Ci stiamo avvicinando a grandi passi all'Avvento e poi al Natale. Sarebbe interessante approfondire le Beatitudini evangeliche, in questo tempo. Abbiamo già parlato in queste settimane della prima: "Beati i poveri di spirito" con spunti e riflessioni oltremodo interessanti. La seconda Beatitudine proclamata da Gesù Cristo, recita così:

"Beati coloro che piangono, perché saranno consolati." (Mt 5, 1-2.4)

Qui il paradosso è evidente più che mai: sono dichiarati beati, dunque felici, quelli che sono afflitti. Davvero in questo caso il messaggio delle Beatitudini urta con forza la nostra saggezza umana, la nostra razionalità....
Va anche detto che questa Beatitudine si apre a un orizzonte universale, quello di tutta l’umanità, perché in ogni tempo e in ogni terra ci sono stati, ci sono e ci saranno uomini e donne che piangono. A me sembra importante che proprio questa parola di Gesù su quelli che piangono, possa essere indirizzata a ogni uomo, che sia discepolo di Gesù o che non lo conosca, che sia credente o non credente: ogni uomo è interpellato da questa Beatitudine perché ogni uomo conosce il pianto nella sua vita.
Vorremmo non vedere, vorremmo non accorgerci, vorremmo far finta di nulla, eppure ci sono uomini e donne che piangono a causa della morte dei loro cari, a causa della sofferenza fisica e psichica, a causa della fame, della violenza, della guerra, dell’oppressione e anche a causa del loro peccato: qualcuno a volte ha anche il raro dono di piangere di gioia. Ma la domanda resta: da dove verrà la Beatitudine per coloro che piangono? Verrà da un capovolgimento della loro situazione: Gesù ci ha rivelato che nel giudizio quelli che non hanno conosciuto il pianto, e anzi hanno riso e mai si sono accorti delle lacrime del prossimo, questi piangeranno. Ecco perché in Luca la Beatitudine: «Beati voi, che ora piangete, perché riderete», è seguita dall’avvertimento: «Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete». D’altra parte la beatitudine riservata a coloro che piangono non ha una possibilità di realizzazione solo nel giorno del giudizio, ma già qui e ora: già nei loro giorni, sulla terra, quelli che piangono possono conoscere una consolazione che viene dallo Spirito Santo, il Paraclito, il Consolatore, che nell’angoscia è accanto a loro e dona loro forza e gioia da parte di Dio.

Ma...a voi la parola, amici ed amiche.