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Discussione: Trascendente o Immanente?

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  1. #1
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Trascendente o Immanente?

    La diatriba tra la concezione di un "dio trascendente" e quella di un "dio immanente" è nata, inizialmente, tutta e solo in ambito filosofico.

    La filosofia cos'è? E' quell'esercizio del pensiero umano che "definisce la realtà per come immagino che sia e per come mi piacerebbe che fosse".
    La filosofia è stata la regina incontrastata del pensiero umano fin dagli albori e fino al Rinascimento.
    Tanto che possiamo definire la "religione" e la "teologia" come una branca particolare della filosofia. E cioè quella branca che definisce la realtà immaginando che nella realtà sia presente un dio (o degli dèi).

    Col Rinascimento succede un fatto rivoluzionario: nasce la Scienza.
    Perchè la nascita della Scienza è un fatto rivoluzionario? Perchè scopo della Scienza è "definire la realtà per ciò che essa oggettivamente è e per come essa oggettivamente funziona".
    La Scienza, quindi, ha tolto molto spazio all'agibilità della filosofia. E non solo. La Scienza è anche la disciplina che serve per validare o meno un "pensiero filosofico": la filosofia non può più "definire la realtà per come immagino che sia e per come mi piacerebbe che fosse", ma deve fare i conti con la Scienza.

    Facciamo un esempio: per molto tempo c'è stato un pensiero filosofico che poneva la Terra al centro dell'Universo e, quindi, l'homo al centro del creato: l'antropocentrismo. La Scienza ha spazzato via questo pensiero filosofico perchè ha dimostrato che il creato è fatto da molti mondi, da molte galassie, da molti soli e da molti pianeti. I pianeti ruotano attorno al loro sole. E l'homo è un "animale" che è apparso sulla Terra, come tutti gli altri animali, a seguito di un processo evolutivo. L'homo, dunque, non è il "centro" dell'Universo, ma è, al pari di tutto il resto, uno dei tanti "figli" (o "prodotti") dell'Universo stesso.

    La Scienza ha dunque soppiantato in toto la filosofia? No. Tuttavia la filosofia NON PUO' PIU' fare a meno della Scienza (se non vuole rendersi ridicola). La filosofia non può più agire come se la Scienza non esistesse. E può agire SOLO a partire dalle verità oggettive dimostrate dalla Scienza.
    La Scienza (lo sappiamo bene) non ha tutte le risposte su come è fatto l'Universo e su come funziona. Arriva solo fino a un certo punto (un "punto" che continua a spostarsi man mano che arrivano le nuove scoperte scientifiche). Ed è da questo punto che parte la filosofia. La filosofia, quindi, arriva DOPO la Scienza ed ha lo scopo di coprire il gap di conoscenza lasciato dalla Scienza.

    Come dicevo all'inizio, la diatriba tra la concezione di un "dio trascendente" e quella di un "dio immanente" è nata, inizialmente, tutta e solo in ambito filosofico, perchè ancora non c'erano sufficienti scoperte scientifiche e la Scienza era solo agli albori.
    Oggi la situazione è completamente cambiata.
    La Fisica Quantistica ha dimostrato la "natura mentale" dell'Universo. La Scienza ha dimostrato che il substrato di base dell'Universo è costituito da una "sostanza immateriale" a-spaziale e a-temporale dove tutto è UNO e dove NON esiste separazione.
    Da questo "substrato immateriale", dove tutto E' allo stato potenziale, "emerge" la "materia" (così come noi la percepiamo), emergono le leggi fisiche, emergono lo spazio ed il tempo, emergono la "coscienza umana" e il "pensiero umano".

    Il concetto di "emergere" è fondamentale e va chiarito. Noi, per convenzione e per esigenze esplicative, raffiguriamo la realtà in "livelli", ma questi "livelli di realtà" non sono separati tra loro e non sono composti da "cose" diverse e separate tra loro. Quando noi diciamo che alla base dell'Universo c'è un "substrato immateriale" dal quale emergono protoni-neutroni-elettroni...e poi queste particelle si uniscono nell'atomo...e poi gli atomi si uniscono in molecole...e poi le molecole si uniscono in cellule per formare il cervello umano, stiamo parlando di diversi "livelli di realtà". I vari "livelli", però, non sono separati tra loro e non sono composti da "cose" diverse e separate tra loro: tutti questi "livelli di realtà" e tutte le "cose" che troviamo ad ogni "livello" (particelle, atomi, molecole, cellule, cervello) sono la STESSA COSA (cioè il substrato immateriale) che nei vari "livelli di realtà" si manifesta in forme differenti.
    In altre parole, i vari "livelli di realtà" in cui noi, per convenzione e per esigenze esplicative, dividiamo la realtà sono la STESSA COSA INSCINDIBILE (e cioè il substrato immateriale) che - allo stesso tempo cioè SIMULTANEAMENTE - assume forme diverse nei vari "livelli di realtà".
    Questo è un FATTO (non un pensiero filosofico nè una semplice "teoria"). E' una verità oggettiva DIMOSTRATA dalla Scienza.
    E quindi, qualunque pensiero filosofico (e anche qualunque "teoria scientifica") NON PUO' ignorare questo fatto e DEVE partire da questo fatto.


    Per questo motivo, il pensiero filosofico di un "dio immanente" è quello più realistico, proprio perchè tiene conto delle verità OGGETTIVE dimostrate dalla Scienza.
    E per lo stesso motivo, il pensiero filosofico di un "dio trascendente" (il dio-persona al di fuori della realtà e separato dalla "realtà materiale" da cui è nata l'idea filosofica del dio-testamentario e del dio-biblico e da cui è nato il "creazionismo") nei prossimi decenni e secoli è destinato ad essere superato.
    Ultima modifica di xmanx; 03-07-2020 alle 12:55
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

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