In questo forum si continua a insistere che la partita tra credenti e atei sia sempre sulla patta, sullo 0 – 0, ma è la verità?
Testimone è colui che vede qualcosa e lo riporta come testimonianza. Opinione è ciò che si crede riguardo qualcosa. Quindi: gli inviati di Dio hanno portato testimonianza di ciò che hanno visto, a volte con i propri occhi, a volte con gli occhi di altri, quando non sono stati testimoni diretti. Quest'ultimo può essere il caso di un Vangelo scritto raccogliendo testimonianze di terzi, che furono testimoni diretti.
Opinione è credere che ciò che qualcuno ha testimoniato sia vero o sia falso. Quindi il credente e l'ateo sono opinionisti: possono testimoniare solo ciò che credono o non credono essi stessi, ma non se la testimonianza sia vera o falsa.

Facciamo un esempio sportivo. Notoriamente sui campi di tennis in terra rossa rimane il segno della pallina, quando ha toccato la superficie. Se essa cade vicino alla riga di fondo, può sembrare dentro il campo, aver toccato la riga di fondo o fuori campo. Dove sia caduta effettivamente rimane un'opinione, finché l'arbitro controlla il segno lasciato dalla pallina e testimonia se sia dentro il campo, fuori o abbia toccato la riga. Il testimone è l'arbitro, gli altri hanno visto da lontano, ma la loro è solo un'opinione. Oggigiorno esiste anche “l'occhio di falco”, che ricostruisce il tragitto della pallina anche sulle superfici sintetiche, dove non rimane traccia. Questo vale anche per la pallavolo.

L'obiezione che il racconto biblico della creazione non possa essere preso alla lettera, perché esistono prove della presenza di forme di vita antecedenti quella descrizione, non inficia la testimonianza. La creazione adamitica ci fu, anche se descritta in modo simbolico. Lo stesso discorso vale per le altre descrizioni della creazione presenti in altri testi. Tutto ciò è verificabile a occhio nudo, osservando la realtà materiale attuale: ci sono i minerali, ci sono i vegetali, ci sono gli animali e ci sono gli uomini. Le testimonianze parlano di un piano divino; l'opinione degli atei è che le testimonianze siano false e vera l'opera del caso, che non può avere alcun fine specifico.