Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
I paragrafi 63-63 del libro XVIII costituiscono il cosiddetto "Testimonium Flavianum":
fino al secolo XVI l'autenticità del brano rimase indiscussa e da allora la questione non fu sciolta...

Tratto dal commento di Luigi Moraldi su Antichità giudaiche di Giuseppe Flavio, classici UTET.
bisogna immaginare - ancora oggi - che significa in Occidente mettere anche solo in discussione certe questioni e il vespaio che susciterebbe; figuriamoci nei secoli scorsi...
basta pensare al ballo del qua-qua che si è verificato sull'autenticità della Sindone, quando di ogni reperto archeologico è facilissimo effettuare una datazione;

ci sono i testi di storia antica, quelli seri, in uso nelle università; basta leggere quelli, dove fonti, bibliografie e reperti sono indicati per forza, se ci sono;

la questione delle vicende di Gesù è centrale da 17 secoli;

mo', con tutti quelli che - ricchissimi e potentissimi, chiese, monarchi, imperatori, possidenti, committenti di storici per secoli e secoli - hanno cercato qualcosa, una cosa qualsiasi, un pezzo di carta - i vangeli, almeno, ci sono - una stele, qualche documento, in 1700 anni non è uscito fuori NIENTE di non apologetico che consenta ad uno storico accademico di dire: sì, Gesù è esistito e fatto questo e questo, o detto questa cosa, fossero anche sette parole di seguito sulla compravendita delle pecore;
eppure, il culto e la ricerca di reliquie sono stati un'attività assai florida; non che si può dire che siano stati disattenti;

se una cosa del genere esistesse, sarebbe il reperto o il testo più noto del pianeta; lo conoscerebbero a memoria anche i bambini cinesi di prima elementare e sui rotocalchi e giornali sarebbe argomento fisso di pellegrinaggio virtuale, un'icona potentissima di propaganda;
invece, niente...