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Risultati da 76 a 90 di 139

Discussione: Quarto: Onora il padre e la madre

  1. #76
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Lui dice una cosa ("Non preoccupatevi di cosa mangerete...di cosa indosserete" eccetera)
    Noi testimoniamo che è vera:
    Tutto quì.
    Che me ne verrebbe di dire una bugìa?
    Qualche volta invece di scrivere "Lui dice" potresti dire "Lui dicono che abbia detto". E' anche più giusto dal punto di vista della correttezza grammaticale, oltre che della logica.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  2. #77
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    Mi spieghi cosa c'entra adesso il virus con i problemi di due post fa, di una famiglia, che riguardano il lavoro, la casa, le spese?
    Ancora non lo capisci?
    Siamo tutti legati! Nessuno si salva da solo. Soldi, casa, lavoro, assicurazioni.....il Coronavirus non ha guardato in faccia nessuno. E' necessario, è prioritario ritornare ad uno sguardo collettivo, sulla Società. L'individualismo sfrenato la sta conducendo alla rovina. Se te sbatti un anziano in casa di riposo, ti sembra di risolvere un problema tuo personale, ma ne crei uno più grosso alla Società. Idem se abortisci, se affitti un utero, se compri lo sperma, se stacchi una spina, se adeschi Bambini sulla rete eccetera. L'hai letto l'articolo? O si torna all'Etica o ci distruggeremo con le nostre mani, Laura.
    amate i vostri nemici

  3. #78
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    Vabbè, ora non sai che dire sulla famiglia, che non può campare d'aria, e torni alla carica con le pippe sul virus, le case di cura, gli uteri in affitto. Poeri noi!
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  4. #79
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    E' tutto legato! E' T U T T O L E G A T O!!!!!

    "Pensate prima al Regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato"

    Nessuno chiede una Società confessionale. Solo (e la richiesta viene ormai da ogni parte e da ogni posizione culturale) è importante rimettere Dio come soggetto. Considerare ANCHE LUI nelle scelte, nelle possibili opzioni di Vita...

    "Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di ‘imballare’ e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente ‘salvatrici’, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità. Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri ‘ego’ sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: “Svegliati Signore!”. 'Perché avete paura? Non avete ancora fede?'. Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te. In questa Quaresima risuona il tuo appello urgente: “Convertitevi”, «ritornate a me con tutto il cuore» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. È la forza operante dello Spirito riversata e plasmata in coraggiose e generose dedizioni. In questo mondo provato dalla pandemia, la strada da seguire è quella della corresponsabilità perché "nessuno si salva da solo". Non siamo autosufficienti, da soli affondiamo: abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle. Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le vinca. Come i discepoli sperimenteremo che, con Lui a bordo, non si fa naufragio. Perché questa è la forza di Dio: volgere al bene tutto quello che ci capita, anche le cose brutte. Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non muore mai. Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare."

    https://www.vaticannews.va/it/papa/n...ndulgenza.html

    Dimmi un altro leader mondiale, Laurina. Fammi un altro nome capace di dire Parole come queste.
    amate i vostri nemici

  5. #80
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    Sei già tutelato nelle scelte anche in base all'orientamento religioso. Non c'è nessun bisogno di rimettere al centro esseri invisibili di dubbia esistenza e non ti lasciar abbindolare dagli articoletti ruffiani e patetici del filosofo o sociologo chiamato alla ribalta.

    Cosa c'entrino il mutuo e le bollettte da pagare, l'anziano in casa di cura con l'utero in affitto o il donatore di sperma non lo so. E' facile fare retorica, strombazzare che è tutto legato. Ma mancano le argomentazioni serie Cono. Dacci un taglio che fai prima e più bella figura.
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  6. #81
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    Ahhhh ho capito. Dunque le argomentazioni serie sono le tue (Dio è l'essere invisibile e dunque non conta) mentre quelle del Papa, di un Bauman, di un Mann, di un Galimberti, di un Recalcati eccetera sono solo articoletti ruffiani. Bene. Direi che con questo mi hai allietato la notte in portineria.
    amate i vostri nemici

  7. #82
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    Cono saltare di palo in frasca, fare retorica non è argomentare seriamente e nemmeno portare nulla di costruttivo se non le solite chiacchiere apocalittiche, che le dica tu, il papa o il filosofo, soprattutto ora con tutte le menate sul virus.

    In cosa è collegato il mutuo da pagare della famiglia X con il donatore di sperma?
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  8. #83
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    Con la mancanza di Fede. Col negare che Dio esista. Che Dio provveda.
    Se non crediamo in questo, è chiaro che una rata di mutuo ci appaia come un incubo. Che un figlio si vuole a tutti i costi. Anche affittando l'utero o lo sperma di estranei.
    amate i vostri nemici

  9. #84
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    Ora ti giochi la carta della fede pur di dire qualcosa. Cono dai, ti manca qualunque appiglio serio e logico.
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  10. #85
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    Mai stato più serio: La faccenda gira tutta su questa dicotomia, Laura. Se Dio esiste, è anche Padre. E il Padre provvede ai Suoi Figli.
    Se Dio non esiste, posso compiere tranquillamente le cose più nefaste. Lo dice a chiare lettere il Profeta Isaia...

    Guai a quanti vogliono sottrarsi alla vista del Signore
    per dissimulare i loro piani,
    a coloro che agiscono nelle tenebre, dicendo:
    «Chi ci vede? Chi ci conosce?».

    ISAIA 29
    amate i vostri nemici

  11. #86
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    Se Dio non esiste, posso compiere tranquillamente le cose più nefaste

    http://www.libertaepersona.org/wordp...permesso-2285/
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  12. #87
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Mai stato più serio: La faccenda gira tutta su questa dicotomia, Laura. Se Dio esiste, è anche Padre. E il Padre provvede ai Suoi Figli.
    Se Dio non esiste, posso compiere tranquillamente le cose più nefaste. Lo dice a chiare lettere il Profeta Isaia...

    Guai a quanti vogliono sottrarsi alla vista del Signore
    per dissimulare i loro piani,
    a coloro che agiscono nelle tenebre, dicendo:
    «Chi ci vede? Chi ci conosce?».

    ISAIA 29
    Cono dai, ti mancano gli argomenti, inutile ripetere le tiritere di circostanza, i versetti.

    Non ti dimenticare le nefandezze compiute in nome della religione e da chi crede. La racconti troppo facile, cadi nel solito schematismo e pregiudizio che chi non crede non abbia valori, etica. Vediamo di finirla. Grazie.
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  13. #88
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    Se Dio non esiste, posso compiere tranquillamente le cose più nefaste
    che poi, è esattamente il contrario, e Lacan spiega perfettamente la necessità di una morale, religiosa o meno;

    se Dio - un limite morale - non esiste, io non posso fare nulla, e non già le cose più nefaste; questo sarebbe il pensiero del suddito, che concepisce solo l'autorità come fonte di morale;

    il punto è che senza limiti non si può desiderare nulla; subentra l'angoscia perché potenzialmente tutto è desiderabile, perciò nulla finisce davvero per essere specificato come oggetto di desiderio, come un bambino che abbia a disposizione un numero infinito di giocattoli tra i quali scegliere;

    nel mondo paolino-agostiniano-luterano, Dio non interviene più con gli eventi, non si può invocare; ha già iscritto una Legge e chi la segue ne è parte, non suddito che obbedisce;
    la persona è credente non perché dice di esserlo, ma perché, nell'affermare una legge che si atteggia ad imperativo categorico, non di convenienza eventuale propria, in quel modo afferma un valore assoluto, anche senza alcuna remunerazione che non sia la virtù stessa.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #89
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    che poi, è esattamente il contrario, e Lacan spiega perfettamente la necessità di una morale, religiosa o meno;

    se Dio - un limite morale - non esiste, io non posso fare nulla, e non già le cose più nefaste; questo sarebbe il pensiero del suddito, che concepisce solo l'autorità come fonte di morale;

    il punto è che senza limiti non si può desiderare nulla; subentra l'angoscia perché potenzialmente tutto è desiderabile, perciò nulla finisce davvero per essere specificato come oggetto di desiderio, come un bambino che abbia a disposizione un numero infinito di giocattoli tra i quali scegliere;

    nel mondo paolino-agostiniano-luterano, Dio non interviene più con gli eventi, non si può invocare; ha già iscritto una Legge e chi la segue ne è parte, non suddito che obbedisce;
    la persona è credente non perché dice di esserlo, ma perché, nell'affermare una legge che si atteggia ad imperativo categorico, non di convenienza eventuale propria, in quel modo afferma un valore assoluto, anche senza alcuna remunerazione che non sia la virtù stessa.
    A parte Lacan la frase, o meglio, il concetto ( "Se Dio non esiste allora tutto è permesso") è di Ivan Karamazov, ne "I fratelli Karamazov" di Dostoevskij. Ma lui intende la distruzione dell'idea di Dio come una specie di epifania dell'uomo, libero finalmente dalla costruzione di un ente superiore a lui, in vista dell'instaurazione di un mondo nuovo basato su un amore puramente umano:
    "Una volta che l’umanità intera abbia rinnegato Dio (e io credo che tale epoca, a somiglianza delle epoche geologiche, verrà un giorno), tutta la vecchia concezione cadrà da sé, senza bisogno di antropofagia, e soprattutto cadrà la vecchia morale, e tutto si rinnoverà. Gli uomini si uniranno per prendere alla vita tutto ciò che essa può dare, ma unicamente per la gioia e la felicità di questo mondo. L’uomo si esalterà in un orgoglio divino, titanico, e apparirà l’uomo-dio. Trionfando senza posa e senza limiti della natura, mercé la sua volontà e la sua scienza, l’uomo per ciò solo proverà ad ogni istante un godimento cosí alto da tenere per lui il posto di tutte le vecchie speranze di gioie celesti. Ognuno saprà di essere per intero mortale, senza resurrezione possibile, e accoglierà la morte con tranquilla fierezza, come un dio. Per fierezza comprenderà di non dover mormorare perché la vita è solo un attimo, e amerà il fratello suo senza ricompensa. L’amore non riempirà che un attimo di vita, ma la stessa consapevolezza di questa sua fugacità ne rinforzerà altrettanto l’ardore quanto prima esso si disperdeva nelle speranze di un amore d’oltre tomba e infinito".
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  15. #90
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    A parte Lacan la frase, o meglio, il concetto ( "Se Dio non esiste allora tutto è permesso") è di Ivan Karamazov, ne "I fratelli Karamazov" di Dostoevskij.
    eh, lo so: Lacan parte proprio da quella citazione;

    Ma lui intende la distruzione dell'idea di Dio come una specie di epifania dell'uomo, libero finalmente dalla costruzione di un ente superiore a lui, in vista dell'instaurazione di un mondo nuovo basato su un amore puramente umano:
    [I]"Una volta che l’umanità intera abbia rinnegato Dio (e io credo che tale epoca, a somiglianza delle epoche geologiche, verrà un giorno), tutta la vecchia concezione cadrà da sé, senza bisogno di antropofagia, e soprattutto cadrà la vecchia morale, e tutto si rinnoverà. Gli uomini si uniranno per prendere alla vita tutto ciò che essa può dare, ma unicamente per la gioia e la felicità di questo mondo. L’uomo si esalterà in un orgoglio divino, titanico, e apparirà l’uomo-dio. Trionfando senza posa e senza limiti della natura, mercé la sua volontà e la sua scienza, l’uomo per ciò solo proverà ad ogni istante un godimento cosí alto da tenere per lui il posto di tutte le vecchie speranze di gioie celesti. Ognuno saprà di essere per intero mortale, senza resurrezione possibile, e accoglierà la morte con tranquilla fierezza, come un dio.
    appunto: questo è il fantasma che il credente-suddito fa incarnare nell'abbattimento e sostituzione di Dio, ecc...

    non è un discorso semplicissimo, ma tu dovresti avere le coordinate per orientartici;

    il credente-suddito è sostanzialmente un pagano, di estrazione rurale; pagano perché istintivamente si rivolge ad un dio remuneratore, amministrato da preti/stregoni autocrati; obbedisci, verrai ricompensato; disobbedisci, sarai punito… quindi obbedirai per opportunismo;
    per te "Dio" è potere, spesso satrapico, capriccioso e crudele;

    quindi, l'immaginario del senza-dio è quello del suddito che pensa di esercitare quel potere, libero da qualsiasi morale;

    quello che è avvenuto nella realtà, è che il credente-cittadino, delle società libere, di norma un protestante, al contrario è sopraffatto, non dal desiderio di satrapismo o capriccio, ma dal senso di responsabilità;

    Lacan spiega che questa non è solo una circostanza "morale", ma una necessità del desiderio stesso; la libertà desiderante ha bisogno di vincoli, altrimenti non può avere oggetti del desiderio, specificarli, poiché infinita;

    infatti, l'uomo "riformato" - include tutti, atei, agnostici, ebrei o altro, spesso anche cattolici che vivono in ambienti riformati, la cultura nordeuropea e nordamericana in generale - il cui dio non interviene, non remunera, non ha preti, va in analisi;

    negli ambienti culturali cattolici, mediterranei, o comunque rurali, come quello dello scrittore, ma pure islamici, tipicamente il credente immagina che l'ateo sia immorale o amorale, perché manca di autorità, e probabilmente lo sarà anche il riformato, disobbediente per suo comodo;
    e questa è la mentalità di chi rispetta la legge solo se ha una guardia addosso col fucile puntato, perché quella legge è eteronoma, gli è estranea, imposta.
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