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Risultati da 16 a 30 di 49

Discussione: Beati quelli che piangono

  1. #16
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Dio questo lo sa. Conosce profondamente l'Uomo. Tutti i Salmi contengono grida di dolore e implorazioni verso Lui "Perchè, Signore? Fino a quando?"
    La grande Speranza e la grande consolazione cristiana portata dalla Beatitudine che stiamo esaminando, è che Dio raccoglie una per una le nostre lacrime. Che Cristo, come splendidamente racconta un anonimo brasiliano, cammina accanto a noi. Sempre! Specialmente quando siamo nella prova e nel dolore.
    Perché quando stiamo bene e tutto va a meraviglia pensiamo poco a Dio, invece quando va male ci si stringe il sederino e vorremmo che Dio ci aiutasse perché ci sentiamo un po' in colpa rispetto al nostro passato e presente, in che modo difficile dirlo, ma ci affidiamo a Lui o Lo malediamo se non troviamo nostre colpe.
    Ripeto, è dificile trovare chi soffre e piange facendosi strumento di Dio. Si possono citare tutti i passi che vuoi ma in un modo o nell'altro quelle di Gesù sono parole così paradossali che solo chi riesce ad incarnarle, perché ci si rispecchia, può aspirare alla beatitudine, come se tale beatitudine fosse già operante seppur in forma abbozzata; ma chi non crede che Gesù possa farlo non può provare quella consolazione che precederebbe gradualmente una gioia sempre più intensa, primizia per un buon frutto maturo.
    Nonostante lo dica l'anonimo brasiliano io non credo che Cristo cammini sempre accanto a noi, per camminarci dovrà pur esserci un morivo, altrimenti che salvatore sarebbe, non è mica tana libera tutti, anche se Gesù potrebbe averci giocato.

  2. #17
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    E' sempre con noi: Ogni giorno, ogni attimo. L'ha detto Lui. L'anonimo brasiliano lo ha solo messo in versi.
    Semmai, possiamo dire che siamo noi ad allontanarci e a non volerLo sentire, a non pregarLo, a voler fare di testa nostra....
    Torniamo a pensare a Lui (e qua dici bene) nei momenti del bisogno. Nell'angustia. Nell'afflizione.
    amate i vostri nemici

  3. #18
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Semmai, possiamo dire che siamo noi ad allontanarci e a non volerLo sentire, a non pregarLo, a voler fare di testa nostra....
    Ergo ciò conferma che Gesù non è sempre con noi, anche se come tu dici siamo noi a respingerlo, ma chi non lo respinge è evidente che stia con lui.
    C'è sempre un motivo perché Gesù stia o non stia con noi, che poi si riduce a me.

  4. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Perché quando stiamo bene e tutto va a meraviglia pensiamo poco a Dio, invece quando va male ci si stringe il sederino e vorremmo che Dio ci aiutasse perché ci sentiamo un po' in colpa rispetto al nostro passato e presente, in che modo difficile dirlo, ma ci affidiamo a Lui o Lo malediamo se non troviamo nostre colpe.
    Ripeto, è dificile trovare chi soffre e piange facendosi strumento di Dio. Si possono citare tutti i passi che vuoi ma in un modo o nell'altro quelle di Gesù sono parole così paradossali che solo chi riesce ad incarnarle, perché ci si rispecchia, può aspirare alla beatitudine, come se tale beatitudine fosse già operante seppur in forma abbozzata; ma chi non crede che Gesù possa farlo non può provare quella consolazione che precederebbe gradualmente una gioia sempre più intensa, primizia per un buon frutto maturo.
    Nonostante lo dica l'anonimo brasiliano io non credo che Cristo cammini sempre accanto a noi, per camminarci dovrà pur esserci un morivo, altrimenti che salvatore sarebbe, non è mica tana libera tutti, anche se Gesù potrebbe averci giocato.
    L'anonimo brasiliano dice pure che Gesù ci prende in braccio nei momenti più duri.

  5. #20
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Va male per chi pesa troppo.

  6. #21
    La sofferenza c'è perché siamo nel mondo della sofferenza;chiunque viene in questo mondo inevitabilmente incontra la sofferenza(lo è stato anche per Gesù).Quando saremo nel Regno di Dio non ci sarà più sofferenza.Per ora cerchiamo di difenderci dalla sofferenza come possiamo(come ci difendiamo dal caldo o dal freddo) senza dimenticare che certe sofferenze l'uomo se le crea da solo!Gli interventi di Dio nelle vicende del mondo dipendono dalla fede che trova ma soprattutto dal suo Progetto per l'Umanità futura.Sicuramente Dio non gioisce per le sofferenze che il mondo ci dà e attende il momento di curare le nostre piaghe.

  7. #22
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Ergo ciò conferma che Gesù non è sempre con noi, anche se come tu dici siamo noi a respingerlo, ma chi non lo respinge è evidente che stia con lui.
    C'è sempre un motivo perché Gesù stia o non stia con noi, che poi si riduce a me.
    Cosa fa il figliol prodigo della parabola? Si allontana volontariamente, ma suo Padre è sempre lì che lo aspetta. A braccia aperte.

    "Era ancora un po' lontano da casa, quando suo Padre lo vide arrivare...." Probabilmente ogni sera il Padre, speranzoso, scrutava l'orizzonte
    amate i vostri nemici

  8. #23
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    La sofferenza c'è perché siamo nel mondo della sofferenza;chiunque viene in questo mondo inevitabilmente incontra la sofferenza(lo è stato anche per Gesù).Quando saremo nel Regno di Dio non ci sarà più sofferenza.Per ora cerchiamo di difenderci dalla sofferenza come possiamo(come ci difendiamo dal caldo o dal freddo) senza dimenticare che certe sofferenze l'uomo se le crea da solo!Gli interventi di Dio nelle vicende del mondo dipendono dalla fede che trova ma soprattutto dal suo Progetto per l'Umanità futura.Sicuramente Dio non gioisce per le sofferenze che il mondo ci dà e attende il momento di curare le nostre piaghe.
    amate i vostri nemici

  9. #24
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Cosa fa il figliol prodigo della parabola? Si allontana volontariamente, ma suo Padre è sempre lì che lo aspetta. A braccia aperte.

    "Era ancora un po' lontano da casa, quando suo Padre lo vide arrivare...." Probabilmente ogni sera il Padre, speranzoso, scrutava l'orizzonte
    Ma finché il figlio non cominciò a pensare che i servi di suo padre stavano meglio di lui, non poté concepire il ritorno.
    Ritorna al padre sconfitto e sputtanato. E se è vero che il padre ha preferito perdonarlo che pensarlo morto, non così l'ha pensata il fratello maggiore che per Gesù rappresenta chi si è sempre occupato delle faccende di Dio, cioè il clero, che non si da pace per ciò che lui pensa sia un'ingiustizia; in quel perdono non c'è l'approvazione del fratello maggiore, colui che sta sempre vicino a Dio.
    Con questa parabola Gesù voleva inesorabilmente colpire la classe dirigente religiosa che lo odiava non concependolo.

  10. #25
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    Comunque, se chi piange ed e' afflitto e' pure beato, come sancito in altizzimo loco, perche' rubargli la sua beatitudine lenendo le sue afflizione e di conseguenza sbeatificandolo?

  11. #26
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    Infatti non capisco a cosa serva beatificarlo, beatificare uno che è già beato non ha alcun senso; nessuno può conoscerci meglio di Dio.

  12. #27
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    Dovrai pur convincere chi sta bene come sta a cercare le afflizioni implicite in certe coraniche normative e quindi sentirsi soddisfatti nel tenersele per avere il premio della beatitudine.....dopo morti fra rinunce, patimenti ed afflizioni.
    In difetto hai quella liquidita' sociale ove ciascuno persegue la propria autorealizzazione, invece di realizzare la volonta' divina costi quel che costi.

  13. #28
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    Spero che la liquidità sociale, questione prettamente legata alla contingenza di certi fatti rispetto ad altri non si trasformino in una fiumana; solo allora potremo collaudare il nostro restare a galle.
    Tra chi detta leggi morali insostenibili e chi detta leggi materiali atte a tutelare la società attuale dalla nascita alla morte non saprei quale preferire, comunque, poi, la differenza viene azzerata per il fatto che o bene o male bisogna conviverci in un modo o nell'altro.

  14. #29
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    - chiunque viene in questo mondo inevitabilmente incontra la sofferenza.-. -



    Allora giustamente riportava Qoelet:

    - IL piu' felice in assoluto è il NON nato, colui che ha la fortuna di Non sperimentare le schifezze di questo fottuto mondo ! (Qoelet cap.4)


    Del resto non erano proprio gli autori (ispirati) di Giobbe e Geremia _ che non solo rinnegavano il giorno della loro nascita ma, soprattutto, stra-maledicevano il giorno del loro concepimento ??

    ( Gb. capitolo 3 + Geremia cap. 20).

    Come dire che il piu' saggio, il piu' consapevole, il piu' accorto personaggio dell' intera bibbia - è quell' Onan, il figlio di Giuda che, a seguito della legge del levirato, lo costringeva a sposare la moglie di sua fratello maggiore Er _ prematuramente scomparso.

    Il "saggio" Onan _ penso' bene di "emettere TUTTO per terra" (Genesi cap. 38 ) -
    Il capitolo prosegue con la terrificante punizione dell' iddioTribale / ovvero lo fece morire.

    Invece.. è stata una provvidenziale liberazione tanto che lo stesso Giobbe (cosi' come Tobia), stanco e sofferente a tal punto da non aver piu' lacrime.. chiedeva all' iddioEtnico di assecondarlo, ovvero di toglierlo da questo fottuto mondo.

    Da qui la sua implorante invocazione, di essere "annichilito" tanto che, al solo pensiero che si potesse avverare la sua supplica indirizzata a colui che (potrebbe) il Tutto, lo consolerebbe e gli darebbe un indicibile gioia per la sua imminente "fine terrena" !! (cap. 6) -

    Altro che punizione per Onan _ sicuramente l' iddioabramitico gli ha reso un immenso favore, quello di averlo eliminato da questo fottuto mondo (da lui creato).

    Di sicuro il saggio Onan Non ha aggiunto "altri anelli" a questa perdurante catena della sofferenza !!


    ------------------------------------


    Tu scrivi: Quando saremo nel Regno di Dio non ci sarà più sofferenza



    Va bene.. rispondevano gli ateniesi a quel pittoresco personaggio proveniete dalla cittadina di Tarso:
    - Su questo (argomento) ti ascolteremo un' altra volta !



    -
    Ultima modifica di esterno; 15-11-2020 alle 17:26

  15. #30
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    Hai ragione , meglio essere afflitti e se non hai i motivi te li costruisci da te , le lacrime hanno sempre fatto questo effetto di impietosire qualcuno
    Se ridi non hai bisogno di Dio e l'ipocrisia alla cono è servita
    Ma no, Cono crede veramente in ciò che dice, non é ipocrita.

    secondo la chiesa , e anche secondo Matteo, chi soffre in questa terra

    scala prima il purgatorio e vede prima Dio e sarà consolato, gli altri, maiali e

    porci, ( non li potevano vedere nè Omero e nè Dante e manco io )dovranno

    farsi un purgatorio lunghissimo, e non potranno pregare più per sè stessi,

    dovevano farlo in terra, possono solo aspettare le preghiere e le Messe dei

    loro cari per salire verso Dio. Come dicono i mistici, é meglio soffrire un po'

    qui, perché di la' é veramente dura.

    Ciao.

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