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Discussione: L'angolo della fisica moderna

  1. #91
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    Porrei tutta la questione dell'equivalenza in altri termini, ferma la sostanza.
    Tesi: masse diverse, soggette a sollecitazioni gravitazionali e/o inerziali subiscono le stesse conseguenze di accelerazione.
    Dimostrazione: sperimentale, ovvero, sottoponendo masse diverse a sollecitazioni gravitazionali e/o inerziali, queste restano fra loro immobili.

    L'esperimento avviene con un contenitore, satellite, in orbita con all'interno masse diverse non vincolate e reciprocamente monitorate tramite laser che ne rileva l'eventuale spostamento reciproco.
    Le masse di contenitore e contenute sono soggette a campo gravitazionale, attrazione terrestre e inerziale, forza centrifuga, reciprocamente in equilibrio.-
    Il tempo di misura aumenta la precisione dando modo al rilevarsi di variazioni minimali del sistema immobile.
    Ne risulta una sostanziale immobilita' delle masse in gioco al netto dell'errore introdotto dal sistema di misura.
    All'epoca l'esperimento fu realizzato con pendoli e mai una piuma gareggio' con una boccia.

  2. #92
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Porrei tutta la questione dell'equivalenza in altri termini, ferma la sostanza.
    Tesi: masse diverse, soggette a sollecitazioni gravitazionali e/o inerziali subiscono le stesse conseguenze di accelerazione.
    Dimostrazione: sperimentale, ovvero, sottoponendo masse diverse a sollecitazioni gravitazionali e/o inerziali, queste restano fra loro immobili.

    L'esperimento avviene con un contenitore, satellite, in orbita con all'interno masse diverse non vincolate e reciprocamente monitorate tramite laser che ne rileva l'eventuale spostamento reciproco.
    Le masse di contenitore e contenute sono soggette a campo gravitazionale, attrazione terrestre e inerziale, forza centrifuga, reciprocamente in equilibrio.-
    Il tempo di misura aumenta la precisione dando modo al rilevarsi di variazioni minimali del sistema immobile.
    Ne risulta una sostanziale immobilita' delle masse in gioco al netto dell'errore introdotto dal sistema di misura.
    All'epoca l'esperimento fu realizzato con pendoli e mai una piuma gareggio' con una boccia.
    All'epoca l'esperimento fu realizzato con pendoli e mai una piuma gareggio' con una boccia.
    Si tratta di due esperimenti diversi!,...in questo che tu citi servì per mostrare il principio di equivalenza ... come ho già precedentemente ed esaustivamente spiegato e rispiegato!
    Quello dell'eclissi servì a dimostrare la curvatura dello spazio in prossimità di una massa ... e non c'entra niente col precedente esperimento!



    Le masse di contenitore e contenute sono soggette a campo gravitazionale, attrazione terrestre e inerziale, forza centrifuga, reciprocamente in equilibrio.-
    Come ho spiegato la forza centrifuga (direi più propriamente centripeta) è solo apparente ... infatti ac = m•V2/R ... se ci fosse un'accelerazione centripeta gli astronauti sarebbero proiettati verso l'esterno dell'abitacolo ... ma come visto, cessando la spinta propulsiva ... l'accelerazione centripeta sparisce!


    Rimangono in gioco solo la gravità e l'inerzia della navicella ... sì però non posso spiegare sempre le stesse cose!

    Per favore cambiamo argomento!
    Ultima modifica di gillian; 22-02-2021 alle 10:42
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  3. #93
    Opinionista L'avatar di gillian
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    .................................................. .......ATTENTION!.................................................. .


    Mi permetto di farvi notare di aver creato un nuovo gioco........."L'angolo dei giochi on-line"............ e messo nella sezione GIOCHI ... lo vedete come spostato: ma basta cliccare su di esso e vi ci porta: come primo gioco è il riconoscimento di un particolare oggetto che ho scattato in casa mia .. immagine presa volutamente in manierea poco chiara ed a volte anche distorta, confusa o sfuocata ... per rendere il riconoscimento più difficile ... mi piacerebbe sapere se vi piace ... o se devo lasciare perdere!

    Grazie!


    Gil
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  4. #94
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    Cool Biologia quantistica

    BIOLOGIA QUANTISTICA

    Un giorno di agosto sono andato a trovare Gio che mi aveva invitato nella sua una casetta nella Valbrevenna … sulle alture di Genova.

    Lo trovai intento a curare le sue belle rose ... un suo hobby!, perchè faceva degli innesti ed incrociando le caratteristiche genetiche delle varie specie otteneva delle rose con i colori più improbabili … ma comunque bellissime.


    - Ciao Gio! ... vedo che sei intento a curare le tue rose!… -
    - Veramente stavo facendo degli innesti! –
    Mi mostrò una rosa di un verde scuro molto luminoso … bellissima.
    - Oooh! che bellezza! … mi sembra che l’innesto abbia funzionato molto bene! … le rose verdi sono molto rare! - esclamai rapito da tanta bellezza.
    - veramente non era il risultato che mi aspettavo! -
    - vedi! Ho innestato questa rosa Rambling di color crema pallido con quest’altra rosa, la Fortuna che ha un color rosa pallido … vedi quelle sfumature bianche verso il centro! … mi aspettavo una rosa chiara … ed invece una rosa verdissima … non è possibile! Eppure ho rispettato tutta la procedura di innesto … ho pulito e sterilizzato coltello e le forbici …poi ho potato l’ipobionte in cui ho inserito l’innesto … -
    - scusa Gio! … non continuare intanto non ci capisco niente! –
    Lo bloccai … altrimenti mi avrebbe fatto una testa così sugli innesti!
    - Caro Gio … tu sarai bravo in botanica … ma io sono bravino in fisica! – dissi un po’ impettito.
    - Ora cosa c’entra la fisica con la botanica … hai visto mai! –
    - vedi … le piante , come tutti gli esseri viventi … sono sottoposti a radiazioni di ogni tipo e lunghezza di frequenza oltre che alla luce … per esempio i raggi ultravioletti, quelli che ti abbronzano anche quando c’è poca luce all’aria aperta, i raggi cosmici che hanno frequenze altissime e che per fortuna al 99% sono schermate dall’atmosfera … e poi, come ogni essere vivente, essi emanano una specie di aura che le avvolge e che sono invisibili all’occhio umano perché probabilmente di una frequenza talmente elevata che solo certe apparecchiature riescono a rilevare … ma colpiscono solo determinati punti della retina come mostra l’effetto Kirlian …ed interagiscono col resto dell’ambiente … -
    Gio mi interruppe improvvisamente un po’ scocciato!
    - Fisica? … ma che fisica! qui stiamo parlando di fenomeni paranormali! ... –
    - Aspetta, questi sono alcuni aspetti di fenomeni che possono alterare il DNA delle tue rose … hai sentito parlare di fisica quantistica? –
    - Ma sì … ne parlano tutti … e nessuno ci capisce niente! ma cosa c’entra ora la quantistica con le mie rose! Mi sa tanto che lo studiare tanto … ti abbia fatto male alla cabeza! – rispose Gio sbuffando.
    - Lasciami finire! … recenti studi di fisica quantistica hanno messo in rilievo come possano a livello di particelle elementari formarsi dei fenomeni di mutazione spontanea del DNA …come il mondo subatomico della fisica quantistica possa avere un ruolo anche nella biologia e quindi anche nella botanica …-

    Una voce improvvisamente interruppe il mio discorso!

    - E’ pronto in tavola!!! Si mangia o volete continuare a blaterare? –


    In un baleno eravamo tutti a tavola … anche il cane sembrava ancora affamato!


    Una nuova ricerca dimostra che la meccanica quantistica gioca un ruolo anche nei processi biologici e può causare mutazioni spontanee nel dna. Lo studio su Physical Chemistry Chemical Physics
    La fisica quantistica può causare mutazioni nel nostro DNA.

    Una nuova ricerca dimostra che la meccanica quantistica gioca un ruolo anche nei processi biologici e può causare mutazioni spontanee nel dna. Lo studio su Physical Chemistry Chemical Physics

    Sembrerebbe, a primo impatto, un binomio assai bizzarro, quello tra la fisica quantistica e la biologia.

    Eppure, è ormai da tempo che la cosiddetta biologia quantistica, un campo della scienza in cui operano fisici, biochimici e biologi molecolari, tenta di capire se il mondo subatomico della meccanica quantistica abbia un ruolo anche nella biologia, nelle cellule viventi.

    E oggi, a compiere un passo in questa direzione è un nuovo studio dei ricercatori del Leverhulme Quantum Biology Doctoral Training Center dell’Università del Surrey, che ha mostrato come la fisica quantistica possa causare mutazioni spontanee nel nostro DNA. Lo studio è stato appena pubblicato su Physical Chemistry Chemical Physics.

    Per giungere a questa conclusione, il team si è servito di simulazioni al computer e innovativi metodi quanto-meccanici, in grado di determinare il ruolo svolto da un fenomeno quantistico, l’effetto tunnel, che comporta la scomparsa di una particella quantistica in una precisa posizione e la ricomparsa della stessa nelle vicinanze, nelle mutazioni spontanee del dna.
    Dalle sperimentazioni, i ricercatori hanno scoperto che gli atomi di idrogeno, il collante che tiene insieme i due filamenti della doppia elica di dna, possono, in determinate condizioni, comportarsi come onde che possono esistere in più posizioni contemporaneamente, grazie appunto all’effetto tunnel.

    Ciò fa sì che questi atomi possono trovarsi occasionalmente sul filamento di DNA sbagliato, portando quindi alla comparsa di mutazioni.

    Sebbene queste abbiano una durata estremamente breve, ipotizzano i ricercatori, potrebbero in alcuni casi sopravvivere al processo di replicazione del DNA all’interno delle cellule, ed avere potenzialmente conseguenze anche sulla salute.
    “Molti hanno a lungo sospettato che il mondo quantistico, che è strano, contro-intuitivo e allo stesso tempo meraviglioso, abbia un ruolo nella biologia”, commenta Marco Sacchi, autore dello studio. “Sebbene l’idea che qualcosa possa essere presente in due posti contemporaneamente potrebbe essere assurda per molti di noi, accade sempre nel mondo quantistico e il nostro studio conferma che l’effetto tunnel avviene anche nel dna”.

    Come raccontano i ricercatori, questo è un piccolo passo e siamo solo all’inizio di una miriade di scoperte nel mondo della biologia quantistica.

    “C’è ancora una lunga ed entusiasmante strada davanti a noi per capire come funzionano i processi biologici a livello subatomico, ma il nostro studio, così come molti altri negli ultimi anni, hanno confermato che la meccanica quantistica svolge un ruolo”, conclude il co-autore Louie Slocombe.

    “In futuro, speriamo di riuscire a studiare come i tautomeri, prodotti dall’effetto tunnel, possono propagarsi e generare mutazioni genetiche”.



    https://www.wired.it/scienza/lab/202...mutazioni-dna/



    Biologia quantistica.jpg




    Gil
    Ultima modifica di gillian; 27-02-2021 alle 19:30
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  5. #95
    Opinionista L'avatar di Vega
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    L'effetto kirlian lascialo stare che è fuffa. Poi negli innesti è più facile che sia avvenuto almeno un minimo scambio di materiale genetico fra la pianta innestata e quella che fa da portainnesto. E l'effetto tunnel non mi pare sia quello per cui una particella è contemporaneamente in due posti ma che sfugge ad una barriera energetica (sfuggire ad un legame chimico o l'interazione forte) che nella meccanica classica sarebbe impossibile mentre in quantistica può succedere ed è come se la particella superasse questo ostacolo passando da un tunnel, bypassandolo.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  6. #96
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Vega!


    Sì ... sapevo che l'effetto kirlian non ha una rilevanza scientifica ... comunque la fotografia Kirlian, non intesa come propagazione dell'aura del corpo ... e quindi come fenomeno paranormale esiste.

    La fotografia Kirlian è un insieme di tecniche fotografiche usato per catturare il fenomeno delle scariche elettriche coronali. Prende il nome da Semën Kirlian che nel 1939 scoprì accidentalmente che, se un oggetto su una lastra fotografica viene collegato a una sorgente ad alta tensione, sulla lastra fotografica si produce un'immagine. La tecnica è variamente nota come "elettrografia", "elettrofotografia", "fotografia di scarica coronale" (CDP), "bioelettrografia", "visualizzazione a scarica di gas (GDV), "imaging elettrofonico (EPI)" e, nella letteratura russa, "Kirlianografia".
    La fotografia Kirlian è stata oggetto della ricerca scientifica, della parapsicologia e dell'arte. In larga misura è stata utilizzata nelle medicine alternative.
    Wikipedia

    Io ne parlo, nel discorso fittizio tra me ed il mio alter-ego, perchè in un thread parlo di parapsicologia.

    Di innesti non me ne parlare ... perchè non ne so proprio niente!, e quello che ho scritto è perchè ho fatto qualche ricerca, con l'obbiettivo di arrivare a parlare della Biologia Quantistica.

    Che questi dialoghi siano una finzione lo hanno ormai capito tutti, ma lo trovo una maniera simpatica per attirare l'attenzione del lettore su argomenti che altrimenti sarebbero pesanti o noiosi ... ma che io trovo interessanti saperli ... almeno a larghi margini, a titolo puramente informativo e anche fonte di domande e discusssione; infatti se tu noti l'informativa scientifica vera e propria è scritta in caratteri piccoli.

    L'effetto tunnel, tipico fenomeno della quantistica è proprio come la descrivi tu ... tutti i fenomeni quantistico-ralativistici rivestono delle proprietà controintuitive e difficilmente spiegabili ... soprattutto per noi incompetenti ... ma anche per i competenti ... direi che quei fenomeni hanno qualcosa di paranormale!


    Grazie per l'attenzione!


    Gil
    Ultima modifica di gillian; 27-02-2021 alle 22:16
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  7. #97
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    Biologia quantistica!
    Immagini Allegate Immagini Allegate
    Ultima modifica di gillian; 10-03-2021 alle 11:31
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    Gil

  8. #98
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    Cool Esopianeti

    Non si arresta la ricerca di pianeti simili al nostro (esopianeti) ... si tratta di un satellite speciale fornito di 26 telecamere in grado di rilevare le caratteristiche di mondi rocciosi in orbita all'interno delle zone di abitabilità di stelle di tipo solare in gradi di osservare immense porzioni di cielo.
    Questo satellite di chama Plato e le sue caratteristiche sono state testate in in un centro del Belgio .... ma è stato costruito a Prato.

    «Osservando con così tanti telescopi contemporaneamente, raggiungeremo un rapporto segnale/rumore molto più elevato rispetto a un singolo grande telescopio», conclude Yves Levillain, instrument system engineer di Plato all’Esa. «Lontano dalla luminosità del Sole, ci aspettiamo di essere in grado di rilevare la presenza di esopianeti simili alla Terra, dove la vita come la conosciamo potrebbe essere in grado di svilupparsi, e persino di fare sismologia stellare, raccogliendo prove di “terremoti” nelle stelle che osserviamo».

    La sua messa in obita è prevista per il 2024!



    Planet-hunting_eye_of_Plato-340x191.jpg


    Certamente non riusciremo a raggiungerli anche se avessero condizioni simili alla terra, con oceani e pertanto acqua idrogeno ossigeno e carbonio, una temperatura sopportabile, un'attrazione gravitazione simile alla nostra,un'atmosfera con azoto ossigeno ed anidride carbonica tale da essere respirabile da un essere umano, l'alternarsi del giorno alla notte ed una distanza dalla stella che dia una temperatura tollerabile ... etc. etc.

    Se Plato dovesse trovarne almeno uno chissà quanti ce ne potrebbero essere fuori dalla nostra galassia ... allora la centralità della terra continuerebbe ad allontanarsi e forse il Sapiens Sapiens non è il solo nell'immensità del cosmo!
    Forse ce ne sono molto di più Sapiens che noi ... il ché non sarebbe poi così impossibile!

    https://www.media.inaf.it/2021/03/09...tturale-plato/
    Ultima modifica di gillian; 12-03-2021 alle 10:07
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  9. #99
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    Cool Universo ad infinite incognite

    Universo a ∞ incognite


    La descrizione dell’universo, attraverso le varie esperienze e congetture, ha avuto un grande impulso grazie alle equazioni relativistiche di Einstein e la meccanica quantistica … dall’estremamente piccolo all’infinitamente grande tante sono state le prove che hanno condotto a risultati a dir poco stupefacenti e moltissimi sono i contributi che hanno portato alla formulazione di un mondo sempre più complesso!

    Purtroppo la ricerca e le nuove scoperte hanno creato nuovi punti interrogativi … ad ogni piè sospinto, ad ogni conquista … nascono nuovi interrogativi, alcuni in grado di gettare grosse ombre sulla correttezza delle congetture iniziali creando le premesse di uno stravolgimento o quantomeno di un aggiustamento delle ipotesi nonché delle equazioni previste.

    Materia Oscura

    materia oscura.jpg
    Fra i moltissimi interrogativi che la natura fisica dell’universo e del microcosmo pone, fondamentale è “La materia oscura esiste?.”

    Grazie ai satelliti ed ai nuovi potenti telescopi e la radioastronomia si è potuto constare come le galassie ruotino in maniera diversa da quanto ci si aspettasse dal comportamento di elementi più semplici come i satelliti del sole ... per cui seguendo le leggi già di Keplero e poi newtoniane gli astri più distanti dal sole ruotano più lentamente.

    Ed invece no, le osservazioni mostrano che le spirali esterne delle galassie ruotano alla stessa velocità … come se fossero un corpo unico solidale al centro della stessa.

    Questa strana giostra galattica ha creato una vera crisi cosmica dove i fisici si stanno arrabattando con mille esperimenti (alcuni dei quali molto costosi) per trovare delle particelle fantasma che non fossero rilevabili dalla luce o comunque trasparente ad ogni frequenza elettromagnetica.

    Il bello (od il brutto) di questa situazione è che la materia mancante, per poter giustificare tale anomalia, dovrebbe essere il 28,6% della massa-energia dell’universo, mentre quella conosciuta è stimata al 4,9% del totale!

    Gli scienziati si affannano a cercare tale materia nei super acceleratori, tipo il LAC del CERN di Ginevra, in particelle previste dalla teoria standard … ma mai rilevate , se venissero scoperte ed avessero una sufficente energia, dovrebbero permeare tutto l’universo in un condensato di Bose –Einstein ed eliminare il problema della massa mancante … ma viene cercata anche nell’antimateria generata dai raggi cosmici … e si ipotizza che anche l’energia del vuoto possa dare il suo contributo alla soluzione di questo enigma.

    Questa teoria ha avuto un buon successo : i dati della radiazione cosmica di fondo e della misura delle lenti gravitazionali, per citare alcuni esempi, forniscono dati in accordo con l’ipotesi della materia oscura.

    Il fatto che che diverse osservazioni convergano nel rendere plausibile l’ipotesi non vuol dire che non esistano teorie alternative.

    Una della più celebri è la teoria MOND (MOdified Newtonian Dynamics), una teoria che modifica la teoria della gravità di Newton, in modo da sistemare il problema .

    Purtroppo non sembra funzionare sempre ... e questo è l’incubo di ogni teoria scientifica.

    La teoria della relatività generale è una teoria della gravitazione come quella di Newton e funziona sulle grosse scale in condizioni relativistiche , la teoria di Newton invece va benissimo per i sistemi locali.

    Il vantaggio della teoria di Newton è quella di essere lineare , cioè non c’è spazio per discontinuità di soluzioni, la forza di gravità è la somma delle forze rispettive di ogni corpo.
    Non così per la relatività di Einstein , che è una teoria non lineare … almeno una equazione Einstein non è esprimile come una combinazione lineare delle incognite presenti e di una costante.

    L’aspetto potente di alcune proposte è il fatto che non dobbiamo inventarci un parametro teorico dal nulla (cioè la materia oscura) bensì con le correzioni relativistiche la piattezza della curva di rotazione emerge in modo naturale.

    Gli scienziati si aspettavano che la materia ordinaria, costituita da atomi e quindi da protoni e neutroni, e che costituisce il 99% della materia conosciuta, si comportasse alla stessa maniera con cui si comporta su qualsiasi ordine di scala, ma fra le distanze interplanetarie ed intergalattiche fra gli ammassi di galassie supera l’ordine di 10^8, invece sembra che su grandi scale le leggi costruite per piccole distanze non siano più valide.

    Gli scienziati si affannano con una pletora di ipotesi e di esperimenti … la descrizione delle quali richiederebbe la scrittura di decine di volumi … per mantenere valida le teoria standard delle particelle senza incrinare la legge di gravitazione universale di Einstein.

    Le principali indiziate sembrano il neutrino e le particelle WIMP, acronimo di Weakly Interacting Massive Particle, queste ultime dovrebbero risentire della interazione debole e della forza gravitazionale e decadere sulle lunghe distanze per formare la materia ordinaria.

    Se davvero venisse fuori che la materia oscura è solo un modo che stiamo usando per evitare le correzioni relativistiche, beh!, sarebbe molto interessante; non dimentichiamo però che la materia oscura trova evidenze anche altrove e che è inoltre un ingrediente fondamentale per la teoria della formazione delle galassie.

    Contua .....
    Ultima modifica di gillian; 14-03-2021 alle 11:59
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  10. #100
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Universo ad infinite incognite


    La crisi della costante di Hubble

    La costante di Hubble (H0) è un parametro che indica il tasso di espansione dell’universo.

    Hubble 3.jpg

    Attenzione!: la costante di Hubble non è la velocità di espansione dell’universo.

    piuttosto bisogna pensare alla costante di Hubble come qualcosa che ci dice di quanto si amplifica lo spazio che misuriamo tra le galassie man mano che passa il tempo. Sì, lo so che sembra una velocità e in senso matematico lo è. Ma non è la velocità con cui le galassie si allontanano: dobbiamo pensare all’universo come un panettone che lievita, dove le galassie sono le uvette. Mentre il panettone cresce di dimensioni, le uvette si allontanano ma stanno ferme, incastrate nell’impasto.

    La costante di Hubble è dunque completamente legata al modo in cui l’universo si espande, cioè il modo in cui il nostro panettone cosmico lievita.
    Proprio come la lievitazione dell’impasto dipende in qualche modo da ciò che c’è dentro l’impasto, anche l’espansione dell’universo dipende da ciò che c’è dentro. Nel caso dell’universo, gli ingredienti sono: radiazione elettromagnetica (cioè luce, cioè fotoni), materia barionica (cioè ordinaria, quella di cui siamo fatti noi, le stelle e la parmigiana di melanzane), materia oscura (boh!), energia oscura (doppio-boh!).

    Quindi stimare per bene la costante di Hubble vuol dire avere suggerimenti sugli ingredienti cosmici appena elecati.
    In particolare, quelli di cui sappiamo poco o niente, ovvero la materia e l’energia oscura.

    Il problema, per riassumere, è questo: con i dati della radiazione di fondo (misure di early universe, in inglese) viene fuori un valore, con i dati delle misure delle distanze (misure di late universe in inglese) viene fuori un altro. In particolare, la stima di H0 con le distanze è molto più alta di quella fatta con la radiazione di fondo.

    La discrepanza confrontando i valori non è poca.

    I dati principali della radiazione di fondo sono quelli del satellite ESA Planck. Sono dati molto, molto precisi e sono anche dati che si riferiscono all’universo di 13 miliardi di anni fa. Forse, magari ma non è detto, le cose non tornano perché l’universo era diverso da oggi in passato? Forse dobbiamo rivedere i nostri modelli teorici, cioè quelli che usiamo per descrivere l’universo oggi non vanno bene per descrivere l’universo del passato?

    E le distanze? Non deve essere facile misurare le distanze delle galassie mentre si sta comodamente sulla Terra.

    Per prima cosa si misura prima di tutto la distanza delle stelle vicine tramite il metodo della parallasse, poi si osservano le Cefeidi e misuro e si misura distanza sia con il metodo della relazione periodo-luminosità sia con la parallasse, così da poter calibrare la relazione periodo-luminosità e poter arrivare a distanza sempre maggiori dove purtroppo non si potrà usare la parallasse. E così via, stessa cosa anche con le supernovae: si misura la distanza di galassie lontane dove ci sia, sia una Cefeide sia una supernova di tipo Ia, così da calibrare il metodo delle supernovae e spingersi sempre più lontano.

    Ma tale misurazione è entrata in crisi quando si è mostrato che quando le cefeidi sono in un ammasso e non isolate i risultati sono diversi.

    E questo è un grosso problema per la fisica perche la costante H0 di hubble rientra nei calcoli di tante equazioni relativistiche comprese quelle della relatività

    La tensione sulla stima della costante di Hubble è davvero un grosso mistero per l’astrofisica. Non si capisce da dove salti fuori e perché. Ciò rende più o meno l’idea che più che una tensione sulla stima di H0, siamo di fronte a una vera e propria crisi scientifica: perché le cose non tornano con la costante di Hubble? È un problema enorme questo per l’astrofisica. Probabilmente, quando un giorno capiremo perché, scopriremo che dobbiamo rivedere alcune delle nostre attuali convinzioni su come funziona l’universo oppure sul modo in cui raccogliamo i dati.



    In astronomia e cosmologia, la legge di Hubble (o legge di Hubble-Lemaître) afferma che esiste una relazione lineare tra lo spostamento verso il rosso della luce emessa dalle galassie e la loro distanza. Tanto maggiore è la distanza della galassia e tanto maggiore sarà il suo spostamento verso il rosso. In forma matematica la legge di Hubble può essere espressa come
    z = H0•D/c
    dove z è lo spostamento verso il rosso misurato della galassia, D è la sua distanza, c è la velocità della luce e H0 è la costante di Hubble, il cui valore attualmente stimato è attorno a 2,176×10−18 Hz (67,15 km/s/Mpc).

    La legge empirica di Hubble è un'importante conferma osservativa della soluzione delle equazioni di Albert Einstein. Vale per un universo omogeneo isotropo ed in espansione; sotto queste ipotesi Georges Lemaître aveva dedotto nel 1927 per via teorica una legge, strettamente lineare, che afferma che la velocità di recessione v è direttamente proporzionale alla distanza D (tanto maggiore è la distanza tra due galassie e tanto più alta è la loro velocità di allontanamento reciproco), esprimibile matematicamente con:
    v = H0•D
    Questa relazione teorica coincide con la precedente legge empirica qualora lo spostamento verso il rosso z sia direttamente proporzionale alla velocità di recessione v, cioè z=v/c. Il legame tra v e z è lineare solamente per z molto più piccolo di 1 (quindi vale senza dubbio per gli spostamenti verso il rosso molto bassi osservati ai tempi di Hubble ed Humason), mentre per z maggiori dipende dal particolare modello di universo in espansione scelto.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Hubble
    Ultima modifica di gillian; 14-03-2021 alle 19:13
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  11. #101
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Universo a infinite incognite

    UNIVERSO a infinite incognite

    ne[1].jpg Lhcb ha osservato un decadimento molto raro di un mesone beauty che coinvolge un elettrone e un positrone

    La fisica delle particelle elementari non si ferma e continua a stupire gli scienziati, sembra che si sia scoperto una nuovo tipo di costituente della materia: un nuovo quark.
    Certamente tutti conosciamo il termine quark …. Se non altro perché una nota trasmissione di divulgazione scientifica di Piero Angela si chiama Quark.

    Ma non tutti forse sanno che ogni particella esistente in natura è formata dalla combinazione di soli due quark chiamati quark Up e Quark down … per esempio il protone è composto da due quark Up ed un quark down (vedi fig.) altre particelle più leggere sono invece composti da due quark (per esempio: i mesoni).

    In realtà in quark sarebbero sei: oltre ai quark Up e Down ci sono i quark Bottom, Top , Charme, Strange … ma essendo di massa maggiore decadono rapidamente nei due precedenti.
    I quark in condizioni normali sono inseparabili dalle singole particelle perché legate da una forza tale che per estrarli ci vuole una forza che aumenta in rapporto quadratico rispetto alla distanza fino a diventare infinita.

    Ed allora come si sono potuti conoscere i quark?

    1200px-Proton_quark_structure.svg[1].png struttura a quark del protone

    Negli acceleratori di particelle si sono fatti scontrare ad energie elevatissime due particelle pesanti come due neutroni con una energia tale da poter spaccare le particelle in maniera da evidenziare i singoli quark con le loro caratteristiche.

    Tutte le teorie attuali delle particelle prevedono la composizione di tutta la materia esistente nonché delle loro interazioni con solo 6 di questi queste componenti (che però nel breve diventano 2) questa teoria viene chiamata Teoria Standard.

    Sulla base di questa teoria è stato possibile prevedere l’esistenza di nuove particelle come la Ω⁻ (omega negativa) ed tutta una serie di particelle simili, alla scoperta delle particelle W e Z da parte del nostro Carlo Rubbia (insignito del Nobel) e della famosa particella di Higgs, il bosone H0 … la “particelle di Dio”.

    Queste scoperte si basano su considerazioni di simmetria o di conservazione di determinare caratteristiche della materia : , la carica, lo spin, l’ energia …tutte queste caratteristiche devono essere conservate in ogni interazione subnucleare e ciò salvo rarissime eccezioni si è sempre verificata.

    Ma cosa accadrebbe se succedesse (come sta succedendo) che ai sei tipi di quark descritti se ne aggiungesse un altro … beh! Certamente si aprirebbe la strada a tutta una nuova serie di particelle, ma quello sarebbe il meno … ciò potrebbe portare a dover rivedere tutta la Teora Standard sulle particelle … aprendo scenari imprevedibili.


    Tutto ciò …. Mi fa pensare a DIO … Signore! Creatore di tutto questo gran casino! … vuoLe Lei mostrare, mio Signore, tutta la sua Trascendenza agli uomini con una complessità del mondo senza fine?


    Oppure la trascendenza del creato è frutto dell’incommensurabile complessità della natura in rapporto alla nostra capacità (od incapacità) intellettuale di comprenderla.

    Abbiamo costruito dei templi enormi per svelare la natura dell’essere (DIO?), migliaia di menti mettono mattone su mattone per comporre un puzzle senza fine!

    E quello che ancora non comprendiamo è se tutti questi sforzi ci avvicinano a Lui o ci allontanano!

    L'esperimento Large Hadron Collider beauty (Lhcb) ha appena scoperto delle particelle che non seguirebbero il modello standard, la teoria fisica che descrive le interazioni e le particelle elementari. Il risultato è promettente ma ancora è presto per parlare di una svolta nella fisica.

    Lhcb ha osservato un decadimento molto raro di un mesone beauty che coinvolge un elettrone e un positrone

    Ancora non ne siamo certi, ma forse la fisica è alle porte di una svolta. Così affermano i ricercatori del Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, protagonista sempre di nuove scoperte di fisica delle particelle.
    Oggi, infatti, gli scienziati di Lhcb (Large Hadron Collider beauty) – uno degli esperimenti di Lhc – hanno identificato alcune particelle che non si comportano come dovrebbero, o meglio come prevede il modello standard, un pilastro della fisica che descrive la materia per come la conosciamo, con le forze fisiche che la regolano e le particelle elementari associate, che la sostengono. Il condizionale e l’uso di formule dubitative (come il forse all’inizio) è d’obbligo dato che gli scienziati stessi indicano che è ancora presto per dire che si tratti di una reale deviazione dal Modello Standard, che vada oltre questa centrale teoria. La ricerca, cui ha preso parte il grandissimo gruppo della Lhcb Collaboration, non è ancora ufficialmente pubblicata anche se disponibile in preprint su arXiv. I risultati sono appena stati annunciati alla conferenza di fisici Moriond (le Rencontres de Moriond) in Francia.

    Lhc e le particelle beauty

    Il nome Lhcb (Large Hadron Collider beauty) viene da quark beauty, un tipo di particella elementare – di quark – studiata dall’esperimento. Secondo il modello standard della fisica i quark beauty decadono in muoni oppure in elettroni con la stessa probabilità, ovvero in uguale misura. I muoni sono particelle elementari simili agli elettroni ma con massa circa 200 volte superiore. I risultati riportati oggi dai fisici di Lhc e in particolare di Lhcb stravolgerebbero questa regola del Modello Standard, dato che sembrano indicare che in un evento osservato dall’esperimento il tasso (la percentuale) di decadimento del quark beauty non è uguale fra muoni e elettroni.

    A quanti sigma siamo?

    Ma i fisici stessi richiamano alla cautela e rimarcano che ancora non c’è la conferma di questa anomalia e non c’è la certezza che possa aprirsi un’altra porta della fisica, oltre al Modello Standard, ancora non varcata. La significatività statistica (una forma di misura della precisione) di questo risultato è ad oggi pari a 3,1 sigma – chi ha seguito la vicenda del bosone di Higgs ricorderà la questione dei 5 sigma, una soglia statistica molto elevata. Ancora, dunque, non siamo a quel livello di accuratezza, anche se parlare di 3,1 sigma equivale a dire che la probabilità che i dati siano ancora compatibili e rientrino nel Modello Standard è dello 0,1%, piuttosto bassa (con 5 sigma si arriva allo 0,000028%).

    Se quest’anomalia, chiamata violazione dell’universalità del sapore dei leptoni sarà confermata, “questo risultato richiederà la presenza di un nuovo processo fisico”, spiega Chris Parkes, docente all’università di Manchester e ricercatore al Cern, che è spokesperson dell’esperimento Lhcb, “come l’esistenza di nuove particelle o interazioni fondamentali“.
    “In attesa della conferma di questi risultati”, commenta Michael McCann dell’Imperial College London, che ha preso parte alla scoperta, “spero che potremo un giorno guardare indietro a questo momento come a un punto di svolta, in cui abbiamo iniziato a poter rispondere ad alcune questioni fondamentali”. Insomma, si rimane prudenti ma con la speranza che sia davvero l’inizio di una nuova pagina della fisica.

    Il modello standard, il pilastro della fisica

    Il modello standard è la teoria fisica che racchiude le conoscenze che abbiamo sulla materia, dalle interazioni alle particelle che sono alla base. In particolare, il modello standard descrive tre delle quattro interazioni fondamentali note (l’interazione elettromagnetica, quella debole e quella forte, ma non la gravitazionale) e tutte le particelle elementari collegate.

    È un modello che semplifica la descrizione della realtà, dato che classifica e inquadra la materia attraverso un certo numero di particelle e forze, ma allo stesso tempo è molto complesso per rappresentare fisicamente i fenomeni che conosciamo. Il modello standard non è una teoria del tutto e non riesce a spiegare tutto quello che osserviamo, ad esempio non include la materia oscura o la spiegazione dell’asimmetria fra materia e antimateria.



    Libero adattamento da
    https://www.wired.it/scienza/lab/202...ello-standard/
    Ultima modifica di gillian; 28-03-2021 alle 18:36

  12. #102
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    Un telescopio satellitare fotografa i filamenti del cosmo.
    Dopo tante immagini artistiche che dipingono il cosmic web



    CosmologicalSimulationDistantUniverse-750x375.jpg Simulazione cosmologica dell'universo primordiale: l'immagine mostra la luce emessa degli atomi di idrogeno nella ragnatela cosmica, le sorgenti puntiformi sono delle galassie in cui si stanno formando le prime stelle.





    ecco la prima foto autentica che li rivela ai nostri occhi grazie ad un particolare interferometro.
    I filamenti che collegano non solo le stelle ma tutte le galassie anche le più remore del cosmo, formate da gas la cui composizione è ancora incerta, sono trasparenti ad una normale visione ottica.
    Fino ad ora i filamenti si potevano osservare grazie alla luce dei quasar e nelle regioni dove esistevamo buchi neri ora con questo particolare interferometro si è potuto fotografarli senza il bisogno di luce.
    Lo strumento è stato indirizzato verso l’Hubble Deep Field (HDF), il Campo profondo di Hubble, una piccola regione di spazio nella costellazione australe della Fornace. L’osservazione è durata 140 ore e ha restituito una foto che mostra la struttura a ragnatela del cosmo.
    La quantificazione della massa di questi filamenti, che in certe zone ad alta densità materica , chiamate nodi, possono avere le dimensioni galassie potrebbero portare all soluzione della massa mancante nell’universo :dark matter.


    ConstellationFornax.jpgImmagine dell’Universo circa due miliardi di anni dopo il Big Bang, nella regione della costellazione Fornace. Ogni punto luce è un’intera galassia. La trama blu della ragnatela cosmica è stata scoperta con MUSE. Il gas si estende per una lunghezza di 15 milioni di anni luce (che equivale a 150 volte la nostra Via Lattea)


    https://www.segnidalcielo.it/scienzi...milione-di-km/
    https://www.astrospace.it/2021/03/23...a-di-galassie/



    Gil
    Immagini Allegate Immagini Allegate
    Ultima modifica di gillian; 08-04-2021 alle 10:58
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  13. #103
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    UNIVERSO ad infinite incognite

    Cosmologia e Relatività Generale (RG) Vs. Meccanica Quantistica (MQ).

    Nella meccanica quantistica il tempo è un parametro e lo scorrere del tempo è universale e assoluto. Nella relatività generale il tempo è una delle quattro componenti dello spazio-tempo e il suo scorrere varia in base alla curvatura dello spazio-tempo e la traiettoria dello spazio-tempo dell'osservatore. Come possono essere riconciliati questi due concetti?
    Ciò che rende eccitante la questione è quello che abbiamo imparato dalla Relatività Generale ,un secolo fa. La lezione principale di questa teoria, bella come poche altre, è che la gravità non è altro che la geometria dello spazio, o meglio dello spazio-tempo, stesso. Più precisamente, quando diciamo che due corpi materiali si attraggono tramite interazione gravitazionale stiamo in realtà dicendo che questi due corpi deformano lo spazio tempo intorno ad essi, in una maniera dipendente dalla loro massa e dalla loro energia (inclusa quella dovuta al loro stesso movimento, quella dovuta alla loro carica elettrica, ecc.), e che si muovono liberamente (cioè senza che ci sia ad agire su di essi alcuna “forza”) in questo spazio-tempo deformato. La deformazione a cui ci riferiamo è quella codificata da tutte le misurazioni di distanze spaziali e temporali tra oggetti materiali ed eventi fisici , di angoli e volumi, cioè appunto della geometria dello spazio-tempo. In un certo senso questi aspetti geometrici sono la definizione di spazio-tempo. Ecco la Relatività Generale ci ha insegnato che lo spazio-tempo stesso è un sistema fisico in sè, che interagisce con gli altri sistemi fisici (gli altri campi di interazione come quello elettromagnetico, ecc.),che ha delle proprietà intrinseche e una propria dinamica, per descrivere le quali essa ci fornisce le equazioni appropriate. Per quanto possa sembrare sorprendente, lo spazio-tempo stesso diventa un attore alla pari degli altri campi di interazione e dei corpi materiali, piuttosto che il palcoscenico inerte, della grande rappresentazione teatrale cosmica.

    Continua ...
    Ultima modifica di gillian; 16-04-2021 alle 09:25
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  14. #104
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    Non è stato e non è facile interiorizzare questa lezione, così contro-intuitiva. Ma ormai la Relatività Generale è la base di tutta l’astrofisica, di tutta la cosmologia (la scienza che studia come è nato e come evolve l’universo nel suo insieme), e ha ricevuto una quantità enorme di conferme osservative. L’ultima, da mozzare il fiato, la rilevazione diretta delle onde gravitazionali, solo tre anni fa. E le onde gravitazionali sono niente altro che piccole increspature, deformazioni in movimento, dello spazio-tempo stesso, analoghe alle increspature che si propagano sulla superficie di un materiale fluido. Una specie esotica di fluido, questa è infatti un’altra maniera intuitiva di pensare allo spazio-tempo relativistico. Questo è quello che studia già la Relatività Generale. Dove e perché serve la gravità quantistica? Il fatto è che sappiamo ormai che, nonostante tutti i suoi successi, la Relatività Generale non è abbastanza. Non lo è innanzitutto perché tutti gli altri sistemi fisici sono molto ben descritti da un formalismo totalmente diverso. La Meccanica Quantistica (più precisamente la Teoria Quantistica dei Campi) ,basata su una matematica diversa e, soprattutto, un apparato concettuale che contraddice la gran parte dei pilastri su cui si basa la Relatività Generale. In particolare, la Meccanica Quantistica tratta lo spazio-tempo alla maniera di Newton, come uno sfondo inerte piuttosto che come un sistema fisico esso stesso. Non ha assorbito, in altre parole, la lezione principale della Relatività Generale, la quale d’altra parte non ha assorbito nessuna delle lezioni che la fisica quantistica ci ha impartito riguardo il comportamento dei sistemi fisici.
    I fisici vivono un mondo schizofrenico, in cui sono costretti ad utilizzare due apparati concettuali incompatibili l’uno con l’altro, a seconda che si stia cercando di dar conto dei fenomeni gravitazionali, cioè dello spazio-tempo in sé, o del comportamento preciso (quindi quantistico) degli altri sistemi fisici. Esiste una quantità di modelli semplificati, e di approssimazioni utili, che permettono di fare fisica nonostante questa incompatibilità di fondo.
    Comunque il problema di fondo rimane ... un tentativo di riconciliare queste due posizioni in una teoria unica è quello della teoria della gravità quantistica.

    Ultima modifica di gillian; 18-04-2021 alle 08:57
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  15. #105
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    ne[1].jpg Lhcb ha osservato un decadimento molto raro di un mesone beauty che coinvolge un elettrone e un positrone

    La fisica delle particelle elementari non si ferma e continua a stupire gli scienziati, sembra che si sia scoperto una nuovo tipo di costituente della materia: un nuovo quark.
    Certamente tutti conosciamo il termine quark …. Se non altro perché una nota trasmissione di divulgazione scientifica di Piero Angela si chiama Quark.

    Ma non tutti forse sanno che ogni particella esistente in natura è formata dalla combinazione di soli due quark chiamati quark Up e Quark down … per esempio il protone è composto da due quark Up ed un quark down (vedi fig.) altre particelle più leggere sono invece composti da due quark (per esempio: i mesoni).

    In realtà in quark sarebbero sei: oltre ai quark Up e Down ci sono i quark Bottom, Top , Charme, Strange … ma essendo di massa maggiore decadono rapidamente nei due precedenti.
    I quark in condizioni normali sono inseparabili dalle singole particelle perché legate da una forza tale che per estrarli ci vuole una forza che aumenta in rapporto quadratico rispetto alla distanza fino a diventare infinita.

    Ed allora come si sono potuti conoscere i quark?

    1200px-Proton_quark_structure.svg[1].png struttura a quark del protone

    Negli acceleratori di particelle si sono fatti scontrare ad energie elevatissime due particelle pesanti come due neutroni con una energia tale da poter spaccare le particelle in maniera da evidenziare i singoli quark con le loro caratteristiche.

    Tutte le teorie attuali delle particelle prevedono la composizione di tutta la materia esistente nonché delle loro interazioni con solo 6 di questi queste componenti (che però nel breve diventano 2) questa teoria viene chiamata Teoria Standard.

    Sulla base di questa teoria è stato possibile prevedere l’esistenza di nuove particelle come la Ω⁻ (omega negativa) ed tutta una serie di particelle simili, alla scoperta delle particelle W e Z da parte del nostro Carlo Rubbia (insignito del Nobel) e della famosa particella di Higgs, il bosone H0 … la “particelle di Dio”.

    Queste scoperte si basano su considerazioni di simmetria o di conservazione di determinare caratteristiche della materia : , la carica, lo spin, l’ energia …tutte queste caratteristiche devono essere conservate in ogni interazione subnucleare e ciò salvo rarissime eccezioni si è sempre verificata.

    Ma cosa accadrebbe se succedesse (come sta succedendo) che ai sei tipi di quark descritti se ne aggiungesse un altro … beh! Certamente si aprirebbe la strada a tutta una nuova serie di particelle, ma quello sarebbe il meno … ciò potrebbe portare a dover rivedere tutta la Teora Standard sulle particelle … aprendo scenari imprevedibili.


    Tutto ciò …. Mi fa pensare a DIO … Signore! Creatore di tutto questo gran casino! … vuoLe Lei mostrare, mio Signore, tutta la sua Trascendenza agli uomini con una complessità del mondo senza fine?


    Oppure la trascendenza del creato è frutto dell’incommensurabile complessità della natura in rapporto alla nostra capacità (od incapacità) intellettuale di comprenderla.

    Abbiamo costruito dei templi enormi per svelare la natura dell’essere (DIO?), migliaia di menti mettono mattone su mattone per comporre un puzzle senza fine!


    L'esperimento Large Hadron Collider beauty (Lhcb) ha appena scoperto delle particelle che non seguirebbero il modello standard, la teoria fisica che descrive le interazioni e le particelle elementari. Il risultato è promettente ma ancora è presto per parlare di una svolta nella fisica.

    Lhcb ha osservato un decadimento molto raro di un mesone beauty che coinvolge un elettrone e un positrone

    Ancora non ne siamo certi, ma forse la fisica è alle porte di una svolta. Così affermano i ricercatori del Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, protagonista sempre di nuove scoperte di fisica delle particelle.
    Oggi, infatti, gli scienziati di Lhcb (Large Hadron Collider beauty) – uno degli esperimenti di Lhc – hanno identificato alcune particelle che non si comportano come dovrebbero, o meglio come prevede il modello standard, un pilastro della fisica che descrive la materia per come la conosciamo, con le forze fisiche che la regolano e le particelle elementari associate, che la sostengono. Il condizionale e l’uso di formule dubitative (come il forse all’inizio) è d’obbligo dato che gli scienziati stessi indicano che è ancora presto per dire che si tratti di una reale deviazione dal Modello Standard, che vada oltre questa centrale teoria. La ricerca, cui ha preso parte il grandissimo gruppo della Lhcb Collaboration, non è ancora ufficialmente pubblicata anche se disponibile in preprint su arXiv. I risultati sono appena stati annunciati alla conferenza di fisici Moriond (le Rencontres de Moriond) in Francia.

    Lhc e le particelle beauty

    Il nome Lhcb (Large Hadron Collider beauty) viene da quark beauty, un tipo di particella elementare – di quark – studiata dall’esperimento. Secondo il modello standard della fisica i quark beauty decadono in muoni oppure in elettroni con la stessa probabilità, ovvero in uguale misura. I muoni sono particelle elementari simili agli elettroni ma con massa circa 200 volte superiore. I risultati riportati oggi dai fisici di Lhc e in particolare di Lhcb stravolgerebbero questa regola del Modello Standard, dato che sembrano indicare che in un evento osservato dall’esperimento il tasso (la percentuale) di decadimento del quark beauty non è uguale fra muoni e elettroni.

    A quanti sigma siamo?

    Ma i fisici stessi richiamano alla cautela e rimarcano che ancora non c’è la conferma di questa anomalia e non c’è la certezza che possa aprirsi un’altra porta della fisica, oltre al Modello Standard, ancora non varcata. La significatività statistica (una forma di misura della precisione) di questo risultato è ad oggi pari a 3,1 sigma – chi ha seguito la vicenda del bosone di Higgs ricorderà la questione dei 5 sigma, una soglia statistica molto elevata. Ancora, dunque, non siamo a quel livello di accuratezza, anche se parlare di 3,1 sigma equivale a dire che la probabilità che i dati siano ancora compatibili e rientrino nel Modello Standard è dello 0,1%, piuttosto bassa (con 5 sigma si arriva allo 0,000028%).

    Se quest’anomalia, chiamata violazione dell’universalità del sapore dei leptoni sarà confermata, “questo risultato richiederà la presenza di un nuovo processo fisico”, spiega Chris Parkes, docente all’università di Manchester e ricercatore al Cern, che è spokesperson dell’esperimento Lhcb, “come l’esistenza di nuove particelle o interazioni fondamentali“.
    “In attesa della conferma di questi risultati”, commenta Michael McCann dell’Imperial College London, che ha preso parte alla scoperta, “spero che potremo un giorno guardare indietro a questo momento come a un punto di svolta, in cui abbiamo iniziato a poter rispondere ad alcune questioni fondamentali”. Insomma, si rimane prudenti ma con la speranza che sia davvero l’inizio di una nuova pagina della fisica.

    Il modello standard, il pilastro della fisica

    Il modello standard è la teoria fisica che racchiude le conoscenze che abbiamo sulla materia, dalle interazioni alle particelle che sono alla base. In particolare, il modello standard descrive tre delle quattro interazioni fondamentali note (l’interazione elettromagnetica, quella debole e quella forte, ma non la gravitazionale) e tutte le particelle elementari collegate.

    È un modello che semplifica la descrizione della realtà, dato che classifica e inquadra la materia attraverso un certo numero di particelle e forze, ma allo stesso tempo è molto complesso per rappresentare fisicamente i fenomeni che conosciamo. Il modello standard non è una teoria del tutto e non riesce a spiegare tutto quello che osserviamo, ad esempio non include la materia oscura o la spiegazione dell’asimmetria fra materia e antimateria.



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    https://www.wired.it/scienza/lab/202...ello-standard/
    Cos'è la ricetta per il minestrone?

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