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Discussione: Flashback sull'Italia

  1. #16
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Siamo al tramonto, della civiltà occidentale Doppio. Abbiamo smarrito il senso stesso della Vita. Altro che "funzionali". Siamo degli zombies. Dei morti viventi.
    questo lo dicevano alcuni uno, due, o tre secoli fa, paro paro, ad ogni cambiamento o rivoluzione

    ma, ammettiamo per studio l'ipotesi che noi occidentali fossimo morti viventi, che hanno smarrito il senso della vita, ecc...

    sei in grado di indicarmi chi sarebbero i virtuosi, quelli più bravi, e che società producono ?
    perché fuori dall'Occidente, ti restano la Cina, l'India e il mondo islamico del Vicino Oriente e Africa, del Medio ed Estremo oriente; altro non c'è;

    in questa orribile civiltà occidentale al tramonto - ma poi, che altro deve fare l'Occidente, se non tramontare ? - quando perdi il lavoro ti si integra il reddito con la cassa integrazione, pagata con le tasse di tutti, invece di costringerti a mandare i tuoi figli a delinquere o prostituirsi, come accade nei paesi poveri ad alto tasso di natalità; dici che è una manifestazione di scarso nerbo ?

    ti piace l'atea Cina dell'un solo figlio per coppia, poi basta ?

    per me, la vera decadenza inizia dall'incapacità di osservare la realtà e sputare nel piatto in cui si mangia, lagnandosi per le inezie; un esempio l'abbiamo con chi fa tanti lacchezzi per questa storia delle mascherine e dei sopportabilissimi vincoli, a fronte della gente che rischia e muore;

    i tuoi ragionamenti apocalittici sono un altro esempio; vivi nella società oggettivamente migliore che ci sia mai stata - infatti non sei in grado di indicarne una migliore - ma, invece di apprezzare e difendere i progressi di cui godi in prima persona, te ne lagni e la disprezzi, per il solo vezzo di atteggiarti a censore della moralità;

    certo, io non posso sapere chi frequenti; magari nel tuo ambiente di zombies ce n'è a sfare
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #17
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Siamo al tramonto, della civiltà occidentale Doppio. Abbiamo smarrito il senso stesso della Vita. Altro che "funzionali". Siamo degli zombies. Dei morti viventi.
    O tempora, o mores.
    Dicevano così 2000 anni fa, pensa un po', trombone apocalittico.

  3. #18
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Siamo al tramonto, della civiltà occidentale Doppio. Abbiamo smarrito il senso stesso della Vita. Altro che "funzionali". Siamo degli zombies. Dei morti viventi.
    Assa fa'!
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  4. #19
    Superstite L'avatar di Doppio
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Siamo al tramonto, della civiltà occidentale Doppio. Abbiamo smarrito il senso stesso della Vita. Altro che "funzionali". Siamo degli zombies. Dei morti viventi.
    Non essere così duro con te stesso, so che non puoi più essere uno splendido e vitale quasi quarantenne come me, ma morto vivente no, dai, non mi sembri messo così male.
    Non avete ancora visto niente

    Moderatore droghe

  5. #20
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Doppio...probabilmente come tu dici "non abbiamo visto niente"....da quando ho incominciato ad intendere...ne ho visti di cambiamenti...nel meglio e nel peggio.
    Quante volte ho sento dire che si stava meglio prima... quando ancora c'era la DC o il PCI, i sindacati che imperavano, il boom economico...l'inflazione che galoppava ma i tuoi BOT rendevano il 19% annuo... era più conveniente investire che avviare un negozio e una piccola azienda perferiva avere un buon portafolio di titoli invece che investire.
    Si stava meglio allora o adesso ... trascurando per un momento la crisi dovuta alla pandemia che sconfina dall'Italia ed ed investe l'intero pianeta.... quando ancora ci si riscaldava con le stufe a carbone e legna ...niente frigo.. lavatrici, televisione... per comunicare bisognava andare nelle cabine telefoniche con i gettoni in tasca...non so?
    Il problema investirà soprattutto i nostri nipoti e pronipoti...quando il peso dei debiti accumulati ricadrà sulla nostra progenie...avranno questi il coraggio e la moneta per fare figli e mantenerli?
    Siamo destinati ad una continua diminuzione demografica?

    Difficile rispondere a queste domande...del doman non c'è certezza ma di una cosa sono convinto:
    La tecnologia èuna medaglia ha due facce, una ci conduce ad una vita migliore ... ci affranca dai lavori pesanti, ci permette di comunicare con tutto il mondo ci permette di spostarci nel mondo con gran facilità, di ordinare on-line quasi ogni cosa.. chi ormai potrebbe fare a meno di almeno una macchina, di almeno una televisione , di un computer, di un cellulare anche da poco e senza questi di fronte agli altri ci sentiamo dei poverazzi, dei derelitti ...dei falliti...ecco una faccia della medaglia ...la tecnologia crea nuovi bisogni ...e le bollette della luce, l'iscrizone ad un provider per la telefonia mobile e le ricariche, le spese per la benzina e per chi vuole il telepass il telepass, chi vuole Netflix o qualche programma a premium..tutte le nostre spese aumentano e quasi non ce ne accorgiamo.. dall'altra parte i posti di lavoro nelle fabbriche diminuiscono drammaticamente perchè la maggior parte delle officine sono completamente automatizzate!
    Per cui abbandono la discussione demoralizzato e confuso perchè non riesco a dare una risposta alla domanda: era meglio prima o adesso?
    Ultima modifica di gillian; 31-12-2020 alle 11:55
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  6. #21
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da gillian Visualizza Messaggio
    Doppio...probabilmente come tu dici "non abbiamo visto niente"....da quando ho incominciato ad intendere...ne ho visti di cambiamenti...nel meglio e nel peggio.
    Quante volte ho sento dire che si stava meglio prima... quando ancora c'era la DC o il PCI, i sindacati che imperavano, il boom economico...l'inflazione che galoppava ma i tuoi BOT rendevano il 19% annuo... era più conveniente investire che avviare un negozio e una piccola azienda perferiva avere un buon portafolio di titoli invece che investire.
    ...
    Si stava meglio allora o adesso ...Per cui abbandono la discussione demoralizzato e confuso perchè non riesco a dare una risposta alla domanda: era meglio prima o adesso?
    in termini relativi, qualcuno direbbe prima; posto che ad essere fuorviante è quel "si" impersonale, in cui si mettono tutti nel calderone; la famosa media del pollo, laddove la società è sempre un insieme di segmenti in conflitto tra loro; un avvocato, medico o professionista medio - 40/50enne - negli anni 60 non aveva certo difficoltà a permettersi un tenore di vita che oggi è da veri facoltosi: moglie casalinga, 3 o più figli, appartamento grande e prestigioso, seconda e terza casa, personale di servizio, che a sua volta era retribuito per consentirgli una decorosa miseria, il bilocale seminterrato della portineria, per intenderci, i figli a dormire coi genitori, ecc...

    40 o 50 anni fa mancavano all'appello 4 miliardi di produttori, ma anche consumatori di risorse, che ora vogliono petrolio e minerali, per produrre i pc e gli smartphone che usiamo noi;

    le comparazioni col passato però hanno un qualche senso solo ricorrendo ad indicatori stabili delle libertà - la capacità di un numero di individui di autodeterminarsi - e dei diritti economici - la capacità di soddisfare un set di bisogni primari.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #22
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Cool

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    in termini relativi, qualcuno direbbe prima; posto che ad essere fuorviante è quel "si" impersonale, in cui si mettono tutti nel calderone; la famosa media del pollo, laddove la società è sempre un insieme di segmenti in conflitto tra loro; un avvocato, medico o professionista medio - 40/50enne - negli anni 60 non aveva certo difficoltà a permettersi un tenore di vita che oggi è da veri facoltosi: moglie casalinga, 3 o più figli, appartamento grande e prestigioso, seconda e terza casa, personale di servizio, che a sua volta era retribuito per consentirgli una decorosa miseria, il bilocale seminterrato della portineria, per intenderci, i figli a dormire coi genitori, ecc...

    40 o 50 anni fa mancavano all'appello 4 miliardi di produttori, ma anche consumatori di risorse, che ora vogliono petrolio e minerali, per produrre i pc e gli smartphone che usiamo noi;

    le comparazioni col passato però hanno un qualche senso solo ricorrendo ad indicatori stabili delle libertà - la capacità di un numero di individui di autodeterminarsi - e dei diritti economici - la capacità di soddisfare un set di bisogni primari.
    E' così axeUgene...mi piace molto l'ultimo paragrafo.
    Colgo l'occasione per dirti che parte del mio script è andato perso probabilmente per colpa mia..comunque ho riscontrato alcune anomalie nel sistema di cui ho fatto partecipe anche l'amministratore.

    In questo segnalavo alcuni aspetti negativi della medaglia tecnologica, come essa abbia portato ad un eccessivo ed improvviso uso del digitale di cui forse non eravamo sufficentemente preparati o come direbbe Montalbano "l'informaticcia".
    Tutto ormai si fa attraverso internet, dall'acquisto di ogni genere di consumo, dalla registrazione delle fatture, dalle operazioni bancarie alla prenotazione di aerei e ristoranti etc.
    Le applicazioni su cellulare e tablet non sono facilmente computabili..quante ormai girano nei vari store di applicazioni.

    Sembrerebbe tutto bene...migliora la nostra libertà di decidere in proprio, diminuisce lo spreco di carta...con effetti benefici sull'ecologia, ma anche qui c'è il rovescio ...noi non eravamo e non siamo preparati a questo cambiamento improvviso.
    Lo dimostra il fatto che quando andiamo in banca in qualche ufficio pubblico...le cadute di sistema sono all'ordine del giorno e se non funziona quello schermo per incopetenza degli addetti o per errori software o Hardware per virus (informatici) o quant'altro si formano code e proteste e nulla si può fare se non attendere...ed attendere.
    Prova ad andare all'Agenzia dell'Entrate....non esci più! a parte il fatto che ora con la pandemìa, neanche entri...infatti non c'è nessuno che risponda nè per telefono nè mandando un messaggio...mi dici come fanno i commecialisti?
    Ecco una esemplificazione del mio pensiero: il commercialista è una professione nodale per il buon andamento della macchina amministrativa..se si blocca quella, possiamo andare tutti a coltivar patate...prima bastava avere due o tre calcolatrici una macchina da scrivere, una ragioniera o chi poteva... una segretaria factotum per fare i libri contabili, emettere le fatture con le loro brave marche da bollo, registrare le entrate e le uscite e pazienza se si consumava un po' di carta in più ...tanto ci pensano i brasiliani a fornirti carta da Amazonia...veniva la tributaria e se non eri stato birichino tutto finiva con qualche regalo e ... tarallucci.

    Ora questi signori, non protetti da sindacati, ma solo da ricchi premi assicurativi...(e sì caro, perché le multe almeno quelle arrivano veloci e pesanti da toglierti d'insieme) sono costretti a lavorare con due terminali appaiati se vogliono seguire le fatture elettroniche, l'anagrafe dei clienti, i cassetti tributari, rispondere alle e-mail, i fax, alle PEC dei clienti...etc...(non è il mio campo) sempre più esasperati dalle continue diversioni governative e se sbagli un codice tipo avviamento postale il sistema non ti accetta l'operazione ed a male pena ti dicono il perchè, magari dopo aver compilato 12 maschere (prospetti elettronici) e tu devi ricominciare tutto da capo... roba da spararsi!
    Oggi non basta conoscere bene il mestiere del commercialista, bisogna anche essere abili nell'usare il computer ed ormai sono troppe le cose da sapere...oggi ci vuole uno studio di commercialisti, ognuno specializzato in certi settori e magari con un avvocato a fianco ed un consulente del lavoro ...troppe cose da sapere per una sola persona ...il singolo è destinato a sparire.
    Lo ripeto i SW sono fatti male perché i programmatori sono impreparati...e questo è il mio mestiere e parlo con cognizione di causa, non ci vuole una scienza per memorizzare tutte le informazioni precedenti, salvartele ed indicarti esattamente dov'è l'anomalia...al malcapitato operatore non rimane che correggere il codice ed rinviare il tutto in un colpo solo!...sì ma chi se ne frega intanto commercialisti e gli operatori di turno di un ufficio dell'anagrafe hanno tempo da vendere ...e le file di persone aumentano!, mancano i tecnici per riparare i server per fare i back up...altro che snellimento burocratico ...qui siamo nella giungla informatica ... ed ad ogni vagito del presidente del Consiglio (DCPM) e dei nostri governanti tutto è da rivedere da ristudiare tutte le nuove leggi e leggine che si susseguono incessantemente per i bonus, i ristori, le casse integrazioni, gli studi di settore... mi dirai per questo ci sono i consulenti del lavoro...ne sanno meno dei commercialisti!...ripeto i commercialisti stanno impazzendo e i tecnici...anche!
    Ma quei signori che stanno al governo non si rendono conto che dietro alle loro elucubrazioni bizantine ai loro dictat che emanano con grande disinvoltura creano delle problematiche a valle.... mostruose.

    Questa è una esemplificazione di come vanno le cose solo in un singolo settore.... figurati negli altri e certamente non è meglio di come andavano una volta.
    E tutto questo alla faccia dei tuoi indicatori stabili della libertà
    Ultima modifica di gillian; 31-12-2020 alle 21:05
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  8. #23
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Abbiamo mille cose, frigoriferi pieni, tecnologia on line, un sacco di opportunità, di protezioni, di assicurazioni.....ma siamo molto più infelici di una volta. Quando ad essere apprezzate erano le piccole cose d'ogni giorno. La questione, alla fine, è sempre e soltanto quella enunciata da Erich Fromm, amici ed amiche: ESSERE O AVERE?

    Secondo Erich Fromm ci sono due categorie attraverso le quali vengono distinti gli individui: coloro che vivono secondo la modalità dell’avere e coloro che seguono invece un sistema di vita incentrato sull’essere.

    Il sociologo e psicoanalista tedesco individua subito una differenza sostanziale tra queste due modalità di esistenza. La modalità esistenziale dell’avere è tipica di coloro che hanno un rapporto col mondo di possesso e proprietà e aspirano ad impadronirsi di ogni cosa e di ogni persona, compreso se stessi. Nella modalità esistenziale dell’essere invece abbiamo una prima forma che si contrappone all’avere identificandosi con la vitalità e l’autentico rapporto col mondo. L’altra differenza si riferisce alla vera natura dell’uomo e all’effettiva realtà di una persona.
    L’uomo nuovo secondo Fromm deve possedere delle precise caratteristiche, tutte imperniate nella modalità esistenziale dell’essere. Anche solo una rapida disamina di queste peculiarità genera nel lettore un’insolita pace, perché si avverte immediatamente che se gli esseri umani riuscissero a vivere anche solo un poco secondo questi dettami e quest’etica ne gioverebbe l’intera società e sparirebbero come d’incanto tutta una serie di mali e di accidenti radicati da secoli nel mondo. L’uomo nuovo di Fromm, collocato nella società nuova è forse una visione un po’ utopica, alla luce dell’attuale deriva dell’umanità ma vale davvero la pena soffermarsi su questi aspetti determinanti per l’individuo.

    La condizione di apatia, disinteresse, assenza di stimoli e vitalità, nel solco di una piena esistenza incentrata sull’avere sono lo specchio dell’attuale società che restituisce un uomo contemporaneo ridotto a semplice ingranaggio di un sistema marcio e corrotto, manipolato nel pensiero e nell’azione dai mass media, al quale non è consentito pensare con la propria testa ma che deve usufruire di un pensiero univoco e omologato, preconfezionato e standardizzato, a lui riservato; un uomo a cui è concesso solo consumare, sopravvivere in un ambiente malato, per poter continuare ad alimentare la legge del consumo, unico fine. Se negli anni settanta (il testo di Fromm è apparso per la prima volta nel 1976), questi concetti erano già ampiamente riscontrabili, oggi sono estremizzati e osservabili oltre ogni peggiore aspettativa, in quanto la modalità dell’avere è letteralmente diventata la sola norma esistenziale utilizzabile.

    Ma in Avere o Essere, come detto, c’è una speranza e questa non può essere intesa in senso utopistico ma va tenuta ben a mente, in quanto rappresenta l’unica potenziale ancora di salvezza per l’uomo: il cambiamento di veduta, il passaggio alla modalità dell’essere è l’unico viatico per una nuova vita.
    Un nuovo stile di vita incentrato sulla piena conoscenza di sé, che si faccia portatore di quella vera, unica, straordinaria idea di società, basata davvero su un autentico nuovo umanesimo.

    https://www.giornalistaletterario.it...dellesistenza/
    Ultima modifica di conogelato; 02-01-2021 alle 01:30
    amate i vostri nemici

  9. #24
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da gillian Visualizza Messaggio
    segnalavo alcuni aspetti negativi della medaglia tecnologica, come essa abbia portato ad un eccessivo ed improvviso uso del digitale di cui forse non eravamo sufficentemente preparati o come direbbe Montalbano "l'informaticcia".
    Tutto ormai si fa attraverso internet, dall'acquisto di ogni genere di consumo, dalla registrazione delle fatture, dalle operazioni bancarie alla prenotazione di aerei e ristoranti etc.
    ...
    Questa è una esemplificazione di come vanno le cose solo in un singolo settore.... figurati negli altri e certamente non è meglio di come andavano una volta.
    E tutto questo alla faccia dei tuoi indicatori stabili della libertà
    è una cosa molto italiana, e non dipende dalla tecnologia, ma dalla società italiana;

    burocrazia e fisco complicati, oltre a tanto altro, giustizia, regolamenti, ecc... sono il risultato di tante mancate rivoluzioni e mancate transizioni, non condivise;

    la fiscalità è un assetto contabile e funzionale di una realtà sostanziale di classe; dove in Occidente i rapporti di classe sono stati regolati - in un modo o nell'altro, dall'estremo scandinavo a quello americano - i sistemi sono chiari e semplici, l'evasione contenuta e il ricorso all'assistenza del fiscalista piuttosto limitato, perché grossomodo tutti controllano tutti e determinano un quadro in cui il fisco si orienta in modo efficiente;

    in Italia siamo spesso ancora fermi ad una lotta pre-moderna tra produzione e rendita, anziché tra attori diversi della produzione; la rendita si annida a tutti i livelli patrimoniali, quindi la difesa è trasversale: chi si avvale del commercialista per ottimizzare la gestione di grandi patrimoni, chi per fare lo slalom tra micro-entrate; se ci pensi, anche il fisco complicato va a creare una posizione di rendita proprio per i commercialisti, gli avvocati, ecc... visto che la gestione di una posizione è spesso talmente complessa - e rischiosa - da rendere necessario o vantaggioso - ma oneroso - il ricorso al professionista anche se hai un banco di castagnaccio e vivi in 60 mq in periferia;

    il paradosso di quello che sostieni è che questa complicatezza è anche, volutamente, superfetata sull'assenza di una tecnologia semplicissima, come quella che dovrebbe incrociare i database; io potrei avere un patrimonio notevole ma figurare al fisco in modo assolutamente marginale con pochi e semplici accorgimenti, detrazioni, ecc... in Germania o Francia non sarebbe possibile prendere un reddito di cittadinanza in presenza di consumi elevati, perché tutto il sistema tende a tracciare e incrociare i dati di reddito, patrimonio, consumi, ecc...

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Abbiamo mille cose, frigoriferi pieni, tecnologia on line, un sacco di opportunità, di protezioni, di assicurazioni.....ma siamo molto più infelici di una volta. Quando ad essere apprezzate erano le piccole cose d'ogni giorno. La questione, alla fine, è sempre e soltanto quella enunciata da Erich Fromm, amici ed amiche: ESSERE O AVERE?
    guarda che tu sei il primo beneficiario del sistema che dell'avere, che condanni; in una certa misura, puoi essere ignorante, ma solo fino ad un certo punto, visto che da contabile - ragioniere, no ? - una qualche idea di come funzioni l'economia la dovresti aver imparata a scuola; vediamo:

    dunque, tu sei l'unico reddito di una famiglia numerosa; fruisci di: assegni famigliari, detrazioni varie, bonus scolastici e universitari, cassa integrazione quando perdi il lavoro; da dove credi che provengano tutti questi soldi, visto che il 45% del gettito è assicurato dal solo 5% dei dichiaranti, cioè proprio i consumatori di superfluo ?

    vengono proprio dalla tassazione progressiva dei redditi e dei consumi che definisci come superflui; se gli agiati e le persone normali non pagassero uno stonfo d'IVA sui loro consumi di fascia superflua, e quei beni non fossero prodotti, quando ti venisse a mancare il lavoro resteresti senza reddito, senza la capacità di far studiare i figli, ecc...

    il tuo atteggiamento è analogo a quello dei figli del mercante d'armi interpretato da Alberto Sordi: fai la morale al sistema che consente ai tuoi figli di non andare a lavorare, mendicare o peggio, sin dalla tenera età, come avviene regolarmente nelle società povere, che vivono di piccole cose, mentre ti avvali dei frutti di quello stesso sistema; così son bòni tutti...

    io compro da sempre auto usate, per necessità, ma anche per disciplina, morigeratezza e gusto personale; anche potendo comprare il nuovo, preferisco spendere la differenza per altre cose; ma sono consapevole di poterlo fare perché altri ragionano diversamente e mi consentono di economizzare, così come del fatto che tutto ciò che oggi costa poco ma è "necessario" è stato finanziato n avviamento da agiati che hanno investito e speso per la novità, rendendo possibile l'ammortamento e la diffusione, di qualsiasi piccola cosa che ci conforta quotidianamente.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #25
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Abbiamo mille cose, frigoriferi pieni, tecnologia on line, un sacco di opportunità, di protezioni, di assicurazioni.....ma siamo molto più infelici di una volta. Quando ad essere apprezzate erano le piccole cose d'ogni giorno. La questione, alla fine, è sempre e soltanto quella enunciata da Erich Fromm, amici ed amiche: ESSERE O AVERE?

    Secondo Erich Fromm ci sono due categorie attraverso le quali vengono distinti gli individui: coloro che vivono secondo la modalità dell’avere e coloro che seguono invece un sistema di vita incentrato sull’essere.......
    Ma in Avere o Essere, come detto, c’è una speranza e questa non può essere intesa in senso utopistico ma va tenuta ben a mente, in quanto rappresenta l’unica potenziale ancora di salvezza per l’uomo: il cambiamento di veduta, il passaggio alla modalità dell’essere è l’unico viatico per una nuova vita.
    Un nuovo stile di vita incentrato sulla piena conoscenza di sé, che si faccia portatore di quella vera, unica, straordinaria idea di società, basata davvero su un autentico nuovo umanesimo.

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    I concetti espressi da Eric Fromm prendono spunto dal pensiero dei grandi maestri di vita e di pensiero … da Gesù a Budda, da Tommaso d’Aquino a Spinoza da Marx ad Alber Schweitzer….
    Riassumendo … l’uomo contemporaneo è diventato un ingranaggio dell’immensa macchina burocratica, alienato … manipolato dall’industria, dai mass media, dai governi, esposto a pericoli ecologici ed al rischio di conflitti nucleari, psicologicamente depresso, isolato, angosciato, preda di impulsi distruttivi.
    Partendo da un’acuta e lucidissima analisi dei mali universali della nostra epoca, Erich Fromm delinea in quest’opera “Essere o Avere” una nuova etica, e la possibilità di un nuovo atteggiamento dell’Uomo Nuovo verso la natura e la società.
    Il pensiero di Fromm, anche se largamente condivisibile, è di carattere filosofico e speculativo sulla natura degli uomini, e a mio parere appare assai poco pragmatico e lontano da una visione antropologica ed evolutiva dell’uomo e lungi dalla possibilità di una verifica scientifica falsificabile…la componente sociologica del pensiero di Fromm si situa in una prospettiva di tipo strumentale piuttosto che costituire un oggetto immediato e diretto di ricerca, apparendo inoltre insolitamente carica di connotazioni teorico-speculative rispetto al suo contesto storico-culturale.
    Per questo motivo può appunto incorrere in interpretazioni che conducono ad una eccessiva ed ingiusta svalutazione del suo significato, sino talvolta alla tentazione di concludere sbrigativamente e perentoriamente con rilievi e accuse di scarsa scientificità.
    Lo stesso successo di Fromm in ambienti diversi e più vasti di quelli strettamente ufficiali e specialistici tende a confermare l'impressione di trovarsi di fronte ad un caso particolarmente fortunato di letteratura edificante o di saggistica morale di taglio divulgativo.
    Queste mie considerazioni comunque nulla vogliono togliere alla dignità di Fromm di eminente pensatore.
    Molti importante in Fromm l’influenza del pensiero di Marx dove l'interpretazione in chiave psicologica e psicopatologica della alienazione della passione umana … è vista come un concetto nuovo ed originale di nevrosi.
    L’uomo tende secondo le ultime interpretazioni psichiatriche a somatizzare i nostri conflitti interni … (Freud, Jung ed altri) la mente dell’uomo funziona in maniera da rimuovere conflitti, dispiaceri, traumi psicologici…soprattutto in età infantile e farli convergere nei più svariati sintomi somatici.
    Per quel che mi riguarda sostengo molto la “Pragmatica della comunicazione Umana” della scuola di Palo Alto (Watzlavick, Bateson, Weakland) dove la comunicazione umana assume un’importanza fondamentale nella formazione dei rapporti reciproci, nella dinamica progressiva del pensiero, della percezione del mondo e in un’ultima analisi della personalità.
    Inoltre non trascurerei le ricerche ed il pensiero di uno scienziato: Wilhelm Reich con la sua teoria sulla “peste emozionale” fu ideatore di scoperte rivoluzionarie nel campo della scienza che contrastavano i dogmi della scienza ufficiale.
    Allo scontro delle idee che non collimano con i pensieri correnti, W. Reich diede una geniale spiegazione coniando un termine singolare: la peste emozionale. Avendo vissuto gli orrori del “fascismo nero”, come definiva il nazismo, e del “fascismo rosso”, riferito alla dittatura bolscevica russa, lo scienziato scrisse che le persone affette da questa peste non volevano tollerare idee e azioni non conformi al loro rigido modo di pensare, non sopportavano di vedere la gente felice e in salute e di conseguenza sostituivano gli obiettivi della libertà personale e della grandezza personale con quelli della libertà nazionale e degli interessi dello Stato.
    Fra le pesti emozionali che affliggono l’umanità un elemento psichiatrico è la “paranoia” per cui un uomo plagiato e frustrato dalla vita vede inconsciamente nemici dappertutto e lui è l’unico a dover avere il controllo assoluto degli altri, lui non è mai in errore, lui è il grande attore dove gli altri sono una comparsa.
    Un esempio storico: Adolf Hitler.
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  11. #26
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Cool Vantaggio di una maggior ... Complessita'

    Sono d'accordo su quasi tutto su quasi tutto axeUgene....un po' meno quando sostieni che:
    chi si avvale del commercialista per ottimizzare la gestione di grandi patrimoni, chi per fare lo slalom tra micro-entrate; se ci pensi, anche il fisco complicato va a creare una posizione di rendita proprio per i commercialisti, gli avvocati, ecc... visto che la gestione di una posizione è spesso talmente complessa - e rischiosa - da rendere necessario o vantaggioso - ma oneroso - il ricorso al professionista anche se hai un banco di castagnaccio e vivi in 60 mq in periferia;
    Se un fisco complicato avvantaggia qualcuno....e' una ipotesi che mi lascia assai perplesso...si vorrebbe tendere alla semplificazione, alla sburocrattizzazione, all'efficienza dei sistemi ...tu stesso evochi e lodi il controllo incrociato dei database.... ma tutto questo implica investimenti, lungimiranza politica, organizzazione di base, preparazione professionale...cose che fanno dell'Italia un esempio invidiabile!
    Pochi commercialisti se ne avvantaggierebbero...quelli che hanno in gestione clienti con un banco di venditore di castagnaccio... ma che dire di quelli che hanno clienti con situazioni anomale, con un discreto fatturato...quei commercialisti che sono anche fra le altre cose....revisori contabili, consulenti del tribunale per perizie ed esecuzioni fallimentari ed immobiliari, che sono sindaci di enti locali ed enti a partecipazione pubblica, che sono dei responsabili dei vari CAAF, degli agenti commerciali, di quelli che forniscono consulenze dal fiscale all'amministrativo al tributario, di quelli che costituiscono reti di vendita, di quelli che sciolgono fondono ed istituiscono nuove società di vario genere e ragione sociale...di enti no profit...di quelli che forniscono consulenza bancaria e sul credito e lasta potrebbe proseguire a lungo ... e tu hai il coraggio di sostenere che un sistema più complicato avvanteggerebbe qualcuno? Il sistema è già complicato di per se...non ha bisogno di ulteriori complicazioni...soprattutto in questo momento di pandemia.
    Comunque la mia era solo una esemplificazione per un settore che mi è appena familiare ... ma già da questo mio elenco ti puoi rendere conto di quanto ci sia da fare in Italia per rendere la macchina più efficiente ...non basta cambiare un pistone qui una convergenza delle ruote là o una verniciatina alla carrozzeria...bisognerebbe cambiare macchina...la nostra va avanti a forza di rattoppi e presto non sarà neanche pronta per una esposizione al mercato dell'usato!
    Il fisco... per la pandemia è fermo, i tribunali idem, i governanti litigano con i partiti e traccheggiano...non siamo in grado neanche di fare un piano decente per convincere l'UE a darci quei soldi che manco ci sogniavamo in tempi normali si vive alla giornata non sapendo domani neanche di che colore siamo...ma forse lo sappiamo: (d)al verde per la mancanza di soldi, al giallo per la bile, arancioni di rabbia e rossi per la vergogna.
    Ah!....dimenticavo i cassonetti dell'immondizia... per quelli vale il detto "vedi Napoli e poi muori!"
    Lo sai qual'è un sistema per poter verificare il grado di organizzazione, di civiltà, di funzionalità di una nazione ...ma anche di una singola regione ... andare a vedere come sono i gabinetti pubblici (se ci sono)...i nostri farebbero schifo perfino al Covid
    Ultima modifica di gillian; 02-01-2021 alle 16:08
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  12. #27
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Sono d'accordo su quasi tutto su quasi tutto axeUgene....un po' meno quando sostieni che:
    Se un fisco complicato avvantaggia qualcuno....e' una ipotesi che mi lascia assai perplesso...si vorrebbe tendere alla semplificazione, alla sburocrattizzazione, all'efficienza dei sistemi ...tu stesso evochi e lodi il controllo incrociato dei database.... ma tutto questo implica investimenti, lungimiranza politica, organizzazione di base, preparazione professionale...cose che fanno dell'Italia un esempio invidiabile!
    Pochi commercialisti se ne avvantaggierebbero...quelli che hanno in gestione clienti con un banco di venditore di castagnaccio... ma che dire di quelli che hanno clienti con situazioni anomale, con un discreto fatturato...quei commercialisti che sono anche fra le altre cose....revisori contabili, consulenti del tribunale per perizie ed esecuzioni fallimentari ed immobiliari, che sono sindaci di enti locali ed enti a partecipazione pubblica, che sono dei responsabili dei vari CAAF, degli agenti commerciali, di quelli che forniscono consulenze dal fiscale all'amministrativo al tributario, di quelli che costituiscono reti di vendita, di quelli che sciolgono fondono ed istituiscono nuove società di vario genere e ragione sociale...di enti no profit...di quelli che forniscono consulenza bancaria e sul credito e lasta potrebbe proseguire a lungo ... e tu hai il coraggio di sostenere che un sistema più complicato avvanteggerebbe qualcuno? Il sistema è già complicato di per se...non ha bisogno di ulteriori complicazioni...soprattutto in questo momento di pandemia.
    certo che ho il coraggio, ed è il segreto di Pulcinella
    il fisco complicato avvantaggia direttamente la corporazione/lobby dei commercialisti e addetti vari, legali inclusi; esattamente come la Giustizia lenta e farraginosa avvantaggia gli avvocati, e indirettamente - molti di più - chi può speculare sulle incongruenze del sistema:

    chi può evadere o eludere, chi opera in modalità borderline in termini di legalità contrattuale e conta sulla lentezza della Giustizia civile, ecc...

    i commercialisti gestiscono posizioni che in qualsiasi altro paese richiedono mezz'ora di compilazione on-line da parte dell'interessato; in media, una gestione annuale costa 1600 euro; gli avvocati ? solo a Roma sono 7mila, più che in tutta la Francia; l'80% di questi professionisti, in un sistema efficiente nella migliore delle ipotesi si contenderebbe un posto di insegnante precario di ragioneria o diritto all'Istituto parificato Giosuè Pascoli
    e l'80% dei clienti si vedrebbe restringere troppe opportunità di celare entrate o prassi contrattuali al limite della legalità;

    avvocati e commercialisti sono la categoria di gran lunga più rappresentata in Parlamento e, ovviamente, vista la domanda diffusa di aree grigie di una normativa che consenta trucchi e scappatoie a tutto, non ci si deve meravigliare troppo che da 30 anni si parli di riforme e non si arrivi mai a nulla;

    il nodo è sostanziale, e se si studia un po' di economia e si osservano i fondamentali, si capisce subito:

    un paese col 140% di rapporto Debito/PIL, in cui la spesa pubblica origina circa il 54% del secondo, e in cui metà dei contribuenti soggiorna nella no-tax-area, è per forza votato maggioritariamente all'opacità; soprattutto se poi, andando a comparare il patrimonio medio, si scopre che il valore pro-capite è di circa 220mila euro, contro i 210mila dei tedeschi, il cui debito pubblico è meno del 60%

    cioè, quella forbice compresa tra 140 e 60 è il frutto di evasione diffusa, esplicita o implicita, e ti dice che quella ricchezza privata si paga al prezzo della miseria pubblica, che è un conto scaricato sulle generazioni successive, in termini di minori servizi e opportunità.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #28
    Superstite L'avatar di Doppio
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Abbiamo mille cose, frigoriferi pieni, tecnologia on line, un sacco di opportunità, di protezioni, di assicurazioni.....ma siamo molto più infelici di una volta.
    Puoi provarlo? Le sole tracce che abbiamo dello stato emotivo dell'umanità del passato è riscontrabile nelle arti, credo. Se un progressivo calo della felicità generale fosse realmente in corso questo sarebbe evidente a chiunque studia storia dell'arte, è così?
    Non avete ancora visto niente

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  14. #29
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Doppio Visualizza Messaggio
    Puoi provarlo? Le sole tracce che abbiamo dello stato emotivo dell'umanità del passato è riscontrabile nelle arti, credo. Se un progressivo calo della felicità generale fosse realmente in corso questo sarebbe evidente a chiunque studia storia dell'arte, è così?
    oddio... non credo le arti possano essere assunte a metro dello stato emotivo dell'umanità; per definizione, gli artisti hanno raccontato storie d'élite, oppure di gente comune attraverso il loro filtro elitario, di persone sottratte all'esistenza ordinaria, e la cui vita trae occasioni di espressione proprio da sofferenze, crepuscolarismo, ecc...

    "felici", peraltro, sono state - o, più spesso, immaginate - le società allo stato nascente, brutali e ignare di limiti dettati dalla coscienza, tipicamente pagane, dionisiache, dominate dagli istinti; almeno questa è la tradizione ricorrente nelle descrizioni dei vati della decadenza: quelli della Roma imperiale, anche se devoti all'imperatore, coltivavano il mito dell'età repubblicana, lo stato nascente e criticavano la grecizzazione dei costumi; e così via...
    l'età felice è sempre un passato ignaro di dubbi, mentre il presente sembra non essere mai felice; salvo rimpiangerlo 30 anni dopo
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #30
    Opinionista L'avatar di gillian
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    axeUgene...forse non ci intendiamo.
    Il tuo ragionamento è giusto...la maggiore complessità avvantaggia le lobby è vero...ma come precedentemente ho sostenuto il singolo è destinato a sparire...ed uno stato funzionante dovrebbe evitare che la ricchezza ed il potere siano appannaggio di pochi.
    Il problema si può sintetizzare nel fatto che la maggiore complessità generata da una proliferazione di leggi promulgate in maniera non coordinata e congruenti alla prosperità dei cittadini, generi un minore snellimento dei punti nodali del sistema in tutti i suoi aspetti (finanziario, tributario, economico etc.) comporti un peggioramento del benessere generale, un peggior funzionamento dell'ingranaggio burocratico aumentando l'inefficienza della gestione del bene pubblico e delle varie prestazioni degli enti pubblici e privati..... tutto ciò mi sembra pacifico ed inoppugnabile.
    Come ho già sostenuto la tecnologia se non è corroborata da una preparazione proporzionale rischia di fare più danni che benefìci.
    La tecnologia, se usata con competenza, dovrebbe portare ad una maggiore semplificazione del sistema e di conseguenza una maggiore efficienza di tutto lo stato con evidente benefici dei cittadini, ad una equa distribuzione della ricchezza ...insomma al miglioramento della vita del cittadino nel suo complesso.🤗
    Ultima modifica di gillian; 03-01-2021 alle 00:50

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