Anche se il "fuoriservizio" del forum al momento di dare il via a questo post era un chiaro segno di disapprovazione inviatomi dal destino, non demordo: ecco la nefandezza non più del we, ma della domenica. Ah, erano le 15:40
E' un raccontino sconclusionato (e che lo dico a fà?), farcito di frasi, storiche o meno, note o meno note. Da trovare. Con gli autori (quando noti ). I due proverbi non sono in gioco...o come vi pare.
Lo sport dell'invettiva verso i politici é diffuso. Ma chi non amerebbe passare un giorno come quel presidente napoletano dalle "corna" facili o anche un secolo come un certo indimenticabile plantigradofilo Scanio ? Certamente, anche per sempre. E un giorno non ragioniamo più d'ILOR ,ma si guarda e passa oltre, pensando tra sé e sé "Tanto sul mio trench, non piove mai , se vado in Sicilia con la "Sicitur ad", astra-zeneca permettendo"
(Ad sta per "adventures". Elementare, come i watt son potenza e non energia).
Anche in famiglia si inveisce. Un esempio ? Un dialogo a caso intragenerazionale :
" Ogni scarrafune é bello a mamma sua, ma , oggettivamente, anche tu, figlio mio non sei una bellezza.. " al che il figlio risponde: " Come donne non si nasce, ma si diventa, cosi' chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane e si arrangia con i maritozzi." E quando prende il bussolotto dei dadi....subito parte il rimprovero. : " Di'..o mica ti metterai a giocare a dadi ? "-
"Embé ? e pure...si, mo' vedo ch'ho da fà....ma siiii, si...tutto quello che voi" .Sbatter di porta. Voce da fuori: "Dato che sei malata, se vedi nero, spiri: potrebbe essere il parroco con l'olio santo"