Pagina 6 di 8 PrimaPrima ... 2 3 4 5 6 7 8 UltimaUltima
Risultati da 76 a 90 di 117

Discussione: Pensieri musica e parole....

  1. #76


    Oggi pomeriggio sono uscito dall'ufficio per una mezz'ora e come d'istinto mi sono recato presso il quartiere dove abitavo da ragazzo. Il quartiere Paradiso, ad Augusta.
    Non abito più ad Augusta, ci lavoro solamente, per una sorta di destino beffardo, il quale, dopo dodici anni fisso a Siracusa, città in cui risiedo, sono stato trasferito ad Augusta per necessità organizzative.
    Ebbene il quartiere Paradiso lo era di nome e di fatto. Ai tempi, noi ragazzi si giocava per strada e, per la sua conformazione e cioè una piccola punta d'isola residenziale, non vi era traffico ed
    eravamo liberi di gironzolare senza pericoli. Naturalmente, alle tre del pomeriggio, tutte le strade erano deserte. Sono sceso dall'auto e ho guardato il mare. Quel mare di cui conosco ogni scoglio
    sottomarino, ogni anfratto, avendoci nuotato e pescato tante e tante volte. Lo scoglio più famoso è il cosiddetto scoglio a forma di "T". Uno scoglio artificiale in calcestruzzo, costruito ai tempi per permettere
    ai bagnanti di raggiungere il mare più profondo, dalla riva. Quando lo frequentavo la spiaggia era già stata chiusa da qualche anno e noi ragazzi ci recavamo lo stesso lì, per pescare. Il tutto in barba a Capo Giuliano,
    un sottufficiale che era una sorta di guardiano del posto, essendo la zona appartenente alla Marina Militare. Capo Giuliano se ne è andato questo inverno. Un'icona del luogo, che a volte ci rimproverava, altre volte
    chiudeva un occhio. Era un gigante biondo, molto buono.

    Poi ho guardato il balcone di casa mia. La finestra della mia stanza. Delle immagini scorrevano veloci davanti ai miei occhi. L'auto di mio padre, parcheggiata al solito posto, il garage che usavamo come porta per
    giocare a pallone, l'appartamento delle sorelle Torre, splendide fanciulle, poco più grandi di noi, che ci facevano sognare la notte. E poi Angela, la Monica Bellucci dell'epoca, affascinante, capricciosa e inarrivabile.

    Il condominio "Magnolia" dove risiedevo, era uno dei condomini più prestigiosi, per la grandezza e eleganza degli appartamenti e per le persone che ci abitavano. Lì incontrai i miei fratelli, Cosimo e Gaspare... lì
    passai pochi ma entusiasmanti anni della mia vita adolescenziale. D'inverno, le onde del mare in tempesta, allagavano regolarmente parte del salone e del soggiorno che si affacciavano a pochi metri dal mare.

    mareggiata-lungomare-paradiso-augusta-28-09-2018-450x270.jpg

    Quell'appartamento credo piacesse anche a mio padre, il quale si sentiva veramente a casa sua, in una specie di nave attraccata al molo, vera casa di ogni marinaio. Nonostante lavorassero entrambi, non riuscirono
    ad acquistarla e... optarono per una casa a Siracusa... e così nel Settembre del 1986 io e mio padre dormimmo un'ultima sera da soli, in una casa vuota, prima di portar via le ultime cose e trasferisci nell'appartamento
    in cui ancora oggi io abito. In tutto restammo nel "Paradiso" dall'estate del 1980 al Settembre del 1986.

    Risalendo in auto, lasciando il quartiere, ho dato un occhiata alla scuola media Principe di Napoli, che ho frequentato... e poi.... ho sentito un fitta allo stomaco...
    credo che passeranno anni... prima che io raggiunga nuovamente... il Paradiso.
    Ultima modifica di bumble-bee; 10-06-2022 alle 22:41
    Bambol utente of the decade

  2. #77


    E se le stelle non fossero altro che noi stessi?
    Ci avete mai pensato?
    Avete provato a contarle?

    Semplicemente noi, uno a uno giorno dopo giorno...
    ecco che se ne accendono migliaia...
    in una vita ultraterrena...
    fermi e immortalati...
    a brillare per sempre.

    E chissà...
    magari anche in grado di osservare
    cosa avviene sulla terra...
    dopo che non saremo più lì,
    insieme ai nostri "conterranei" di un tempo.

    E in quanto stelle...
    brilleremo di notte e...
    a nostra volta saremo osservati.

    Osservati dagli innamorati...
    pieni di buoni propositi e...
    desiderosi di promettersi amore.

    A quel punto saremo legati a loro e...
    ci trasformeremo pure in angeli custodi e....
    veglieremo sulla coppia che ci ha scelto...
    attraverso quella promessa d'amore.

    Pronti ad intervenire quando magari...
    il loro amore è in pericolo o...
    sta per affievolirsi...
    per dargli nuova linfa...
    nuova forza.

    E così... loro, i nostri "conterranei"...
    potranno sentirsi anche loro...
    FIGLI DELLE STELLE!!
    così come recita la canzone.
    Bambol utente of the decade

  3. #78


    Nascere in Sicilia e una cosa speciale... ma viverci è un dono di Dio.
    E non solo per le bellezze intrinseche di questa terra, no!
    Piuttosto per le secolari tradizioni, le mille contraddizioni e...
    l'incredibile miscuglio di gente che ci vive.

    Il suono delle cicale, il profumo dei fichi o delle zagare...
    ti inebriano e ti ubriacano senza che tu beva un sorso di vino.

    Ma più di tutto, ciò che sorprende lo straniero... è la gioia della gente.
    Ti ritrovi in piazza tra mille volti e milioni di sorrisi, tutti intorno a te
    ad accoglierti come fossi uno di loro.

    Ti circondano e ti coccolano come un bimbo viziato, in nome dell'ospitalità
    che qui è sacra come una reliquia di un santo patrono.

    Tutto è fatto con passione, amore, gioia e ardimento, nel bene e nel male.
    Perché nelle vene scorre magma dell'Etna, altro che sangue.

    Potreste incontrare un siciliano povero che si toglie le vesti per darle a chi ritiene sia più bisognoso di lui
    perché la vera ricchezza di coloro che abitano questa terra è la generosità
    che si elargisce senza paura di privarsene
    perché... più si dona e più ci si arricchisce.

    E sapete qual'è il segreto? No?
    Aver capito che nella vita, si trova più piacere e soddisfazione a fare del bene,
    piuttosto che fare del male, o peggio...
    rimanere fermi, inermi...
    ad osservare
    e non fare niente.

    Altro che malarazza!!!
    Bambol utente of the decade

  4. #79


    E adesso?
    La meta non è ancora neanche all'orizzonte. Eppure non ci si può fermare.
    La Terra gira... e tu, anche da fermo, giri con essa, quindi?

    Quindi ci sono due momenti, due spazi temporali in cui non puoi far nulla :

    Ieri... perché appartiene al passato ed il passato non lo puoi cambiare.

    Domani... perché appartiene al futuro e non puoi mai sapere cosa farai, domani.

    Poi però c'è l'Oggi.

    l'Oggi è l'unico momento, l'unico spazio temporale in cui puoi fare qualcosa, qualunque cosa.

    E se decidi di non fare nulla, l'hai irrimediabilmente sprecato.

    Ed un giorno, lontano, potrai anche provare rimpianti per il tuo immobilismo passato.

    Quindi il mio modesto consiglio è :

    Vivete il presente, vivetelo come se non ci fosse futuro... e un giorno guarderete indietro e vi accorgerete di aver vissuto
    e quando arriverà domani.... non avrete rimpianti.. semmai rimorsi... ma non disperate perché.... come disse William Cowper :

    "Rimorso, l’uovo fatale deposto dal piacere.

    Buoni rimorsi a tutti!!
    Bambol utente of the decade

  5. #80


    Un ulivo secolare fa tanta ombra.
    Mi ci sdraio sotto.
    Gioisco del fresco e con le mani, raccolgo le pampine secche e pungenti.
    Le olive sugli alberi sono già da raccogliere.
    Ne prendo un grappolo da un ramo pendente...
    piano piano le stritolo ed il succo mi impregna le mani, sotto forma di leggera schiuma.

    Poco distante c'è un carrubo.
    Il carrubo è l'albero dell'ombra per eccellenza.
    Le sue foglie, piccole ma folte, fanno un'ombra meravigliosa.
    Nel giardino che fu dello zio Turi, il fratellastro di nonna, emigrato in Australia...
    può darsi che ci sia ancora un carrubo che aveva dei rami pendenti che formavano una sorta di capanna...
    Ed io amavo mettermi sotto e masticare una carrubba, proprio come fanno cavalli.

    E come dimenticare il mandorlo.
    Dalla corteccia ruvida e tagliente...
    ma sul quale mi arrampicavo ugualmente
    per prendere le mandorle ancora verdi per
    mangiarne il frutto non ancora secco e amaro
    come il cianuro.... buonissimo.

    E il pero? E il melo?

    E il melograno? Quanti ne ho mangiati di frutti del melograno!!

    La mia è stata una fanciullezza passata in mezzo ai campi, alla natura.
    Sento ancora la consistenza e l'odore della terra....

    Per non parlare di cavalli, pecore, capre e agnelli... oltre che a conigli, polli galline
    uova fresche e cani di mannera!!!

    Non sapete cosa sono i cani di mannera?

    In effetti è un'espressione dialettale... probabilmente la "Savoiarda d'Aspromonte" lo conosce.

    Cani di mannera sono i cani da gregge.... quei cani che tengono in essere un gregge durante il
    pascolo... ed il sottoscritto, ha cominciato a 18 mesi a seguire il gregge... in braccio a mia nonna,
    che portava a pascolare le pecore, con mio nonno, mentre i miei genitori lavoravano entrambi.

    Ma è stato un secolo fa.
    Ultima modifica di bumble-bee; 24-09-2022 alle 22:05
    Bambol utente of the decade

  6. #81
    E non ho citato, aranci, limoni e mandarini, ciliegi, fichi, banani e alberi di mele cotogne.... altrimenti ci voleva tutto il repertorio dei "Mirtilli"
    Bambol utente of the decade

  7. #82
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    1,504
    Bravo bumble, mi piace ciò che scrivi e sei bravo nella narrazione.

    Reminiscenze, il mare, gli amori giovanili, la casa abitata nell'infanzia, nell'adolescenza, l'abitazione dei nonni.

    Non è facile narrare parte della propria esistenza in modo retrospettivo. Come iniziarla ? Come strutturarla ? Qual è la motivazione che sprona ?

    Non è necessario essere un abile narratore o un affabile divulgatore.

    Scrive di sé chi decide di rievocare avvenimenti che considera importanti. E’ il protagonista delle vicende raccontate. Ma ricordare può diventare “gaudium et spes”, gioia e speranza oppure “tristitia et desperatiōnis”, tristezza e disperazione.

    L'autobiografia consente di “osservarsi da lontano”, di attraversare e sostare nei luoghi più importanti della propria vita, costringe a sequenziare gli eventi, a ricomporre gli episodi, a non trasfigurare le esperienze, le affettività, le emozioni, i sentimenti, gli stati d’animo.

  8. #83
    Grazie doxa
    Bambol utente of the decade

  9. #84


    Sabrina è stata la prima...
    estro, furbizia, scaltrezza erano le sue peculiarità.
    Io rimanevo passivo di fronte alle sue intraprendenze...

    Angela fu una sperimentatrice.
    Mi usava come suo cicciobello non paffutello e...
    si preparava per i grandi amori.

    Daniela fu una musa inarrivabile...
    ambita da tutti e corteggiata...
    mi dedicò un lento passionale...
    in cui i nostri corpi si fusero in uno solo...
    con grande invidia di qualcuno.

    Alessandra fu la più intellettuale...
    miope e intimidita...
    mi affascinavano i suoi discorsi...
    da tempo insegna lettere e...
    fa innamorare gli studenti.

    Patrizia fu la nordica di Cinisello Balsamo...
    ricciolina e risoluta...
    si prendeva ciò che voleva prendersi...
    senza alcun timore.

    Antonella fu attratta da me...
    salvo poi non trovarsi con la mia semplicità
    Adorava i Duran Duran,
    mentre io tiravo per gli Spandau...
    Ballet.

    Kutrona fu la vikinga del nord...
    alta, bella, slanciata...
    fu la felicità durata un attimo...
    un confetto che si squaglia in bocca,
    e che lascia quel certo buon sapore...
    anche a ora, a distanza di anni.

    Angelica, la straniera che parlava bene l'italiano...
    un dolce sorriso, una delicatezza estrema...
    una femminilità sopraffina...
    non comune per una tedeschina.

    L'anonima svizzera conosciuta in treno...
    che parlava tedesco e italiano e che scese
    una stazione prima di Lugano.
    E fui dannatamente tentato di seguirla...
    ma a Lugano mi aspettavano i miei parenti...
    e mica ai tempi potevi chiedergli il telefono...

    Cristiana è stata l'amore più acuto...
    che lasciò una cicatrice profonda...
    perché entrambi ci amavamo...
    ma io ero troppo orgoglioso per chiederle di lasciare il suo ragazzo...
    e lei troppo superba per lasciarlo senza una mia supplica.

    Laura fu un frutto troppo alto da cogliere...
    specialmente se qualcuno ti fa lo sgambetto
    per farti cadere lo sgabello.
    Salvo poi avvicinarsi lei... anni dopo,
    quando finalmente mi conobbe per ciò che ero.
    Il massimo del nostro rapporto fu una serata
    da soli in discoteca, con io che seduto dietro di lei
    l'abbraccio leggermente e mi chiedo se non fosse
    il caso di riproporsi. E lei, delusa da altri mancati amori...
    che si aspettava qualcosa da me.
    No, non fu il caso.

    Rosita fu la grande seduttrice...
    che mi bidonò alla grande...
    facendomi desiderare quel frutto
    che non mi fece cogliere.
    Eppure feci molto per lei...
    Ma quando mi supplicò di sottrarla al suo destino...
    ebbi una certa cattiva soddisfazione nel lasciarla lì
    dove stava, corteggiata da chi non voleva fosse
    corteggiata... Me la lasciai alle spalle.
    Chi è causa del suo male...

    Enza fu il più straziante amore...
    rapporto nato per caso...
    per l'audacia e la sfacciataggine di un momento...
    finito in un tormento di gelosia...
    che non seppi più dopo, cosa sia.

    Alessandra fu il seno su cui riversare le lacrime per Enza.
    E ancora oggi, quando l'abbraccio, le dico di farmi sentire ancora quel seno...
    Lei si scandalizza, ride e poi mi dice che ci sono le ragazze intorno che possono sentire... le nostre figlie...
    di suo marito e mia moglie non dice nulla e non si preoccupa.
    anche perché loro sanno che noi siamo fratelli di una diversa generazione...
    fratelli in amore... platonico, ma pur sempre in amore.

    Dorina è stata la più carina...
    ansiosa, agitata e frustrata...
    è mia sorella come Alessandra...
    e anche lei mi fa sentire il suo seno...
    quando ci abbracciamo e ci salutiamo.
    Sua mamma poi, quando mi vede, mi considera suo genero!!
    Eh si... ho conquistato anche qualche mamma, modestamente.

    Anna è colei che completa il trittico (Alessandra, Dorina e Anna)
    falsa pudica, falsa impacciata e irriverente...
    Ultimamente quando le dissi come mai
    trent'anni prima non avessimo mai fatto sesso
    tutti quanti, mica solo noi due, mi ha risposto :
    "PERCHE' ERAVAMO SCEMI, CI SAREMMO DIVERTITI"

    Vittoria era molto delicata...
    era una farfalla e aveva bisogno di volare...
    per questo non potevi nemmeno sfiorare...
    altrimenti le avrei danneggiato le ali.
    Si posò finalmente su un fiore...
    con il quale costruì il suo amore.
    Ed io fui contento di non averla danneggiata...
    affinché la sua gioa non fosse smorzata.

    Tiziana...
    colei con la quale fare l'amore a livello celebrale.
    Si perché dotata di intelligenza, spregiudicatezza
    e verve.... che bastano solo questi attributi...
    per accendere le fantasie di genere.

    Lucia... la mia compagna di vita.
    Di una dolcezza infinita...
    da sempre innamorata...
    e di questo mai appagata...
    anche se adesso non lo ammette.
    Ma il suo sorriso parla per lei...
    l'importante è alimentarlo sempre...
    come una fiamma perpetua...
    l'elisir di giovinezza...
    che mantiene l'amore nella
    sua freschezza.
    E c'è da dire che adesso, siamo ritornati ad esser soli.
    Le nostre figlie in un'altra città...
    e lei alla ricerca di una sua nuova... identità.
    Le do il tempo che le serve.
    Ultima modifica di bumble-bee; 05-10-2022 alle 22:36
    Bambol utente of the decade

  10. #85


    Quando sono stato in quel posto in cui non sono ancora mai stato, è stato come se ci fossi già stato.
    Tutto è stato come non me lo sarei mai immaginato.
    Non ho visto infatti ciò che avevo immaginato di vedere,
    piuttosto ho visto ciò che la mancanza di immaginazione
    mi ha impedito di vedere.

    Non avevo immaginato di vedere colline molto alte.... ed ho visto montagne molto basse.
    Non avevo immaginato di trovare grandi fiumi... ed ho visto enormi ruscelli.
    Non avevo immaginato di toccare alberi da frutta.... ed ho raccolto semi sbocciati dai fiori.
    Non avevo immaginato di accarezzare animali domestici.... ed ero circondato da feroci gazzelle che martoriavano timidi leoni.
    Non avevo immaginato di ricevere gesti gentili... ed ho ricevuto atti d'amore.
    Non avevo immaginato di relazionarmi con empatici molto simpatici... e mi sono trovato di fronte "emofilici" del buon umore.
    Non avevo immaginato di vedere niente di ciò che ho visto, eppure ho visto ciò che il mio inconscio si aspettava di vedere.

    In quel posto in cui non sono ancora mai stato, tutto funzionava alla perfezione.
    Perché se non immagini ciò che pensi di trovare, allora ciò che trovi è al di fuori della tua immaginazione.
    Quindi... tutto si trasforma in meraviglia, stupore, novità e... buon umore.

    Perché ciò che sorprende, accende il tuo animo, alimentando il buon umore, la gioia, la spensieratezza...
    alleggerendo tutto dentro e intorno a te.

    Non per caso, in quel posto in cui non sono ancora stato, si procede a sbalzi come ci si trovasse sulla luna.
    Effetto di tutte quelle condizioni di benessere che si provano... che alleggeriscono la gravità sotto i tuoi piedi...
    come ci si trovasse, appunto, sul pianeta satellite. Sulla mente satellite. La mente che riduce di un terzo il
    peso della coscienza... attraverso dosi di buon umore... che è risaputo, hanno la peculiarità di alleggerirti dentro...
    corpo, anima e cuore.
    Ultima modifica di bumble-bee; 11-10-2022 alle 23:51
    Bambol utente of the decade

  11. #86



    Camminando per una via, vedo di fronte a me un ragazzo che mi pare di conoscere.

    Man mano che ci avviciniamo, il suo viso mi è sempre più famigliare.
    Quando finalmente siamo uno di fronte all'altro, lo riconosco.

    Sono io.

    Rimango perplesso ma non ho dubbi, quel ragazzo sono io da giovane.
    Avrò avuto circa vent'anni e mi riconosco com'ero allora, sereno e gioioso.

    Il ragazzo mi guarda e fa più fatica a riconoscersi. Anzi, non si riconosce affatto.
    Crede si tratti di un signore di mezz'età magari mezzo strampalato e quindi decide di lasciarmi indietro,
    per continuare la sua strada.

    Lo chiamo per nome. Lui si ferma e si gira.

    "Ci conosciamo?" mi domanda, sorpreso.
    "Io ti conosco" gli rispondo... "Tu probabilmente no" continuo.
    "E come fa a conoscermi? mi chiede il ragazzo, incuriosito.

    A quel punto dovrei spiegargli chi sono, ma, prima di continuare mi sorge un dubbio.
    Mi domando infatti come faccio a dirgli che lo conosco senza impressionarlo o addirittura spaventarlo?
    Mi domando pure in quale spazio temporale ci troviamo, il mio o il suo?
    Sono io ad essere nel suo presente o lui nel mio?

    Non posso semplicemente dirgli che io sono lui, solamente più vecchio, non mi crederebbe,
    anzi, probabilmente mi prenderebbe per un invasato.

    Devo trovare qualcosa che ci accomuna, iniziare una conversazione, rompere il ghiaccio.
    "Ti reputi felice?" gli domando, senza trovare un argomento specifico di cui parlare...

    lui mi risponde "Si, credo di esserlo, perché?"

    "Non avevo dubbi. Stai vivendo i migliori anni della tua vita... hai un lavoro, vivi da solo,
    hai una comitiva di amici... anzi, salutami Aramis, Athos e Portos, gli altri moschettieri"
    mi scappa di dire, senza immaginare che forse sono stato troppo incisivo. Ma ormai era
    troppo tardi...

    A queste parole lui fa una smorfia e risponde "Come fa a sapere dei miei amici moschettieri?"
    tradendo una certa sorpresa. Quei nomignoli infatti erano stati una mia invenzione... in quel
    periodo uscivo con tre amici carissimi con i quali avrei condiviso diversi anni e avvenimenti
    davvero coinvolgenti e felici e quindi ci siamo dati ognuno un nome dei moschettieri, dato
    che anche il nostro motto era "Uno per tutti... e tutti per uno".... io naturalmente ero Darthagnan.

    "Sono bravi ragazzi e amici che ti ritroverai per sempre... solamente Aramis ti tradirà, ma
    sarà una debolezza dovuta al suo carattere, ma tu, dopo aver metabolizzato la cosa, lo perdonerai
    e gli rimarrai amico, in fondo è un bravo ragazzo, solamente più timido e impacciato e questo lo
    porterà a provare una certa invidia e gelosia nei tuoi confronti", continuo a dire oramai senza freni inibitori.

    Il ragazzo è perplesso. Considera Aramis il migliore tra i suoi amici, anche se sa delle sue debolezze,
    ma non riesce a capire come faccio io a sapere questi aspetti del suo carattere, dato che non mi ha
    mai visto prima.

    "Athos ti sarà sempre al fianco.... tu magari adesso non lo consideri un grande amico, ma vedrai che
    con il tempo il vostro rapporto si cementificherà sempre di più. Sopportalo quando fa il brontolone...
    è un ragazzo molto sensibile e buono di cuore... se ne approfitteranno, ma tu gli starai sempre vicino."

    Il ragazzo rimane sempre più perplesso ed io in verità avrei dovuto tenere a bada la lingua ma...
    mi fa molta tenerezza. Erano i miei anni migliori, spensierati... la vita mi rideva e da li a poco tutto
    sarebbe cambiato.

    Crescendo infatti, cambiamenti, maturità, responsabilità mi avrebbero in parte cambiato, reso diverso, anche
    se non completamente diverso da com'ero... ma mai più sarei stato colui che stavo guardando adesso.

    Sto per salutarlo, augurandogli ogni bene possibile, senza traumatizzarlo ancora con altre mie uscite a sproposito,
    quando questa volta è lui a farmi una domanda :

    "E di Portos cosa mi dice?" guardandomi dritto negli occhi, come per mettermi alla prova.

    "Di Portos non ti dico nulla, perché tu già sei consapevole che lui è tuo fratello... oggi così come tra trent'anni, perché
    per voi il tempo potrà trascorrere anche senza vedervi, ma quando vi incontrerete, quelle rare volte, sarà come se vi
    foste lasciati il giorno prima e tu questo già lo sai".

    "Adesso l'ho riconosciuta", mi dice il ragazzo, per poi continuare... "Lei è me, solo un pò più grande."
    "Già proprio così, anche se non ero sicuro che mi avresti riconosciuto".
    "La trovo bene, vorrà dire che invecchierò bene..." mi dice con una smorfia d'ironia sul volto.

    "Anche tu stai bene." Gli rispondo di rimando... "Bada però a non fare cazzate... sii coscienzioso"
    "Beh a vederla credo proprio che lo sarò" e mi porge la mano per salutarmi... anch'io gli stringo
    la mano e poi me lo lascio alle spalle.

    Lui ha la sua strada da percorrere.... io la mia... e quindi riprendo a camminare...
    solo che in lontananza vedo un vecchio con un bastone, il quale avanza lentamente, passo dopo passo, a fatica.
    Ad un tratto mi scorge e si dirige proprio versò di me.... e anche lui... ha un viso alquanto famigliare...
    Ultima modifica di bumble-bee; 07-11-2022 alle 21:50
    Bambol utente of the decade

  12. #87


    Quando ho pensato ad un nome per mia figlia, Giulia è stato, sin da subito, il nome prescelto.
    E oggi, che mia figlia ha compiuto 19 anni, questo nome è per me, simbolo di determinazione,
    carattere, fierezza. E come per coincidenza, questo nome le calza come un vestito su misura,
    specie sul carattere. Ciò che ho desiderato, lei è diventata.

    E non ho paura nel dire che mi metterei sin da subito, nelle sue mani. Perché possiede già quella
    maturità di donna che, qualunque età si troverà ad avere, si troverà sempre nel suo perfetto equilibrio.

    Sa cosa vuole, sa come ottenerlo e si è già messa in cammino per raggiungere il suo obbiettivo.
    Ed io la invidio per questo. Perché lei a 19 anni sa ciò che vuole dalla vita, mentre io a quella età,
    non sapevo ancora cosa pretendere dalla vita e cercavo di raggiungere qualcosa di impossibile da
    raggiungere, per modalità e convenzioni, tanto da rimaner presto, fuori dalla porta del successo.
    Limitando l'orizzonte del mio sguardo, non riuscivo a guardare lontano e mi accanivo a
    cercare sempre le stesse strade, prima di arrivare ad ottenere il mio, di equilibrio.

    E mentre io ero quasi osteggiato, ai mie tempi, come un uccello al quale si spezzano le ali....
    e poi, gli si chiede di volare... lei invece gode del mio, nostro, appoggio e della mia, nostra
    piena fiducia...

    Da grande, da vecchio... mi metterò felice nelle sue mani, sicuro che quel mondo che io
    starò vivendo, senza comprenderlo, senza capirlo a fondo, mi sarà spiegato da lei.

    Evitandomi ostinazioni e prese di posizione, tipiche di coloro i quali, invecchiando,
    credono che il mondo sia sempre quel mondo di cui hanno percezione.

    Un mondo completamente diverso, per etica e valori, da sembrarci un enorme buco nero che
    ingoia tutta una comunità fuori dal suo tempo, corrodendomi l'anima, tanto da impedirmi di
    concentrarmi sul presente e le gioie che esso offre, ma che sono espresse in un linguaggio che
    per quelli della mia età, sarà difficile capire.

    Lei sarà il mio dizionario, il mio traduttore simultaneo... sarà me, al di fuori di me.
    Ed io sono fiero di avere una figlia così coscienziosa e... spero solo lei avrà quell'amore,
    quella pazienza, di permettere al mio stanco intelletto, di rispondere nel suo stesso linguaggio,
    affinché ci possa essere, fino alla fine, una piena, totale, comprensione.
    Ultima modifica di bumble-bee; 22-11-2022 alle 00:11
    Bambol utente of the decade

  13. #88
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
    Data Registrazione
    09/03/05
    Località
    On the road
    Messaggi
    63,956
    Molto bello quello che scrivi di tua figlia, Bumble
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  14. #89
    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Molto bello quello che scrivi di tua figlia, Bumble
    Grazie dark. Se lo merita, credimi.
    Bambol utente of the decade

  15. #90


    Quando nasciamo siamo puri.
    Siamo angeli venuti al mondo.
    E' vivendo che ci contaminiamo.
    E non per colpa nostra.

    Si perché sin dai primi anni
    comincia l'indottrinamento.

    Scuola, regole e convenzioni...
    e ancora...
    storia, esempi e tradizioni!!!

    "Questo si fa così, quello si fa cosà... l'altro invece... non si fa!"
    E poi... "Dice la mamma rocca... si guarda, ma non si tocca!!"

    E tu, con le mani in mano, guardi, desideri e... non puoi avere.
    Cosa c'è di più triste di esser costretti a guardare qualcosa che non puoi avere?

    E allora smettiamo di esser puri, di esser angeli e...
    diventiamo come il sistema ci vuole
    e cioè... parti di un ingranaggio.

    E poco importa chi tu sia
    se di modeste origini o
    di nobile lignaggio.
    Diventerai a tua volta...
    parte di un ingranaggio.

    Che tu sia vittima o carnefice, poco importa...
    L'indottrinamento serve a questo.
    Serve ad accettare il ruolo che ti si vuole imporre.

    Se gli serve una vittima...
    allora sarai allevato sin da piccolo ad esser vittima...
    se gli serve un aguzzino...non cambia un cazzo!!
    Ti alleveranno per diventare un aguzzino.

    E tu ti presterai... pienamente convinto... sin dalla tenera età
    a recitare il ruolo per il quale sei stato prescelto.

    L'importante è...
    entrare a far parte dell'ingranaggio...
    essere parte del meccanismo...
    della società che hanno creato per se...
    ma che dovrà continuare nel tempo...
    grazie, anche e soprattutto....
    a te!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ultima modifica di bumble-bee; 12-12-2022 alle 23:16
    Bambol utente of the decade

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato