1 miliardi di persone, cioè quasi la metà del totale previsto. Ciò significa che ogni persona in età produttiva, oltre a sé stessa, dovrà mantenerne un’altra. I bambini sotto i 5 anni caleranno da 681 milioni nel 2017 a 401 milioni nel 2100.
    Indice di fertilità
    Il quadro diventa drammatico se guardiamo l’indice di fertilità. Ascoltando le relazioni sulla pandemia di Covid 19 abbiamo imparato che, per andare verso l’estinzione del contagio, occorre un indice “R con zero”, o indice di trasmissibilità, inferiore a 1. Se è uguale a 1 significa che ogni contagiato ne genera un altro, e il numero dei malati rimane stabile. Nel caso della natalità, l’indice di mantenimento di una popolazione è uguale a 2. A meno di 2 siamo sotto il cosiddetto livello di sostituzione, e quindi la popolazione diminuirà fino a estinguersi. Bene: secondo lo studio pubblicato da “The Lancet”, nel 2050 saranno 151 i Paesi sotto il livello di sostituzione, e nel 2100 saliranno a 183, cioè quasi la totalità (196). Estendendo la stima al 2200, l’indice di sostituzione mondiale scenderà a 1,75, profilando un collasso demografico planetario. Quanto all’Italia, già oggi ha un tasso di natalità pari a 1,3, il più basso del mondo.
    A livello mondiale le differenze economiche e di aspettativa di vita si attenueranno come già sta avvenendo ma nel 2100 rimarrà una divergenza di venti anni tra i paesi più longevi e quelli meno fortunati. Dei dieci paesi con minore speranza di vita, sette saranno nell’Africa Subsahariana.
    Lo scenario demografico presentato su “The Lancet” considera una età fertile femminile di 50 anni, tiene conto della tendenza al calo della mortalità e della natalità, dei disastri naturali e delle guerre, dei flussi migratori (che saranno mutevoli e rilevantissimi), del diffondersi dell’istruzione femminile (fattore determinante nel mondo arabo), dei contraccettivi, del reddito e altri ancora. Abbiamo davanti un secolo di sorpassi demografici incrociati tra vari paesi, come in una corsa ciclistica tra campioni con caratteristiche atletiche diverse.

    Siamo in una singolarità demografica
    Se poi allarghiamo lo sguardo storico estendendolo agli ultimi dodicimila anni, ci accorgeremo che stiamo attraversando una eccezionale anomalia demografica: con il linguaggio usato dai fisici a proposito dei buchi neri, potremmo dire che ci troviamo nel bel mezzo di una “singolarità”.

    Fino a diecimila anni fa, cioè al termine dell’ultima glaciazione, l’uomo è vissuto di caccia e raccolta di frutti spontanei e la popolazione mondiale non ha mai superato il milione di individui: non lo consentivano la scarsità di cibo e la breve aspettativa di vita. L’agricoltura segnò una svolta irreversibile. Homo sapiens smise di essere nomade e imparò ad accumulare riserve di cibo e ad allevare animali. Con i primi villaggi, la popolazione incominciò a crescere, nonostante periodiche crisi causate da guerre ed epidemie. Si stima che nel 6000 avanti Cristo il pianeta abbia raggiunto i 10 milioni di abitanti. All’inizio dell’impero romano eravamo 200 milioni, nel 1800, all’alba della prima rivoluzione industriale, sfioravamo il miliardo, nel 1900 superammo il miliardo e mezzo.

    L’igiene, la medicina, i farmaci e il benessere generato dallo sviluppo industriale hanno accelerato l’aumento delle nascite e l’allungamento della vita media. Pur con forti disuguaglianze tra paesi ricchi e paesi poveri, nell’ultimo secolo abbiamo assistito a due raddoppi della popolazione mondiale, fenomeno mai accaduto prima in un tempo così breve (poco più di una generazione). A partire dalla metà di questo secolo assisteremo a un film diverso. Dopo essersi impennata per tre secoli, la curva demografica imboccherà una parabola discendente e nessuno può sapere dove porterà.

    Dal Big Bang al Big Crunch
    A cinquant’anni dal famoso Rapporto del Club di Roma sui limiti dello sviluppo voluto da Aurelio Peccei, la prospettiva del big bang demografico si è capovolta in quella di un big crunch, trascinando con sé una differente prospettiva economica e sociale. La grande crisi del 1929 potrebbe sembrare un incidente trascurabile rispetto al mondo demograficamente squilibrato che ci aspetta. Persino l’effetto serra, l’inquinamento ambientale e la transizione energetica acquisiscono un aspetto diverso.

    L’avvertimento di Piero Angela
    Il fatto grave, mi faceva osservare Piero Angela parlandomi di queste cose a proposito di un lavoro che stiamo facendo insieme per il portale digitale della Rai, è che i giornali italiani hanno totalmente ignorato lo studio pubblicato su “The Lancet”. Questo silenzio, peraltro, non lo sorprende: dei 40 libri che ha pubblicato, uno solo non è diventato un bestseller. Scritto con Lorenzo Pinna nel 2008, era intitolato “Perché dobbiamo fare più figli” e pochissimi lo hanno recensito.

    Tv e giornali sono troppo immersi nella quotidianità provinciale della nostra classe politica per occuparsi del futuro globale. Senza una robusta immigrazione, integrata da una altrettanto robusta formazione scolastica e professionale, addio pensioni e sanità gratuita. Quando i Salvini e le Meloni, ma anche i Conte e i Di Maio, si accorgeranno di quanto miope è la loro visione del mondo? Purtroppo prima vengono i selfie e la corsa al favore popolare. Eppure qualsiasi progetto di rilancio italiano ed europeo dovrebbe partire dai dati di “The Lancet” che non sono sfuggiti a Piero Angela. Se tutti fossero come lui, non ci sarebbe da preoccuparsi di un mondo popolato di novantenni. E neanche degli attuali quarantenni."

    https://www.lastampa.it/scienza/2020...ndo-1.39179167

    Possiamo contestare qualcosa, di questi numeri? Possiamo limitarci a dire che fare Figli o non farli è la stessa cosa? Anzi, di più, che non farli è indice di maturazione, emancipazione e progresso?
    Tocchiamo con mano, nel nostro volontariato, l'infelicità delle Persone, LadyHawke. Che sempre trova origine dall'individualismo, dall'egocentrismo, dagli Altri e dal mondo che devono girare intorno al nostro ombelico....
    L'Uomo non è fatto per vivere solo. E' fatto per entrare in Relazione, per tessere trame di Relazione profonda con l'Altro. Lo dice anche la nostra anatomia...il nostro Corpo....come siamo fatti....
    Generare Vita: Ecco cosa rende felice l'Uomo. Non certo l'essere single.

    Ciao, a martedì.
    amate i vostri nemici

  7. #682
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    Citazione Originariamente Scritto da Astrid Visualizza Messaggio
    alle prime difficoltà chiunque smetta di tessere per stizza o su due piedi.
    Conosco anche gente che ha tessuto da sola/o per anni raccogliendo l'invito di figli ormai grandi, e stufi di vedere un rapporto senza senso, di divorziare da chi stava succhiando vita all'atro con la sollecitazione di rifarsene un'altra. Per vivere sereno, non felice - visto che la felicità è fatta di attimi, fortunatamente rari - a meno che uno non si droghi -.

    Che passano da una donna all'altra pur mantendo una facciata in perfetto ordine ne conosco molti, troppi.
    Qualcuno in perfetto accordo con il/la coniuge che finge di non vedere e si fa gli affari suoi allegramente. Chiamiamole tessiture alternative.
    Le non scelte sono scelte nettissime e figlie di tessiture ben lontane dalla reale trama. A volte l'illusione supera la realtà.

    Molti bigotti si barricano dietro queste facciate e passano per santi pubblicamente.
    Personalmente trovo immorale dipingere la facciata per mostrare l'immagine sociale perbenino.
    Certo servono equilibrio e consapevolezza quando si capisce che la stoffa è lisa e non si tratta solo di una questione di tessitura.
    Coraggio che molti non hanno, condannando se stessi e chi gli gira attorno (figli per primi) a vivere una vita grama, piena di ansie, delusione, sofferenza.
    Non è che se un matrimonio va male significa che si è libetini... chi si risposa crede nell'istituto del matrimonio. Chi non lo fa più, forse, non era nato per quello.
    Io conosco quello, io conosco quell'altro, io so questo, io so quest'altro.....Ognuno Astrid può portare gli esempi che vuole rimanendo della sua opinione. Il dramma grosso che ci sovrasta e che permea la nostra Società, non è la questione divorzio si/divorzio no, ma la qualità dei nostri rapporti sentimentali. Anzi (meglio) la qualità delle basi sulle quali li intessiamo.

    "Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio. Questo non va!"

    http://www.vatican.va/content/france...fidanzati.html
    amate i vostri nemici

  8. #683
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    Crisi demografica nel 2100? Che bello, avremo un po' più di spazio a disposizione. Peccato che noi non potremo goderne. Ma poi che cavolo c'entrano Salvini e Meloni anche qui? Da bravi fascisti loro vorrebbero che gli italiani i figli fossero messi in grado di farli nascere... In Asia e in Africa lo fanno ancora, nonostante la fame...
    Ultima modifica di Turbociclo; 28-08-2020 alle 07:13
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  9. #684
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    Io conosco quello, io conosco quell'altro, io so questo, io so quest'altro.....Ognuno Astrid può portare gli esempi che vuole rimanendo della sua opinione. Il dramma grosso che ci sovrasta e che permea la nostra Società, non è la questione divorzio si/divorzio no, ma la qualità dei nostri rapporti sentimentali. Anzi (meglio) la qualità delle basi sulle quali li intessiamo.

    "Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio. Questo non va!"

    http://www.vatican.va/content/france...fidanzati.html
    La qualità dei rapporti sentimentali per certi versi a me sembra migliorata nel corso del tempo.
    Siamo passati dalle pratiche del secolo scorso in cui i mariti andavano allegramente nelle case chiuse ("perchè l'uomo certe cose le può fare e anzi ne aumentano la virilità e il credito sociale") o che avevano spudoratamente un'amante in chiaro, nota anche al coniuge al libertinaggio odierno, silente e nascosto - per proteggere la facciata -.
    L'unica cosa che nascondevano all'epoca erano i figli illegittimi, schiere di figli illegittimi, e le schiere di brave ragazze mai più sposatesi perchè avevano perso l'onore.
    Quindi il rischio era ante nozze, non post.
    Le nozze dunque erano una gabbia dorata che metteva al riapro da ogni genere di porcheria, tanto il matrimonio indissolubile lo consentiva.
    çPoi è arrivato il divorzio... oddio... salvateci dal divorzio! Dove andremo mai a finire? Che scandalo!!

    Ora mi domando: ma chi era più onesto? Chi non ne faceva mistero o chi ha una seconda vita all'insaputo di tutti e di tutto, tanto sposato era e doveva rimanere (e su questo fronte credo che molte donne abbiano subito quella conditio per tutta la vita)?
    Oppure chi, con maturità personale, ammette il fallimento del sodalizio e la fine del sentimento - per ragioni serie ovviamente e dopo numerosi tentativi non riusciti di recupero e salvataggio -?

    La realtà è che, libertini cronico compulsivi a parte (che forse non dovrebbero sposarsi per convenzione poichè una vita monogama non fa per loro), capita anche che le persone si stufino di perdonare all'infinito i Peter Pan che hanno al fianco, che nessuno è fatto per il martirio emotivo e sentimentale, che le persone spesso si sposano con condizionamenti socio-culturali che non aiutano a capire chi si ha di fronte o quali sentimenti reali si provino o senza un progetto veramente serio alla base.
    Ed è anche vero che molti stanno assieme o fino a che i figli non sono maggiorenni - perchè c'è chi strumentalizza i figli e chi per proteggerli si sacrifica - o per ragioni economiche - altra piaga sociale, ahinoi -.
    Anni fa un sacerdonte che frequentava la mia famiglia da decenni mi disse che se c'era il 5% dei matrimoni che aveva celebrato lui era già un record, per essere buoni.
    E parlava di matrimoni ancora in esecuzione, anche apparentemente funzionavano e di cui nessuno dubitava i retroscena, sia interiori che e materiali.

    A molti mancano la coerenza e la consapevolezza. Sia in caso di scelte che di non scelte.
    Per quel che ho notato io sono molto più onesti e consapevoli coloro che divorziano e si risposano di molti che navigano in unioni di lungo corso senza avere quasi più nulla da dirsi o che mal si sopportano.
    Cosa vogliamo dare ai nostri figli: l'idea che il matrimonio è il braccio della morte, talvolta con uno dei due che stanno nella cella che fa il bullo o che predomina per qualche cavillo emotivo o sociale, o che l'amore è onestà, reciprocità, partecipazione, condivisione e soprattutto libertà di amare - non obbligo, dovere, fatica, umiliazione, sudditanza -?
    Perchè una famiglia basata su valori di facciata + e di Valori interiori - è destinata a creare nuove generazioni confuse, frustrate e arrabbiate.
    Non è con la finzione che si insegnano l'amore ei buoni sentimenti e, come tutti sanno, i bambini imparano per emulazione.
    Quindi, ben vengano gli onesti, consapevoli e coerenti.
    Amen

  10. #685
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    Per quel che ho notato io sono molto più onesti e consapevoli coloro che divorziano e si risposano

    Errare humanum est, perseverare diabolicum... questo anche Cono dovrebbe ricordarselo...
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  11. #686
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Per quel che ho notato io sono molto più onesti e consapevoli coloro che divorziano e si risposano

    Errare humanum est, perseverare diabolicum... questo anche Cono dovrebbe ricordarselo...
    E soprattutto: "Errare humanum est ignoscere divinum".
    Cono è divino, per caso?
    Nel caso mi incenerisco il capo e mi autoaccuso di lesa divinità. XD ;-)

  12. #687
    Cono è semplicemente anacronistico, come tutta la chiesa. Non è possibile non evolversi da 2000 anni a questa parte, cercando di inscatolare la società nella forma imposta dalla dottrina cattolica.

    Scendesse Dio un'altra volta, una specie di versione 1.1, dopo 2000 anni sarebbe anche il minimo... specie nell'era digitale...
    Bambol utente of the decade

  13. #688
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    Ma soprattutto non è possibile vedere copia-incollati di continuo articoli ed altra roba, già postati e ripostati, soprattutto se pure messi due pagine più indietro. Questo è il dramma grosso che ci sovrasta!
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  14. #689
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Secondo te, anche uno come Piero Angela (non credente come il professor Andreoli) è un vecchio decrepito?
    Sì! Ha 91 anni, non si può dire che è un ragazzino.

    Leggi bene questa analisi Scientifica apparsa su LA STAMPA una decina di giorni fa.
    Mi sembrava di aver già letto e risposto

    Tanti anziani, pochi giovani
    Il Covid ha tentato di riequilibrare


    L’igiene, la medicina, i farmaci e il benessere generato dallo sviluppo industriale hanno accelerato l’aumento delle nascite e l’allungamento della vita media. Pur con forti disuguaglianze tra paesi ricchi e paesi poveri, nell’ultimo secolo abbiamo assistito a due raddoppi della popolazione mondiale, fenomeno mai accaduto prima in un tempo così breve (poco più di una generazione). A partire dalla metà di questo secolo assisteremo a un film diverso. Dopo essersi impennata per tre secoli, la curva demografica imboccherà una parabola discendente e nessuno può sapere dove porterà.
    Ecco vedi? Il disequilibrio deriva anche dalla vita media che si è allungata, si vive di più.
    Nessuno può prevedere dove porterà e per stare in tema religioso a te tanto caro ti rispondo: "sarà quel che Dio vorrà", secondo la tradizione tramandata non sarebbe la prima volta che stermina la popolazione mondiale, risparmiando solo pochi, quindi....
    Pure i dinosauri si sono estinti, potrebbe benissimo succedere anche a noi, pazienza.


    L'Uomo non è fatto per vivere solo. E' fatto per entrare in Relazione, per tessere trame di Relazione profonda con l'Altro. Lo dice anche la nostra anatomia...il nostro Corpo....come siamo fatti....
    Generare Vita: Ecco cosa rende felice l'Uomo. Non certo l'essere single.

    Ciao, a martedì.
    Ma chi ti dice che anche chi vive come single non si relaziona? La maggior parte di noi in un modo o nell'altro ci relazioniamo, non viviamo chiusi o in totale solitudine sulla sommità di una montagna come un eremita.
    Chissà le monache di clausura o i monaci forse ma proprio forse.
    A proposito ....loro sono forzatamente esentati dal far figli ma cosa dice l'anatomia? Ah sì è contronatura! Scusa eh, ma certe provocazioni me le tiri fuori
    Vedi Cono per te generare la vita, far figli rende felici, non per tutti.
    A me ad esempio in questo momento mi rende felice poter ricominciare il corso di yoga, cosa vuoi mi accontento di poco e di cose semplici.
    Perchè Cono la felicità la si trova prima di tutto dentro se stessi e pure nelle piccole cose.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  15. #690
    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    la felicità la si trova prima di tutto dentro se stessi e pure nelle piccole cose.
    la felicità
    2 domande:
    1) che cosa é? Chiarisco: cosa definisci, tu, per "felicità"?
    2) esiste? Chiarisco (si fa per dire....humour di bassa lega...non salviniana, naturalmente ): é un "universale" o una convenzione/mito letterario?
    Ultima modifica di restodelcarlino; 28-08-2020 alle 15:10

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