Odore corporeo e attrazione sessuale.



L'odore del/la possibile partner è determinante fin dalla fase dell’approccio.

Le donne prediligono gli stimoli olfattivi nella scelta del partner e nell’attivazione sessuale mentre gli uomini di solito prediligono quelli visivi.

Basta un odore o una fragranza particolare per stimolare il cervello verso emozioni e sensazioni particolari.

Da libri sull’argomento si apprende che l’odore è la stimolazione sensoriale della membrana olfattiva del naso da parte di un gruppo di molecole.

La membrana olfattiva svolge un ruolo nell'odore e nella valutazione inconscia dei feromoni di un altro essere umano.

Le sostanze chimiche che producono odore passano attraverso l'epitelio olfattivo ai bulbi olfattivi , che contengono recettori biologici che rilevano le sostanze chimiche e rispondono con un segnale elettrico trasmesso al cervello dai nervi olfattivi.

L' epitelio olfattivo è una struttura situata nella cavità nasale superiore del naso umano. Costituito da recettori olfattivi e ghiandole, l'epitelio viene utilizzato come strumento per annusare l'odore del corpo e i feromoni degli altri.

I feromoni sono messaggeri chimici prodotti ed emessi dal corpo che contribuiscono in modo significativo all'attrazione interpersonale.

I feromoni emessi dalle ghiandole sudoripare svolgono un ruolo nell'attrazione sessuale, nella repulsione sessuale, nel legame madre-bambino e nei cicli mestruali.

Gli studi hanno dimostrato che le donne che sono nella fase più fertile del loro ciclo mestruale preferiscono l'odore degli uomini che hanno livelli di testosterone più alti.

L’inglese Caroline Allen, esperta di evoluzione comportamentale, ha condotto delle ricerche che hanno evidenziato maggiore attrazione nei confronti di coloro il cui odore naturale somiglia al proprio.

A differenza dell’odore naturale del corpo, l’uso di deodoranti profumati simili non hanno un ruolo rilevante nella selezione del possibile partner.

La professoressa Alessandra Graziottin, direttrice del Centro di ginecologia e sessuologia medica al San Raffaele di Milano dice che l’odore corporeo del partner è determinante nell’innamoramento.

“Ciascuno di noi ha infatti un’aura di odori, una nuvola invisibile e potentissima di molecole: i feromoni. Sono sostanze prodotte dal corpo, specialmente dalle ghiandole sebacee, dalla pubertà in poi, sotto la spinta degli ormoni sessuali, estrogeni e testosterone. Mediano molte funzioni diverse, essenziali alla sopravvivenza: dalla paura al panico, dall’attaccamento tra mamma e piccolo (l’odore della madre è il primo a essere riconosciuto dal neonato), all’avversione. I feromoni sessuali, in particolare, sono diversissimi tra un individuo e un altro, con l’eccezione dei gemelli identici (“monozigoti”): la loro composizione costituisce una vera e propria carta d’identità olfattiva, unica come lo sono le impronte digitali.

Questa specialissima aura, invisibile e potente, è determinata e codificata dal nostro sistema immunitario.
Tutta questa preparazione esclusiva ha uno scopo prezioso: favorire il riconoscimento di un/una partner olfattivamente attraente".

[…] “Le donne hanno molto più ‘naso’ degli uomini, ossia hanno una capacità discriminante di odori e profumi che può arrivare a riconoscere essenze a concentrazioni mille volte inferiori a quelle necessarie per essere riconosciute dai maschi: anche per questo sono molto più utilizzate nell’industria dei profumi rispetto agli uomini. Questa capacità discriminante è massima in fase ovulatoria.

La ragione di queste differenze è che per la donna riconoscere il partner olfattivamente giusto è più importante che per il maschio, dato che l’investimento della donna sulla maternità e la cura dei piccoli è di fatto molto maggiore rispetto (mediamente) agli uomini.

In parallelo i maschi trovano massimamente attraenti l’odore e il gusto delle secrezioni femminili prima e durante l’ovulazione. In altre parole, tutto è biologicamente predisposto per favorire l’attrazione reciproca quando è massima la probabilità di concepimento (che poi sia il caso di farlo, è altra questione).
La mancanza della componente olfattiva dell’attrazione spiega anche perché la vasta maggioranza (75-80%) degli incontri avvenuti via Internet naufraghi subito o nel giro di poche settimane.

Nel corteggiamento virtuale infatti è massima la componente immaginativa, di fantasia e di illusione, ma è zero quella olfattiva, finché non ci si incontri: e il senso di estraneità di pelle può essere fatale.

Del pari interessante, e poco noto, è il fatto che con la menopausa la donna perde non solo il ciclo e la fertilità, ma anche, progressivamente, il profumo di donna. Ed è questa perdita, tra l’altro, a minare l’attrazione fisica nella coppia al giro di boa dei cinquant’anni, a meno che la donna non faccia una terapia ormonale sostitutiva ben personalizzata. Una ragione in più per considerare gli ormoni amici non solo del cervello, delle ossa o del cuore, ma anche del piacer di sentirsi ancora profondamente donna, garbatamente femminile e deliziosamente desiderabile nell’intimità. Provare per credere”.

Le coppie in psicoterapia parlano spesso di come l’odore influenzi le loro relazioni. “Una delle cose più comuni che le donne dicono ai consulenti matrimoniali è: non riesco a sopportare il suo odore”.

A prima vista l’idea dell’attrazione basata sull’odore può sembrare effimera e ipotetica, ma quando senza saperlo interferisce nella trasmissione dei messaggi olfattivi sottili che agiscono nel subconscio, i risultati possono essere sia concreti che devastanti.