i casi sono due:
o tu non mi leggi; oppure non capisci quello che scrivo a chiare lettere, tutto preso nella pugna delle sciocchezze;
che ci sia una crisi di valori è ovvio, e io non l'ho mai negato;
quello che sarebbe da dementi - se effettivamente i luminari che citi lo pensassero, come tu credi - è argomentare che tale crisi sia un fatto eccezionale, quando è la condizione normale di ogni società, per definizione, ad ogni generazione;
non lo dico certo io, ma la storia e tutte le scienze sociali: tu vivi in base a valori diversi da quelli dei tuoi genitori e nonni, e i tuoi figli inevitabilmente contempleranno valori diversi dai tuoi; la società funziona così, ti piaccia o meno;
la cosa sciocca di questo tuo modo di contrapporti alle considerazioni storico-sociali che ti pongo - e che non invento certo io; sono cose ovvie per chiunque voglia ragionare, a prescindere dal grado di istruzione - è che manchi completamente il punto:
qui non è in discussione la crisi, che c'è ed è inevitabile; la società cambia, sempre, e in modi che non sono quelli a cui siamo abituati, il che ci provoca inevitabilmente disagio, visto che invecchiando siamo sempre meno adatti a capire come va il mondo;
il punto è solo se decidiamo di vedere il bicchiere mezzo vuoto, come fai tu, e annegare nello sconforto della diffidenza e del sospetto, in cambio della gratificazione pissera di sentirsi predicatori di virtù, al prezzo di scavare un fossato di incomprensione con le generazioni dei figli o delle persone più o meno giovani, come quelle che incontri qui;
oppure esercitare il buon senso e la ragione - per un credente, un dono di Dio - e vedere il bicchiere mezzo pieno, capire che se i tuoi figli e figlie sceglieranno altre strade, diverse dalla tua, ma consone alla sensibilità diffusa e ai valori del loro tempo, lo faranno in buona fede e non perché contaminati da un'eccezionale e mortale condizione peccaminosa e degradata;
difficile immaginare qualcosa di più triste di un vecchio che manifesta con la sua disperazione apocalittica il senso di una vita non spesa - canterebbe Battisti - dell'uggiosità di quel percorso breve che è la vita;
guarda che di vecchi sorridenti e fiduciosi, amatissimi e seguiti dai giovani, ce n'è a bizzeffe; potrei citarti Tiziano Terzani, ma anche Cesare Musatti; ma, se non li conosci e non ti va di frequentarli tramite i loro libri, potrei citarti il popolarissimo Piero Angela; ti pare che esprima un sentimento apocalittico ? eppure non è certo un idiota, per tutto va bene, sempre e comunque;
e guarda quanto entusiasmo per la vita e ottimismo ha trasmesso a suo figlio Alberto, capace a sua volta di comunicare quell'orizzonte con la sua divulgazione;
se cerchi il male nelle cose, quello vedi e trovi; ma puoi anche vedere altro; dipende da te.