Originariamente Scritto da
doxa
Buon pomeriggio Gillian,
il doppio legame mi evoca l'infedeltà coniugale i "pendolari" dell’amore.
Avere due relazioni di coppia contemporaneamente corrisponde alla situazione del “doppio legame”: non si riesce a rinunciare alla prima relazione e non si riesce a fare a meno della seconda.
Una mia amica virtuale da alcuni mesi ha la relazione “passionale” con un suo collega di lavoro ma rimane affettivamente legata al marito. L’amante è creativo, effervescente, divertente, mentre il marito è metodico, equilibrato, rassicurante, noioso, anche negli amplessi, che lei considera monotoni, ripetitivi, insoddisfacenti.
Lei ha voglia di amare ed essere amata, di comunicare, di raccontare, di essere ascoltata. Si sente in credito verso la vita, perciò ha scelto un altro partner simpatico, accogliente, disponibile ad un rapporto di coppia rasserenante, gratificante. Ovviamente c'è stato il corteggiamento, l'intesa, la reciproca attrazione fisica. Per un po’ di tempo lei desiderò che lui l’abbracciasse e la baciasse, ma psicologicamente non riusciva a mettere insieme il desiderio e la persona. Poi ebbe la forza di “abbassare le difese”, iniziò la relazione clandestina ed il “doppio legame”, o legame parallelo: il marito come complemento, l’amante come simbolo soddisfacente del desiderio sessuale e reciproco amore.
Per lei scegliere uno dei due è impossibile, ha bisogno di due partner per soddisfare più parti di sé e si divide tra amante e marito.
Nelle relazioni simultanee il/la protagonista ha una dose di opportunismo: prende quanto di meglio i due partner possono dare.
Amare, o credere di amare due persone contemporaneamente: una soddisfa il bisogno erotico-passionale, l’altra il bisogno di sicurezza. L’amore e la sessualità da una parte, l'affetto, la sicurezza, la solidarietà dall’altra.
Ci sono persone che tradiscono usando la terza persona come “turbo” per risvegliare l’addormentata passione con il/la partner abituale.
Anche se il coinvolgimento nel doppio legame dà ansia, stress, ricorso a continue bugie, non è facile uscire da tale situazione, perché l’interruzione di una delle due relazioni provoca sofferenza.
Il cosiddetto “triangolo” gratifica, fa constatare il proprio potere seduttivo, ma è anche lacerante la divisione tra due partner che sono complementari ai propri bisogni erotico-affettivi.
Comunque, di solito, la libido è più forte dei rimorsi. E “La felicità non ha volto ma spalle: per questo noi la vediamo solo quando se n’è andata” scrisse il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche.
Quando svanisce la felicità derivante dal desiderio e dal piacere sessuale, la si contempla come un’ombra senza volto e la si rimpiange. Rimane la nostalgia.