Oh che diamine!
Non potete immaginare da quanti sciocchi e inetti sono circondato a corte. Nobili, tutti agghindati a festa, noiosissimi e sciocchi. Se solo potessi liberarmene una volta per tutte. Ma non posso!
Devo tenerli qui, a Versailles, altrimenti Dio solo sa quanti complotti potrebbero organizzare alle mie spalle. Ricordo ancora quando dovetti scappare dalla rivolta della Fronda. Non era mica
il popolo. No, erano i nobili i quali ambivano ad ottenere molti più poteri e privilegi. Per questo adesso li ho radunati qui, alla mia corte. Sono miei prigionieri di fatto. Nessuno ha il permesso
di lasciare Versailles senza il mio consenso.
A Versailles l’etichetta regola tutto, il perfetto cortigiano deve studiarla e conoscerla nei dettagli. Quando gli uscieri alla porta annunziano : “Signori, il re!” , il brusio cessa immediatamente e un
religioso silenzio cala pesantemente sugli astanti, tanto che si sente soltanto il rumore del bastone regale sul pavimento.
E qui entro in scena io e tutti, nessuno escluso, devono guardare me e in silenzio.
Una mia domanda inaspettata, provoca spesso, in colui che se la sente rivolgere, un timore reverenziale. Il mio aspetto così maestoso, colsi solenne, rende la mia presenza temibile. Mi avvicino ad un cortigiano e gli rivolgo una domanda. Bisogna avere la
risposta pronta destinata a lusingare sua maestà. Chi è sciocco apre bocca e si manifesta per ciò che è, un ingenuo che fa della riverenza il suo unico scopo.
Una volta chiesi al duca di Uzes, la cui moglie era incinta, quando avrà luogo il lieto evento. “ Ah, Sire. Quando la Maestà Vostra lo vorrà…” mi sentii rispondere.
Ad ogni modo... è sera ed è arrivato il momento di appartarmi con Sua "Serenità", la marchesa de....
Bonne nuit a tous.