dipende sempre da chi proferisce certi giudizi; in alcuni casi, sono complimenti;
a me, personalmente, provoca disagio solo l'eventualità in cui una persona di cui ho stima mostri e dimostri un'aspettativa di miei comportamenti in cui si svaluta o sottovaluta la mia buona fede;
per il resto, anche se mi si apostrofa nei modi più crudi, sono abituato a vedere la patologia del comportamento aggressivo, come se si trattasse di quello di un animale qualsiasi; ci si può offendere con un chihuaua o un barboncino che morde ?
c'� del lardo in Garfagnana
Vero, però con un'importante eccezione. Se una persona-barboncino col suo offendere può procurarmi un danno NELLA PRATICA, per esempio parla male di me col capoufficio, o comunque favorisce uno stato di malanimo verso di me, allora va bene agire in qualche modo contro di lui, con lucidità e freddezza ma senza rabbia, la rabbia porta sempre male a chi la prova.
" L' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
vedi: mentre tu scrivevi questo, io rispondevo a quest'altra tua - contraddittoria - affermazione:
vero;
ma diffondere idee è anche pratica, realtà;
se io sostengo che il tuo stile di vita è dannoso per la società e ti addito ad esempio di degrado, posso produrre danni; idem se falsifico la realtà e induco persone in buona fede a ritenere che i dolci della tua pasticceria contengano un ingrediente dannoso per la salute, ecc...
proprio perché quando si discute sono le idee a contare, si dovrebbe presupporre la responsabilità di chi quelle idee enunci; uno sarà anche una bravissima persona in privato; ma io non la frequento in privato; posso solo leggere quello che scrive e giudicare quello, per gli effetti che produce.
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D'accordo con te. Dov'è che sarei contraddittorio? Non posso mica condannare uno che racconta a tutti che la panna fa male solo perché faccio il pasticciere...
" L' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
nel sollevare la questione della personalità di chi esprime le idee come rilevante - il discorso sul bigotto e l'aperto...
contraddittorio perché poi, giustamente, sottolinei l'autonomia delle idee nel provocare conseguenze; pure una brava persona, ignara di una tua condizione, può danneggiarti col capufficio se gli fa credere che uno psicofarmaco incida sul tuo lavoro; magari la cosa è falsa, ma detta in buona fede;
è lo stesso paradigma che enuncia spesso crep, quando sostiene che il valore di una postulazione morale dipende dalla coerenza di chi la enunci;
intuitivamente, la cosa può sembrare convincente; a pensarci bene, no; uno può anche essere un criminale, ma sostenere una cosa giusta; oppure un santo, o molto coerente, ma in adempimento ad un postulato falso; un eroe nazista in buona fede esprime per questo un principio più degno di un sostenitore dei diritti civili che personalmente si sia comportato male ?
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Certo che le idee esposte in un certo modo possono provocare danni, dicevo infatti che va bene la critica anche aspra alle idee e non alle persone. Ma qui siamo in un forum, come nella vita reale c'è una ENORME DIFFERENZA fra il dire "hai detto una cazzata" e dire "sei un cazzaro", non ti pare?
Inoltre, se uno parla male di me al capoufficio dovrei capire (è assai difficile) che può non essere una cattiva persona solo perché si è fatta un'idea sbagliata. Però devo comunque prendere provvedimenti.
Ultima modifica di Turbociclo; 15-10-2020 alle 12:08
" L' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
ovvio; questo è generalmente il criterio a cui mi attengo;
poi, nel bestiario dei fora capita pure di darsi occasionalmente del cazzaro;
ma il criterio dirimente dovrebbe essere la delegittimazione dell'idea poiché espressa da...
per dire, a me le trollate di ics non danno fastidio; fanno ridere, anche se un po' amaramente, in quanto segnale di un certo disagio un po' fuori le righe, di una persona che certamente non è cattiva;
come non è cattivo Cono; però, quando cerca di delegittimare un mio commento sulla coerenza o incoerenza di certi postulati religiosi o dottrinari in quanto non credente, non posso che fargli presente l'illogicità della cosa; non è che devi essere laziale per dire che far giocare Immobile terzino è sbagliato; se un laziale si offende per lesa Inzaghità fa un po' ridere;
esatto; è per questo che non si dovrebbero discutere i gusti, le preferenza, ma le rappresentazioni della realtà e contestare quelle false, a partire da elementi oggettivi; ti può piacere la nutella e puoi decidere di mangiartene un barattolo al giorno; ma se dici che non fa ingrassare o ometti che corri una maratona tutti i giorni diffondi un'idea fuorviante, mistificatoria; magari pure in buona fede, e questo si evince dal contesto.Inoltre, se uno parla male di me al capoufficio dovrei capire (è assai difficile) che può non essere una cattiva persona solo perché si è fatta un'idea sbagliata. Però devo comunque prendere provvedimenti.
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Non ti sembra un po' complicato per arrivare all'identificazione, poi magari ti dice che quello ch hai in mente non può esistere. Ed io mi dovrei fidare?
Può solo servire ma non di più quando hai un'idea di Gesù che ti ha accompagnato tutta le vita è come se avessi un buon metodo per vivere in pace, perché sai cos'è la guerra.
beh, fino ad un certo punto e solo per approssimazioni minime, come certi record di atletica, una volta che le tecniche sono consolidate;
nelle scienze storiche non ricordo rivelazioni sconvolgenti su avvenimenti già maturi o remoti, cose che cambiano il senso di un acquis consolidato;
e questo perché se un soggetto è d'interesse, in breve tempo riscuote una grandissima attenzione di tutta la comunità scientifica, che accumula documenti e tutto quello che è possibile reperire, e tutti cercano il riscontro rilevante, in grado di aggiungere qualcosa di notevole;
se, dopo un certo periodo di tempo, non esce fuori nulla di particolarmente eccentrico, straordinariamente significativo, si conferma semplicemente il senso che si evince dal cumulo di documenti convergenti;
questo avviene molto meno per la preistoria e la paleo-antropologia, perché il numero di reperti è troppo rado, e allora ti può capitare un fossile o un osso che anticipa di migliaia di anni una specie umana, o la sua presenza in un dato luogo; che so, un sapiens in Europa quando si pensava non ci fossero ancora arrivati, o un Neandertahl di qualche secolo successivo alla presunta estinzione, cose così;
ogni tanto, sulle riviste popolari di scienza e storia, tipo Focus, anche belle e ben fatte, si legge "straordinaria scoperta"; ma quando vai a leggere in dettaglio tutto si ridimensiona molto; non è che cambia il mainstream sulle guerre napoleoniche, la successione di Carlo magno o la caduta dell'impero d'Occidente;
è come un puzzle: se tante tesserine collocate finora mostrano un tramonto sulla spiaggia, difficilmente una tesserina nuova converte il quadro in Biancaneve e i sette nani magari qualcuna può essere stata collocata male, per via della forma simile, e hai dettagli che non tornano, ma niente che cambi il senso.
c'� del lardo in Garfagnana
Forse non a fare gli psicologi. Avrebbe senso se persone con competenze prestassero del tempo gratuitamente per dare supporto a chi si sente in difficoltà.
Improvvisarsi psicologi ed illuminatori della vita altrui è un rischio e soprattutto se vengono raccontate a chi ha bisogno le cose che qui scrivi qui. Ci sarebbe da mandare qualcuno a controllare.
Certo che se misuri col criterio delle persone che vengono lì e dei loro problemi, per te son tutti infelici. Ma poi ragiona, chi non è mai stato infelice o non ha mai avuto un problema, un momento nella vita di difficoltà?
La paura del futuro può esserci, essere normale e qui sfido chi non l'abbia mai avuta, pensando pure a momenti particolari del passato e della storia.
Tu vivi ora e quindi ti sembra che l'oggi sia più tragico di un secolo fa, in cui non c'eri, non esistevi. E se eri alle porte della prima o seconda guerra mondiale che avresti detto o fatto?
E poi ti piace annunciare ogni giorno l'apocalisse, per cui la società per te è sempre più che con un piede nella fossa.
Non sto dicendo che non ci sia nulla di cui preoccuparsi, anzi, un esempio il mondo del lavoro, vuoi per alcune realtà dove ci sono stipendi troppo bassi, per difficoltà a ricollocarsi in certe fasce di età ecc...e questo può creare sicuramente malessere ed insicurezza.
Metti infine in conto che se ieri ansia, depressione, stress non erano considerati come oggi, ora se ne parla e di più e c'è un diverso approccio.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
...e meno male! Se le Persone si sentono bene, a posto, libere e felici, certo non vanno dagli psicologi. E nemmeno in Parrocchia.
Se le storture, i mali e le sofferenze denunciate (ti cito fra virgolette) "da quei signori che chiacchierano" fosse roba inventata di sana pianta, anche noi nel nostro volontariato faremmo solo parte di una farsa.
La Parola di Dio va in cerca di chi si sente angosciato, in crisi, debole, fragile, limitato.
"Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». (Matteo 9)
amate i vostri nemici
No, oltre un certo punto.
Ti sembra che un professore di Fisica di appena 50 anni fa dicesse le cose che vengono dette oggi? Il nucleo dell'atomo era pressoché sconosciuto, anche gli elettroni 50 anni fa giravano diversamente, oppure un professore di Biologia di 50 anni fa non aveva certo la conoscenza che ha un professore d'oggi; e tanti altri caso come ad esempio l'Archeologia; un professore di Astronomia non sapeva neanche che esistessero buchi neri, o materia ed energia oscura. Se parliamo di scienza l'atletica c'entra poco perché lì entrano in gioco i limiti umani corporali, non siamo più scimmie.