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Discussione: Flashback sull'Italia

  1. #346
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Se parli di disturbi cognitivi o deficit intellettivi, è possibile che siamo in presenza di un problema di salute, vuoi anche genetico. Però oltre al gene o i geni nudi e crudi, c'è l'epigenetica e sempre l'ambiente che può influenzare lo stesso la parte genetica ed epigenetica.

    Dimentichi ancora una volta che un'individuo, un bambino se vuoi, non nasce già "imparato" e si forma crescendo, non solo per il suo patrimonio genetico . Poi dimentichi che siamo esseri culturali e quello che tu chiami bene e male non è univoco in tutto il mondo e non è rimasto costante nel tempo.

    Ora dovresti spiegare quali geni ti predispongono al senso dello stare bene in famiglia o a scuola e riuscire a scindere la questione genetica dall'influenza positiva e negativa a livello psicologico di questi due ambienti e delle persone, genitori e parenti, insegnanti e compagni di scuola.

    Ci manca solo che tiri fuori gli esseri fantastici e mitologici!
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  2. #347
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Se parli di disturbi cognitivi o deficit intellettivi, è possibile che siamo in presenza di un problema di salute, vuoi anche genetico. Però oltre al gene o i geni nudi e crudi, c'è l'epigenetica e sempre l'ambiente che può influenzare lo stesso la parte genetica ed epigenetica.
    si. però se a me il formaggio o cmq i latticini non piacciono, o magari mi provocano disturbi di stomaco, allora tu capisci che questo problema può derivare soltanto da una origine a livello di dna. certo, se parli di crescita, con gli anni il carattere di una persona può essere come dire suscettbile di un lavorio da parte dell'ambiente esterno e quind in qualche misura "modificarsi" o "ottundersi". ma è mia personale convinzione che anche a questo c'è un limite. ci sono cose che possono essere modificate a livello educativo, ovviamente in "meglio", e dall'altra parte cose che sono connaturate all'individuo e quindi immodificabili.

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    Dimentichi ancora una volta che un'individuo, un bambino se vuoi, non nasce già "imparato" e si forma crescendo, non solo per il suo patrimonio genetico . Poi dimentichi che siamo esseri culturali e quello che tu chiami bene e male non è univoco in tutto il mondo e non è rimasto costante nel tempo.
    no, carissima. c'è la regola d'oro che certamente conosci, per la quale il "bene" è in definitiva trattare gli altri come si vorrebbe che gli altri trattassero noi.

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    Ora dovresti spiegare quali geni ti predispongono al senso dello stare bene in famiglia o a scuola e riuscire a scindere la questione genetica dall'influenza positiva e negativa a livello psicologico di questi due ambienti e delle persone, genitori e parenti, insegnanti e compagni di scuola.
    non c'è necessità di distinguere i due ambiti. educazione e geni possono cooperare per migliorare e far avanzare il processo di elevazione morale, materiale, psicologica, coscienziale ecc., della nostra specie.

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    Ci manca solo che tiri fuori gli esseri fantastici e mitologici!
    era solo una ipotesi. abbi pazienza.
    Ultima modifica di sandor; 17-03-2021 alle 06:27

  3. #348
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    La regola del trattare gli altri come come vorremmo fossimo trattati noi, per quanto bella ed auspicabile possa essere, non è assoluta.

    In che modo educazione e geni dovrebbero cooperare?

    Se i latticini ti danno fastidio è possibile che la causa sia appunto genetica anche se non è sempre così, magari hai la gastrite. Nell'essere umano c'è una normale riduzione dopo l'infanzia della produzione della lattasi, per altro molto variabile nel mondo. E' più raro che manchi del tutto l'enzima per la lattasi per il gene difettoso.
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  4. #349
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    La regola del trattare gli altri come come vorremmo fossimo trattati noi, per quanto bella ed auspicabile possa essere, non è assoluta.
    non è qualcosa che valga in senso mettiamo "filosofico", perché ovviamente a livello meramente logico e dimostrativo, può essere considerata non estensibile in senso generale. ma se tu migliori il patrimonio genetico e fai in modo che questa o altre regole "morali", come i dieci comandamenti biblici o le beatitudini evangeliche, intuitivamente "giuste", vengano in qualche modo interiorizzate, cioè che il singolo individuo sia "naturalmente" portato a metterle in pratica o comunque ad uniformare ad esse la propria condotta di vita, direi che sarebbe un grande passo in avanti. non è che sto dicendo che col dna devi "ricreare" mettiamo gli dèi della mitologia greca, quanto rendere migliore "l'umanità". poi a quanto ho modo di capire, maggiore è la maturità di una persona, maggiore è il proprio senso di "rispetto" per le regole, anche se la persona in questione non le conosce, cioè a livello intuitivo se non altro. questo dimostra che il bene c'è chi lo conosce istintivamente e agisce conformemente a detto "bene", e c'è chi non lo conosce e allora lo devi educare in quel senso.

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    In che modo educazione e geni dovrebbero cooperare?
    se sei svantaggiato a livello di patrimonio genetico, allora ti necessita una "educazione". se non lo sei fai da solo, ma devi comunque accettare che ad esempio se vuoi la licenza media, devi "frequentare" le lezioni come tutti gli altri, magari meno dotati a livello di geni, anche se dette lezioni ti servono a poco e anche se da "privatista" riusciresti comunque ad ottenere il "titolo", magari anche con un discreto profitto.

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    Se i latticini ti danno fastidio è possibile che la causa sia appunto genetica anche se non è sempre così, magari hai la gastrite.
    si. ma la predisposizione ad avere la gastrite dipende dal dna, come d'altra parte per ogni tipo di malattia. compreso il covid.

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    Nell'essere umano c'è una normale riduzione dopo l'infanzia della produzione della lattasi, per altro molto variabile nel mondo. E' più raro che manchi del tutto l'enzima per la lattasi per il gene difettoso.
    non ho capito che cosa intendi per "lattasi": l'assimilazione dei latticini?

  5. #350
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    Chiacchieri per un'idea stramba che ti sei fatto della genetica e metti geni e dna come prezzemolo ovunque ed un pò ad cazzum.
    Se fosse possibile quello che intendi tu ci sarebbe da fare una rivoluzione nel nostro patrimonio genetico.
    Non è poi automatico che un un singolo gene sia abbinato ad una specifica e singola funzione. E' tutto un pochino più complicato.
    Poi dimentichi che un cervello, da quando nasci a quando muori, si modifica, si creano sinapsi, circuiti, memorie. La variabile poi come già detto è l'ambiente in cui vivi e cresci. Tutto fa, dalla gravidanza a quando nasci le esperienze e l'ambiente hanno il loro peso, non solo ed esclusivamente geni nudi e crudi.
    Mi spiace per te ma siamo anche esseri culturali, non solo a Dna e non ti serve il "Dna più ricco" (di cosa non si è capito) perchè se vuoi imparare non ti bastano i geni. Un bambino privato degli stimoli non imparerà ad esempio a parlare per quanto nel cervello ci siano le aree di Broca e di Wernicke preposte alla produzione e comprensione della lingua.

    La gastrite viene per varie cause.

    La lattasi è l'enzima che scinde il lattosio, responsabile spesso di intolleranza o difficoltà a digerire i latticini per il motivo che dicevo prima.
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  6. #351
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    Chiacchieri per un'idea stramba che ti sei fatto della genetica e metti geni e dna come prezzemolo ovunque ed un pò ad cazzum..
    e quale sarebbe l'idea stramba?

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    Se fosse possibile quello che intendi tu ci sarebbe da fare una rivoluzione nel nostro patrimonio genetico..
    no. basterebbe controllare in qualche modo la distribuzione dei geni nella popolazione.

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    Non è poi automatico che un un singolo gene sia abbinato ad una specifica e singola funzione. E' tutto un pochino più complicato..
    cioè?

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    Poi dimentichi che un cervello, da quando nasci a quando muori, si modifica, si creano sinapsi, circuiti, memorie..
    anche lo sviluppo cerebrale, a quanto ho modo di capire, dipende dal patrimonio genetico, almeno a livello basilare.

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    La variabile poi come già detto è l'ambiente in cui vivi e cresci. Tutto fa, dalla gravidanza a quando nasci le esperienze e l'ambiente hanno il loro peso, non solo ed esclusivamente geni nudi e crudi..
    guarda, se dipendesse "solo" da fattori esterni, lo sviluppo di un singolo individuo sarebbe molto più "controllabile" e nonn esisterebbero volendo, le differenze tra individui, perché se tutti crescessero nello stesso ambiente e con gli stessi stimoli, allora saremmo tutti uguali. in russia ci hanno anche provato ma non è andata come si sperava. per questo il "comunismo" è un' utopia.

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    Mi spiace per te ma siamo anche esseri culturali, non solo a Dna e non ti serve il "Dna più ricco" (di cosa non si è capito).
    per l'ennesima volta. dna più ricco significa avere maggiori capacità, qualità innate, ecc. non ho capito l'espressione "esseri culturali".

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    perchè se vuoi imparare non ti bastano i geni. Un bambino privato degli stimoli non imparerà ad esempio a parlare per quanto nel cervello ci siano le aree di Broca e di Wernicke preposte alla produzione e comprensione della lingua..
    ma esiste un gene che presiede al linguaggio e ai modi per impararlo? se esiste allora al bambino in questioe basterebbe ascoltare sua madre parlare. non ci sarebbe bisogno d'altro.

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    La gastrite viene per varie cause..
    si. questo è accettabile. ma perché non introdurre nel corredo genetico un gene che renda immuni alla gastrite?

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    La lattasi è l'enzima che scinde il lattosio, responsabile spesso di intolleranza o difficoltà a digerire i latticini per il motivo che dicevo prima.
    grazie per la spiegazione.

  7. #352
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ragazzi ma....com'è che dalla denatalità si è arrivati al lattosio e alla gastrite?

    "Nel 2050 il nostro sarà in assoluto il Paese più vecchio, arrivando fino ad oltre il 45% di popolazione oltre i 55 anni. La recente pandemia ha molto da dire in proposito, soprattutto in tema di costi sul servizio sanitario e socio-assistenziale. Un triste primato che ci compete è relativo alla solitudine. Sebbene gran parte degli anziani goda di una frequentazione quotidiana con persone vicine, sussiste invece un’alta percentuale di anziani soli. Il dato è relativo con ogni probabilità al forte gap generazionale esistente in un paese con pochi giovani e molti anziani, ove dunque aumenta la percentuale di persone destinate alla solitudine in tarda età.

    Non appare complesso, quindi, ricollegare questi dati anche alla recente pandemia, ove ognuna di queste statistiche sembra corroborare il quadro di un Paese particolarmente esposto ai danni di un problema che ha messo sotto pressione alcune zone d’Italia, le RSA, le terapie intensive e gli incontri familiari. Tutte questioni che solo il ricambio generazionale potrà migliorare, portando i giovani di oggi a presentarsi con maggiori skill alla terza età e sfruttando le leve del digitale per migliorare le condizioni di vita di quell’ampia fascia di popolazione – oggi produttiva – che peserà sulle spalle dei – pochi – giovanissimi di oggi."

    https://www.punto-informatico.it/italia-vecchi-online/

    Eh....davvero un bel problema. Altro che i latticini....
    amate i vostri nemici

  8. #353
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ragazzi ma....com'è che dalla denatalità si è arrivati al lattosio e alla gastrite?

    "Nel 2050 il nostro sarà in assoluto il Paese più vecchio, arrivando fino ad oltre il 45% di popolazione oltre i 55 anni. La recente pandemia ha molto da dire in proposito, soprattutto in tema di costi sul servizio sanitario e socio-assistenziale. Un triste primato che ci compete è relativo alla solitudine. Sebbene gran parte degli anziani goda di una frequentazione quotidiana con persone vicine, sussiste invece un’alta percentuale di anziani soli. Il dato è relativo con ogni probabilità al forte gap generazionale esistente in un paese con pochi giovani e molti anziani, ove dunque aumenta la percentuale di persone destinate alla solitudine in tarda età.
    allora cono. dipende da dove ti trovi. se stai, come te, a empoli, lì c'è una storia "locale" che ti consente di andare al baretto, di vedere gente, di fare il gruppo di "ascolto", e magari anche di andare a messa. so benissimo di dire cose trite e ritrite, ma è solo per rispondere ai tuoi "polpettoni". ti dico anche che le previsioni degli "esperti" arrivati a un certo punto lasciano il tempo che trovano. ad esempio qualche anno fa si sparse, sempre ad opera dei "competenti", la voce che nel 2036 un asteroide avrebbe colpito la terra. poi non mi pare di averne più sentito parlare, né a voce né per iscritto. altro esempio: sono almeno 50 anni che gli ecologisti dicono che tra qualche anno il quantitativo di combustibili fossili in natura, come dire "finirà". sarà vero? poi per favore fammi una cortesia: quando citi quelli che, tra gli esperti, gridano alla denatalità come "problema", anche economico, mettici anche un link, che consenta di capire. questo perché a mio modo di vedere e di capire dai giornali, anche on line, mi pare si parli quasi "soltanto" di covid. abbi pazienza.

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Non appare complesso, quindi, ricollegare questi dati anche alla recente pandemia, ove ognuna di queste statistiche sembra corroborare il quadro di un Paese particolarmente esposto ai danni di un problema che ha messo sotto pressione alcune zone d’Italia, le RSA, le terapie intensive e gli incontri familiari. Tutte questioni che solo il ricambio generazionale potrà migliorare, portando i giovani di oggi a presentarsi con maggiori skill alla terza età e sfruttando le leve del digitale per migliorare le condizioni di vita di quell’ampia fascia di popolazione – oggi produttiva – che peserà sulle spalle dei – pochi – giovanissimi di oggi."
    cono. allora "punto informatico", dico a livello di autorevolezza, quanto conta? se tu vai a battere come un leone in caccia, tutto il web per trovare siti che sostengano le stesse tue corbellerie, cioè quelli tenuti dai curati di campagna, come per esempio il nonno di doxa, allora non ci possiamo trovare. quando ti dico che uno che ha dato 54 esami a giurisprudenza, un mio conoscente, non trova ancora il "modo", a 37 anni suonati, di trovare, con una laurea del genere in mano, la possibilità di guadagnare qualcosa, ma vive con la "famiglia", allora se questa è la situazione dei quasi 40enni, mi dici per favore "come" un individuo nella situazione descritta potrebbe, conservando un minimo di "dignità personale", avere una moglie e per di più accollarsi una famiglia, avendo anche va detto, un minimo di consapevolezza su come va il mondo di "oggi"? grazie.

    https://www.punto-informatico.it/italia-vecchi-online/

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Eh....davvero un bel problema. Altro che i latticini....
    i latticini è anche il latte prodotto dalle mammelle della gestante per allevare la "prole". questo non te lo dimenticare.

  9. #354
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    e quale sarebbe l'idea stramba?



    no. basterebbe controllare in qualche modo la distribuzione dei geni nella popolazione.



    cioè?



    anche lo sviluppo cerebrale, a quanto ho modo di capire, dipende dal patrimonio genetico, almeno a livello basilare.



    guarda, se dipendesse "solo" da fattori esterni, lo sviluppo di un singolo individuo sarebbe molto più "controllabile" e nonn esisterebbero volendo, le differenze tra individui, perché se tutti crescessero nello stesso ambiente e con gli stessi stimoli, allora saremmo tutti uguali. in russia ci hanno anche provato ma non è andata come si sperava. per questo il "comunismo" è un' utopia.



    per l'ennesima volta. dna più ricco significa avere maggiori capacità, qualità innate, ecc. non ho capito l'espressione "esseri culturali".



    ma esiste un gene che presiede al linguaggio e ai modi per impararlo? se esiste allora al bambino in questioe basterebbe ascoltare sua madre parlare. non ci sarebbe bisogno d'altro.



    si. questo è accettabile. ma perché non introdurre nel corredo genetico un gene che renda immuni alla gastrite?



    grazie per la spiegazione.
    Vuoi un essere umano che nasca già con la "scienza infusa" forse?
    Continui a far finta che un essere non sia influenzato dal suo vissuto, dal suo ambiente (compreso quella che è l'alimentazione, il clima, il contatto con sostanze varie ecc...), da istruzione e cultura. Non credo tu caschi così dalle nuvole visto che a scuola ci sei andato e che etica e morale, usi e costumi e credenze, le avrai studiate anche tu.
    Capisci bene che se tiri fuori il bene ed il male ti scontri con tutto ciò che l'uomo ha fatto nella storia, nei cambiamenti della cultura.
    Il Sandor che è venuto fuori è la summa dei geni dati dai genitori, dalla gravidanza, da ciò che ha mangiato, dalle malattie che ha avuto, dalle sostanze che ha toccato, l'igiene, lo stress, le emozioni, i contatti con le persone, le esperienze vissute, l'educazione e l'istruzione che ha avuto.
    Come pretendi che tutto si basi esclusivamente aggeggiando i geni ed i cromosomi? Puoi prevedere ciò che accadrà ad un individuo?
    Siccome c'è un rapporto stretto fra genetica ed ambiente e quindi l'espressione dei geni, non è che puoi far finta che non esista questo rapporto e che aggiungendo, togliendo o modificando un gene vada tutto bene come per magia.
    Poi ci devi mettere il cervello, che ha sì a che fare con i geni ed i prodotti dei geni ma dimentichi che è anche una massa di neuroni che da quando nasci a quando myori si modifica e dove immagazzini le esperienze ed i ricordi, si formano sinapsi e circuiti nervosi.
    Tu potresti avere una predisposizione maggiore a sviluppare ansia o depressione di un altra persona, ma non è detto che tu la sviluppi. C'è il fattore esperienze vissute che influisce sull'insorgere o meno di questi disturbi.
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  10. #355
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Vuoi un essere umano che nasca già con la "scienza infusa" forse?
    guarda. quello che vorrei sarebbe soltanto una "umanità", alla quale mi pregio di appartenere anche io, che riuscisse ad evitare il male, perché se esiste il "male", e sappiamo cosa è, vuol dire che in ogni essere umano coesistono due impulsi: quello a compiere il bene, che sarebbe a dire agire secondo "ragione", e l'impulso speculare a compiere il "male", che sarebbe a dire agire secondo "istinto". questo tipo di "desiderio" è, e scusa il volo pindarico, lo stesso che aveva, per quanto personaggio di "fantasia", anche il buon vecchio "dott. jackyll" di stevenson, e quindi evidentemente lo stesso "stevenson". ora non conta il sapere, cioè come dici la "scienza infusa". conta la morale, conta agire secondo il bene. non so se è chiaro. poi l'educazione è un modo per incentivare la "ragione", per allenarla a "dominare" gli istinti. ma se si operasse al contrario, cioè facendo in modo che l'uomo agisse "per istinto" secondo "ragione", non sarebbe meglio? vedi, per compiere il bene occorre in qualche modo "dominare" l'istinto. questo genera un senso di "repressione" che poi, grazie a dio non sempre, sfocia in atti che sono contrari a cose come la legge, l'etica, la morale. tutto ciò non te lo dico per "citare" hubbard o chi per lui. te lo dico perché i problemi del mondo "d'oggi" derivano in sostanza da questo tipo di dinamiche. insomma un essere "totalmente" buono lo devi fare apposta. perché se no i vecchi sistemi educativi non bastano, o almeno non sono sufficienti in molti casi.

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Continui a far finta che un essere non sia influenzato dal suo vissuto, dal suo ambiente (compreso quella che è l'alimentazione, il clima, il contatto con sostanze varie ecc...), da istruzione e cultura. Non credo tu caschi così dalle nuvole visto che a scuola ci sei andato e che etica e morale, usi e costumi e credenze, le avrai studiate anche tu.
    guarda, ti assicuro che non faccio "finta". se, e dico "se", arrivato a un certo punto della mia "vita", avessi cominciato ad attribuire i problemi cui ho avuto "modo e maniera" di incorrere, al mio personale "vissuto", e quindi avessi come dire pensato e agito da "irresponsabile", perché se attribuisci il tuo presente al tuo passato lo sei, irresponsabile, allora probabilmente avrei come dire manifestato la mia insoddisfazione nei modi che tutti conosciamo, e cioè reati, dipendenze, follia, depressione, ecc. il problema è che la maggior parte della gente pensa "male" perché non riesce ad essere "autodeterminata". ti faccio un piccolo esempio, relativo alla differenza che passa tra un uomo e un animale, che dicono sia il "migliore" amico sempre dell'uomo: il cane. se tu un cane lo prendi a calci, non lo nutri, gli usi violenza ecc., quello dopo un po' di sopportazione, è portato a perpetrare lo stesso atteggiamento verso i propri simili e magari anche verso il "padrone". questo perché succede? succede perché il cane è un animale, per quanto buono e intelligente. ora, la gran parte delle persone si comporta allo stesso modo. cioè attribuisce i propri errori all'influsso di cose come l'educazione, perché non c'è stata o perché non gli ha insegnato niente, sempre l'educazione. ecco, l'ideale sarebbe capire che se non "rompi" in qualche modo la "catena" dello scaricabarile, allora non c'è miglioramento, non c'è progresso sociale, non c'è pacifica convivenza. e si parte ovviamente sempre dalle "istituzioni", tipo "scuola", chiesa, famiglia, comitive di vario tipo ecc. ripeto: per vivere bene occorre prendersi le "proprie responsabilità", almeno per quanto riguarda sé stessi. non so se è chiaro.



    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Capisci bene che se tiri fuori il bene ed il male ti scontri con tutto ciò che l'uomo ha fatto nella storia, nei cambiamenti della cultura.
    Il Sandor che è venuto fuori è la summa dei geni dati dai genitori, dalla gravidanza, da ciò che ha mangiato, dalle malattie che ha avuto, dalle sostanze che ha toccato, l'igiene, lo stress, le emozioni, i contatti con le persone, le esperienze vissute, l'educazione e l'istruzione che ha avuto.
    no. il sandor che tu dici è venuto fuori quando, sempre il sandor, ha avuto la capacità di buttarsi alle spalle il "vissuto" personale, per non ripetere gli stessi errori che "altri" potrebbero commettere e forse commettono, sulla base del fatto di non accettare in primo luogo sé stessi, e attribuendo in secondo luogo, il demerito del non "accettarsi" ad altri che a sé stessi. tutto ciò che hai elencato non può e non deve essere. se no saremmo dei "cani" e non degli uomini.

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Come pretendi che tutto si basi esclusivamente aggeggiando i geni ed i cromosomi? Puoi prevedere ciò che accadrà ad un individuo?
    non posso prevederlo, ma posso mettere l'essere umano in questione nella condizione di "affrontare" anche gli imprevisti, in maniera razionale, cioè in modo da risolvere i problemi, e non di sentirsene "vittima" con tutto ciò che ne consegue, e cioè in primo luogo diventare da "vittima", "carnefice", innanzitutto nei riguardi di sé stesso, e poi di tutto l'universo mondo. mi pare succeda il contrario. nella normalità delle "situazioni".

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Siccome c'è un rapporto stretto fra genetica ed ambiente e quindi l'espressione dei geni, non è che puoi far finta che non esista questo rapporto e che aggiungendo, togliendo o modificando un gene vada tutto bene come per magia.
    sulla magia. conosci sicuramente arthur c. clarck, membro e presidente onorario del mensa per tanto tempo. clarck diceva che "una tecnologia abbastanza evoluta non ha niente di diverso dalla magia". se è vero questo allora la "strada" da seguire è quella di usare la tecnologia "genetica" come strumento di progresso sociale, e quindi insomma partire dalla cellula primigenea della società, cioè l'individuo, per in qualche modo "migliorare" le interazioni sociali e quindi tutto l'ambaradam.

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    Poi ci devi mettere il cervello, che ha sì a che fare con i geni ed i prodotti dei geni ma dimentichi che è anche una massa di neuroni che da quando nasci a quando myori si modifica e dove immagazzini le esperienze ed i ricordi, si formano sinapsi e circuiti nervosi.
    si. ma non è che siamo dei robot. non lo siamo. se il cervello ragiona in base agli stimoli, esistono altri elementi che consentono di rigettare gli stimoli "negativi" che, ti ripeto, se diventano intollerabili possono portare a cose come le psicosi, ecc. insomma se qualcuno mi dovesse "picchiare", l'istinto sarebbe di "reagire", ma la ragione sarebbe di rigettare quel tipo di comportamento, se non si vuole commettere lo stesso "sbaglio". ecco, quando cono dice di porgere "l'altra guancia" ha ragione. ma per porgere "concretamente" l'altra guancia, serve uno sforzo che per molti, ancora oggi, è "troppo oneroso", e quindi per ragioni "personali", cioè per mancanza di autodeterminazione, i "molti" preferiscono il "taglione". dice perché? perché sono portati a pensare che il male che si subisce sia colpa di quello che ti dà lo schiaffo, il quale a sua volta attribuisce la responsabilità a colui che ha dato lo schiaffo "a lui" prima che lui lo desse a te. e così via seguendo una catena che è tendenzialmente "infinita". insomma violenza chiama altra "violenza". è così dall'inizio dei tempi, e lo è perché l'"uomo" non riesce, a dispetto delle condizioni "al contorno" come dicono i fisici, a ragionare in modo tale da rigettare la "violenza", perché pensa a ciò che "subisce" più che a ciò che "fa subire", perché guarda la pagliuzza e non la trave. insomma ci possiamo capire.

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    Tu potresti avere una predisposizione maggiore a sviluppare ansia o depressione di un altra persona, ma non è detto che tu la sviluppi. C'è il fattore esperienze vissute che influisce sull'insorgere o meno di questi disturbi.
    guarda per me la parola d'ordine, sempre a livello "morale" e non "fisico", è "autodeterminazione". e mi scuso.
    Ultima modifica di sandor; 19-03-2021 alle 23:19

  11. #356
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    allora cono. dipende da dove ti trovi. se stai, come te, a empoli, lì c'è una storia "locale" che ti consente di andare al baretto, di vedere gente, di fare il gruppo di "ascolto", e magari anche di andare a messa. so benissimo di dire cose trite e ritrite, ma è solo per rispondere ai tuoi "polpettoni". ti dico anche che le previsioni degli "esperti" arrivati a un certo punto lasciano il tempo che trovano. ad esempio qualche anno fa si sparse, sempre ad opera dei "competenti", la voce che nel 2036 un asteroide avrebbe colpito la terra. poi non mi pare di averne più sentito parlare, né a voce né per iscritto. altro esempio: sono almeno 50 anni che gli ecologisti dicono che tra qualche anno il quantitativo di combustibili fossili in natura, come dire "finirà". sarà vero? poi per favore fammi una cortesia: quando citi quelli che, tra gli esperti, gridano alla denatalità come "problema", anche economico, mettici anche un link, che consenta di capire. questo perché a mio modo di vedere e di capire dai giornali, anche on line, mi pare si parli quasi "soltanto" di covid. abbi pazienza.



    cono. allora "punto informatico", dico a livello di autorevolezza, quanto conta? se tu vai a battere come un leone in caccia, tutto il web per trovare siti che sostengano le stesse tue corbellerie, cioè quelli tenuti dai curati di campagna, come per esempio il nonno di doxa, allora non ci possiamo trovare. quando ti dico che uno che ha dato 54 esami a giurisprudenza, un mio conoscente, non trova ancora il "modo", a 37 anni suonati, di trovare, con una laurea del genere in mano, la possibilità di guadagnare qualcosa, ma vive con la "famiglia", allora se questa è la situazione dei quasi 40enni, mi dici per favore "come" un individuo nella situazione descritta potrebbe, conservando un minimo di "dignità personale", avere una moglie e per di più accollarsi una famiglia, avendo anche va detto, un minimo di consapevolezza su come va il mondo di "oggi"? grazie.

    https://www.punto-informatico.it/italia-vecchi-online/



    i latticini è anche il latte prodotto dalle mammelle della gestante per allevare la "prole". questo non te lo dimenticare.
    Li metto sempre, i link relativi alle analisi che stiamo trattando. Nessuno nega che vi siano anche ragioni economiche riguardo alla denatalità. Ma a monte c'è ben altro, Sandor: Individualismo, nichilismo, narcisismo, egoismo. La pandemia sta solo rendendo evidente ciò che da decenni sta minando alla base la cultura occidentale. E cioè mancanza di ideali, perdita del sacro, occultamento di Dio, soffocamento del concetto stesso (laico) di Bene Comune eccetera.

    "In tutto il mondo, la pandemia è destinata a causare una forte contrazione del numero di nuovi nati. A conferma di quanto insegna l’esperienza storica; nei momenti di un brusco aumento della precarietà, le persone rinviano (almeno temporaneamente) la scelta di avere figli. Per l’Italia – che viene da anni di declino demografico – le conseguenze rischiano di essere drammatiche. Secondo le prima stime dell’Istat, nel 2020, le nascite non hanno superato le 400mila, il valore più basso dall’unità nazionale. E la situazione potrebbe addirittura peggiorare nel 2021 visto il protrarsi della crisi.

    Si aggiunga la drastica riduzione delle migrazioni (-17,4%) che, al di là di tutto, hanno contribuito negli ultimi anni a contenere l’invecchiamento della popolazione italiana e il dimezzamento del numero di matrimoni (un passaggio di vita che rimane strettamente legato alla decisione di mettere al mondo un bambino) passati dai 170mila del 2019 agli 85mila nei primi 10 mesi del 2020. Il rischio molto concreto è che l’Italia si avviti in una irreversibile spirale regressiva: perdita del numero di persone attive, rallentamento economico, aumento del carico pensionistico, ulteriore riduzione della natalità. Già prima del Covid, le previsioni di lungo periodo parlavano di una popolazione ridotta a 30 milioni di persone a fine secolo. Nonostante ciò, nelle bozze dell’ultima versione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il tema demografico e familiare non ha quella centralità che sarebbe stato necessario riconoscere e lecito aspettarsi. Le sei missioni prioritarie identificate dal piano sono tutte importanti. Ma nessuno spazio è riconosciuto a demografia e famiglia. Dimenticando che l’equilibrio intergenerazionale costituisce una delle condizioni della sostenibilità.

    La pandemia ha costituito uno choc fortissimo. E in questa situazione il Pnrr – strumento di attuazione in Italia del Next Generation Eu: nuova generazione, appunto – è il volano, economico e simbolico, a cui tutti guardano per individuare le linee di rilancio del Paese. Per questo, sarebbe un grave errore non indicare la questione demografica e famigliare come obiettivo strategico. Per cercare di invertire la china sulla quale l’Italia sta scivolando, occorre infatti un’azione integrata capace di muovere contemporaneamente una pluralità di leve. Nel quadro dei cambiamenti culturali in atto, la famiglia del futuro può rigenerarsi diventando un nucleo basato sulla ridefinizione dei rapporti uomo-donna, anche in rapporto a una più alta partecipazione femminile al lavoro (tenuto contro che le ragazze hanno un titolo di studio mediamente più elevato dei loro coetanei).
    Nel Family Act – recentemente approvato con consensi trasversali, anticipando la stagione del governo Draghi – è stato finalmente introdotto l’assegno unico universale. Si tratta di un passaggio fondamentale che per la prima volta riconosce nel nostro ordinamento che mettere al mondo un figlio non è un affare privato, ma un investimento sul futuro vantaggioso per l’intera collettività. Tale strumento – la cui attivazione è prevista da luglio 2021 – va reso pienamente operativo e rafforzato con fondi adeguati, anche mettendo a disposizione risorse del Pnrr.
    Tirare su un bambino non è mai un fatto solo privato. Ma frutto della attenzione di un’intera comunità.

    Tutto questo va fatto adesso. Con urgenza. È, ripetiamolo ancora una volta, una scelta politica di fondo da inserire con la giusta evidenza nel Pnrr. Per l’Italia, questa è forse l’ultima occasione per rimettersi davvero su un cammino di crescita."

    https://www.avvenire.it/opinioni/pag...va-generazione
    amate i vostri nemici

  12. #357
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Li metto sempre, i link relativi alle analisi che stiamo trattando. Nessuno nega che vi siano anche ragioni economiche riguardo alla denatalità. Ma a monte c'è ben altro, Sandor: Individualismo, nichilismo, narcisismo, egoismo. La pandemia sta solo rendendo evidente ciò che da decenni sta minando alla base la cultura occidentale. E cioè mancanza di ideali, perdita del sacro, occultamento di Dio, soffocamento del concetto stesso (laico) di Bene Comune eccetera.

    "In tutto il mondo, la pandemia è destinata a causare una forte contrazione del numero di nuovi nati. A conferma di quanto insegna l’esperienza storica; nei momenti di un brusco aumento della precarietà, le persone rinviano (almeno temporaneamente) la scelta di avere figli. Per l’Italia – che viene da anni di declino demografico – le conseguenze rischiano di essere drammatiche. Secondo le prima stime dell’Istat, nel 2020, le nascite non hanno superato le 400mila, il valore più basso dall’unità nazionale. E la situazione potrebbe addirittura peggiorare nel 2021 visto il protrarsi della crisi.

    Si aggiunga la drastica riduzione delle migrazioni (-17,4%) che, al di là di tutto, hanno contribuito negli ultimi anni a contenere l’invecchiamento della popolazione italiana e il dimezzamento del numero di matrimoni (un passaggio di vita che rimane strettamente legato alla decisione di mettere al mondo un bambino) passati dai 170mila del 2019 agli 85mila nei primi 10 mesi del 2020. Il rischio molto concreto è che l’Italia si avviti in una irreversibile spirale regressiva: perdita del numero di persone attive, rallentamento economico, aumento del carico pensionistico, ulteriore riduzione della natalità. Già prima del Covid, le previsioni di lungo periodo parlavano di una popolazione ridotta a 30 milioni di persone a fine secolo. Nonostante ciò, nelle bozze dell’ultima versione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il tema demografico e familiare non ha quella centralità che sarebbe stato necessario riconoscere e lecito aspettarsi. Le sei missioni prioritarie identificate dal piano sono tutte importanti. Ma nessuno spazio è riconosciuto a demografia e famiglia. Dimenticando che l’equilibrio intergenerazionale costituisce una delle condizioni della sostenibilità.

    La pandemia ha costituito uno choc fortissimo. E in questa situazione il Pnrr – strumento di attuazione in Italia del Next Generation Eu: nuova generazione, appunto – è il volano, economico e simbolico, a cui tutti guardano per individuare le linee di rilancio del Paese. Per questo, sarebbe un grave errore non indicare la questione demografica e famigliare come obiettivo strategico. Per cercare di invertire la china sulla quale l’Italia sta scivolando, occorre infatti un’azione integrata capace di muovere contemporaneamente una pluralità di leve. Nel quadro dei cambiamenti culturali in atto, la famiglia del futuro può rigenerarsi diventando un nucleo basato sulla ridefinizione dei rapporti uomo-donna, anche in rapporto a una più alta partecipazione femminile al lavoro (tenuto contro che le ragazze hanno un titolo di studio mediamente più elevato dei loro coetanei).
    Nel Family Act – recentemente approvato con consensi trasversali, anticipando la stagione del governo Draghi – è stato finalmente introdotto l’assegno unico universale. Si tratta di un passaggio fondamentale che per la prima volta riconosce nel nostro ordinamento che mettere al mondo un figlio non è un affare privato, ma un investimento sul futuro vantaggioso per l’intera collettività. Tale strumento – la cui attivazione è prevista da luglio 2021 – va reso pienamente operativo e rafforzato con fondi adeguati, anche mettendo a disposizione risorse del Pnrr.
    Tirare su un bambino non è mai un fatto solo privato. Ma frutto della attenzione di un’intera comunità.

    Tutto questo va fatto adesso. Con urgenza. È, ripetiamolo ancora una volta, una scelta politica di fondo da inserire con la giusta evidenza nel Pnrr. Per l’Italia, questa è forse l’ultima occasione per rimettersi davvero su un cammino di crescita."

    https://www.avvenire.it/opinioni/pag...va-generazione
    si, cono. adesso il problema è più chiaro, anche in virtù del riferimento da parte tua, ad un quotidiano autorevole come "avvenire". e scusa se ti ho attribuito una scarsa "credibilità". abbi pazienza. saluti.

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