“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Amate i vostri nemici Gesù lo diceva ai nemici suoi.
E chi erano i suoi nemici?
dici ? non lo diceva anche - e soprattutto - ricolto agli amici suoi, quelli che aveva più cari e voleva più virtuosi ? o a tutti, indistintamente ?
perché, altrimenti, non era Gesù, ma Tecoppa, lo spadaccino milanese della commedia dell'arte, che voleva che l'avversario stesse fermo per farsi infilzare
c'� del lardo in Garfagnana
Ci sono tanti modi per essere virtuosi anche i più combattivi, combattivi nel senso di non piegarsi alla mentalità del tempo che ognuno identifica nel nemico da odiare.
Quando Pietro ha tagliato l'orecchio al capo della guardia sacerdotale, gli apocrifi ne danno anche il nome, Gesù gli ha intimato che chi usa la spada probabilmente farà una finaccia, e questo glielo disse con forza, tradotto poi in: chi di spada ferisce di spada ferisce.
Tutt'altro che guerra fondaio. Ribadì a Pilato che se avesse voluto stravolgere le cose Dio lo avrebbe aiutato, ma a lui non interessava la guerra contro i romani.
Tra l'altro era anche ben visto da qualche romano, specialmente un centurione, o da quello di guardia alla croce, che esclamò da pagano dopo averlo sentito urlare: costui era veramente il figlio di Dio ( non sappiamo a quale dio si riferisse ).
Se fosse stato uno Zelota non si sarebbe fatto prendere vivo per farsi sputtanare dai Romani, che esempio avrebbe dato.
Per Teocoppa erano sicuramente altri tempi direbbe uno storico professionista, non c'è paragone di vedute ed in più il cristianesimo era imperante, cosa che non lo era stato per Gesù Cristo.
bUONA NOTTE E SOGNI D'ORO.
Ecc.
Ultima modifica di crepuscolo; 23-10-2020 alle 21:08
Noi quando andiamo all'estero dobbiamo rispettare(magari solo esteriormente) gli usi e i costumi altrui(specialmente di tipo religioso).
Personalmente trovo giusta questa forma di rispetto perché se altri tengono alla loro fede è giusto rispettarla:non andrò certo a prendere in giro il muezzin che prega,mi toglierò le scarpe per andare in moschea,starò dal lato delle donne in sinagoga e porterò il velo durante un soggiorno in Iran.
Qui da noi è molto diverso.Gli stranieri che vengono in Italia sanno che siamo un popolo che "lascia correre",che tiene poco e difende poco i propri ideali sociali, di patria e religiosi(eccetto forse le squadre sportive per cui ci si farebbe scannare!).Lo straniero si sente libero di fare un po' di tutto senza suscitare grande indignazione.
Sono d'accordo che lo stato è laico e che in una scuola statale possa essere tolto il crocifisso e il presepe (tanto, chi ama Dio lo ama lo stesso!) ma non si deve dare come scusa la presenza di stranieri nelle classi perché sono loro che si devono adeguare alle leggi dello Stato che li ospita.Io ODIO LA VIOLENZA ma mi metto nei panni di tutti quei Mussulmani che hanno visto denigrare ciò a cui tengono perché anch'io soffro tanto quando sento una bestemmia pur non potendo far niente.I violenti,per fortuna, sono pochi e vanno condannati ma ci sono molti che subiscono.
Io arrivo a capire di più gli atei che si disinteressano di problemi religiosi che quelli che si dichiarano credenti ma sono indifferenti se la loro fede viene insultata o deprivata di qualche cosa.Parlo di quei cristiani che sono molto peggio dei fratelli mussulmani,ebrei o buddisti che sanno difendere la loro fede più di quanto difendono la squadra di calcio e che almeno lanciano pubblicamente un grido di dolore quando chi gli è nel cuore viene offeso impunemente.
Caso Becciu, presidente di Pax Christi:
“Come faremo ora a chiedere la carità?
https://www.ilfattoquotidiano.it/202...enaro/5947629/
senza vergogna
" Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui
Cos'ho detto: ai suoi nemici, almeno mi sembrra?:.
Gesù insegnava il bene loro, quella che tu chiami virtù; dove c'era un certo, non dico male, ma malessere, terreno fertile per chi vuol mantenere il potere o vuol creare zizzania; i requisiti del tempo erano perfetti ed antagonisti, poi tutti lo sanno e non c'è la santa madre storia che ce lo racconta ma il cervelletto che il nemico del mio nemico è momentaneamente mio amico.
Certamente Gesù, avendo vissuto l'esperienza di Giuda il Gaulonita che capitanò la rivolta di cui Gesù doveva aver sentito parlare e per cui forse egli aveva un moto di simpatia, perché l'influenza di questo Giuda appare qua e là nei suoi insegnamenti. Giuda è talvolta chiamato anche il Galileo. Disse di loro lo storico Flavio Giuseppe che seguivano quasi completamente la dottrina dei farisei. Aggiunge: "Ma essi hanno un ardentissimo amore per la libertà ed ammettono come unico capo e signore Dio; non badano affatto a subire le morti più straordinarie e punizioni di parenti e di amici, pur di non riconoscere come signore alcun uomo".
Ecc. ecc.
Quindi l'ama il tuo nemico di Gesù è amare la zizzania che infesta il tuo grano o amare chi disinfetta col DDT per togliere la zizzania? " Lascia stare " ha detto a Pietro, rovineresti le piante di grano e sarebbe un peccato,( ci penserà il sole a distruggere gli infestanti ed a maturare i chicchi rimasti = mia idea), non manca molto alla mietitura. Cioè Dio non abbandona il grano e se il grano deve maturarsi ora maturerà. Per alcuni è il caso ( il nemico seminò la zizzania di notte la dice lunga sul nemico per Gesù), per altri è il destino ( grano maturo).
Un caso simile, il gioco a scacchi con la morte del film di Bergman caso che si tramuta in destino attraverso il gioco con la Morte.
Insomma questo per dire che gli apostoli erano destinati, credendo a Gesù al bene dopo la morte ancora del tutto sconosciuto ma sperato; per chi non crede, alla morte in sé, che viene spesso identificata con uno scheletro ( femmina? maschio? boh!) con la falce che significa potenzialità del taglio, un po' come la parca del mito greco, conosciuto sicuramente dai Nazarethani poco distanti; cioè a pochi passi il contatto diretto con la filosofia, la gnosi, il logos e quant'altro. Tale ambiente è stato direttamente vissuto più approfonditamente dall'apostolo Giovanni avendo egli soggiornato a lungo nei paraggi, e dagli Atti si sa che vicino a Parmos c'era un centro fiorente popolato da Greci Ebrei e Cristiani.
Buona notte e sogni d'oro.
se vuoi seguitiamo
Ultima modifica di crepuscolo; 25-10-2020 alle 23:56
forse è anche "ama la persona, distinta dai comportamenti", perché la persona può redimersi, soprattutto se la sua inimicizia viene depotenziata;
ad ogni modo, come in tante altre parabole - porto la spada, metto gli uni contro gli altri, lascerete le vostre famiglie, non sappia la destra, ecc.... - si tratta di tipiche postulazioni rabbiniche basate sul paradosso; cioè formulazioni che enunciano una legge o prescrivono un comportamento, ma impossibile da accettare come tale, vero precetto alla lettera, e così pongono il fedele nella condizione di doverlo interpretare in proprio, poiché contraddittorio o paradossale, che è il rimando antropocentrico alla coscienza di un contesto vincolato alla tradizione originaria, ma evoluto, esattamente come i cristiani di oggi non seguono la dottrina di 5 secoli fa, anche se in teoria sempre quella è;
pertanto, se tu volessi comprendere davvero il senso di certe formulazioni, la prima cosa da fare è immedesimarti nel modo di pensare e formulare di quell'epoca e di quella cultura, in modo filologico, e possibilmente evitando la confusione di troppe interpretazione basate su una mancata conoscenza del contesto o di artefazione per ridurlo ad una cosa diversa;
questa cosa non la dico io, ma Ratzinger, quando sostiene il nonsense di interpretare i vangeli come un teorema; ma l'aveva già detto Lutero...
c'� del lardo in Garfagnana
Si,si ma lui parlava agli Scribi e Farisei ed Erodiadi.
Comunque dalle scritture sembra che Erode Antipa stimasse tanto il Battista ( proprio come dici tu per il suo comportamento che sicuramente era fiero ed ardente ed in più parlava con l'autorità di un profeta; risolveva inoltre religiosamente anche certi problemi di comportamento militare, come l'accontentarsi della paga e fare il proprio dovere) da credere che Gesù fosse il Battista redivivo.
A malincuore Erode cedette alle insistenze della moglie di suo fratello sua concubina, perché di sua sponte, come si legge, non riscontrava alcun pericolo per la sua persona e ne apprezzava la ferrea religiosità.
Non è che quello che ho detto me lo sono inventato ma ho preso col tempo un po' qui ed un po' là.
Sono quindi i meccanismi mentali abitudinari e di comodo od egoistici che prendono il sopravvento nel determinare il carattere, io non credo al pentimento reciproco ed al giudizio che gli uni si fanno degli altri, quello riguarda il Battista che battezza per il perdono, con Gesù è necessario perdonarsi da soli, amarsi per amare gli altri, possibilmente con l'ausilio dei suoi concetti che si incarnano in noi in altrettanti talenti proprio come nella parabola. Prova a chiederti con chi starebbe Gesù, con i virtuosi che investono i talenti sapendo ciò che fanno proprio per il loro talento, o con i pusillanimi che hanno paura persino della propria ombra, dimenticando di depositare il talento in banca perdendo quindi anche gli interessi di un talento a rischio quasi zero?
Ultima modifica di crepuscolo; 26-10-2020 alle 17:11
Se la grammatica non è un'opinione....
Tutti quanti noi abbiamo dei nemici. Il nemico è colui o colei che ci limita, che ci contrasta. E' il diverso, il lontano, lo straniero...è chi ci fa del male. Può esserlo la Moglie, può esserlo il Marito, un Figlio o una Figlia, un parente. Ecco, Gesù Cristo ci chiede di amare queste Persone. Come sarà possibile, per noi che a stento riusciamo ad amare gli amici? Può, il Signore, chiederci qualcosa di impossibile? Evidentemente no! Esiste una strada...una via....un cammino che può condurci ad amare la Moglie, il Marito, la Suocera, il Genero, quel Figlio lì così difficile da capire, quel capufficio, quel capo-condominio, quell'extracomunitario arrivato su un barcone eccetera.
Questa via si chiama RESURREZIONE! Lasciar morire il nostro uomo vecchio, sempre pronto a giudicare, a disprezzare, a vendicarsi, a tradire...e rinascere, risorgere nuovi con Cristo!
amate i vostri nemici
ma se io manco ti conosco, che vuoi che mi importi dei tuoi nemici, mi dispiace se ne hai così tanti da tenerli a mente di continuo se non a bada, tu fai finta che siano come cagnolini di allevamento; tra l'altro non so neanche chi sono; io caso mai bado ai miei nemici che non mi scassano il C...o, anzi la casa, di ladri ce ne stanno tanti in giro, con tutti questi extracomunitari allo sbaraglio.
Personalmente devo confessarti anche se non sei un prete che io di nemici, che io sappia, non li ho; ma se consideriamo nemici anche quelli invisibili o frutto della nostra fantasia, devo confermarti che anch'io ne ho tanti e, come disse s. Paolo armiamoci di invulnerabili armature e spade fiammeggianti ( il fatto è che oggi sono oggetti difficili da trovare).
Se non hai nemici...perchè ti sei separato da tua Moglie?
"Amate i vostri nemici": Non scandalizziamoci di fronte a questa ingiunzione, perché ancora oggi siamo testimoni di fenomeni di vendetta moltiplicata, come la “faida” o la rappresaglia nelle guerre, nelle lotte razziali, nella violenza terroristica eccetera.
Ebbene, con la sua autorità Gesù può dire anche in questo caso: “Ma io vi dico di non resistere al malvagio”, proponendo una pratica di non-violenza che è un nuovo modo di resistenza attiva, una resistenza inaudita perché mite, umile, misericordiosa. Solo così si può arrestare la reazione a catena della violenza. È in questa logica di non-violenza che Gesù propone dei casi, degli esempi di violenza subita, indicando come rispondervi. “Se uno ti percuote con uno schiaffo”, fatto quotidiano anche nella vita famigliare, “se tu vuoi essere discepolo porgi l’altra guancia”. Linguaggio semitico, per noi forse eccessivo, che non vuole suggerire un’esecuzione materiale del comando, ma piuttosto indica lo “spirito” che deve ispirare l’atteggiamento verso l’aggressore. Non a caso, secondo il quarto vangelo, dopo aver ricevuto uno schiaffo da una delle guardie del sommo sacerdote, Gesù non gli porge l’altra guancia, ma replica con assoluta mitezza: “Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?”. Questo comando rivolto personalmente a ogni discepolo non esige ingenuità né passività di fronte alla violenza, ma richiede di essere sempre “artefici di pace”. E lo possiamo essere solo se uniti indissolubilmente a Gesù Cristo.
amate i vostri nemici