Chi sei?
La tua coscienza.
Cosa vuoi?
Non so, tu mi hai chiamato.
Io? No, io no.
Non proprio tu, ma il tuo subconscio. Una sorta di te stesso che va in contrapposizione sempre con te.
Come quando non sei sicuro su cosa fare o cosa dire.... una parte di te chiama in aiuto un'altra parte
di te, ancora più remota, per farsi aiutare a farti capire come agire.
Mi stai forse dicendo che una parte di me, in contrapposizione con me stesso, chiama te in aiuto per
farsi aiutare a convincermi?
Esatto.
Una sorta di appello a partecipare al dibattito per poi mettermi in minoranza?
Già, proprio così.
E come si fa a comprendere se questi altri io, sono nel giusto, piuttosto che in errore
e quindi alla fine possano indurmi a sbagliare?
Semplice. Quando si è sicuri di essere nel giusto, si ha una forte consapevolezza di se,
tanto da agire nel modo corretto, senza paura di possibili pentimenti o ripensamenti.
Si ha consapevolezza di cosa sia corretto fare, su come agire senza entrare in contrasto
con se stessi. Quando invece non si ha la sicurezza di agire correttamente, allora una
parte di te, quella dubbiosa, si mette in contrapposizione con te stesso e tenta di fermarti.
Capita a volte di agire sotto forti pressioni emotive, tanto che da sola, la parte dubbiosa,
non riesce a placarti e quindi, fa appello alla tua coscienza, cioè io, affinché lo affianchi
nel tentativo di farti rinsavire.
Rinsavire, Addirittura?
Già, proprio così.
E dimmi, dov'è ora il mio subconscio, perché non è qui con te, a parlarmi?
Lui ha solo il compito di metterti in allarme, farti venire dubbi su come stai per agire, sulle
possibili ripercussioni e conseguenze. In questo momento si è fatto da parte, passando a
me l'onere di convincerti a ripensare sui tuoi intendimenti.
E come pensi di riuscirci?
Beh, intanto siamo qui a conversare... questo mette tempo sulla questione e aiuta a placare gli animi.
Secondo poi, il ragionamento, la persuasione l'analisi a mente fredda della situazione aiuta a ridimensionare
il problema, declassandolo di importanza. Io sono la tua coscienza, colei la quale poi avrà effetto sul tuo
equilibrio psico-fisico. Alla fine agirai in modo da non danneggiare anche te stesso.
Cioè mi convincerai ad agire affinché io non provi dolore o rimorsi?
Proprio così.
Ma cosa ti spinge a far tanto? Cosa ci guadagni?
Cosa ci guadagniamo? vorrai dire, tu soprattutto sei coinvolto
Cosa ci guadagniamo allora?
La serenità, la pace, prima di tutto con noi stessi.... e poi anche con gli altri.
E ne vale la pena?
Questo devi dirmelo tu. Ne vale pena, agire nel giusto, se non sempre, per la maggior parte,
affinché possiamo guardare avanti e non fermarci e guardare indietro?
Beh, si, certo.
Hai visto. Adesso però, andiamo dritto al problema... come intendi affrontare questa situazione
che si è venuta a creare?
Quale problema, quale situazione?
Bene, è tutto risolto, alla prossima, ciao!!
Ciao