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Discussione: Foliage

  1. #1
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    Foliage

    Ci siamo ! E’ tempo del foliage (fogliame) autunnale.

    Da fine settembre a novembre le verdi foglie di numerose tipologie arboree e di arbusti decidui trascolorano prima del fall foliage.

    Nei giardini e nei boschi la policromia fogliare permette di osservare le varie tonalità di giallo, arancione, rosso, viola e marrone.







  2. #2
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    Le parti più esposte della chioma sono le prime a colorarsi. Infatti molti alberi spesso presentano lo strato più esterno colorato di rosso, mentre le zone sotto-chioma rimangono ancora a lungo verdi o appena ingiallite. E’ l’effetto della temperatura, ma non solo. Anche l’illuminazione solare entra nel gioco dei colori.

    I pigmenti verdi delle foglie col passare dei giorni e con l’abbassamento delle temperature si degradano e cedono il posto ad altri colori. Prevalgono le diverse tonalità del giallo tra diverse variazioni cromatiche.

    Colori gialli vivaci presentano l’olmo dorato, l’olmo campestre, il pioppo tremulo, l’acero, il larice.
    Il pioppo tremulo si tinge di rosso scuro, questo colore rimane per alcuni giorni e poi cadono le foglie.

    Attorno ai pascoli nelle zone montane è il larice a spiccare tra le conifere sempreverdi, come l’abete rosso o il pino cembro. L’aspetto fogliare del larice è dapprima dorato lucente, poi più scuro, fino ad arancio chiaro.

    Le nevicate d’inizio autunno arricchiscono il pregio cromatico anche nelle faggete miste con l’abete bianco ed altre conifere. La mescolanza di colori produce l’effetto mosaico.

    Hanno colori propri anche gli arbusti e le erbe del sottobosco, come il rosso scuro delle foglie di rovo.






  3. #3
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    Nei week end molte persone camminano nei sentieri ai margini dei boschi per cogliere l’anima autunnale della Natura, del genius loci, per inspirare l’odore del muschio, udire il calpestio dei propri passi sulle foglie secche cadute dai rami.







  4. #4
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    Fra gli alberi che in Italia offrono le migliori colorazioni ci sono l’acero, il faggio, il frassino. A seconda della specie offrono colori che variano dal giallo al rosso, passando per tutte le sfumature intermedie, con variazioni che dipendono dall'altitudine e dalla latitudine.







  5. #5
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    Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche (1844 – 1900) scrisse:

    "Penso che l’autunno sia più uno stato d’animo, che una stagione."

    Infatti la stagione autunnale è anche una dimensione psicologica. La psiche ha bisogno dei “doni” di questa stagione: l’introversione, il silenzio, la meditazione sulla caducità, l’impermanenza.

    Lo scrittore Carlo Alberto Salustri, conosciuto con lo pseudonimo “Trilussa” dedicò all’autunno la poesia titolata

    "Foglie gialle"


    “Ma dove ve ne andate,
    povere foglie gialle
    come farfalle
    spensierate?

    Venite da lontano o da vicino
    da un bosco o da un giardino?
    E non sentite la malinconia
    del vento stesso che vi porta via ?”




  6. #6
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    George Eliot: “Non è forse questo un vero giorno d’autunno ? Proprio la malinconia che amo – che rende la vita e la natura armoniose. Gli uccelli si consultano sulle loro migrazioni, gli alberi stanno freneticamente indossando le pallide tinte del decadimento, e cominciano a spargersi sulla terra, così che i passi di chiunque non possano disturbare il riposo della terra e dell’aria, mentre loro ci regalano un profumo che è un calmante per lo spirito inquieto. Delizioso autunno! La mia stessa anima si sposa con esso, e se fossi un uccello vorrei volare per la Terra in cerca degli autunni successivi” .

    George Eliot è lo pseudonimo della scrittrice britannica Mary Anne (Marian) Evans (1819 – 1880), una delle più importanti dell'epoca vittoriana.
    Usò lo pseudonimo maschile fin dalla sua prima opera narrativa, come era comune a quel tempo fra le scrittrici, per esempio, le sorelle Brontë.

    Si firmava con lo pseudonimo per evitare che i suoi romanzi fossero letti col preconcetto di una letteratura femminile "per signore", e quindi minore, non comparabile alla grande letteratura. La seconda ragione era per tenere le sue opere al riparo del pregiudizio sociale che la colpiva in quanto compagna di un uomo sposato, il filosofo e critico George Henry Lewes, con il quale visse vent'anni. Fu solo dopo aver raggiunto la notorietà come romanziera che si rivelò, rivendicando le proprie opere, con scandalo di molti lettori. Nonostante il successo, le ci volle ancora molto tempo per essere accettata nella cosiddetta “buona società”. Continuò comunque ad usare lo pseudonimo con cui era diventata celebre.






  7. #7
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  8. #8
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    Autunno: la vendemmia s’avvia alla conclusione, le temperature iniziano a diventare più “frizzanti” e le giornate si accorciano velocemente. Gli uccelli migratori iniziano il loro viaggio verso i luoghi più caldi, mentre gli animali stanziali si danno da fare per accumulare le scorte di cibo da consumare durante l’inverno.







  9. #9
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    Autunno. Per le foglie è già tempo di morire. Lentamente si staccano dai rami, ondeggiando calano in terra.



  10. #10
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    Mattino d’ottobre. Dal mare giunge sibilando il gelido vento autunnale che percuote le rosse foglie degli aceri.



  11. #11
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    Passeggiare nei boschi tra quei colori che il foliage ci sa regalare, permette di concedersi la tranquillità necessaria anche per il “percorso interiore” e di osservazione della Natura.



    The end

  12. #12
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Bellissime foto e pensieri profondi, peccato però che ti debba contraddire in quanto per me è l'essere evoluto che ha l'anima non la natura; chi l'apprezza tende a darle anche un'anima e quando il paesaggio e bello e piacevole come il tuo c'è un certa naturalezza, ancor più profonda da pensarlo piacevolmente.
    Ma la natura è purtroppo anche qualcos'altro ed in quel caso non credo proprio che abbia un'anima.

    Complimenti.

  13. #13
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Immagini stupende, Doxa.

  14. #14
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    Ciao Crep. Ti premetto che non credo nell’esistenza dell’anima.

    L’anima della Natura ? Considerala una “licenza poetica”, ma di pari dignità con l’anima umana, che esiste per chi crede in essa.

    In ambito filosofico il concetto di “psyche” (= anima) comparve per la prima volta con Socrate ma fu codificato dal suo discepolo, Platone, per designare l’interiorità dell’individuo.

    Socrate non disse nulla sull’immortalità dell’anima, perché non aveva gli elementi necessari. Elementi che cominciarono ad emergere con Platone, argomentando in merito alla conoscenza e alla verità.

    In ambito religioso la tradizione ebraica usava il termine “nefesh” (= soffio, respiro vitale) ma non come concetto di anima.

    Nell’antica Grecia a volte si faceva riferimento all'anima con il termine psyche, da collegare con psychein, che analogamente ad anemos significa “respirare”, soffiare”.

    Nel cristianesimo dei primi secoli il concetto di anima non faceva parte della dicotomia tra anima e corpo. Poi l’anima cominciò ad essere considerata come pars immortale che sopravvive alla morte del corpo. Furono alcuni filosofi e teologi (compresi nella Patristica) ad utilizzare categorie filosofiche greche.

    Per certi aspetti il concetto di anima e di immortalità dell'anima è contrario alla dottrina cristiana, che parla invece di risurrezione dei corpi.

    Fu il neoplatonico Plotino a considerare l’anima essenza immortale e divina. Questo filosofo sdoppiò il concetto di anima dividendola in “anima superiore” (collegata al divino) e “anima inferiore” (= anima universale) preposta al governo dell’universo e al governo del corpo degli individui.

    Non credo nell’esistenza dell’anima ma credo nell’esistenza della coscienza, dell’essere cosciente, consapevole delle proprie azioni, della differenza tra bene e male tramite la libertà di giudizio, il libero arbitrio, condizionato dall’etica e dalla morale sociale.

    Coscienza intesa come consapevolezza che il soggetto ha di sé, dell’ambiente in cui vive, coscienza della propria identità e dei propri stati d’animo.

    Alla nozione di "coscienza” si deve aggiungere quella di autocoscienza, che permette al soggetto di volgere l’attenzione verso se stesso attraverso l’introspezione. Tale funzione ci permette di percepirci nella nostra unicità, come esseri umani distinti rispetto agli altri. Il ragionamento riflessivo rappresenta la parte più evoluta dell’autocoscienza.

    Buona serata

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