Originariamente Scritto da
crepuscolo
Comunque il cristiano punta tutto sul dopo morte, evidentemente è una consolazione per chi soffre ingiustamente allorquando il dio in cui crede è un dio di giustizia; di una giustizia tale da ripagare abbondantemente la sofferenza subita.
In effetti il cristiano crede in un altra vita o la stessa in modo diverso, quindi si affida a Dio lasciando che tutto si compia in attesa della promessa di Gesù.
Questo credo sia una fede cristiana che, non avendo la certezza di una morte definitiva, rimane aperta ad ogni evenienza.
Nella mente dell'afflitto che piange lacrime amare trovare Dio nelle sue lacrime risulta alquanto difficile, è più facile maledire che benedire.
Per essere un cristiano sofferente non basta il nome di Cristo a ridare la salute ma bisogna sapere chi si cela dietro quel nome, e spesso troverai che dietro quel nome si cela qualcuno che Cristo non è, perché quello lì è sempre un Cristo come dovrebbe essere, infatti come dovrebbe essere il Cristo è la logica di chi non vuole ammettere che Cristo è e basta.
Quello che volevo dire in intesi è che è difficile pensare che un afflitto che rientra nelle consolazioni di cui cono ha parlato non possa imprecare Dio.