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Discussione: La letteratura slovena e le traduzioni in italiano

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    La letteratura slovena e le traduzioni in italiano

    C’è una cosa che mi duole.

    Sin da bambina, e poi da adolescente, meno da adulta, ho letto gli autori sloveni nella mia madrelingua: Prešeren, Cankar , Jurčič, Kette, Bartol e tanti altri. Naturalmente condividevo i miei interessi con altri membri della minoranza slovena, però… avrei voluto farlo anche con gli italiani. Ho regalato alcune traduzioni decorose di molti scrittori sloveni contemporanei ai miei amici italiani, ma non potevo fare lo stesso coi classici sloveni, perché le traduzioni lasciano a desiderare.

    Adesso è appena uscita l’ultima traduzione del maggior poeta sloveno, romantico, Prešeren, autore anche dell’inno nazionale sloveno, e non posso che lamentarmi del fatto che, per l’ennesima volta, è tradotto male e non posso condividerla con gli amici italiani.

    Per darvi un’idea posto l’originale di una poesia di Prešeren, poi la traduzione appena uscita di Miran Košuta, e poi la traduzione libera, fatta per scherzo, dalla Pazza di Acerra. Ditemi voi cosa ne pensate.





    Kam?

    Ko brez miru okrog divjam,

    Prijat'lji prašajo me kam?



    Prašajte raj' oblak neba,

    Prašajte raje val morjà,



    kadar mogočni gospodar

    drvi jih sem ter tje vihar.



    Oblak ne ve in val ne kam,

    kam nese me obup, ne znam.



    Samo to znam, samo to vem,

    da pred obličje nje ne smem



    in da ni mesta vrh zemljé,

    kjer bi pozabil to gorjé.



    Traduzione di Miran Košuta

    Dove?

    Furiando intorno quando vo,

    gli amici, dove? Chiedono.



    Chiedete a nube in ciel lassù,

    chiedete all’onda in mar quaggiù,



    allor che il nembo, maestà,

    le turbina di qua, di là.



    Né nube, onda o noi si sa,

    lo strazio dove porterà.



    Di certo so soltanto che

    vietato al suo cospetto m’è



    e ch’alcundove in terra so,

    ove tal duol scordar si può.


    Traduzione della Pazza di Acerra

    Dove?

    Quando vago selvaggio e senza pace
    gli amici mi domandano: ma dove?


    Chiedi piuttosto alla nuvola del cielo
    o all'onda del mare,


    quando un potente signore le sbatacchia
    qua e là nella tempesta.


    Come la nuvole e l'onda non san dove,
    non so dove l'angoscia mi conduca,


    so solo questo, che non posso affrontarla
    e non esiste luogo sulla terra


    dove dimenticare il mio dolore.
    Ultima modifica di follemente; 12-12-2020 alle 19:33

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