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Risultati da 46 a 60 di 357

Discussione: Flashback sull'Italia

  1. #46
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da gillian Visualizza Messaggio
    La tua tesi è quella che tutti gli altri paesi dell'Ue o ex-UE (Inghilterra) sono migliori di noi, la Germania, l’Olanda anche la Spagna per non parlare della Francia....
    più che essere una mia tesi - anche se io difficilmente attribuisco valori di "migliore" o "peggiore" - è quello che potresti leggere sui manuali di storia, o nelle contabilità di stato dei rispettivi paesi;

    la forbice di sviluppo tra aree diverse c'è anche altrove, ma viene risolta in modo generalmente condiviso e in modo tanto più efficiente quanto più ci si allontana dalla nostra storia "latina", di conflitto tra produzione e rendita;

    ripeto: qui stiamo leggendo le analisi di un paziente, e si parte da valori sballati, in modo eclatante; debito, quota del PIL generata dalla spesa pubblica, divari pensionistici, costi dei servizi e produttività della stessa spesa pubblica;
    è roba scritta, dati oggettivi, che non invento certo io;
    è colpa mia se in Germania le tasse si pagano e qui no ? o se un km di autostrada lì costa il 30% in meno ? e se i tedeschi - dotati di meno patrimonio pro-capite di noi - hanno un debito pubblico che si avvicina ad un terzo del nostro ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #47
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Capisci l'ultimo messaggio? Aprirsi alla Vita non è solo una questione religiosa. Ha una valenza sociale! Aggiungerei io, esistenziale!!! Un Figlio ti dà la Vita. Dentro. Genera Vita in te. Ti fa rifiorire. E...si, perchè no, usiamola pure la parolina magica. Ti fa gustare e assaporare la Felicità. Il senso pieno della Vita. Avrai (forse) qualche soldo in meno in banca? E che te frega. Se hai la Vita dentro, tutto si affronta, tutto si supera.
    Sembra sempre tu lo faccia apposta. Finisci con questo discorso dove tra le righe pare ci sia l'ennesimo rimando alle persone come se non volessero fare figli per braccino corto, egoismo, poco impegno quando nelle righe sopra si parla di ciò che frena la natalità. Allora uno c'è o ci fa, non capisce oppure provoca.
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  3. #48
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Quando leggo ste pipponiche filippiche, la mia riserva ovarica canta Highway To Hell.
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  4. #49
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    scusa eh... ma qui tutti siamo nati, e abbiamo ricevuto quell'imprinting alla "vita", quei "valori";
    se le generazioni di ora fanno meno figli, o non ne fanno, quello che giudichi come un fallimento non va a carico loro, ma - eventualmente - di chi abbia mostrato quell'esempio;
    se le tue figlie decideranno di lavorare e non fare 5 figli come Cona, l'implicito forzoso è un giudizio negativo su quell'esistenza, un rifiuto di emularla;

    e io posso capire il tuo disdoro; ma mi sembra evidente che questo, più che dalla preoccupazione genuina per la felicità delle nuove generazioni - di cui sanno e sono responsabili solo loro - questo sia dovuto al fatto che quelle scelte diverse dialetticamente svalutano le tue e il tuo modello di esistenza, evidentemente sofferto e conflittuale;
    chi è felice delle proprie scelte non va a guardare e giudicare quelle altrui; se vado in una trattoria in riva al mare e vedo dei ragazzi al McDonalds di fronte mi viene da sorridere e penso che tra 10 anni organizzeranno delle belle cene di pesce in casa o in quella stessa trattoria; ma se vado a catechizzarli, vuol dire che sono poco contento della mia grigliata e in fondo invidio il loro crispy; o forse la loro giovinezza.
    Ma non hai letto il titolo? Qua nessuno vuole catechizzare nessuno: E' stata fatta una fotografia dell'Italia di oggi. Con dati, numeri e cifre che si prestano a ben poche interpretazioni. Siamo un paese per vecchi e di vecchi. Ontologicamente più che anagraficamente. Senza più ideali, senza più orizzonti, senza più futuro, senza più voglia o desiderio di generare Vita intorno a noi. Abbiamo ridotto l'esistenza a un mero accontentarsi: Di beni, di diritti, l'inps, la cassa integrazione, l'assicurazioncina, la vacanzina, che non c'è la guerra.....che prima si stava peggio.....Cavolo amici! La Vita è molto molto di più. Non è solamente il lato AVERE. L'Uomo non è felice solo se HA. E' felice, soprattutto, se E'! Se trova e dona SENSO al suo vissuto.
    Perchè a Berlusconi o a Maradona (tanto per fare due esempi eclatanti) non sono bastati i miliardi che avevano in banca? E han dovuto cercare "vita" nel sesso o nella droga?
    amate i vostri nemici

  5. #50
    Opinionista L'avatar di Vega
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    No Cono tu non fotografi, tu accusi. Devi continuare imperterrito a colpevolizzare esclusivamente le persone, le coppie e ciò nonostante tu copi-incolli nello stesso tempo articoli dove si parla di problemi legati al lavoro, all'economia delle famiglie, servizi a sostegno delle famiglie e della maternità.
    Io forse mi guarderei un pò dentro riguardo alla vecchiaia o algli zombi. Non è che il tuo modo di porti ed il tuo pensiero siano così freschi e moderni.
    Che poi davanti ai tagliolini al tartufo la vedo dura argomentare contro l'avere!
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  6. #51
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Cool

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    più che essere una mia tesi - anche se io difficilmente attribuisco valori di "migliore" o "peggiore" - è quello che potresti leggere sui manuali di storia, o nelle contabilità di stato dei rispettivi paesi;

    la forbice di sviluppo tra aree diverse c'è anche altrove, ma viene risolta in modo generalmente condiviso e in modo tanto più efficiente quanto più ci si allontana dalla nostra storia "latina", di conflitto tra produzione e rendita;

    ripeto: qui stiamo leggendo le analisi di un paziente, e si parte da valori sballati, in modo eclatante; debito, quota del PIL generata dalla spesa pubblica, divari pensionistici, costi dei servizi e produttività della stessa spesa pubblica;
    è roba scritta, dati oggettivi, che non invento certo io;
    è colpa mia se in Germania le tasse si pagano e qui no ? o se un km di autostrada lì costa il 30% in meno ? e se i tedeschi - dotati di meno patrimonio pro-capite di noi - hanno un debito pubblico che si avvicina ad un terzo del nostro ?
    Molto interessante exeUgene il tuo punto di vista: mi siano concesse alcune osservazioni in proposito.
    Quando vengono snocciolati dati sia numeri che in percentuale di una nazione relativamente a certe prestazioni in contrapposizione a quelli di un’altra o più nazioni si fa necessariamente un paragone tra dati ed il concetto di “migliore” o “peggiore” … anche se non dichiarato diventa automatico.
    Più interessante è però e (per me) non completamente chiaro è la tua considerazione:
    ” la forbice di sviluppo tra aree diverse c'è anche altrove, ma viene risolta in modo generalmente condiviso e in modo tanto più efficiente quanto più ci si allontana dalla nostra storia "latina", di conflitto tra produzione e rendita”.
    Il diverso sviluppo delle varie nazioni nello stesso settore è condiviso per motivi storici, per interessi di scambio reciproci nella stessa area, per motivi politico-culturali e geopolitici … o per qualche altro motivo?
    Mi piacerebbe avere un tuo chiarimento!
    L’efficienza di questo sviluppo differenziato aumenterebbe quando ci si allontana dalla nostra storia e cultura “latina” e questo è quanto meno geniale, bada bene exeUgene, lungi da me ogni interpretazione ironica … ma degna di una ulteriore analisi o chiarimento … sembra come se l’appartenere ad una tradizione culturale latina abbia costituito un freno allo sviluppo e si configuri come un parametro che pone sviluppo e rendita in una relazione inversamente proporzionale al crescere del suo allontanamento da questa cultura storica.
    Anche qui la tua interpretazione parametrica e relazionale fra le due grandezze mi lascia sorpreso e contemporaneamente curioso perché sembra in qualche modo essere aderente alla realtà.
    Qui, ovviamente cerchiamo più che un colpevole … le motivazioni storiche , culturali e geografiche che possono in qualche maniera incidere o spiegare come la “forbice” che attualmente constatiamo di natura prettamente economica si sia configurata così come la constatiamo.
    Non a caso i paesi di matrice greco-latina anche oltre oceano sembrano certamente più arretrati in quasi tutti i settori rispetto a quelli di estrazione anglo-sassone.
    I paesi di cultura latina sembrano eccellere di più (qui mi riferisco soprattutto all’Italia) nell’inventiva, nel gusto, nella creatività e nell’estetica .. e particolarmente carenti in quella organizzativa.
    Ultima modifica di gillian; 05-01-2021 alle 11:01
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  7. #52
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma non hai letto il titolo? Qua nessuno vuole catechizzare nessuno: E' stata fatta una fotografia dell'Italia di oggi. Con dati, numeri e cifre che si prestano a ben poche interpretazioni. Siamo un paese per vecchi e di vecchi. Ontologicamente più che anagraficamente. Senza più ideali, senza più orizzonti, senza più futuro, senza più voglia o desiderio di generare Vita intorno a noi. Abbiamo ridotto l'esistenza a un mero accontentarsi: Di beni, di diritti, l'inps, la cassa integrazione, l'assicurazioncina, la vacanzina, che non c'è la guerra.....che prima si stava peggio.....Cavolo amici! La Vita è molto molto di più. Non è solamente il lato AVERE. L'Uomo non è felice solo se HA. E' felice, soprattutto, se E'! Se trova e dona SENSO al suo vissuto.
    Perchè a Berlusconi o a Maradona (tanto per fare due esempi eclatanti) non sono bastati i miliardi che avevano in banca? E han dovuto cercare "vita" nel sesso o nella droga?
    bene, mi soffermo sul tuo esempio: Berlusconi e Maradona hanno entrambi 5 figli, il secondo mi pare, tra legittimi e no; non sono troppo ferrato sul gossip; e provengono da quelle realtà tradizionali che piacciono a te, educate in quelle, oltretutto entrambi cattolici devoti; così come la stragrande maggioranza di quelli che additi a "decadenti";
    peraltro, oggi i figli li fanno gli agiati; al contrario di quanto percepisci - almeno in Occidente - le famiglie numerose sono uno status symbol di agiatezza, ostentata;

    tu, i tuoi puoi permetterteli perché - grazie a "immorali" sovversioni dell'ordine "vecchio" - giustamente qualcun altro paga perché quelli abbiano un'istruzione gratuita, la sanità, ecc... in altri tempi e società, a lavorare a 13 anni o prima, rubare o a battere il marciapiede; questo è il destino dei piccoli nelle società non agiate, se ti interessa la "fotografia";

    resta l'interrogativo che ti avrebbe posto Doppio: da cosa evinci negli altri un criterio del tutto soggettivo di felicità ? se ti vede un tifoso della Juve abituato a vincere ti considera uno sfigato infelice perché rimbalzi tra A e B, ma tu non sei d'accordo;

    non è detto che gli altri perseguano la stessa idea di felicità che hai maturato tu; e, evidentemente, una certa idea di famiglia non è riuscita a trasmettere quella felicità, visto che tanto i Berlusconi, quanto la gente comune che sta qui, ha deciso di non perseguirla;
    siamo tutti figli di quel modello; se in così tanti non lo abbiamo perseguito non è certo colpa delle femministe americane

    ti costa così tanto accettare l'idea che esista una maggioranza di persone che ha un'idea diversa dalla tua di cosa sia desiderabile o giusto, tra le quali, verosimilmente anche i tuoi stessi figli ? che ci vuoi fare ?
    in questi casi, hai due opzioni:

    a) rivedere le tue posizioni e cercare di comprendere sentimenti e aspirazioni altrui, con una disposizione d'animo pronta ad accettare che gli altri seguano una loro morale, diversa dalla tua, ma altrettanto degna e virtuosa, di cui potresti comprendere le ragioni; oppure

    b) chiuderti nella torre d'avorio di chi si sente nel giusto e si consuma il fegato vedendo il proprio mondo andare da un'altra parte, senza capirne i motivi, e invecchiare precocemente nell'acrimonia amara, bisbetica e sospettosa del prossimo, pure in famiglia, dimenticando che - con tutta probabilità - anche tu avrai trasgredito e compiuto scelte di cui i tuoi genitori avranno capito poco i motivi o non hanno condiviso;

    finché insisti a raccontarti questa storiella, per cui le nuove generazioni non perseguirebbero famiglia e condizione di genitori - istinti potentissimi - perché zavorrati da futili motivi, la vacanzina, ecc... e rimuovi proprio la crisi dei rapporti fondati sul vecchio modello, ti poni su una posizione di scontro e sei destinato al quadro b);

    poi, sono fatti tuoi: il mondo è negli occhi di chi guarda.
    Ultima modifica di axeUgene; 05-01-2021 alle 11:16
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #53
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    No Cono tu non fotografi, tu accusi. Devi continuare imperterrito a colpevolizzare esclusivamente le persone, le coppie e ciò nonostante tu copi-incolli nello stesso tempo articoli dove si parla di problemi legati al lavoro, all'economia delle famiglie, servizi a sostegno delle famiglie e della maternità.
    Io forse mi guarderei un pò dentro riguardo alla vecchiaia o algli zombi. Non è che il tuo modo di porti ed il tuo pensiero siano così freschi e moderni.
    Che poi davanti ai tagliolini al tartufo la vedo dura argomentare contro l'avere!
    Ahahahahahahaha boni i tagliolini al tartufo! Ma non son quelli, che ti danno la Vita....
    Come ho detto ieri, qua non c'è da colpevolizzare nessuno Laura: C'è da prendere atto di una REALTA'. Che oramai in maniera unanime e da eterogenei spazi culturali viene sottolineata. La nostra è diventata una Società narcisista. Conosci Mattia Ferraresi? Sicuramente si.

    "Al centro della scena contemporanea c'è un soggetto condannato a guardarsi allo specchio. Ma, al contrario del suo mitologico predecessore, è convinto che si tratti di un premio, non una sciagura. Un estratto del saggio di Ferraresi.
    Pubblichiamo un estratto dell'ultimo libro di Mattia Ferraresi, “Solitudine. Il male oscuro delle società occidentali”, edito da Einaudi Stile Libero e in libreria dal 25 febbraio 2020.

    La preoccupazione ossessiva dell’individuo per sé stesso ha favorito l’emergere su larga scala di un atteggiamento narcisista. Non che la tendenza a rimirarsi fosse un inedito della vicenda umana. Ma il narcisismo che caratterizza la scena contemporanea si pone come una virtù. Il modo di vita a cui esso dà forma è promosso dalla cultura popolare e dalla pubblicità, viene favolosamente retribuito dalle grandi corporation e monetizzato sui social media.

    Il Narciso della mitologia greca è un personaggio tragico, condannato ad amare soltanto sé stesso come punizione per non aver accettato di concedersi a nessuno dei suoi pretendenti.

    La fissazione per la sua immagine è un terribile sortilegio, uno stato di schiavitù mentale che lo porta alla morte. La sua solitudine è una sventura. E’ un maledetto, non un influencer.
    E’ convinto che il suo essere concentrato sulla propria immagine e sulla realizzazione delle proprie potenzialità sia una forma di emancipazione, un lodevole superamento delle strutture e delle autorità oppressive che lo hanno tenuto fin qui incatenato. Gerarchie, regole, strutture, convenzioni, valori, patriarcati, professori, preti.

    Che cosa esattamente voglia è espresso nella frase più usata dalle soubrette, dagli youtuber, dai bagnanti tatuati e dai tronisti di ogni latitudine: essere sé stesso. E non contempla che quel sé stesso che tanto desidera interpretare possa rivelarsi deludente, magari perfino oscuro e temibile. L’atto medesimo di riappropriarsi dell’io è vissuto come un gesto rivoluzionario, un virtuoso momento di ribellione contro un potere costituito intimamente ingiusto. I suoi desideri non conoscono limiti, egli non accumula in previsione del futuro, come faceva l’individualista acquisitivo dell’economia politica ottocentesca, ma esige una gratificazione immediata e vive in uno stato di inquietudine e di insoddisfazione perenne
    il tratto narcisistico ha travalicato i confini del semplice edonismo ed è diventato uno stato patologico, un disordine della personalità collettivo che ha generato un nuovo, disturbato soggetto.
    Come il suo mitologico predecessore, il nuovo narciso è una figura tragica, ma non ne ha contezza. E non ha nemmeno gli strumenti per sperare di acquisire tale consapevolezza. Cruciale è la perdita del senso del passato e del futuro, che lo colloca in mezzo ai flutti di un eterno presente. il narcisista non ha interesse per il futuro, in parte perché il passato lo interessa pochissimo. Incontra grosse difficoltà a interiorizzare le esperienze felici o a crearsi un patrimonio di ricordi cari a cui attingere negli ultimi anni della sua vita, che anche nelle migliori condizioni portano tristezza e dolore. In una società narcisistica – una società che mette in crescente risalto e incoraggia le caratteristiche narcisistiche – la svalutazione culturale del passato non riflette soltanto la miseria delle ideologie prevalenti, che hanno perso il controllo della realtà e abbandonato il tentativo di dominarla, ma anche la miseria della vita interiore del narcisista. Il tempo già trascorso è per lui un fardello del quale fortunatamente è riuscito a liberarsi. Deride chi vive guardando nello specchietto retrovisore ed è convinto che “non si può tornare indietro”. Guarda con occhio turistico, museale i pezzi di storia che incontra sul suo cammino. Se vede una cattedrale medievale in una città europea la fotografa per dire “io ero qui”, ma gli rimangono oscure le motivazioni per cui è stata edificata. Percepisce pallide tracce del passato soltanto in quanto bene di consumo, ammantato del glamour e del senso di autenticità di cui il presente appare sempre mancante.
    Il futuro compare soltanto come assenza, oggetto depredato dall’avidità altrui, non come luogo della speranza e della progettualità umana.
    La minaccia è quasi invisibile. E’ una crisi di fiducia. E’ una crisi che colpisce il cuore, l’anima e lo spirito della nostra volontà nazionale. Vediamo questa crisi nei crescenti dubbi sul significato delle nostre vite e nella perdita di una unità d’intenti per la nostra nazione.
    Ciascuno, assecondando gli istinti prevalenti, si rinserra nel suo spazio privato dove ciò che ha conta più di come agisce, salvo scoprire che “accumulare beni non può colmare il vuoto di una vita senza fiducia né scopo. Le vite perfette esibite con soddisfazione su Instagram e l’acrimonia che mediamente regna negli scambi via Twitter sono testimonianze di una postura narcisista ormai interiorizzata: l’altro, al quale i social promettono di collegarci, esiste nella misura in cui ribadisce la superiorità dell’io. L’arguzia venata di odio, cifra stilistica del linguaggio dei social, è concepita per umiliare e tramortire gli avversari in modo diretto, mentre l’ostentazione di corpi perfetti immortalati su scenari da sogno sono studiate dimostrazioni di superiorità sulle mediocri esistenze altrui."

    https://www.ilfoglio.it/cultura/2020...arciso-303504/

    Ora: Se mi dici che tutto questo non è vero e che Ferraresi (e centinaia di altri studiosi) si sta inventando tutto, io getto la spugna, alzo bandiera bianca e la chiudo qua.
    amate i vostri nemici

  9. #54
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    bene, mi soffermo sul tuo esempio: Berlusconi e Maradona hanno entrambi 5 figli, il secondo mi pare, tra legittimi e no; non sono troppo ferrato sul gossip; e provengono da quelle realtà tradizionali che piacciono a te, educate in quelle, oltretutto entrambi cattolici devoti; così come la stragrande maggioranza di quelli che additi a "decadenti";
    peraltro, oggi i figli li fanno gli agiati; al contrario di quanto percepisci - almeno in Occidente - le famiglie numerose sono uno status symbol di agiatezza, ostentata;

    tu, i tuoi puoi permetterteli perché - grazie a "immorali" sovversioni dell'ordine "vecchio" - giustamente qualcun altro paga perché quelli abbiano un'istruzione gratuita, la sanità, ecc... in altri tempi e società, a lavorare a 13 anni o prima, rubare o a battere il marciapiede; questo è il destino dei piccoli nelle società non agiate, se ti interessa la "fotografia";

    resta l'interrogativo che ti avrebbe posto Doppio: da cosa evinci negli altri un criterio del tutto soggettivo di felicità ? se ti vede un tifoso della Juve abituato a vincere ti considera uno sfigato infelice perché rimbalzi tra A e B, ma tu non sei d'accordo;

    non è detto che gli altri perseguano la stessa idea di felicità che hai maturato tu; e, evidentemente, una certa idea di famiglia non è riuscita a trasmettere quella felicità, visto che tanto i Berlusconi, quanto la gente comune che sta qui, ha deciso di non perseguirla;
    siamo tutti figli di quel modello; se in così tanti non lo abbiamo perseguito non è certo colpa delle femministe americane

    ti costa così tanto accettare l'idea che esista una maggioranza di persone che ha un'idea diversa dalla tua di cosa sia desiderabile o giusto, tra le quali, verosimilmente anche i tuoi stessi figli ? che ci vuoi fare ?
    in questi casi, hai due opzioni:

    a) rivedere le tue posizioni e cercare di comprendere sentimenti e aspirazioni altrui, con una disposizione d'animo pronta ad accettare che gli altri seguano una loro morale, diversa dalla tua, ma altrettanto degna e virtuosa, di cui potresti comprendere le ragioni; oppure

    b) chiuderti nella torre d'avorio di chi si sente nel giusto e si consuma il fegato vedendo il proprio mondo andare da un'altra parte, senza capirne i motivi, e invecchiare precocemente nell'acrimonia amara, bisbetica e sospettosa del prossimo, pure in famiglia, dimenticando che - con tutta probabilità - anche tu avrai trasgredito e compiuto scelte di cui i tuoi genitori avranno capito poco i motivi o non hanno condiviso;

    finché insisti a raccontarti questa storiella, per cui le nuove generazioni non perseguirebbero famiglia e condizione di genitori - istinti potentissimi - perché zavorrati da futili motivi, la vacanzina, ecc... e rimuovi proprio la crisi dei rapporti fondati sul vecchio modello, ti poni su una posizione di scontro e sei destinato al quadro b);

    poi, sono fatti tuoi: il mondo è negli occhi di chi guarda.
    Finchè le racconta Conogelato....
    Ma davvero pensi che anche chi ha fatto il flashback sulla Società stia spiattellando storielle?!?!?! Anche Bauman? Anche Galimberti? Anche Recalcati? Anche Gramellini? Anche Ferraresi? Anche il Presidente Mattarella, Axe? Anche Papa Francesco? Anche l'ISTAT? Anche l'Inps? Tutti sottolineano che se non facciamo più Figli ci avviamo verso lo sfacelo e te dici che sono solo fissazioni di (ti cito) "vecchie cariatidi e simpatici vecchietti"?
    amate i vostri nemici

  10. #55
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Finchè le racconta Conogelato....
    Ma davvero pensi che anche chi ha fatto il flashback sulla Società stia spiattellando storielle?!?!?! Anche Bauman? Anche Galimberti? Anche Recalcati? Anche Gramellini? Anche Ferraresi? Anche il Presidente Mattarella, Axe? Anche Papa Francesco? Anche l'ISTAT? Anche l'Inps? Tutti sottolineano che se non facciamo più Figli ci avviamo verso lo sfacelo e te dici che sono solo fissazioni di (ti cito) "vecchie cariatidi e simpatici vecchietti"?
    vedi, tu parti a testa bassa e non leggi - o peggio, non capisci quello che ho scritto più volte:

    io non nego affatto la crisi di un certo modello sociale, e che una società che non fa figli sia in crisi; e qui sta il punto;

    tu, poiché vuoi ignorare la storia, non intendi quanto ho scritto più volte e cioè che la crisi e il conflitto sono una condizione costante e permanente della società, dalla notte dei tempi, visto che la società è sempre in continua trasformazione; se tu durante le lezioni di storia non avessi giocato a battaglia navale col compagno di banco avresti imparato che ogni ceto e cultura dominante che veniva spodestata ha giudicato le trasformazioni sociali come "crisi morale" e di valori, ma non ci ha potuto far nulla; le classi dirigenti imperiali e pagane della Roma del III° secolo facevano a proposito dei cristiani gli stessi discorsi dei luminari che citi, accusandoli di minare la morale dell'impero;

    non c'è nulla di eccezionale, epocale, in quello che descrivono i tuoi luminari; è semplicemente la condizione normale di ogni società; infatti, puntualmente, in ogni epoca si trovano vaticinii illustri del Tramonto e della Decadenza; ma, nel giro di una o due generazioni nessun pensatore si sogna più alcuna nostalgia per la società del passato;

    ora, mettendo da parte il papa, che fa il mestiere suo riferendosi ad una determinata dottrina, gli altri che citi certamente non esprimono questa tua interpretazione di eccezionalità della crisi, a meno che non siano davvero vittime di demenza senile;

    quello che tu chiami "sfacelo" è semplicemente la normale transizione da un modello sociale all'altro; siccome quello che tramonta è il tuo prediletto, sei incapace di fartene una ragione, come chi si tinga i capelli non volendo accettare l'idea che sta invecchiando;

    devo ripetere per l'ennesima volta: il futuro della famiglia non può essere in nessun caso, nemmeno volendo, un ritorno ai moduli e valori tradizionali, ruoli, "carismi", ecc... non funziona così, non è mai accaduto nella storia;

    quello che succede, sempre e da sempre, è che le formule di convivenza sociale che vengono istituzionalizzate incorporano le nuove sensibilità;

    per fare un esempio che dovrebbe incontrare la tua attenzione e sensibilità, come l'impero romano ha incorporato il Cristianesimo che si stava diffondendo, così la società sta incorporando gradualmente un'idea nuova di famiglia, a partire dal rifiuto di quella tradizionale, come avviene sempre;

    se confondi la fine del tuo mondo di riferimento - un fatto fisiologico, che avviene ad ogni generazione, come testimoniato da millenni di geremiadi - con la Fine del Mondo, mischi i tuoi ordinari malumori di anziano disadattato con la critica sociale, e non fai altro che replicare quel triste rituale di incomprensioni e depressione senile di cui è piena la letteratura;
    la cosa stupida di tutto questo discorso che continui a sostenere è che arrivi un Bauman, un Galimberti o un papa col ditino alzato e l'utente X o l'utentessa Y cambino i loro sentimenti esistenziali e aderiscano al modello di relazione, famiglia e paternità/maternità da cui sono fuggiti, non certo per motivi futili;

    poi, se preferisci predisporti all'amarezza di vedere le scelte dei tuoi figli - perché quelli inevitabilmente faranno di testa loro, diversamente da come vorresti tu, e in perfetta buona fede - come bicchiere mezzo vuoto è affar tuo, in cui non mi intrometto; ma ti conviene ? è utile a qualcuno ? produce qualcosa di positivo ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #56
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Ahahahahahahaha boni i tagliolini al tartufo! Ma non son quelli, che ti danno la Vita....
    Come ho detto ieri, qua non c'è da colpevolizzare nessuno Laura: C'è da prendere atto di una REALTA'. Che oramai in maniera unanime e da eterogenei spazi culturali viene sottolineata. La nostra è diventata una Società narcisista. Conosci Mattia Ferraresi? Sicuramente si.
    Anche i tagliolini al tartufo hanno il loro peso, così come la vacanzina di cui usufruisci pure tu. Siccome anche tu tenderai almeno al minimo sindacale (se non qualcosina di più) di sicurezza, benessere e soddisfazione, direi che pontificare sempre sui soliti tasti addossando colpe agli altri serve a poco e non ti rende credibile.
    Se prima hai postato un articolo dove si parlava di questioni sociali legate alle possibilità per le famiglie, ora rigiri di nuovo la frittata con le pippe sul narcisismo/egoismo.
    O sei un fake e lo fai apposta oppure non ti rendi conto di nulla o al limite c'è una patologica e genetica malafede.
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  12. #57
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    Non vorrei essere apparire un poco sadico...se non diabolico...ma la soluzione dell'eccessivo invecchiamento l'abbiamo già in casa...il covid sta falcidiando la popolazione in gran parte di vecchi e per lo più malsani soprattutto quelle ospitate nelle RSA.
    Oltre 14 milioni di persone in Italia convivono con una patologia cronica e di questi 8,4 milioni sono ultra 70enni. Sono proprio loro, i pazienti doppiamente fragili per età e per patologie pregresse, il numero di deceduti nei quali il Covid è la causa direttamente responsabile della morte varia in base all'età, con valori minimi nelle persone di età inferiore ai 50 anni e massimi nella classe di età 80-89 anni.
    A pesare il maggior numero di patologie, che si sovrappongono andando avanti con gli anni. Già dopo i 70, più della metà delle persone convive con una o più malattie croniche e questa quota aumenta con l'età fino a interessare i tre quarti degli ultra 85enni.
    La natura ci da una soluzione e noi la contrastiamo (...male), lasciamo fare alla natura...vacciniamo i giovani e non i vecchi e lasciamo andare gli anziani....tanto hanno già vissuto ed il resto della vita per lo più è più ricco di tribolazioni che di gioie.
    Se fosse per me prenderei anche la variante inglese...per sveltire l'operazione!
    La pandemia finirà per mancanza di materiale...e l'Italia si troverà molto più giovane...

    P.S. - in mancanza di una selezione naturale contrastata dalla scienza e la medicina
    farei alla maniera degli spartani buttando dalle rupe Tarpea i più disabili ed anziani malsani...per non parlare dei romani!
    Inoltre introdurrei anche in Italia come in Svizzera la possibilità della morte assistita gratis.
    A proposito io ne ho quasi 75 ...ma in buona salute ...quindi potrei salvarmi!
    Ultima modifica di gillian; 06-01-2021 alle 11:29
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  13. #58
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    La Vita ha un Valore in sè, Gillian. Ha un'intrinseca dignità: Sempre! A qualunque età. Assecondare la Natura significa difendere la Vita, proteggerla, difenderla, promuoverla!
    Non è che appari sadico o diabolico. Semplicemente sei lo specchio della sub-cultura nella quale siamo oramai immersi. Dove non ci sono più Etiche, Morali, Princìpi, Valori ed a contare è solamente l'utile. Quel che conviene. Un'agghiacciante sub-cultura dello scarto.
    amate i vostri nemici

  14. #59
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Anche i tagliolini al tartufo hanno il loro peso, così come la vacanzina di cui usufruisci pure tu. Siccome anche tu tenderai almeno al minimo sindacale (se non qualcosina di più) di sicurezza, benessere e soddisfazione, direi che pontificare sempre sui soliti tasti addossando colpe agli altri serve a poco e non ti rende credibile.
    Se prima hai postato un articolo dove si parlava di questioni sociali legate alle possibilità per le famiglie, ora rigiri di nuovo la frittata con le pippe sul narcisismo/egoismo.
    O sei un fake e lo fai apposta oppure non ti rendi conto di nulla o al limite c'è una patologica e genetica malafede.
    La Presidente emerita della Corte Costituzionale, secondo te, almeno lei può esserlo credibile? O anche lei dice "pippe"? Roba che non esiste?

    Cartabia: «I giovani sono la priorità. C'è un'emergenza esistenziale»

    La pandemia ha riportato alla luce che la realtà non è, come avevamo creduto, «totalmente sotto il nostro controllo». La presidente emerita della Consulta Marta Cartabia ha rivestito questo incarico, di custode dei valori costituzionali, in una fase straordinaria che ne ha comportato una loro compressione. Uscire da questa emergenza significherà tornare a guardare ai giovani come a una urgente «priorità», per non far mancare loro quei «maestri» che sono fondamentali nella formazione umana, prima ancora che professionale.
    "Alla vigilia della pandemia eravamo immersi in una cultura segnata da un eccesso di individualismo alimentato dall’illusione della autodeterminazione e della libertà assoluta del singolo. I grandi sviluppi della società tecnologica, inoltre, hanno coltivato negli anni più recenti un altrettanto illusorio senso di onnipotenza. L’emergenza sanitaria ci ha costretti a un brusco risveglio. Dietro l’apparenza di invincibilità, la pandemia ha riportato in primo piano l’esistenza della realtà che – nonostante la potenza, i progressi e gli indiscutibili benefici della scienza e della tecnologia – non è mai totalmente sotto il nostro controllo. Il grande valore della libertà della persona – che è a fondamento della nostra convivenza civile e sempre deve essere preservato – deve fare i conti con una realtà che non è totalmente a nostra disposizione e, soprattutto, deve fare i conti con l’esistenza dell’altro, degli altri. C’è un noi, oltre che un io. Per questo, nella vita sociale le libertà non sono mai assolute.
    Quali priorità vede come più urgenti?
    Penso soprattutto alle giovani generazioni, che mi pare siano colpite più di altri da alcuni effetti collaterali dell’emergenza, anche se stanno superando con minore difficoltà i problemi strettamente sanitari. Occorre guardare in faccia con lealtà e coraggio la situazione di fatto: c’è un’emergenza sanitaria che sta portando con sé, oltre che una crisi economica, un’emergenza esistenziale, forse anche spirituale, che non deve essere sottovalutata e alla quale sono esposte soprattutto le giovani generazioni.

    Cosa intende per emergenza esistenziale?
    Se c’è una caratteristica che contraddistingue in modo evidente questo nostro tempo, è il senso di insicurezza e precarietà che la pandemia porta nella vita di ciascuno, a livello personale e nella dimensione collettiva. Viviamo nell’incertezza, esposti a variabili indipendenti dalla nostra volontà e questo genera paura, ansia. Viviamo giorno per giorno, ma gli orizzonti spazio–temporali tendono a chiudersi su se stessi e perdiamo la capacità di pensare con pensieri lunghi, rivolti a progetti che non si esauriscano nell’immediato. Il virus che si propaga in questa pandemia lascia per molto tempo nel fisico una stanchezza anomala: occorre vigilare affinché questa non prosciughi anche le energie morali. Dobbiamo prevenire un secondo spillover della malattia, che dopo aver colpito l’umanità nel corpo non ne intacchi l’animo. Ad essere esposti a questo spillover sono soprattutto i giovani. Verso di loro, che saranno chiamati alla grande ricostruzione, portiamo una enorme responsabilità.
    Mi permetta di fare un riferimento alla Divina Commedia che sto rileggendo anche sollecitata dal 700° anniversario dalla morte di Dante. All’origine di quella formidabile avventura di vita e di conoscenza che ha consegnato all’intera umanità nella Commedia, troviamo un incontro decisivo: è l’arrivo inaspettato e sorprendente del maestro Virgilio a consentire a Dante di liberarsi dalla paura e dal disorientamento nel momento più oscuro della sua esistenza: è lui che lo rassicura e lo rimette in cammino. Meglio: lo accompagna nel cammino, non solo mostrandogli una strada, una direzione, una via percorribile, ma mettendosi in moto con lui. È in un incontro inatteso – come quello che celebriamo nel Natale – che si aprono nuovi orizzonti, è lì la sorgente della motivazione che abilita al cammino, qualunque sia la condizione data. La presenza di Virgilio rende la selva oscura occasione irripetibile per una esplorazione inimmaginabile: non risolve l’avversità esterna, ma rende sicuri, vince la paura, perché sa suggerire una via percorribile per quanto ardua. Se c’è qualcosa che può contrastare lo scoramento di questa epoca è la presenza di qualcuno più avanti nel cammino che si faccia nostro compagno e nelle cui orme possiamo posare il piede, procedendo così dietro a le poste de le care piante.

    https://www.avvenire.it/attualita/pa...mergenza-covid

    Le difficoltà economiche esistono, nessuno le nega Laura ma, hai letto? C'è bisogno comunque di farlo, quel passo. Di passare dalla paura alla Speranza. E la Speranza sono i Figli a darcela. E' il loro Futuro che ci spinge a lottare poi ogni giorno per rendere più vivibile questa Società. Fare Figli, aprirsi alla Vita, aiuta noi come singole Persone e aiuta di riflesso il Mondo e l'Umanità intera.
    Ultima modifica di conogelato; 07-01-2021 alle 00:52
    amate i vostri nemici

  15. #60
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio

    non c'è nulla di eccezionale, epocale, in quello che descrivono i tuoi luminari; è semplicemente la condizione normale di ogni società
    Beh, direi che qua possiamo separarci definitivamente Axe. Siamo troppo distanti. Tutti stanno dicendo che c'è un'emergenza Valoriale, che se non ne percepiamo i contorni rischia di condurre UNA INTERA CIVILTA' AL SUO INEVITABILE TRAMONTO....e per te coloro che lo dicono (muovendo da destra e da sinistra, dall'essere credenti e non credenti, da fare i Presidenti della Repubblica e i Pontefici di Santa Romana Chiesa eccetera) sono affetti da demenza senile!!!

    Ciao e grazie.
    amate i vostri nemici

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