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Discussione: Dopo Covid: Il prezzo pagato dai più deboli

  1. #1
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Dopo Covid: Il prezzo pagato dai più deboli

    Istat. Minimo storico delle nascite dall'unità d'Italia, -4.5%

    Massimo Recalcati
    Repubblica Luglio 2020

    "Il rapporto dell’Istat descrive un Paese che rischia di perdere il suo futuro: la precarietà sociale frena fatalmente il desiderio di avvenire. Uno dei dati più sintomatici è il previsto brusco calo della natalità. Mettere al mondo un figlio è infatti un gesto che implica una quota di fiducia necessaria nei confronti dell’avvenire. Ma a questa fiducia, sotto i colpi dell’epidemia e delle sue conseguenze sociali ed economiche, è subentrata la paura. Dare la vita a un figlio è un gesto che ribadisce che gli esseri umani, come diceva Hannah Arendt, non sono fatti per morire, ma per nascere.

    Se la vita perdesse il suo legame profondo con l’evento della nascita non sarebbe più vita umana. L’intrusione traumatica del Covid ha frantumato le nostre comunità e ha inevitabilmente traumatizzato la nostra fiducia nel futuro. L’angoscia persecutoria del contagio ha lasciato progressivamente il posto a un' angoscia depressiva: il futuro rischia di diventare un oggetto malinconicamente perduto.

    In fondo ce lo chiediamo tutti: ritroveremo davvero il mondo come lo amavamo prima?

    Nel buio che ci circonda e che rischia di diventare sempre più fitto, la comunità che ha dato maggiore prova di resistenza è stata quella della famiglia. Dopo quella sanitaria la prima risposta alla morte e alla violenza è stata quella offerta, con grande generosità, dalle famiglie italiane. Una comunità tanto trascurata quanto fondamentale ha resistito nel suo compito educativo tenendo silenziosamente e quotidianamente insieme i pezzi di un Paese sgomento."

    http://www.aclibergamo.it/2020/07/05...li-repubblica/

    Massimo Recalcati è uno psicoanalista italiano. È tra i più noti psicoanalisti lacaniani in Italia.
    amate i vostri nemici

  2. #2
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Perfino Repubblica si è accorta dell'impatto catastrofico sulla nostra economia del covid. E parla di "brusco calo della natalità". Le conseguenze del virus si vedranno anche in questo campo. Ma è un fenomeno che è iniziato quasi mezzo secolo fa in Italia. Fenomeno del quale una parte di responsabilità ce l'ha una politica distante dalle esigenze della famiglia, da quelle di dare un futuro ai giovani, con la fine ingloriosa dell'edilizia popolare. Tanto per dire. E poi certo, è cambiato il mondo, siamo cambiati noi, una volta bastava assai poco per vivere, in un'Italia stracciona ma forse, chissà, più serena di adesso. Un'Italia però dove il posto di lavoro era protetto e non precario, per quanto malpagato.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  3. #3
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Perfino Repubblica si è accorta dell'impatto catastrofico sulla nostra economia del covid. E parla di "brusco calo della natalità".
    io noto l'impatto catastrofico di lungo periodo sulle capacità razionali delle persone, giornalisti di Repubblica inclusi;

    sappiamo del covid da febbraio 4 mesi e mezzo fa; ora, a me risulta ancora che per fare un figlio servano 9 mesi, e non è detto che chi sia restata incinta negli ultimi due o tre mesi sia censita; se il dato è sulle nascite, il covid ancora non c'entra una cippa;

    Le conseguenze del virus si vedranno anche in questo campo. Ma è un fenomeno che è iniziato quasi mezzo secolo fa in Italia. Fenomeno del quale una parte di responsabilità ce l'ha una politica distante dalle esigenze della famiglia, da quelle di dare un futuro ai giovani, con la fine ingloriosa dell'edilizia popolare. Tanto per dire. E poi certo, è cambiato il mondo, siamo cambiati noi, una volta bastava assai poco per vivere, in un'Italia stracciona ma forse, chissà, più serena di adesso. Un'Italia però dove il posto di lavoro era protetto e non precario, per quanto malpagato.
    sai com'è...

    quell'Italia stracciona ma serena, era tale proprio perché serenamente faceva un sacco di buffi sulle spalle dei nascituri pur di non affrontare i conflitti, e permettersi di accontentare tutti; così' era effettivamente "serena", col culo degli altri, che non potevano protestare;

    al contadino davi il sussidio e la pensione; sacrosanto; i servizi gratis ai meno abbienti, la cassa integrazione, sacrosanto pure questo; e tutto il resto;
    se però, per accontentare pure altri tolleri l'evasione e gli sprechi, la malagestione e lo scempio della ricchezza nazionale, con gli abusi e l'anarchia - in una misura unica in Europa - poi ti mancano i soldi e costringi i giovani a pagare e/o emigrare;

    un cittadino istruito e dotato della diligenza ordinaria, quella del buon padre di famiglia, capisce prontamente che non è l'ufficiale giudiziario che pignora il responsabile delle spese eccessive fatte con la carta di credito senza la necessaria copertura;

    è paradossale la nostalgia per l'Italietta del passato che - oltre al privilegio globale di essere blindata tra i ricchi in un equilibrio iniquo, in cui 4/5 della popolazione era alla soglia, o sotto la soglia, della morte per fame - era proprio quella che ha generato le storture che paghiamo oggi:

    come stavo bene 10 anni fa, che non avevo il cancro al polmone, pur fumando due pacchetti di Gauloises senza filtro al giorno !
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #4
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Guarda se mi tocca dare ragione a Repubblica, ma l'impatto del covid in senso economico di certo si noterà anche nella decrescita ulteriore delle nascite, mi sembra inevitabile. Per il resto, non si tratta di nostalgia dell'italietta, ogni periodo storico ha i suoi lati positivi e quelli negativi, a meno che non ci sia in atto una guerra o una pestilenza, allora certo prevalgono di gran lunga i lati negativi. Ah, e poi tu pensa che, seppure da straccioni, facevamo "i buffi". Se fossimo stati benestanti quanti ne avremmo fatti? Perché straccioni lo eravamo senza dubbi possibili, quel periodo l'ho vissuto anch'io da straccione. E quando ci siamo potuti permettere un frigorifero è stata una festa. Non ho capito cosa stavamo facendo col culo degli altri. Avremmo dovuto proprio crepare di fame? Così saresti stato contento anche tu, non avremmo più pesato sul bilancio pubblico...
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    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
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  5. #5
    Opinionista L'avatar di Vega
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    o noto l'impatto catastrofico di lungo periodo sulle capacità razionali delle persone, giornalisti di Repubblica inclusi;

    sappiamo del covid da febbraio 4 mesi e mezzo fa; ora, a me risulta ancora che per fare un figlio servano 9 mesi, e non è detto che chi sia restata incinta negli ultimi due o tre mesi sia censita; se il dato è sulle nascite, il covid ancora non c'entra una cippa;
    Quando ho letto l'articolo ho proprio pensato che ci risiamo con le pippe e le strumentalizzazioni sul virus (e vai di Recalcati).
    Se si tratta di prevedere una sfiducia ed una denatalità per via del virus ok, ci potranno stare, lo vedremo nel 2021, ma ovviamente il calo di quest'anno, se non ci sono mistificazioni dei dati, con il virus appunto non c'entra.

    Cono rilassati un pò, avrai forse il 2021 per gridare all'apocalisse!
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  6. #6
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Pare che anche prima del covid non ci fosse una grande natalità nel nostro paese, figuriamoci adesso nell'incertezza che stiamo vivendo, mi pare del tutto normale che ci si pensi sopra prima di mettere al mondo un figlio.
    Tra la bassa natalità sentivo ieri in tv c'è anche il fattore età, si fanno figli sempre più avanti negli anni e non in età giovanile come una volta, per cui il desiderio negli italiani sembra esserci ma poi si scontra con la realtà dell'età e infertilità.
    Si rimanda per il motivo che si studia più a lungo, si entra quindi più tardi nel mondo del lavoro e che prima di metter su famiglia si cerca di avere una certa stabilità economica, e presumo anche affettiva.
    Non si tratta di egoismo per me ma di genitorialità responsabile, se ci fossero più aiuti economici alle famiglie, possibilità di nidi, asili, strutture dove lasciare i figli quando i genitori lavorano forse il desiderio di maternità potrebbe realizzarsi.
    Prendiamo ad esempio le madri che con il lockdown hanno dovuto lavorar da casa e badare anche ai figli, ai compiti, alle lezioni ecc...per qualcuna è stato positivo ma non per tutte, è stato un superlavoro, ci sono lavori poi che non si possono svolgere da casa e chi ha dovuto per forza rientrare con le scuole chiuse un disastro, molti si sino comunque appoggiati ai nonni, ma chi i nonni non li ha?
    Una collega di mia figlia con il figlio in prima elementare non ne può più di smartworking forzato.
    Insomma donne, madri che devono far salti mortali per riuscire a far quadrare tutto.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Guarda se mi tocca dare ragione a Repubblica, ma l'impatto del covid in senso economico di certo si noterà anche nella decrescita ulteriore delle nascite, mi sembra inevitabile.
    si noterà è un verbo al futuro, un'ipotesi...
    peraltro un'ipotesi un po' a caxxo, visto che i figli li fanno - oltre ai benestanti - proprio i disperati, da sempre: tossici, disoccupati cronici, baraccati... forse è il oro modo di aggrapparsi alla via, o forse semplicemente un'assicurazione che in qualche modo non verranno abbandonati;

    Per il resto, non si tratta di nostalgia dell'italietta, ogni periodo storico ha i suoi lati positivi e quelli negativi, a meno che non ci sia in atto una guerra o una pestilenza, allora certo prevalgono di gran lunga i lati negativi. Ah, e poi tu pensa che, seppure da straccioni, facevamo "i buffi". Se fossimo stati benestanti quanti ne avremmo fatti? Perché straccioni lo eravamo senza dubbi possibili, quel periodo l'ho vissuto anch'io da straccione. E quando ci siamo potuti permettere un frigorifero è stata una festa. Non ho capito cosa stavamo facendo col culo degli altri. Avremmo dovuto proprio crepare di fame? Così saresti stato contento anche tu
    ma, mi leggi, oppure vuoi fare polemica gratuita a tutti i costi ???
    mi tocca citarmi:
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    al contadino davi il sussidio e la pensione; sacrosanto; i servizi gratis ai meno abbienti, la cassa integrazione, sacrosanto pure questo; e tutto il resto;
    se però, per accontentare pure altri tolleri l'evasione e gli sprechi, la malagestione e lo scempio della ricchezza nazionale, con gli abusi e l'anarchia...
    dove leggi che avreste dovuto fare la fame ?
    hai fatto perfettamente in tempo ad essere adulto e presente a te stesso nell'era pre-Visentini (1982) quando andavi da Angelo il norcino - chissà perché, si chiamavano tutti Angelo; cambiato tre case a Roma, tre angeli a vendere il prosciutto e la mortazza, più uno di fronte alle scuole medie - quello non batteva scontrini e, mentre tu festeggiavi il frigorifero, lui festeggiava la villetta a S. Severa, dove c'era il secondo frigorifero, il secondo televisore, ecc...

    per non parlare del commerciante di abbigliamento più vicino al centro, che la villetta ce l'aveva a Sabaudia o Porto S. Stefano, oltre a quella a Monte Livata, ecc...

    io sto parlando di quelli e dei loro figli, che si sono arricchiti col culo dei tuoi omologhi di oggi, e che magari ti hanno regalato delle bricioline;

    che sarebbe il motivo per cui - malgrado quello che qui molti fraintendono - io detesto la sinistra italiana: tante belle parole massimaliste, ma coda tra le gambe quando c'è da fare la lotta di classe vera, che non è straparlare di rivoluzioni e comunismo e farsi mettere in un angolino per 50 anni, ma darsi una moderazione, come in Germania, per incidere davvero sulla qualità delle scelte di sviluppo sostenibili, moderne;

    non lo vedi che gli italiani non sono un popolo, non esprimono nessun progetto comune, nessuna linea politica condivisa, da sempre ? abbiamo la borghesia più ignorante e pusillanime d'Europa, irresponsabile, che prende quando può e si dilegua quando c'è da assumersi responsabilità, come sempre hanno fatto i ceti dirigenti: Cadorna che dava la colpa ai soldati dopo Caporetto, il re che è scappato dopo l'8 settembre lasciando l'esercito fedele senza istruzioni e senza fargli sapere a cosa si dovevano preparare, dopo essersi lavato le mani davanti al duce, nel caso Matteotti, ecc...

    lo stesso duce che scappava in Svizzera a cose fatte e quattro gatti 18enni a combattere - dalle due parti, giusti o sbagliati che fossero; non ne faccio una questione di politica, ma sempre quattro gatti erano;

    quello che è indifendibile è proprio il modello italico di "genio", che periodicamente ci espone a queste cose, ma di cui andiamo troppo spesso orgogliosi, per cullarci in grandi parole d'ordine - Vinceremo ! spaccheremo il culo ai passeri, le reni alla Grecia ! - come ancora oggi, a cercare nemici immaginari invece di vedere quello che abbiamo davanti al nostro naso, per cui è chiaro che quello che non funziona qui è solo colpa degli stessi italiani; non ti sto a fare l'elenco, perché lo sai già da te, e da 50 anni...
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #8
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    Tu parli di "contadini e meno abbienti" e ti scordi che il 90% della popolazione stava messa maluccio coi criteri che useremmo oggi, per cui torno a dire che non so cosa stavamo facendo "col culo degli altri". Se poi parli di una minima percentuale di speculatori a vario titolo, allora siamo d'accordo. Ma quelli purtroppo ci sono sempre stati.
    Se poi mi parli dei difetti degli italiani (anche se non mi piace generalizzare) è un discorso lungo, ma un altro discorso. E la sinistra fu la prima a "volersi dare una moderazione", ricordo ancora il richiamo di Lama ai sacrifici da fare. Oggi poi non ne parliamo. Non mi sembra che da quelle parti si faccia tanto una politica a favore dello sviluppo economico. Sui difetti poi c'è la retorica strausata (ma con elementi di verità) per cui prima eravamo tutti fascisti poi, caduto il fascismo, tutti sono corsi a dare un aiuto ai vincitori cambiando casacca. "Guelfo non son, né ghibellin m'appello / chi mi dà da mangiar tengo da quello"...
    Ultima modifica di Turbociclo; 14-07-2020 alle 10:49
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  9. #9
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    Tu parli di "contadini e meno abbienti" e ti scordi che il 90% della popolazione stava messa maluccio coi criteri che useremmo oggi, per cui torno a dire che non so cosa stavamo facendo "col culo degli altri". Se poi parli di una minima percentuale di speculatori a vario titolo, allora siamo d'accordo. Ma quelli purtroppo ci sono sempre stati.
    non era tanto minima - la ricchezza privata in Italia c'è sempre stata; e, soprattutto, non si trattava di "speculatori", ma di normale borghesia imprenditoriale, alta, media e piccola, o piccolissima;
    il mio non è un giudizio moralista, ma funzionale:

    il patto scellerato che la società italiana ha prodotto tra i '50 e i '60 è stato al ribasso, e a buffo:

    gli imprenditori, la borghesia italiana, generalmente - fatte alcune eccezioni - ha una mentalità subalterna, irresponsabile, rachitica; siccome hanno avuto paura del "popolo", della modernità, dei ceti bassi istruiti - che invece da un secolo e mezzo sono l'asse portante della potenza tedesca - hanno patteggiato coi sindacati un continuo compromesso al ribasso:

    noi vi diamo qualche briciola: facciamo assumere dallo stato e dai privati i vostri figli poco qualificati, purché restino al posto loro; in cambio, voi accettate che lo stato finanzi le imprese a prescindere dalla loro qualità e competenza;
    così le banche - pubbliche fino al 93, coi dirigenti nominati dai partiti - facevano credito ad incompetenti fallimentari; invece di lasciar fare al mercato si svalutava la lira; invece di stimolare attività efficienti si copriva l'inefficienza tollerando l'evasione, fiscale e contributiva;

    ma questo ha un costo, che paghiamo noi, oggi; quando fai auto brutte, perché non vuoi affrontare il rischio d'impresa, prima o poi il mercato ti punisce; quando vuoi sfruttare il filone "moda italiana" per fare cassa in fretta e sputtanare il marchio, poi il mercato ti punisce, e gli operai stanno a casa;

    in Germania non hanno premiato il sindacalismo esasperato, le pensioni baby e altre facezie; ma hanno imposto la co-gestione: se il sig. VW avesse deciso di produrre l'Alfasud o la Ritmo invece della Golf, per fare poca spesa, tanta resa, il sindcalista tedesco lo avrebbe preso pe' na recchia e gli avrebbe imposto di cambiare rotta, perché il lavoro suo è quello di produrre per il futuro e tutelare il lavoro, oltre al suo profitto;

    ora, se un sistema nazionale protegge tutte le sue filiere dal mercato per decenni, sostituendosi al mercato stesso, sta solo pagando profitti che non ci sarebbero ad imprenditori incompetenti, e lo fa coi soldi dei contribuenti, direttamente o indirettamente; se svaluto la liretta, forse il mobiliere esporta di più, ma tu paghi di più tutto, a partire dalla benzina; non so se mi spiego... idem se quello non paga le tasse; perché qualcuno il tuo stipendio, quello del medico e del ferroviere, lo dovrà pagare, no ?

    ma questa è una droga, un doping; sostituisce l'allenamento, la capacità di migliorare; poi, un giorno arriva un cinese che fa la stessa cosa a metà del costo e sei fregato; e con te tutti gli operai; intanto, i tedeschi continuano a vendere, perché non si sono drogati;

    ancora oggi siamo nello stesso caos su tutto, sinistra inclusa: Alitalia: pure l'ultimo stronzo capisce che è una cosa fallimentare e quelli stanno ancora lì a fare piani bolscevichi di finanziamento a perdere; il MES ? è ovvio che conviene, ma si fa ideologia a cazzo anche lì; la concessione a Società autostrade ? lo capisce chiunque - in questo momento lo sta dicendo persino un leghista su la 7 - che è un suicidio togliere la concessione senza fondamento giuridico, e per ben quattro motivi:
    a) ti serve un gestore, subito;

    b) ti toccherebbe un decennio di processi fino all'Alta corte europea, alla fine del quale perderesti e agli italiani toccherebbe pagare una penale salatissima;

    c) avresti migliaia di dipendenti per strada, gli azionisti - risparmiatori qualsiasi, non speculatori - che perdono i loro soldi; e, soprattutto:

    d) mandi al mondo degli investitori il messaggio per cui quattro gatti sulla piattaforma Rousseau decidono delle concessioni, in barba alle regole; e chi viene più ad investire in un paese così ???

    ora, tutto ciò dovrebbe essere ovvio; ma in questo paese di mentecatti tifosi pure sull'ovvio ci si divide;

    è per questo che preferisco l'UE; siamo bellissimi, creativi e tanto geniali, ma quando c'è da programmare, pianificare, organizzare, è meglio stare nella stessa barca con chi lo sa fare meglio, perché l'Italietta, quando ha creduto di poter fare da sola, si è sempre illusa per i proventi di qualche furbata avventuristica, puntualmente pagata cara poco dopo.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    non era tanto minima - la ricchezza privata in Italia c'è sempre stata; e, soprattutto, non si trattava di "speculatori", ma di normale borghesia imprenditoriale, alta, media e piccola, o piccolissima;
    il mio non è un giudizio moralista, ma funzionale:
    allora. mi pare di capire che, se le imprese "di stato" non garantivano a quella che tu chiami "borghesia", il necessario per vivere, allora in qualche modo bisognava arrangiarsi. cioè se non ho come sopperire alla fame, quella alimentare, allora metto su un negozietto che mi dà la possibilità di andare avanti. insomma se, come era fino almeno all' '89, l'oligarchia statale ha di più perché ovviamente ha maggiore "senso" di responsabilità, il quale ovviamente va "premiato", allora dagli oggi e dagli domani con le lotte "di categoria" e diventi, anche a livello "legale", cioè in virtù di una norma, commerciante, concessionario di automobili ecc. non mi pare un male, salvo essere tacciati da "voi altri" di "ruberie", "illegalità", "reati a danno dello stato" ecc. insomma la vita è "dura" per tutti, ma c'è anche un limite a tutto.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    il patto scellerato che la società italiana ha prodotto tra i '50 e i '60 è stato al ribasso, e a buffo:

    gli imprenditori, la borghesia italiana, generalmente - fatte alcune eccezioni - ha una mentalità subalterna, irresponsabile, rachitica; siccome hanno avuto paura del "popolo", della modernità, dei ceti bassi istruiti - che invece da un secolo e mezzo sono l'asse portante della potenza tedesca - hanno patteggiato coi sindacati un continuo compromesso al ribasso:
    questa me la "segno". allora, quella che tu chiami imprenditoria, era in quegli anni "sostanzialmente" illegale. questo perché il "cibo" veniva erogato dallo stato con le sue aziende. se tu volevi impiantare una "attività" autonoma, non lo potevi fare a rigor di legge. perciò ti serviva il benestare, che è come dire una "legge" da parte dello stato e favorevole ai tuoi interessi. la seguente dinamica credo possa spiegare: necessità di denaro/pressione politica/legge ad hoc/compenso al politico redattore della legge, cioè a tutta la "baracca". e non era male: l'italia "industrialmente potente" nasce così: dallo svecchiamento del sistema economico "corporativo", cioè statalizzato per "categorie", e per "attività".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    noi vi diamo qualche briciola: facciamo assumere dallo stato e dai privati i vostri figli poco qualificati, purché restino al posto loro; in cambio, voi accettate che lo stato finanzi le imprese a prescindere dalla loro qualità e competenza;
    così le banche - pubbliche fino al 93, coi dirigenti nominati dai partiti - facevano credito ad incompetenti fallimentari; invece di lasciar fare al mercato si svalutava la lira; invece di stimolare attività efficienti si copriva l'inefficienza tollerando l'evasione, fiscale e contributiva;
    le banche non facevano "credito" agli imprenditori ma "chiedevano" che gli imprenditori "depositassero" i propri capitali con i quali finanziavano gli imprenditori "legati" ai partiti, cioè allo "stato". insomma le banche, sebbene "nazionali", nascono quando vi è la necessità di "muovere" l'economia, in qualche modo. e ovviamente fare "contenti" gli amici veniva "dopo".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ma questo ha un costo, che paghiamo noi, oggi; quando fai auto brutte, perché non vuoi affrontare il rischio d'impresa, prima o poi il mercato ti punisce; quando vuoi sfruttare il filone "moda italiana" per fare cassa in fretta e sputtanare il marchio, poi il mercato ti punisce, e gli operai stanno a casa;
    a me pare che le auto servono per "viaggiare" e che all'epoca, parlo della maggioranza, non si badasse troppo a pininfarina, che si è seduto a tavola "dopo", insieme ai sarti e a zio "giacomino". (grazie per l'assist).

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    in Germania non hanno premiato il sindacalismo esasperato, le pensioni baby e altre facezie; ma hanno imposto la co-gestione: se il sig. VW avesse deciso di produrre l'Alfasud o la Ritmo invece della Golf, per fare poca spesa, tanta resa, il sindcalista tedesco lo avrebbe preso pe' na recchia e gli avrebbe imposto di cambiare rotta, perché il lavoro suo è quello di produrre per il futuro e tutelare il lavoro, oltre al suo profitto;
    se non c'è lavoro non è che puoi "favorire" qualche cosa. sappiamo benissimo che siamo "tutti utili", però qualcuno diceva anche che, pure se sei utile, comunque non sei "indispensabile". ma poi una volta che il trattamento economico diventava "prescindibile" da qualsiasi prestazione "lavorativa", perché allora non hanno fatto un po' di torbidi, dico gli operai, così magari non lavorava più nessuno ed erano cmq tutti "contenti"?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ora, se un sistema nazionale protegge tutte le sue filiere dal mercato per decenni, sostituendosi al mercato stesso, sta solo pagando profitti che non ci sarebbero ad imprenditori incompetenti, e lo fa coi soldi dei contribuenti, direttamente o indirettamente; se svaluto la liretta, forse il mobiliere esporta di più, ma tu paghi di più tutto, a partire dalla benzina; non so se mi spiego... idem se quello non paga le tasse; perché qualcuno il tuo stipendio, quello del medico e del ferroviere, lo dovrà pagare, no ?
    soldi pubblici, quando c'è lo stato, ce ne sono "abbastanza pochi". l'iniziativa privata cominciò ad essere "tutelata" a causa del fatto che l'economia "statalizzata" non reggeva il passo con le esigenze di "consumo" della gente, e neanche con la complessità della vita "moderna", la quale implicava "costi" al privato e soprattutto imposti dal privato allo stato, che quest'ultimo non riusciva più a soddisfare. da quel "tipo" di privatizzazione del sistema economico, cioè articoli 41 e 42 della costituzione, si passò alla privatizzazione di quelli che erano stati organismi "necessari" ma che non lo erano più ad esempio nei primi anni '90. nella sostanza però cambia "poco". e cambia poco perché le privatizzazioni anni '90 arrivano in ritardo, perché la separazione tra "stato" ed economia c'era già stata. io capisco il "revival" CAFiano, anche ad oggi, ma anziché "ricoprire" una "carica" non si potrebbe fare il contrario, cioè "prendersene carico"?

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    ma questa è una droga, un doping; sostituisce l'allenamento, la capacità di migliorare; poi, un giorno arriva un cinese che fa la stessa cosa a metà del costo e sei fregato; e con te tutti gli operai; intanto, i tedeschi continuano a vendere, perché non si sono drogati;
    si, la droga è altra "cosa" e ha altri "fini". la droga monetaria non mi pare possa funzionare molto. a parte che se sia necessaria a incentivare i "consumi", cosa che non mi "pare" sia stata fatta...

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    ancora oggi siamo nello stesso caos su tutto, sinistra inclusa: Alitalia: pure l'ultimo stronzo capisce che è una cosa fallimentare e quelli stanno ancora lì a fare piani bolscevichi di finanziamento a perdere; il MES ? è ovvio che conviene, ma si fa ideologia a cazzo anche lì; la concessione a Società autostrade ? lo capisce chiunque - in questo momento lo sta dicendo persino un leghista su la 7 - che è un suicidio togliere la concessione senza fondamento giuridico, e per ben quattro motivi:
    si. questa è un'ottima analisi. mancano le soluzioni. tu cosa proporresti...?



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    a) ti serve un gestore, subito;

    b) ti toccherebbe un decennio di processi fino all'Alta corte europea, alla fine del quale perderesti e agli italiani toccherebbe pagare una penale salatissima;

    c) avresti migliaia di dipendenti per strada, gli azionisti - risparmiatori qualsiasi, non speculatori - che perdono i loro soldi; e, soprattutto:

    d) mandi al mondo degli investitori il messaggio per cui quattro gatti sulla piattaforma Rousseau decidono delle concessioni, in barba alle regole; e chi viene più ad investire in un paese così ???
    basta fare un po' di "economia", soprattutto cominciando col considerare che lo stato non è "casa propria" e quindi che l'economia domestica la dovresti fare con i soldi "tuoi" e non con quelli dello "stato"...

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ora, tutto ciò dovrebbe essere ovvio; ma in questo paese di mentecatti tifosi pure sull'ovvio ci si divide;

    è per questo che preferisco l'UE; siamo bellissimi, creativi e tanto geniali, ma quando c'è da programmare, pianificare, organizzare, è meglio stare nella stessa barca con chi lo sa fare meglio, perché l'Italietta, quando ha creduto di poter fare da sola, si è sempre illusa per i proventi di qualche furbata avventuristica, puntualmente pagata cara poco dopo.
    ma guarda un po'. magari esistesse qualcuno capace di parlare tanto bene di noi "italiani"...
    Ultima modifica di sandor; 14-07-2020 alle 12:48

  11. #11
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Il Covid non c'entra nulla con l'attuale denatalità.
    C'entra molto invece la politica di austerity e di precarizzazione del lavoro che ci ha imposto la UE...le famose "riforme" che la Germania vuole continuamente imporci. Per non parlare della cancellazione di Quota100 e del ripristino della legge Fornero.

    E' davvero incredibile la "dissonanza cognitiva" che vivono coloro che vogliono più UE e poi si lamentano della denatalità. Visto che sono proprio le politiche di austerity e di precarizzazione del lavoro che ci ha imposto la UE la causa PRINCIPALE della denatalità.
    Solo un DECEREBRATO può immaginare che un giovane che guadagna 500euro al mese con un lavoro precario abbia voglia di metter su famiglia e di fare figli...visto che oggi, per i giovani, comprare una casa è un miraggio. Ed è un miraggio anche andare in affitto.

    I grandi numeri li fa il ceto medio. E il ceto medio è proprio ciò che questa UE sta spazzando via in modo chirurgico e meticoloso.
    Ma niente paura.
    Gli euroinomani hanno già individuato la soluzione: la sostituzione etnica degli italiani con i clandestini. Proprio per questo gli euroinomani hanno spalancato le porte alle ONG e all'immigrazione clandestina. Spendiamo 1050euro/mese per clandestino...e poi lasciamo che i nostri figli guadagnino 500euro al mese.

    L'immigrazione clandestina e incontrollata ha un solo scopo: abbattere i salari degli italiani e, lentamente, sostituire gli italiani con un nuovo "meticciato" fatto di nuovi-schiavi.

    Il buon Cono, che sbraita contro la denatalità, poi è il primo ad applaudire all'immigrazione clandestina.

    La via giusta l'aveva individuta il governo gialloverde...prima che i grillini si facessero fagocitare dagli euroinomani:
    - lotta a immigrazione clandestina
    - lotta alle delocalizzazioni
    - stop alla precarizzazione del lavoro
    - salario minimo
    - reddito di cittadinanza
    - flat tax per i redditi fino a 50mila euro
    - quota100
    - grande piano di investimenti pubblici
    - fine della sudditanza verso UE che ci impone austerity e precarizzazione del lavoro
    - federalismo

    Per rilanciare la natalità occorre rilanciare il mercato interno: più lavoro ai giovani, salari più alti, stop a immigrazione clandestina, stop alla precarizzazione e alle delocalizzazioni.
    Questo era il progetto del governo gialloverde...che era l'deale per l'Italia. Fino a quando i grillini hanno appoggiato Merkel-VonderLyen...poi hanno insistito nelle loro assurde rivendicazioni no-tav, no-tap, no-ilva, no-gronda, no-federalismo, no-flattax.
    E per finire hanno chiesto le "coperture" per la flat-tax cercando di bloccare sia la flat-tax che il federalismo fiscale.
    Hanno fatto di tutto per rompere con la Lega (che aveva vinto le elezioni europee col 33%) e hanno sposato il PD....il partito euroinomane, neo-nazista e neo-liberista. E si sono suicidati.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  12. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Gli euroinomani hanno già individuato la soluzione: la sostituzione etnica degli italiani con i clandestini. Proprio per questo gli euroinomani hanno spalancato le porte alle ONG e all'immigrazione clandestina. Spendiamo 1050euro/mese per clandestino...e poi lasciamo che i nostri figli guadagnino 500euro al mese.
    ma se uno è "clandestino - per definizione, non censito - come fa a beneficiare di servizi per quell'importo ?
    a poi, chi gestisce quei servizi e viene stipendiato per quelli ? italiani, economia "nazionale"; la cooperativa di italiani, che cucina un piatto di pasta De Cecco col sugo Cirio;
    tu, come Obelix, sei caduto da piccino nei plot di inchiostro di "Libero" e non ti sei più ripreso

    La via giusta l'aveva individuta il governo gialloverde...prima che i grillini si facessero fagocitare dagli euroinomani:
    ...
    Questo era il progetto del governo gialloverde...che era l'deale per l'Italia. Fino a quando i grillini hanno appoggiato Merkel-VonderLyen...poi hanno insistito nelle loro assurde rivendicazioni no-tav, no-tap, no-ilva, no-gronda, no-federalismo, no-flattax.
    E per finire hanno chiesto le "coperture" per la flat-tax cercando di bloccare sia la flat-tax che il federalismo fiscale.
    Hanno fatto di tutto per rompere con la Lega (che aveva vinto le elezioni europee col 33%) e hanno sposato il PD....il partito euroinomane, neo-nazista e neo-liberista. E si sono suicidati.
    veramente, alle europee era stata la Lega a fagocitare il M5S, ribaltando di netto le percentuali;
    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    La via giusta l'aveva individuta il governo gialloverde...prima che i grillini si facessero fagocitare dagli euroinomani:
    - lotta a immigrazione clandestina
    - lotta alle delocalizzazioni
    - stop alla precarizzazione del lavoro
    - salario minimo
    - reddito di cittadinanza
    - flat tax per i redditi fino a 50mila euro
    - quota100
    - grande piano di investimenti pubblici
    - fine della sudditanza verso UE che ci impone austerity e precarizzazione del lavoro
    - federalismo

    Per rilanciare la natalità occorre rilanciare il mercato interno: più lavoro ai giovani, salari più alti, stop a immigrazione clandestina, stop alla precarizzazione e alle delocalizzazioni.
    dove prendi i soldi per fare tutto questo ? cioè, a chi li prendi ?

    perché se paghi salari più alti, non delocalizzi, il prodotto costa di più al consumatore italiano, molto di più; se la capacità di un paese di produrre ricchezza è pari a 100, sempre 100 resta; se alzi il salario al pizzaiolo e ai camerieri, a chi produce e trasporta la birra, ecc... dovrai pagare 30 euro invece di 20 per la stessa pizza e birra; andrai una volta al mese invece di due, oppure taglierai altro;

    in astratto, non è una bestemmia, ma una normale redistribuzione di una ricchezza finita;
    solo che è un modo opaco ed equivoco per perseguirla, perché la pizza la mangiano tutti;

    se devi redistribuire la ricchezza, di normale il modo più equo e diretto è quello di tassare la ricchezza di chi ha di più; patrimonio e rendite, meno il lavoro, ovviamente.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #13
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Pare che anche prima del covid non ci fosse una grande natalità nel nostro paese, figuriamoci adesso nell'incertezza che stiamo vivendo, mi pare del tutto normale che ci si pensi sopra prima di mettere al mondo un figlio.
    Tra la bassa natalità sentivo ieri in tv c'è anche il fattore età, si fanno figli sempre più avanti negli anni e non in età giovanile come una volta, per cui il desiderio negli italiani sembra esserci ma poi si scontra con la realtà dell'età e infertilità.
    Si rimanda per il motivo che si studia più a lungo, si entra quindi più tardi nel mondo del lavoro e che prima di metter su famiglia si cerca di avere una certa stabilità economica, e presumo anche affettiva.
    Non si tratta di egoismo per me ma di genitorialità responsabile, se ci fossero più aiuti economici alle famiglie, possibilità di nidi, asili, strutture dove lasciare i figli quando i genitori lavorano forse il desiderio di maternità potrebbe realizzarsi.
    Prendiamo ad esempio le madri che con il lockdown hanno dovuto lavorar da casa e badare anche ai figli, ai compiti, alle lezioni ecc...per qualcuna è stato positivo ma non per tutte, è stato un superlavoro, ci sono lavori poi che non si possono svolgere da casa e chi ha dovuto per forza rientrare con le scuole chiuse un disastro, molti si sino comunque appoggiati ai nonni, ma chi i nonni non li ha?
    Una collega di mia figlia con il figlio in prima elementare non ne può più di smartworking forzato.
    Insomma donne, madri che devono far salti mortali per riuscire a far quadrare tutto.
    Ma infatti te sei stata l'unica a capire il senso delle riflessioni di Recalcati: E' stata proprio la tanto bistrattata e vituperata Famiglia, a tenere. A reggere. A sostenere il tessuto sociale del paese in quest'incredibile prova.
    amate i vostri nemici

  14. #14
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    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  15. #15
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    (Quanta pazienza mi ci vorrà, non lo so.)
    Lo vogliamo dire che senza farina, sale, lievito e acqua, senza una seria lievitazione e un minimo di ambiente adatto, la pizza e i panzerotti non vengono?!
    Sono le basi, ragazzi, le basi!
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

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