Una trentina di anni fa lessi il “Vangelo di Tommaso” e mi colpì tra gli altri il detto 121 ma non riuscii a capire ciò che intendesse il redattore riferendocelo.
Ora mi è capitato di leggere un libro che lo spiega chiaramente e vorrei farvene partecipi.

Detto 121:
Simon Pietro disse loro: “Maria ci lasci, perché le donne non sono degne della vita”.
Gesù disse loro: “Io stesso la condurrò per renderla uomo, cosicché anche lei possa diventare uno spirito vivente simile a voi uomini. Poiché ogni donna che si rende uomo entrerà nel regno dei cieli”

E’ praticamente impossibile capire il significato del brano senza tener presente che nel mondo antico, nel quale venne scritto questo testo, le relazioni tra i sessi erano viste in modo diverso da come le vediamo noi.
Oggi tendiamo a pensare che gli uomini e le donne siano due tipi della stessa cosa: esistono gli esseri umani, che possono essere maschi o femmine.
Nel mondo antico i sessi non erano visti così ed il maschio e la femmina non erano considerati due tipi di essere umano; erano due gradi di essere umano.
Come sappiamo da autori medici, filosofi, poeti ed altri autori nel mondo greco e romano le donne erano comunemente ritenute uomini imperfetti, cioè uomini che non si erano sviluppati pienamente.
Quando erano nell’utero, non era cresciuto loro il pene; una volta nate, non si erano sviluppate pienamente, non erano venute su muscolose, non avevano sviluppato i peli facciali, non avevano acquisito una voce profonda.
Le donne erano il sesso debole nel senso più letterale; ed in un mondo permeato da un’ideologia di potere e dominio, tutto ciò le rendeva inferiori e quindi sottomesse agli uomini.
Si credeva che tutto il mondo operasse in un continuum di perfezione. Gli oggetti inanimati sono meno perfetti di quelli animati; le piante sono meno perfette degli animali; gli animali meno perfetti degli esseri umani; le donne meno perfette degli uomini; gli uomini meno perfetti degli dèi.
Avere la salvezza, essere uniti a Dio richiedeva un perfezionamento.
Per alcuni pensatori antichi le conseguenze erano chiare: perché una donna si perfezionasse doveva passare prima allo stadio successivo lungo il continuum e diventare uomini.
Dunque la salvezza per questo “Vangelo di Tommaso” che presuppone un’unificazione di tutte le cose in modo che non ci sia sopra e sotto, dentro e fuori, maschio e femmina, richiede che tutti gli spiriti divini ritornino al loro luogo d’origine. Ma perché le donne raggiungano questa salvezza, prima devono ovviamente diventare uomini. La conoscenza rivelata da Gesù permette questa trasformazione, cosicché ogni donna che si rende uomo grazie alla comprensione dei suoi insegnamenti possa entrare nel Regno.