Quella di Dio è la più gravata fra tutte le parole umane.
Nessun altra è tanto imbrattata, tanto lacerata. Di generazione in generazione gli uomini hanno gettato proprio su questa parola il peso della propria vita angosciata, l'anno stesa a terra, dove ancor si trova avvolta nella polvere, sotto il peso che la schiaccia.
Di generazione in generazione, con i loro partiti religiosi, gli esseri umani hanno lacerato questa parola: per essa hanno ammazzato e per essa sono morti; una parola che conserva ancora le impronte delle loro dita e del loro sangue [...]. Sono uomini che dicono buffonate e che le firmano con il nome di Dio [...].
Dobbiamo rispettare coloro che ne proibiscono l'uso, dato che intendono ribellarsi a questo modo scandaloso di giustificare i propri arbitri in nome di Dio.

Pensiero di M. Buber "Begegnung. Autobiographische Fragmente, Stuttgart 1961