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Discussione: Indifferenza

  1. #1
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    Indifferenza

    Lo scrittore irlandese George Bernard Shaw (1856 – 1950), premio Nobel per la letteratura nel 1925, nel 1939 ricevette l’Oscar alla migliore sceneggiatura per il film “Pigmalione”, ispirato alla sua omonima commedia letteraria.

    In un suo aforisma scrisse: “Il peggior peccato verso i nostri simili non è l’odio ma l’indifferenza; questa è l’essenza della disumanità”.

    Anche l’odio è un peccato grave, ma forse è più inquietante, pervasiva e malvagia l’indifferenza. Viene manifestata con il distacco emozionale, fa capire all’altro/a di essere persona sgradita.

    Essa infatti cancella l’altro/a dall’orizzonte della propria vita. Ferisce col silenzio, è una modalità adatta per arginare chi non si vuol più vedere, con chi non si vuole avere nulla a che fare. Tale “ricetta” va bene anche per le coppie chi si separano, senza usare gesti violenti.

    Invece quando si ama c’è sempre una restrizione, ma per fare posto all’altro/a.


  2. #2
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    Il sostantivo “indifferenza” deriva dal latino “indifferentia”, parola composta da “in” (= non) + la particella “dis” (che indica separazione) + il verbo “ferre” (= portare): letteralmente l’indifferenza è il “non far differenza” e, di conseguenza, non scegliere fra persone, cose o idee.

    La parola greca equivalente a indifferenza è “adiaphoria”.

    Il termine “adiaphora” (= “cose indifferenti”) era un concetto usato dalla filosofia stoica (influenzata dalla corrente filosofica denominata “cinismo) per indicare cose che sono al di fuori dalla legge morale, cioè azioni che non sono né moralmente prescritte né moralmente proibite.

    Alcune pratiche ascetiche dei cinici vennero adottate da monaci mendicanti nel periodo paleo-cristiano.

    Nella teologia cristiana l’adiaphora si riferisce a questioni considerate non essenziali per la fede che possono essere o non essere praticate a seconda delle usanze e delle opportunità locali.

    L’indifferenza può anche non dipendere dalla percezione negativa dell’altro, per esempio lo stato d’animo di chi rifiuta il senso di appartenenza sociale.


  3. #3
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    L’indifferenza agisce in silenzio, è scevra dall’ira e dall’espressione esteriore. Viene manifestata con la “freddezza” e il disinteresse.

    Chi viene “negato” può soffrire o infischiarsene, a seconda delle cause.

    Comunque la vita è troppo corta per trascorrere del tempo con persone con le quali non si è felice.


  4. #4
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Se la leghi ai rapporti umani, può essere considerata come una extrema ratio, dovuta ad una serie di situazioni che uno vive e che lo portano a prendere le distanze da altre persone che, a pelle, sa di non avere alcuno interesse a conoscere o frequentare.

    Se togli il lato "umano" non è nemmeno errato cercare di non finire a mare con tutti i panni solo perché si prende a cuore una o più situazioni.

    Non trovo che sia disumano né disumanizzante, può essere tranquillamente una forma di difesa o di autoconservazione.
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  5. #5
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    Buon pomeriggio Bauxite.

    Concordo con quanto hai scritto.

    Si mi riferisco ai rapporti interpersonali




  6. #6
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    Psicologicamente l’indifferenza è come un’arma puntata contro l’avversario, come ultima soluzione che si attua per far capire ciò che l'altro non vuole capire. Fa molto soffrire, però può essere necessaria per proteggersi, anche da persone e/o situazioni che in passato hanno invece suscitato interesse.

    L’indifferenza induce la “freddezza emotiva”, il disinteresse verso chi non si gradisce o ci ha fatto del male. L’indifferente continua sulla propria strada, non si smuove davanti alle richieste altrui, è distaccato e osserva ogni cosa senza coinvolgimento e attenzione.

    La convinta indifferenza è uno stato di grazia, è saggezza, se invece è soltanto esteriore può diventare sofferenza, perché è una forzatura da parte dell’indifferente.

    Dipende dall’importanza che si attribuisce agli altri.


  7. #7
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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    L’indifferenza molto spesso e’ sopravvivenza
    Semplicemente impari a dare alle persone la stessa importanza che danno a te
    Non è che te lo imponi, almeno a me è capitato così, è che poi a quella persona non ci pensi proprio più
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  8. #8
    Opinionista L'avatar di Astrid
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    L'indifferenza la dovrebbe provocare qualcosa che non dà né piacere né dispiacere.
    Fino a che è una sorta di apatia è equiparabile a un venticello che dissimula aggirando ma quando diventa insofferenza inizia ad avere una componente di cattiveria vendicativa, di gelo tagliente e immobilizzante.
    Onestamente meglio allontanarsi per sempre che vivere uno stato di gelo perenne, sia subito che inflitto.
    Non pensare più a una persona è rimozione. E' il naturale scemare dei ricordi per qualcuno che non fa più parte del "nostro mondo".

  9. #9
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    A volte l'indifferenza è l'arma migliore contro chi cerca di nuocerti.
    Perché una persona possa meritarsi la mia indifferenza, deve avermela fatta proprio grossa.
    Ho riservato la mia indifferenza a chi ha cercato di fami del male. Perché in fondo, non meritava neppure il mio odio.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  10. #10
    Opinionista L'avatar di Astrid
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    Quando non è possibile stare lontano o incrociare le persone è inevitabile passare all'indifferenza attiva - ovvero difensiva -.
    Non è una bella conditio: presuppone consapevolezza e impegno e ha sempre sotteso quel pizzico di livore dettato dal ricordo amaro o acido.
    L'ideale sarebbe sempre mettere distanza fisica... tutto scemerebbe nell'oblio generale, con soddisfazione da parte di tutto il mondo.

  11. #11
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    E' come la lebbra, l'indifferenza: Piano piano ci fa diventare insensibili...
    E' un'arma a doppio taglio: Vogliamo ferire l'Altro ma in realtà, alla lunga, fa più male a noi.
    amate i vostri nemici

  12. #12
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    E' come la lebbra, l'indifferenza: Piano piano ci fa diventare insensibili...
    E' un'arma a doppio taglio: Vogliamo ferire l'Altro ma in realtà, alla lunga, fa più male a noi.
    No. Basta liberarsi pian piano dai sensi di colpa dettati da legami e convenzioni e poi si è liberi di vivere la propria vita. Te lo dice uno che ci sta passando.

    Per te sarò sicuramente un mostro... perché lo sto mettendo in pratica nei confronti di colei che mi ha generato, la quale, nel suo profondo ed egoistico ben di mamma, pensa di poter tenere in pugno suo figlio, ferendolo quotidianamente, semplicemente con la consapevolezza che ad oggi, io le appartenga.

    E non farmi dire altro altrimenti Gesù si darebbe fuoco sulla croce, ascoltandomi!!!!

    Cono. Il cristianesimo è la radicalizzazione del più profondo egoismo, farcito d'iprocrisia, riguardo il perdono e l'autoassoluzione!!!
    Bambol utente of the decade

  13. #13
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ecco qua la prova provata: sta facendo più male a te che a tua madre, l'indifferenza.
    amate i vostri nemici

  14. #14
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ecco qua la prova provata: sta facendo più male a te che a tua madre, l'indifferenza.
    Assolutamente no. Ci si libera da una forma di schiavitù. Tu non puoi capire perché preferiresti farti avvelenare il sangue in nome di un amore cristiano falso, ipocrita e autolesionista.
    Bambol utente of the decade

  15. #15
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    E' come la lebbra, l'indifferenza: Piano piano ci fa diventare insensibili...
    E' un'arma a doppio taglio: Vogliamo ferire l'Altro ma in realtà, alla lunga, fa più male a noi.
    L'indifferenza non è mirata a ferire l'altro, altrimenti non è reale indifferenza: se vuoi ferire significa che provi comunque qualcosa per quella persona.
    L'indifferenza è un lavarsene le mani e passare oltre. E' quando di quella persona davvero non ti importa nulla e vai avanti.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

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