Risultati da 1 a 13 di 13

Discussione: Fratelli tutti

  1. #1
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Fratelli tutti

    Sabato ad Assisi, viglia della festa del poverello, Papa Francesco ha firmato e pubblicato la sua terza Enciclica: FRATELLI TUTTI!

    «la fraternità non è una tendenza o una moda che si sviluppa nel tempo o in un tempo, ma è piuttosto la manifestazione di atti concreti». L’Enciclica ci ricorda l’integrazione tra Paesi, il primato delle regole sulla forza, lo sviluppo e la cooperazione economica e, soprattutto, lo strumento del dialogo visto non come anestetico o per “rattoppi” occasionali, bensì come un’arma che ha un potenziale distruttivo molto superiore a qualsiasi armamento».

    CARDINAL PAROLIN

    https://www.avvenire.it/chiesa/pagin...stampa-parolin

    Come ci ricorda San Paolo, le armi dei Cristiani non sono le armi del mondo: La Chiesa cresce per Attrazione, per Testimonianza. Non per proselitismo....

    Annunciare dunque il Vangelo a tutti. Come Fratelli. Non come infedeli.
    Questo il succo dell'Enciclica.
    amate i vostri nemici

  2. #2
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    ARCIVESCOVO VIGANO'

    Commento di Monsignor Viganò all'enciclica "Fratelli tutti": “Dimensione soprannaturale totalmente assente. Imbarazzante la falsificazione di san Francesco. Sconcertante l’appiattimento sul pensiero unico mondialista”


    Ad una lettura cursoria del testo dell’enciclica Fratelli tutti si sarebbe indotti a credere che essa sia stata scritta da un massone, non dal Vicario di Cristo. Tutto quanto vi è contenuto è ispirato ad un vago deismo e ad un filantropismo che non ha nulla di cattolico: Nonne et ethnici hoc faciunt? Non fanno così anche i pagani? (Mt 5, 47).

    Macroscopica e decisamente imbarazzante la falsificazione storica dell’incontro di San Francesco con il Sultano: secondo l’estensore dell’Enciclica il Poverello «non faceva la guerra dialettica imponendo dottrine»; in realtà le parole di San Francesco che i cronisti riportano suonano ben diverse: «Se mi vuoi promettere, a nome tuo e a nome del tuo popolo, che passerete alla religione di Cristo, qualora io esca illeso dal fuoco, entrerò nel fuoco da solo. Se verrò bruciato, ciò venga imputato ai miei peccati; se, invece, la potenza divina mi farà uscire sano e salvo, riconoscerete Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio, come il vero Dio e Signore, Salvatore di tutti».

    La dimensione soprannaturale è totalmente assente, così come assente è il riferimento alla necessità dell’appartenenza al Corpo Mistico di Cristo che è la Santa Chiesa per poter conseguire la salvezza eterna. Vi è anzi un gravissimo travisamento del concetto di «fratellanza»: per il Cattolico essa è possibile solo in Cristo se si ha Dio come Padre tramite il Battesimo, (Gv 1,12) mentre per Bergoglio si realizzerebbe per il solo fatto di appartenere all’umanità.

    Questa Enciclica costituisce il manifesto ideologico di Bergoglio – la sua Professio fidei massonicae – e la sua candidatura alla presidenza della Religione Universale, ancella del Nuovo Ordine Mondiale. Tanta attestazione di subalternità al pensiero mainstream gli potrà forse valere il plauso dei nemici di Dio, ma conferma l’inesorabile abbandono della missione evangelizzatrice della Chiesa.

    Bergoglio è un falsificatore della realtà. Mente con un’improntitudine che non conosce eguali. D’altra parte, il principale esperto nell’adulterare la verità è proprio quella dittatura cinese che fa lapidare la peccatrice da Nostro Signore. (Il regime comunista ha distribuito nelle scuole un libro con alcuni episodi tratti da varie religioni, fra cui quello dell’adultera, che viene lapidata da Gesù. Un’adulterazione completa del testo.) Evidentemente la contiguità del regime comunista alla chiesa bergogliana non si limita all’Accordo ma include anche lo stesso modus operandi.

    + Carlo Maria Viganò



    E mo so cazzi senza zucchero!

    Quello visto nel post di apertura del 3d è il classico esempio di "fedele-bambino"...molto simile a molti militanti di ideologie o di parititi....cioè di colui che ha trasferito l'autorità psicologica dei suoi genitori all'isituzione (in questo caso la chiesa e chi ne fa le veci, cioè la gerarchia...il papa). Il classico esempio di chi usa la "fede" per nascondere la sua NON-VOLONTA' di crescere e diventare adulto psicologicamente.

    Per 2000 anni la chiesa ha detto una cosa. Ora Bergoglio dice l'esatto contrario . Ma lui (il fedele-bambino), siccome parla l'istituzione-padre (quella che ha preso il posto psicologico dei suoi genitori), obbedisce sempre. Sono STRASICURO che se il papa gli dicesse di adorare satana lui obbedirebbe prontamente.
    Perchè il "fedele-bambino" è così. Obbidisce ai suoi genitori...QUALUNQUE COSA DICANO e QUALUNQUE COSA FACCIANO. Anche se quello che dicono oggi è il CONTRARIO di quello che hanno detto per 2000 anni.

    In realtà, quello che Cono non capisce, è che lo scontro tra Bergoglio da una parte e Viganò-Ratzinger dall'altra rispecchia il nodo non risolto delle DUE teologie contenute nel cattolicesimo.

    La prima teologia (quella di Marco-Matteo-Luca e SPOSATA da Bergoglio) afferma che la salvezza viene da Gesù ma passa dall'osservanza della Legge (e più precisamente dello spirito della Legge). Marco-Matteo-Luca (che NON CONSIDERANO Gesù-dio) sostengono che la salvezza viene dall'osservare lo spirito della Legge (ama il tuo prossimo come te stesso). Da qui nasce la predominanza della "fratellanza" in Bergoglio. Nei vangeli di Marco-Matteo-Luca ottiene la salvezza solo chi "accoglie il fratello e compie opere di misericordia"...cioè solo chi osserva lo spirito della Legge (ama dio con tutto te stesso e il prossimo tuo come te stesso).

    La seconda teologia, (quella di Giovanni che sostiene che Gesù è dio...ed è la teologia sposata da Viganò-Ratzinger) sostiene invece che la salvezza viene dalla fede in Gesù-dio, dal fatto di essere battezzati e di mangiare l'eucarestia...quindi di appartenere alla chiesa di Gesù-dio e dal riconoscere Gesù come dio (dice il Gesù di giovanni: io sono dio, chi ha fede in me accoglie colui che mi ha mandato ed avrà la salvezza).

    Non c'è nulla da fare. Sono DUE teologie DIVERSE. E il merito di Bergoglio è quello di aver scoperchiato il vaso di pandora e di aver portato alla luce questa contraddizione...da sempre tenuta nascosta dalla chiesa.
    Ultima modifica di xmanx; 06-10-2020 alle 12:30
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  3. #3
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Non c'è nulla da fare. Sono DUE teologie DIVERSE.
    le questioni teologiche sarebbero più complesse; ma sono obsolete, visto che la stessa Chiesa è già scissa da secoli;

    il paradosso dei viganoidi è che se si fonda la Chiesa sulla tradizione, e quella tradizione implica l'autorità papale, nel momento in cui questa si pronuncia diversamente dal desiderato, non viene meno il requisito dell'obbedienza;

    Viganò dice che la tesi del papa non è "cattolica"; ma intende che quella tesi sia discontinua rispetto alla tradizione;
    peccato che la continuità con la tradizione non sia scritta in alcun cardine dottrinario, laddove invece l'osservanza al magistero pastorale del papa lo è;
    Viganò, bluffa, senza il punto, almeno sul piano dottrinario;

    teologicamente è ancora più perdente, vista la posizione pre-moderna
    ;
    però può ricavarsi spazi politici di nicchia in tutto quel mondo rancido e reazionario dei Pillon e altri ceffi che assomigliano più alle barbe talebane;
    non si sa chi sia messo peggio; il mainstream cattolico da secoli insegue le teologie dei riformati, più adatte al mondo moderno; di solito, ha più successo l'originale;

    poi ci sono questi codini dispettosi, che sembrano davvero adolescenti dadaisti, che si divertono a sputtanare il padre in pubblico, e segano il ramo su cui sono seduti; tanto, qualche massone Opus Dei che caccia i soldi lo trovano
    Ultima modifica di axeUgene; 06-10-2020 alle 14:27
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #4
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    "Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi..."

    tradotto:

    Se il successore di Pietro non avesse nemici (anche e forse soprattutto all'interno della Chiesa) vorrebbe dire che non sta seguendo Gesù Cristo.
    amate i vostri nemici

  5. #5
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    "Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi..."

    tradotto:

    Se il successore di Pietro non avesse nemici (anche e forse soprattutto all'interno della Chiesa) vorrebbe dire che non sta seguendo Gesù Cristo.
    ahahahahah
    Lo stagista.
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  6. #6
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    "Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi..."

    tradotto:

    Se il successore di Pietro non avesse nemici (anche e forse soprattutto all'interno della Chiesa) vorrebbe dire che non sta seguendo Gesù Cristo.
    beh, non è logico quello che affermi;

    se, poniamo, non dico Hitler, ma un leader religioso che disapprovi asserisse lo stesso, cioè che l'opposizione e i nemici sono una misura e validazione della sua rettitudine, dovresti dargli ragione; di fatto, è il Tanti nemici, tanto onore, del duce;

    un elemento funzionale, quantitativo e politico, sollevato dall'obiezione di ics, sarebbe:

    in che misura la Chiesa cattolica - apparato e comunità, osservata non in termini di numeri astratti, ma di capacità effettiva di gestire potere ed orientamenti pastorali diffusi, influenza, comportamenti concreti nella società - è rappresentata dal papa ?

    se puoi dire che l'Atalanta rappresenta il 90% dei tifosi di Bergamo, non è affatto detto che le squadre locali di altre città assorbano in concreto lo stesso seguito, e ci sta che a Padova o Crotone in concreto la gente spenda più soldi, tempo e passione per sostenere il Milan o la Juve, anziché la squadra di casa.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #7
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    Papa Francesco, nell'enciclica una lode "agghiacciante": legittima la sottomissione all'Islam

    Ma soprattutto, ed è ciò che più inquieta, la fraternità è interpretata dal Papa come legame, non paritario ma subalterno, con gli islamici. Non era mai accaduto finora nella storia della Chiesa che un Papa riconoscesse come sua primaria fonte di ispirazione per un'enciclica una delle massime autorità spirituali musulmane, il Grande imam di al-Azhar.

    «In questo caso», scrive Francesco, «mi sono sentito stimolato in modo speciale dal Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb, con il quale mi sono incontrato per ricordare che Dio "ha creato tutti gli esseri umani uguali, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro". Questa Enciclica raccoglie e sviluppa grandi temi esposti in quel Documento che abbiamo firmato insieme». Al-Tayyeb, lo ricordiamo, è quell'imam che aveva rotto con Papa Benedetto XVI, dopo che questi aveva osato condannare la persecuzione dei cristiani in Egitto; ed è quello stesso imam che ha manifestato più volte posizioni antisemite, accusando gli ebrei di praticare l'usura, indicendo manifestazioni contro la «giudaizzazione» di Gerusalemme e appoggiando gli attentati suicidi in Palestina contro i «nemici di Allah»; ed è ancora quell'imam che aveva invitato i mariti a «picchiare le mogli disobbedienti», anche se solo con lievi «bacchettate».

    Ma, a prescindere da questo, il dramma è la china presa dal papato di Francesco: la sua prima enciclica, Lumen fidei, era stata realizzata a quattro mani con Ratzinger, già autore del celebre discorso di Ratisbona, durissimo contro l'islam. Quest' ultima è stata invece, di fatto, co-firmata da un imam. Il passaggio più agghiacciante del testo è quello in cui Bergoglio addirittura legittima e loda la sottomissione cristiana all'islam. Francesco cita il suo omonimo, il santo di Assisi, in visita al sultano Malik-al-Kamil in Egitto. E sostiene, citando la Regola non bollata, che «San Francesco andò a incontrare il Sultano col medesimo atteggiamento che esigeva dai suoi discepoli: che, senza negare la propria identità, trovandosi "tra i saraceni o altri infedeli , non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio"». Il problema è l'interpretazione che ne dà Bergoglio.

    Per il Papa è sorprendente come «ottocento anni fa, Francesco raccomandasse di evitare ogni forma di aggressione o contesa e anche di vivere un'umile e fraterna "sottomissione", pure nei confronti di coloro che non condividevano la loro fede». Avete letto bene: per Bergoglio il messaggio del santo di Assisi era un invito alla «sottomissione» nei confronti degli islamici.

    Nulla di più lontano dal vero, quello che scrive il papa è una MENZOGNA. Innanzitutto il Papa omette di citare il passaggio seguente della Regola non bollata in cui si dice che «un altro modo» di essere frati è che essi «annuncino la parola di Dio, affinché quelli (gli islamici, ndr) credano in Dio onnipotente e diventino cristiani». E soprattutto Bergoglio dimentica che lo scopo del viaggio di San Francesco era predicare il Vangelo e convertire il Sultano, anche a costo del proprio martirio. Come ricordava san Bonaventura, biografo del poverello di Assisi, per san Francesco «i cristiani giustamente attaccano voi (i musulmani, ndr) e la terra che avete occupato». Ma, in nome dell'asservimento all'islam, è possibile rovesciare anche il senso del dettato francescano. Fratelli tutti, sottomettevi alla Sorella Mezzaluna. E ora chiamatelo Papa-Imam Francesco.


    Ultima modifica di xmanx; 07-10-2020 alle 17:33
    Lo stagista.
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  8. #8
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    DIEGO FUSARO: L'ultima enciclica del papa propaganda una nuova teologia senza Dio: la teologia del globalismo capitalista neoaristocratico e neoliberista.
    L'enciclica "Fratelli tutti" di papa Bergoglio: un breve commento


    Ultima modifica di xmanx; 07-10-2020 alle 17:39
    Lo stagista.
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  9. #9
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    Grande eco in tutto il mondo! "Fratelli tutti" si rivolge infatti ad ogni Uomo e a ogni Donna del pianeta, richiamando ciascuno al ruolo fondamentale che è chiamato a svolgere come membro di una Comunità, più che come semplice credente.

    Tutti hanno riconosciuto «la forza» di queste circa 140 pagine scritte dal Papa prima e durante lo scoppio della pandemia di Covid, attraverso le quali Jorge Mario Bergoglio si rivolge a uomini e donne del nostro tempo per accompagnarle «oltre le distinzioni» che rendono il mondo odierno «diviso, frammentato, ferito».

    L’obiettivo di “Fratelli tutti” è uno solo e l’ha illustrato il cardinale Parolin: «La pace». Quella pace che è «un cantiere aperto», come disse Giovanni Paolo II nello storico incontro dello “Spirito di Assisi” del 1986 quando invitò nella cittadina umbra i rappresentanti di ogni credo. «C’è un grande bisogno di sviluppare processi concreti per la pace», ha affermato il segretario di Stato. La fraternità di cui parla il Papa «non è una tendenza o una moda che si sviluppa nel tempo o in un tempo, ma è piuttosto la manifestazione di atti concreti». Che non sono solo i grandi negoziati delle potenze internazionali, ma anche il piccolo contributo che ognuno può offrire con i gesti quotidiani.

    «Leggendo l’enciclica, ci si sente chiamati alle nostre responsabilità, individuali e collettive, di fronte a nuove tendenze ed esigenze sulla scena internazionale», ha sottolineato Parolin. «Proclamarci fratelli e fare dell’amicizia sociale il nostro abito, probabilmente non basta. Come pure definire le relazioni internazionali in termini di pace o sicurezza, di sviluppo o di generico richiamo al rispetto dei diritti fondamentali non è più sufficiente». «Il ruolo effettivo della fraternità è dirompente – ha rimarcato il cardinale – poiché si lega a concetti nuovi che sostituiscono la pace con gli operatori di pace, lo sviluppo con i cooperanti, il rispetto dei diritti con l’attenzione alle esigenze di ogni prossimo, sia esso persona, popolo o comunità».

    Papa Francesco dà, quindi, «un’indicazione molto concreta» con il messaggio della sua enciclica: «Spero - ha detto il suo primo collaboratore - possa essere ascoltato con attenzione», come accaduto con la Laudato si’, e «fatto proprio dalle strutture internazionali» al cui interno oggi si denota «una certa sofferenza». «Si sente il limite di queste strutture, fanno fatica ad adattarsi ad un mondo che non è più bipolare ma multipolare, dove si riscontrano fenomeni di populismo ed esclusivismo».

    Sulla stessa scia l’intervento di Andrea Riccardi che ha concentrato il focus sull’aspetto “politico” del documento. Francesco «riconosce la centralità della politica, ma dice anche che spesso assume forme che ostacolano il cammino verso un mondo diverso, cioè verso la fraternità». Una è il populismo dal quale Francesco «prende le distanze», perché «ignora la legittimità dei bisogni dei popoli e rischia di far sparire dalla realtà e dal linguaggio la parola democrazia».

    https://www.lastampa.it/vatican-insi...ani-1.39382005
    amate i vostri nemici

  10. #10
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    Si si..."la pace", come no? La pace dei SERVI DELLA GLEBA.
    Questo vuole bergoglio, la pace dei SERVI DELLA GLEBA. Cioè la GLEBALIZZAZIONE.
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  11. #11
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    Dall'Italia alla Francia, dagli Stati Uniti all'Australia, i vescovi guardano alla terza Enciclica come “tempestiva”, “provocatoria” e “da leggere”. Un documento "potente per il rinnovamento morale di politica ed economia". Il cardinale Bassetti: l’insegnamento di Papa Francesco continua a tracciare una strada ben precisa e percorribile da tutti gli uomini di buona volontà.

    I vescovi francesci: un grande documento di Dottrina sociale

    Dagli Stati Uniti: per un rinnovamento morale

    I vescovi australiani: per credenti e non

    Germania: è davvero una novità nella storia della Chiesa


    https://www.vaticannews.va/it/chiesa...enciclica.html
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  12. #12
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    "Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi..."

    tradotto:

    Se il successore di Pietro non avesse nemici (anche e forse soprattutto all'interno della Chiesa) vorrebbe dire che non sta seguendo Gesù Cristo.
    Bravo. Il successore di Pietro non può sbagliare, neanche quando fa tagliare le teste dei poveracci da mastro Titta...(ma erano suoi nemici).
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  13. #13
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    "Per avere un’idea del nuovo messaggio di Papa Francesco, nell’enciclica, ‘Fratelli tutti’ bisogna ricordare qualcosa di lui. Per il semplice fatto che potrebbe essere interpretata come un pensiero, quello di Bergoglio, che si fa sempre più radicale. Mentre la verità è che Bergoglio, continua a essere quello di sempre. Un gesuita, che ha una idea concreta di quello che devono fare gli uomini in questo tempo, di quello che deve fare la Chiesa. Non è, e non sarebbe potuto essere, un testo teologico. Ma un messaggio netto, inequivocabile, radicale, che sarebbe piaciuto al Poverello di Assisi, con il quale questo Papa, costruisce una relazione di sempre maggiore empatia. Francesco il Poverello e Francesco il Papa povero, hanno imparato a conoscersi ed esplorarsi. Il serafico sembra abitarlo e, questi, è come se gli appartenesse intimamente. Frequenta i suoi luoghi come la sua seconda casa. Ha bisogno del misticismo di Assisi, vuole, come un richiamo alle origini e ai fondamentali, inginocchiarsi alla sua tomba. Quella che all’inizio del pontificato fu una ispirazione (‘Ricordati dei poveri’ – gli disse, in Conclave, il cardinale al suo fianco, da cui decise il nome), una missione, oggi è diventata un’adesione, una reciproca appartenenza. I testi di Francesco ispirano il Papa, e non c’era titolo migliore che una enciclica così politica potesse avere che quello di ‘Fratelli tutti’."

    Maurizio Troccoli Umbria24

    http://www.umbria24.it/attualita/fra...-dellenciclica
    amate i vostri nemici

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