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Discussione: Un approfondimento su Giuda Iscariota. II parte.

  1. #1
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    Un approfondimento su Giuda Iscariota. II parte.

    Da "Gesù di Nazareth":

    Giuda riteneva che se Gesù doveva essere crocifisso, quell’evento sarebbe successo; il suo tradimento non avrebbe cambiato il corso degli eventi. Se invece Gesù non doveva morire, allora quel tradimento lo avrebbe obbligato a liberare se stesso. In ogni caso Giuda avrebbe guadagnato qualcosa con il suo gesto. Riteneva quindi di non sbagliare, tradendo il Maestro. {GN 550.2}
    Giuda, in realtà, non credeva che Gesù si sarebbe lasciato arrestare. Voleva che il Maestro imparasse una lezione e lo trattasse poi con maggiore rispetto. Non sapeva che in questo modo avrebbe contribuito a far morire Gesù. Tante volte, con i suoi insegnamenti illustrati nelle parabole, Gesù aveva messo in difficoltà scribi e farisei, e li aveva costretti a pronunciare dei giudizi, che si erano ritorti contro di loro. Diverse volte, quando la verità era stata presentata con chiarezza, si erano arrabbiati e gli avevano lanciato delle pietre per ucciderlo, ma Gesù era sempre riuscito a sfuggire. Giuda pensava che anche questa volta Gesù non avrebbe permesso che lo catturassero. {GN 550.3}
    Voleva fare in modo che se Gesù era realmente il Messia, il popolo, per il quale aveva fatto così tanto, si schierasse dalla sua parte e lo proclamasse re. Questo fatto avrebbe indotto molti, sino a quel momento incerti, a decidersi, ed egli avrebbe avuto il merito di aver posto il Maestro sul trono di Davide. Quell’atto gli avrebbe assicurato il posto d’onore, accanto a Gesù, nel nuovo regno. {GN 550.4}
    Quel falso discepolo svolse la sua parte: tradì Gesù. Quando nel giardino disse ai capi della folla: “Quello che bacerò, è lui; prendetelo” (Matteo 26:48), era pienamente convinto che Gesù sarebbe sfuggito alla cattura. Se poi lo avessero rimproverato della sua fuga, Giuda avrebbe sempre potuto rispondere di avere detto loro di prenderlo. {GN 550.5}
    Ma alle sue parole Gesù fu preso e legato. Sbalordito, vide il Salvatore che si lasciava condurre via. Ansioso, lo seguì dal giardino sino al tribunale, dove fu condotto davanti ai capi del popolo. Si aspettava da un momento all’altro che sbalordisse i suoi nemici, manifestandosi come il Figlio di Dio e sventando tutti i loro complotti. Ma via via che passavano le ore, vedendo che Gesù sottostava a tutte le loro violenze, fu preso dal terribile presentimento di aver consegnato il suo Maestro per una morte sicura. {GN 550.6}
    Mentre il processo stava per concludersi, Giuda non poté più sopportare la tortura della sua coscienza accusatrice. All’improvviso, una voce rauca echeggiò nella sala e riempì di terrore tutti i cuori: “Egli è innocente, risparmialo, Caiafa!” {GN 551.1}
    Si vide l’alta figura di Giuda muoversi tra la folla impaurita. Il suo volto era pallido e stravolto, grandi gocce di sudore gli imperlavano la fronte. Si spinse fino al seggio del giudice e gettò davanti al sommo sacerdote le monete d’argento, prezzo del tradimento del Signore. Afferrò con forza la ricca veste di Caiafa e lo supplicò di liberare Gesù, dicendo che non aveva fatto nulla che fosse degno di morte. Caiafa, sebbene confuso ed esitante, lo respinse adirato. Così si manifestò apertamente la perfidia dei sacerdoti. Era evidente che avevano indotto il discepolo a tradire il suo Maestro. {GN 551.2}
    Giuda gridò ancora: “Ho peccato, tradendo il sangue innocente”. Ma il sacerdote, dopo essersi ripreso, gli rispose con disprezzo: “Che c’importa? Pensaci tu”. Matteo 27:4. I sacerdoti erano stati ben contenti di servirsi di Giuda, ma ne avevano disprezzato la viltà. E quando tornò da loro per confessare il suo errore, lo respinsero. {GN 551.3}
    Giuda si gettò ai piedi di Gesù, lo riconobbe come Figlio di Dio e lo supplicò di liberarsi. Il Salvatore non rivolse nessuna parola di rimprovero a colui che lo aveva tradito. Sapeva che Giuda non era veramente pentito. La sua confessione era dettata dalla paura per la prospettiva del giudizio e non per il dolore di aver tradito l’innocente Figlio di Dio e aver rinnegato il Santo d’Israele. Tuttavia Gesù non pronunciò nessuna parola di condanna. Guardò Giuda con compassione e disse che era venuto al mondo per vivere quell’esperienza. {GN 551.4}
    Fra i presenti ci fu un mormorio di sorpresa. Tutti si stupirono per la pazienza di Gesù nei confronti di colui che lo aveva tradito. Ancora una volta si diffuse la convinzione di trovarsi di fronte a qualcuno che era più che un uomo; si chiedevano come mai, se era il Figlio di Dio, non si liberasse e non trionfasse sui suoi accusatori. {GN 551.5}
    Giuda, vedendo che le sue suppliche erano inutili, si precipitò fuori della sala gridando: - È troppo tardi! È troppo tardi! - Sentì che non avrebbe potuto resistere alla vista di Gesù crocifisso e, in preda alla disperazione, andò a impiccarsi. {GN 551.6}
    Più tardi, in quella stessa giornata, sulla strada che conduceva dal palazzo di Pilato al Calvario, le grida e le beffe di quella folla che accompagnava Gesù alla crocifissione si interruppero. In un luogo appartato, ai piedi di un albero secco, c’era il corpo di Giuda. Era uno spettacolo ripugnante. Il peso del suo corpo aveva spezzato la corda con la quale si era impiccato. Precipitando, il corpo si era orribilmente lacerato e dei cani lo stavano divorando. I suoi resti vennero subito sepolti; gli schernitori si placarono e il pallore di molti volti rivelò i loro pensieri. Sembrava che il giudizio iniziasse già a colpire coloro che erano responsabili della morte di Gesù. {GN 551.7}

    Mi pare ci sia la conferma che Giuda fu decisivo per la cattura di Gesù in quell'occasione, ma non per la morte di Gesù. Non fu Giuda a volere Gesù crocifisso, bensì i capi religiosi dell'epoca, seguiti dal popolo. Giuda cercava solo beni terreni. Fallito il suo piano, cercò di salvare di Gesù, ma non ci riuscì.
    Lo stesso Gesù riconobbe che era venuto al mondo per vivere quell'esperienza e, quindi, non se la prese più di tanto col traditore estremamente deludente.
    Come già dissi, se i capintesta ebrei non fossero riusciti a consegnare Gesù ai romani in quell'occasione, ci avrebbero riprovato in altre occasioni fino a raggiungere il loro obiettivo. Avevano deciso che Gesù doveva morire.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  2. #2
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    Non ci tenere in ansia, quando ci scrivi la terza parte?

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Non ci tenere in ansia, quando ci scrivi la terza parte?
    Ovviamente non c'è nessuna terza parte. Esiste, però, un vangelo di Giuda. Puoi considerare quello la terza parte.
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  4. #4
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